L’estate con zia Claudia (3 parte) | Racconto incesti di KAMIKAZAZe

In totale per tutto il mese dí agosto periodo in cui zia Claudia rimase in ferie prima di ritornare in Canada le mie giornate iniziavano E finivano nel suo letto con relativa scopata notturna l’unica cosa che era cambiata e che la mattina si andava al mare e che la sera si usciva a parte qualche volta che mia zia doveva fare qualche spesa e al mare non si andava ma io ero sempre con lei ma tutto questo rischio di saltare il giorno di ferragosto quando a casa mia arrivarono un cugino di mamma con relativa famiglia dopo i saluti preliminari mamma lì invito a pranzo ma papà ebbe la cretinissima idea di invitarli anche a cena e di restare a dormire da noi il problema stava nel fatto che si dovevano trovare i posti per farli dormire quella notte allora dissi io i bambini possono dormire in camera mia sul divano letto mia zia mi diede un pizzicotto e mi sussurro ma sei matto io te dove dormiamo o meglio dove scopiamo e poi dormiamo risposi zia tranquilla lascia fare a me che ti salta per quella testolina allora proposi a mio padre che Armando il cugino di mamma e sua moglie dormissero in camera di mia zia daccordo disse mio padre ma tu e tua zia dve vi sistemate be potremmo andare a casa di tua zia Clelia tanto purtroppo a lei non serve più è vero aggiunse zia Claudia la buona vecchia zia Clelia così ne approfitterò per dargli una ripulita e Adriano mi darà una mano certo zia giunsero le 8:30 quando io dissi papà se zia è d’accordo noi andiamo via sai devo fare 20km per giungere lì e così fu in macchina mia zia mi disse non posso crederci una casa tutta per noi giunti a destinazione e sistemando un po’ di disordine la casa era tenuta pulita perché 3 volte a settimana una signora Ucraina passava a pulirla allora dissi zia vado a fare una doccia e mia zia no andiamo a fare la doccia sotto la doccia cominciammo a baciarci toccarci io mi abbassai e cominciai a leccargli la figa mia zia gemeva e mugugnava spingendomi la testa verso la sua figa ho Adriano tesoro mio poi la gira i di spalle lei Poggio le mani al muro allargando le gambe allargai le sue chiappe e comincia a penetrarla alternando figa e culo andammo avanti così per un bel po cambiando anche posizione de tipo missionario pecorina smorzacandela eravamo travolti da un passione senza limiti compreso il 69 ci trasferimmo nella stanza da letto anche per stare più comodi e io ripresi a leccargli la figa Lei si muoveva tutta e mi disse Adriano sto per venire lo sento ma io continuai a leccare finché no venne hooo sei imparagiabbile nipotuccio ci sai fare con la lingua adesso mettimelo in bocca in men che non si dica lo prese in bocca per intero e dopo qualche minuto dissi zia sborro ma lei continuo a spompare finché no le sborrai in bocca eravamo stremati ma felici si andò avanti con la solita routine mare, riposini pomeridiani, a volte anche scopate, e ovviamente scopate notturne in quanto per tutto il tempo che mia zia rimase a casa mia io dormivo con lei finché arrivò la fine mia zia riparti per il Canada il 2 settembre dopo aver salutato tutti i membri della famiglia mi disse Adriano mi aiuti a mettere lì bagagli nel taxi certo zia ci abbracciammo e mi disse arrivederci Adriano vieni a trovare a Montreal arrivederci zia si pensò che lo farò e mentre la salutavo le diedi uno sculaccerò sul culo mia zia sorrise e mi disse ti aspetto a Montreal tesoro ma questa è un’altra storia

La mia prima volta a strip-poker | Racconto orge di Claudia3719

Ciao a tutti, mi chiamo Claudia, ho 25 anni e voglio raccontarvi questa mia esperienza che mi è successa 3 anni fa. Mi descrivo: sono di Rimini, sono alta 1,70, capelli scuri lisci, occhi verdi, fisico ben definito e 4° naturale di seno. Sono etero, ma il corpo femminile non mi lascia del tutto indifferente. Una sera di autunno un mio amico ha invitato me e tutto il nostro gruppo di amici a trascorrere la serata da lui visto che aveva casa libera. Eravamo una decina tra ragazzi e ragazze, e ci guardiamo un film tutti insieme a casa del nostro amico Massimo. Finito il film, Federico propone di giocare a poker, ma Massimo propone di giocare alla versione sexy per aumentare la posta in gioco. Ovviamente i ragazzi accettano allistante, mentre noi ragazze siamo più titubanti, ma alla fine ci lasciamo convincere. Il gioco è semplice, ad ogni mano di poker, chi perde deve togliersi un capo dabbigliamento. Purtroppo io parto svantaggiata, in quanto indosso solo un tubino nero e lintimo. La prima costretta a spogliarsi è Chiara, la sua doppia coppia la fa perdere, e quindi si sfila il jeans, mettendo in mostra il suo perizoma nero. Alla mano successiva ho un bel full, e sicura di me riesco a far togliere la maglietta a Massimo, che mette in mostra un bel petto scolpito da anni di palestra. Leccitazione nellaria sale, e dopo qualche altra partita sono costretta a sfilarmi il tubino, restando solo in mutandine e reggiseno bianchi. Dopo un pò, la mia amica Serena perde ed è costretta a sfilarsi il reggiseno, mostrando a tutti le sue tette tra gli applausi dei ragazzi. Passano altre partite, e tra le ragazze più di una resta completamente nuda, ma per non farle uscire dal gioco, possono scontare delle penitenze per continuare a giocare. Massimo mi fa perdere il reggiseno, e quindi sono costretta a liberare le mie tettone tra la soddisfazione di tutti i miei amici. Massimo è rimasto solo con i boxer, ma non riesce a trattenere leccitazione per cui si intravede un cazzo in piena erezione davvero niente male; la mano dopo ho molta fortuna e proprio contro Massimo mi capita un poker tra le mani, per cui lo costringo a sfilarsi i boxer. Lui capisce che sono molto eccitata anchio, per cui mi dice: Se vuoi le mie mutande, vieni a prenderle!Io non mi faccio certo pregare, mi alzo e mi avvicino molto a lui, gli struscio le tette sul suo petto per farlo arrapare un altro pò, poi mi accovaccio e mi ritrovo con la testa a 10 cm dal suo cazzo, ne sento lodore forte, con un movimento rapido gli abbasso i boxer e gli libero il pisello che stava scoppiando. Appena lo vedo resto incantata, sarà stato almeno 25 cm, completamente in tiro e già scappellato. Cerco di restare impassibile, mi prendo i suoi boxer a mo di trofeo e ritorno al mio posto. Nel mentre Serena perde ma è gia nuda, quindi Federico come penitenza gli impone di baciare per 20 secondi le tette di una ragazza a sua scelta. Lei sceglie di baciare le tette di Francesca, che porta una 3°, per cui affonda il viso tra le sue tette mordicchiandole i capezzoli. Nel frattempo anche io resto nuda, mostrando a tutti la mia fichetta depilata, in particolare Massimo sembrava molto interessato. Di nuovo io contro lui, ma stavolta ha lui la meglio, e come penitenza mi chiede di succhiargli luccello per 1 minuto. Io non mi faccio pregare e subito mi avvento sul quel ben di dio, iniziando a leccare la cappella e poi prendendolo tutto in bocca. E stupendo, quasi soffoco da quanto è lungo, lo masturbo un pò con la mano, e quasi allo scadere del minuto lo prendo di nuovo tutto in bocca, arrivando a sfiorare le palle con le labbra. Scontata la penitenza il gioco continua, ed è Chiara a perdere contro il nostro amico Antonio, che come pegno le chiede di farsi scopare a pecora proprio da lui; si mette il profilattico e inizia a scoparla per bene da dietro. Ci sa proprio fare, beata lei; mentre Antonio e Chiara continuano a darci dentro, il gioco continua e questa volta sono io ad avere la meglio su Federico; come penitenza lo lego alla sedia completamente nudo, mentre io e Serena gli facciamo un bel pompino. Voi direte, e la penitenza? La penitenza consisteva nel giocare con lui ma di non farlo venire, per cui io e Alessia iniziamo a succhiargli il cazzo, comincio io sulla cappella mentre Serena si concentra sulle palle. Dopo un pò è al culmine del piacere, e noi prontamente ci stacchiamo da lui, e prese dall’eccitazione, ci baciamo tra noi scambiandoci la saliva da vere porche. Facciamo lo stesso giochetto altre due o tre volte, e il suo cazzo stava per esplodere in quanto aveva la cappella molto gonfia e violacea. Decidiamo che è davvero troppo, e visto che Serena prendeva la pillola si siede su di lui guidando il suo cazzo nella sua fica; bastano tre colpi di bacino di Serena, e Federico scoppia in un bellissimo orgasmo riempiendole la sua fica di sperma bollente. Serena si sfila da Federico e dalla sua fica inizia a colare tantissimo sperma, io sono bagnatissima e inizio a leccare lo sperma direttamente dalla sua fichetta rasata. E’ davvero bellissima, inizio a scoparla con la lingua, e lei inizia a godere tantissimo, così ci infilo tre dita dentro fino a farla venire. Ormai abbiamo perso tutti i nostri freni inibitori, vedo tutti che stanno scopando ma il mio obbiettivo è il cazzo di Massimo. Lo vedo che si sta facendo fare un pompino da Irene, per cui mi aggrego anche io. Com’è bello il suo pisello, non smetterei mai di succhiarlo. Mi giro di spalle, ed inizio a strusciare il culo sul suo pisello, lui inizia a palparmi le tette, stuzzicando i miei capezzoli duri per l’eccitazione. Cerca di insinuarsi nella mia fica, ma purtroppo sono costretta a bloccarlo perchè non prendevo la pillola e lui non aveva nemmeno un preservativo, così gli dico che se vuole può entrare nell’altro buchino. Ci sputa dentro ed inizia a infilarci un dito dentro per rilassarlo, sono al settimo cielo, ci sa davvero fare. Poi ci infila tutto il cazzo molto delicatamente, e io gemo per il dolore perchè è veramente grande. Poi inizia a scoparmi lentamente e poi aumenta sempre di più il ritmo; dopo un pò mi dice cha ha quasi raggiunto l’orgasmo, così mi sfilo il cazzo dal culetto e lo prendo tra le mie tette, stringendole con le mani. E’ bellissimo sentire il suo cazzo che fa avanti e indietro in mezzo alle mie tette, e dopo pochi colpi viene inondandomi le tette di sperma bollente. Irene si avvicina ed inizia a ripulirmi le tette con la lingua, e per la gioia di Massimo iniziamo a baciarci scambiandoci lo sperma tra le nostre bocche. Anche gli altri hanno finito di scopare, ed a turni andiamo a farci una doccia per ripulirci. Lasciamo tutti felici la casa di Massimo, ma purtroppo non abbiamo mai più replicato quella sera, anche se da quel giorno io e Massimo siamo diventati trombamici in quanto avevamo una bellissima intesa sessuale.

Il prete che mi confessa | Racconto etero di Claudia Clemente

Mi chiamo Claudia e sono di piccola età, per tutti quelli che non avessero letto il mio primo racconto, voglio sottolineare che scriverò solo di esperienze realmente accadute, provate sulla mia pelle,questa è la terza. Sono castano- bionda, di statura media con occhi marroni, ho un bel fisico, tette ancora non troppo sviluppate (porto la seconda-che si avvicina alla terza) forse per via delle mia età e un bel culo per il quale ricevo spesso molti complimenti dai miei compagni di classe. Da sempre i miei genitori mi hanno mandato in una scuola di preti, ove vigono regole ferree come indossare sempre la divisa e mantenere un comportamento contenuto e rispettoso (faccio il secondo liceo). Ogni giovedì la mia classe si reca nella piccola chiesa della scuola per fare le confessioni. Generalmente vengo sempre confessata dallo stesso prete, frere Giorgio, un uomo anziano ,grosso, sovrappeso, e con i capelli grigio chiari che formano una sorta di corona intorno alla nuca. A metà anno circa mi venne in mente unidea perversa,folle e trasgressiva cominciai così a fantasticare di essere scopata dal vecchio prete che ogni giovedì mi confessava. Avevo un buon rapporto con il frere, infatti oltre che a farmi confessare in chiesa ci scambiavo spesso due chiacchiere durante lintervallo e alluscita di scuola lo salutavo con un bacio sulla guancia. Un giorno decisi di fare la mia prima mossa, durante lintervallo mi recai dal vecchio prete e mi inventai una scusa per entrare nella sua stanza. ( i frere della mia scuola dormono in delle stanze ubicate allultimo piano della struttura scolastica) Infatti finsi di avere bisogno di aiuto con i compiti di latino e frere Giorgio mi diede appuntamento nella sua stanza al termine delle lezioni. Soddisfatta lo salutai con un bacio sulla guancia e un abbraccio mentre strusciavo la mia passerina al suo pene. Notai immediatamente una gobba nella tunica,in quellistante compresi che il vecchio non avrebbe resistito alle mie tentazioni feci finta di niente e tornai classe. Finite le lezioni, prima di dirigermi verso la stanza del prete andai in bagno, mi sbottonai il secondo bottone della camicia bianca per mostrare leggermente le mie tette, mi tirai sui la gonna grigia per rendere più visibili le gambe e mi tolsi le mutandine. Dopodiche mi diressi verso la stanza del vecchio. La cosa più scioccante è che non ebbi alcuna esitazione ne paura, ero solo estremamente arrapata e non vedevo lora di farmi scopare da un vecchio svendendo e umiliando il mio giovane corpo. Quando bussai immediatamente frere Giorgio aprì la porta e mi fece accomodare su una sedia scricchiolante, la sua era una piccola stanza con le pareti rovinate verde pistacchio,un letto ad una piazza, uno tappeto beige impregnato di polvere, un tavolino rotondo al centro della stanza, un angolo con qualche fornello che fungeva da cucina e un piccolo frigo color panna usurato con la maniglia ossidata. Prima di iniziare i compiti frere Giorgio mi offrì un tè caldo, ovviamente accettai. Mentre lacqua bolliva il vecchio prete mi domandò come fosse andata la mia giornata, mentre rispondevo accavallai le gambe in modo avvenente e mi sfilai lentamente le ballerine verde petrolio che indossavo con la scusa di non voler sporcare rimanendo così scalza. Notai che la gobba sotto la tunica era tornata e ciò mi faceva sentire più vicina al mio perverso obiettivo. Quando il tè fu pronto il prete pose le due tazze sul tavolino e si sedette, cominciammo i compiti di latino in attesa di farle freddare. Quando mi accorsi che il tè era bollente mi venne unidea folle ma estremamente efficace, infatti mentre ripetevamo le varie declinazioni rovesciai appositamente la tazza di tè bollente sulla mia camicia facendo cadere per terra allo stesso tempo la penna con cui stavo scrivendo. Il tè era bollente quindi rimanendo con la camicia mi sarei scottata…. usufruendo di questa scusa mi tolsi la camicia fingendomi mortificata. Rimasi così con addosso nientaltro che un reggiseno nero, riuscivo a capire che il vecchio era sia imbarazzato che eccitato. Mi scusai con il frere che si finse indifferente, dissi che avrei rimesso la camicia appena il calore del tè sarebbe evaporato. Dopodiché mi alzai e mi chinai con la scusa di dover raccogliere la penna, mostrando così il mio culetto e la mia fichetta scoperti. Quando mi risedetti il prete era scioccato e cominciava a sudare a stento riusciva a parlare…. non mancava molto e avrebbe ceduto alla tentazione. Mentre il prete parlava non riusciva a togliermi gli occhi di dosso e io mi arrapavo sempre di più, così, come ultima provocazione cominciai a strusciare il piede sotto il tavolo prima sotto la sua tunica fino ad arrivare al suo pene. A quel punto il prete si zittì e rimase immobile mentre li mio piede si strusciava sul suo cazzo arrapato… il vecchio sudava come un maiale. Allora andai sotto il tavolo alzai la tunica al , gli abbassai i mutandoni, tirai fuori il suo grosso cazzo pulsante come il cuore di un atleta al termine di una gara, cominciai così a masturbarlo, iniziai il contatto orale leccandogli la cappella per poi spompinarlo per bene suchiandogli tutto il pene e leccandogli le palle. Frere Giorgio si lasciò andare, mentre gli succhiavo il cazzo facevo avanti e indietro con sempre più foga. Quando il vecchio venne mi sborrò in bocca e fui costretta a bere il suo sperma,non che la cosa non mi piacesse, dopo che ripresi fiato, il vecchio si tolse rapidamente la tunica si mise in ginocchio nel tappeto beige, mi tolse la gonna grigia rimanendo così entrambi nudi,mi fece sdraiare per terra, divaricò le mie cosce e penetrò la mi fichetta come un trapano penetra in un foro. Cominciò così a fottermi in modo scoordinato ma violento, le nostre lingue e le nostre labbra si incontrarono più volte e mentre venivo scopata selvaggiamente la sua pancia grassa era un peso quasi piacevole sul mio corpo e non potevo fare a meno di gemere dal piacere come una cagna in calore. Ricordo ancora che mentre il prete grasso mi fotteva mi disse: ti piace essere posseduta come una puttanella vero? …. io continuai a gemere dal piacere ma il vecchio mi ordinò i fare silenzio per non insospettire gli altri frere che risiedevano nelle stanze accanto. A metà scopata circa il vecchio porco afferrò una delle mie gambe che penzolavano in aria attorno alla sua vita mentre mi fotteva e cominciò a succhiare le dita dei miei piedi una ad una. Cominciò a succhiarmi il pollice del piede per arrivare fino al mignolo e ricominciare mentre sforzava la sua anca indebolita per fottermi e sentivo tutto il suo cazzo dentro di me. Ricordo perfino che durante la scopata il mio sguardo era rivolto al soffitto verde pistacchio rovinato della stanza, ricordo la polvere che veniva mossa dai colpi di bacino dati dal prete per fottermi che salivano fino al mio naso, ricordo il dolce sapore di sperma rimasto nella mia bocca, ricordo il sudore, il lardo del vecchio che non scopava da tempo immemore ricordo la sensazione di umiliazione e piacere afrodisiaco che allo stesso tempo provai. Quando entrambi venimmo, ricevetti lo sperma del vecchio nel mio ventre e i nostri umori si unirono, con le mie unghie colorate da uno smalto blu mi aggrappai con forza ai folti peli bianchi che il prete aveva sulla schiena. Dopo qualche secondo il vecchio sfilò il suo pene dalla mia fichetta e una buona quantità di liquido vaginale e sperma colarono nel tappeto beige, frere Giorgio cominciò a leccarmi la fica e la sua lingua portò via la piccola quantità di liquido rimasto sulla mia vagina, venni così per la seconda volta. Mi sentivo una vera cagna, rimasi qualche secondo a terra e mi rialzai credendo che fosse tutto finito, ma il porco ancora insoddisfatto mi afferrò con violenza dalla caviglia, mi fece sdraiare per terra a pancia sotto e infilò il suo cazzo nel mio culetto sodo, non che la cosa non mi piacesse, con tutto il suo corpo lardoso e flaccido si mise sopra di me e cominciò a incularmi e mentre ciò avveniva insinuò la sua lingua nelle mia labbra più volte. Stavolta mi sborrò nel culo e quan
do sfilò il suo cazzo si sdraio con tutto il suo peso a terra. Si era fatto tardi, il sole stava calando e dovevo tornare dai miei genitori, così mi rivestii velocemente e tornai a casa. Il giorno dopo durante lintervallo mi avvicinai a frere Giorgio che appena mi vide mi domandò se avessi altri problemi con i compiti di latino, dopo che dissi di si, il vecchio mi diede appuntamento nella sua stanza al termine delle lezioni. Mentre lo abbracciai per salutarlo infilò la sua mano sotto la mia gonna, spostò mutandine e infilò un dito nella mia fichetta. Ci appartammo dietro un albero e le dita da una divennero due… cominciò così a massaggiarmi il clitoride,mi chiese se lesperienza del giorno precedente mi fosse piaciuta e risposi di si e che ero ansiosa di ripeterla, quando terminò il ditalino, un gran quantità di liquido vaginale colò sulla mia coscia, il prete si chinò e con la lingua la tolse velocemente. Infine tornai velocemente in classe in attesa che le lezioni terminassero. Circa tre giorni dopo il prete mi diede appuntamento nel ripostiglio della scuola dove vengono tenuti gli attrezzi di cui usufruiscono le signore delle pulizie al termine della giornata. Appena entrai nello sgabuzzino mi sorpresi trovando assieme a frere Giorgio, frere Luigi , unaltro prete che non conoscevo bene, lo vedevo raramente poiché si occupava solo del giardino della scuola, a differnza di frere Giorgio era magrissimo con il viso scavato ed un fisico rachitico. In realtà fui sorpresa positivamente, farmi fottere da ben due vecchi decrepiti mi sarebbe stato ancor più perverso e frizzante. Frere Giorgio aveva parlato del nostro incontro col suo compare e questultimo non ne si scandalizzò, anzi aveva intenzione di provarla sulla sua pelle. Così frere Giorgio chiuse la porta a chiave, poi mi tolse la camicia ed il reggiseno, dopodiché frere Luigi si tolse la tunica mi afferrò la testa e la spinse verso il suo membro facendomi inginocchiare. Già cominciavo ad eccitarmi…. senza pensarci due volte abbassai le mutande al vecchio e cominciai a leccargli la cappella e i testicoli, a quel punto il vecchio pervertito cominciò a fare avanti e indietro con il cazzo mentre mi spingeva tutta la testa verso di lui, sentivo il cazzo in gola… mi stava letteralmente scopando la bocca. Con laltra mano afferrai il membro di frere Giorgio masturbandolo. Entrambi i vecchi mi vennero in faccia, ma frere Luigi perse una quantità di sperma immensa, mai me lo sarei aspettata, avevo la faccia impregnata di sperma… avevo anche gli occhi ricoperti, la vista era appannata e tutto il trucco che mi colava. I due non mi diedero il tempo di pulirmi, frere Luigi si distese per terra a pancia in su, frere Giorgio mi fece sdraiare su di questultimo, e poi mi sfilò la gonna e il tanga rosa che portavo e si mise in ginocchio sopra di me… formavamo una sorta sandwich, io ero il pezzo di carne in mezzo alle due fette di pane. A quel punto fui penetrata doppiamente, il cazzo di frere Luigi nella mia fichetta, quello di frere Giorgio nel mio culetto. Era la prima volta che subivo una doppia penetrazione, inizialmente faceva estremamente male, poi comincia a godere come una cagna, mentre mi fottevano con forza frere Luigi mi teneva per i fianchi e mi faceva un succhiotto sul collo e frere Giorgio mi teneva piedi. Cercavo di non urlare dal dolore e dal piacere ma era impossibile non emettere gemiti , così frere Luigi mi tappava la bocca con la mano… allora cominciai a succhiare le dita di questultimo per tenermi occupata riuscendo a non urlare. Mentre mi scopavano sentivo il loro fiato, il loro sudore su di me, sentivo i due membri pulsanti nel mio ventre… mi sentivo una puledra in calore mi piaceva lidea di svendere il mio corpo. Ero bagnata, ebbi vari orgasmi, anche frere Luigi venne, i nostri liquidi si unirono, mentre frere Giorgio mi stava ancora inculando…. pochi istanti dopo anche questultimo venne, sfilò il suo uccello dal mio culetto sodo e mi sborrò sulla schiena. I due vecchi si alzarono, anche io mi alzai, avevo ancora il viso impregnato di sperma e parte di questultimo era colato sul mio seno. Dopodiché i due mi dissero di usare la carta igienica presento nello sgabuzzino per pulirmi, (ricordo anche che frere Luigi mi diede una pacca sul culo prima di andarsene) e se ne andarono. Mi tolsi lo sperma dal volto, mi rivestii, andai in bagno per pulirmi definitivamente, presi la pillola e tornai in classe. Da quel giorno continuai ad avere rapporti con i due preti e quando mi incontrano ancora oggi non possono fare a meno di toccarmi furtivamente, di solito strusciano il loro membro su di me, mettono le mani sotto la gonna ponendo le dita sul clitoride, mi accarezzano le gambe,mi danno pacche sul culetto e quando nessuno guarda me lo strizzano pure… ancora oggi ci diamo appuntamenti e soddisfo ogni loro desiderio

Il barbone ed il suo cane nella metropolitana | Racconto zoofilia di claudia Clemente

Mi chiamo Claudia e sono piccola di età, sono bionda con occhi castani, magra,di statura media e le discrete dimensioni delle mie tette dovute forse alla mia età sono compensate dal mio bel culo e dalla mia forma fisica. Questo è il mio terzo racconto e vi assicuro che non è frutto della mia fantasia. Cercherò di raccontare la sensazione più sporca, immorale e meravigliosa che abbia mai provato sulla mia pelle. Agli occhi dei miei genitori sono sempre stata una ragazza acqua e sapone che si impegna

La piccola ninfomane | Racconto saffico di claudia

vero o fantasia??chissà potrebbe essere sia luno che laltro….io sono claudia 23 anni vivo a firenze con i miei,ho una cugina di 26 anni che vive a viareggio e lavora in un grande hotel delle vicinanze,lei è lesbica dalla nascita e dopo una settimana di ferie passate a casa sua quando avevo quasi 18 anni sono diventata lesbica anche io….quella puttanella già dalla prima sera ha insistito in tutti i modi per farmi provare quello che provano le lesbiche quando fanno lamore…..naturalmente con la sua esperienza non ha fatto fatica a farmi cadere nella rete e dopo una nottata intera passata con la sua lingua nella mia fichetta,e la mia lingua nella sua ho capito che la mia strada era quella e sinceramente non me ne pento,da quella prima volta ogni festa o ricorrenza approfitta per venire a prendermi e farmi passare qualche giorno con lei….mi ha fatto provare di tutto,con il suo giocattolino allacciato in vita mi ha sverginato quasi subito e mi ha inculato a lungo così,diceva che non avrei sentito dolore le volte successive….mi faceva godere fin quasi allo svenimento.ora si è talmente impegnata che è riuscita a farmi entrare a lavorare nello stesso suo albergo…i miei genitori non erano molto soddisfatti del mio trasferimento a viareggio ma linsistenza di mia cugina e il fatto che fosse più grande di me e che vivessimo insieme li ha convinti…per leuforia di vivere noi due da sole la prima settimana non siamo quasi mai uscite di casa(a parte il lavoro)vivemamo praticamente completamente nude e a letto a fare lamore…non ci bastava mai,ora dopo 2 anni ci siamo un po normalizzate e calmate,comunque ancora appena torniamo dal lavoro…una doccia insieme con unoretta di orgasmi non ce li facciamo mai mancare.quando 2 mesi fa siamo andate a trovare i miei genitori a firenze abbiamo fatto amicizia con una ragazzina figlia di una coppia che è andata ad abitare nello stesso stabile dei miei,dice che ha 19 anni ma a noi sembrava che ne avesse 16,magrolina,biondina,di carnagione quasi bianca,timida,anche a mia madre ho chiesto…ma che sarà vero che ha 19 anni?mia madre dice di si…che se lo dicono i suoi genitori sarà vero….parlando del più e del meno diceva che gli sarebbe piaciuto vivere a viareggio,che amava molto il mare…mia cugina non si lasciò scappare loccasione e disse che se voleva venire qualche giorno poteva abitare con noi…la casa non era grandissima ma una poltrona letto cera….la madre disse che non era possibile perchè era sotto cura doveva prendere delle pasticche e delle gocce ad orari precisi e lei era talmente sbadata che non se ne sarebbe ricordata…mia cugina disse che se era solo per questo assicurava che ci avrebbe pensato lei a fargliele prendere e se voleva andare poteva venire con noi quella sera stessa dopo cena…che noi saremmo andate via verso le 23.00 e poteva rimanere con noi una settimana che poi a riportarla ci pensavamo noi sabato prossimo quando tornavamo a trovare i miei…allora la madre accettò e andarono via per preparare la borsa e cenare.mentre si cenava chiesi a mia madre di cosa si stesse curando quella ragazza e mia madre disse che aveva dei problemi psicologici e di comportamento,alla mia insistenza di spiegarsi meglio disse che era ninfomane,che non la potevano far socializzare perchè il suo chiodo fisso era dare noia a tutti a scopo sessuale…..io guardai mia cugina e la vidi rossa in viso con gli occhi lucidi…capii che aveva avuto un orgasmo…mia madre continuò raccomandandoci di non ci dimenticare delle medicine perchè erano lunica cosa che la teneva calma,noi la rassicurammo.appena partiti mia cugina si mise dietre io guidavo e rosa(la ragazza)era accanto a me…mia cugina cominciò a fare i complimenti a rosa e con le mani gli accarezzava la testa e senza troppi complimenti si avvicinò alla spalliera di rosa buttando le braccia avanti con le mani cominciò a toccargli i seni e continuando a fargli i complimenti di come fosse carina e che bel petto che aveva,

Il prete che mi confessa | Racconto etero di Claudia Clemente

Mi chiamo Claudia e sono di piccola età, per tutti quelli che non avessero letto il mio primo racconto, voglio sottolineare che scriverò solo di esperienze realmente accadute, provate sulla mia pelle,questa è la terza. Sono castano- bionda, di statura media con occhi marroni, ho un bel fisico, tette ancora non troppo sviluppate (porto la seconda-che si avvicina alla terza) forse per via delle mia età e un bel culo per il quale ricevo spesso molti complimenti dai miei compagni di classe. Da sempre i miei genitori mi hanno mandato in una scuola di preti, ove vigono regole ferree come indossare sempre la divisa e mantenere un comportamento contenuto e rispettoso (faccio il secondo liceo). Ogni giovedì la mia classe si reca nella piccola chiesa della scuola per fare le confessioni. Generalmente vengo sempre confessata dallo stesso prete, frere Giorgio, un uomo anziano ,grosso, sovrappeso, e con i capelli grigio chiari che formano una sorta di corona intorno alla nuca. A metà anno circa mi venne in mente unidea perversa,folle e trasgressiva cominciai così a fantasticare di essere scopata dal vecchio prete che ogni giovedì mi confessava. Avevo un buon rapporto con il frere, infatti oltre che a farmi confessare in chiesa ci scambiavo spesso due chiacchiere durante lintervallo e alluscita di scuola lo salutavo con un bacio sulla guancia. Un giorno decisi di fare la mia prima mossa, durante lintervallo mi recai dal vecchio prete e mi inventai una scusa per entrare nella sua stanza. ( i frere della mia scuola dormono in delle stanze ubicate allultimo piano della struttura scolastica) Infatti finsi di avere bisogno di aiuto con i compiti di latino e frere Giorgio mi diede appuntamento nella sua stanza al termine delle lezioni. Soddisfatta lo salutai con un bacio sulla guancia e un abbraccio mentre strusciavo la mia passerina al suo pene. Notai immediatamente una gobba nella tunica,in quellistante compresi che il vecchio non avrebbe resistito alle mie tentazioni feci finta di niente e tornai classe. Finite le lezioni, prima di dirigermi verso la stanza del prete andai in bagno, mi sbottonai il secondo bottone della camicia bianca per mostrare leggermente le mie tette, mi tirai sui la gonna grigia per rendere più visibili le gambe e mi tolsi le mutandine. Dopodiche mi diressi verso la stanza del vecchio. La cosa più scioccante è che non ebbi alcuna esitazione ne paura, ero solo estremamente arrapata e non vedevo lora di farmi scopare da un vecchio svendendo e umiliando il mio giovane corpo. Quando bussai immediatamente frere Giorgio aprì la porta e mi fece accomodare su una sedia scricchiolante, la sua era una piccola stanza con le pareti rovinate verde pistacchio,un letto ad una piazza, uno tappeto beige impregnato di polvere, un tavolino rotondo al centro della stanza, un angolo con qualche fornello che fungeva da cucina e un piccolo frigo color panna usurato con la maniglia ossidata. Prima di iniziare i compiti frere Giorgio mi offrì un tè caldo, ovviamente accettai. Mentre lacqua bolliva il vecchio prete mi domandò come fosse andata la mia giornata, mentre rispondevo accavallai le gambe in modo avvenente e mi sfilai lentamente le ballerine verde petrolio che indossavo con la scusa di non voler sporcare rimanendo così scalza. Notai che la gobba sotto la tunica era tornata e ciò mi faceva sentire più vicina al mio perverso obiettivo. Quando il tè fu pronto il prete pose le due tazze sul tavolino e si sedette, cominciammo i compiti di latino in attesa di farle freddare. Quando mi accorsi che il tè era bollente mi venne unidea folle ma estremamente efficace, infatti mentre ripetevamo le varie declinazioni rovesciai appositamente la tazza di tè bollente sulla mia camicia facendo cadere per terra allo stesso tempo la penna con cui stavo scrivendo. Il tè era bollente quindi rimanendo con la camicia mi sarei scottata…. usufruendo di questa scusa mi tolsi la camicia fingendomi mortificata. Rimasi così con addosso nientaltro che un reggiseno nero, riuscivo a capire che il vecchio era sia imbarazzato che eccitato. Mi scusai con il frere che si finse indifferente, dissi che avrei rimesso la camicia appena il calore del tè sarebbe evaporato. Dopodiché mi alzai e mi chinai con la scusa di dover raccogliere la penna, mostrando così il mio culetto e la mia fichetta scoperti. Quando mi risedetti il prete era scioccato e cominciava a sudare a stento riusciva a parlare…. non mancava molto e avrebbe ceduto alla tentazione. Mentre il prete parlava non riusciva a togliermi gli occhi di dosso e io mi arrapavo sempre di più, così, come ultima provocazione cominciai a strusciare il piede sotto il tavolo prima sotto la sua tunica fino ad arrivare al suo pene. A quel punto il prete si zittì e rimase immobile mentre li mio piede si strusciava sul suo cazzo arrapato… il vecchio sudava come un maiale. Allora andai sotto il tavolo alzai la tunica al , gli abbassai i mutandoni, tirai fuori il suo grosso cazzo pulsante come il cuore di un atleta al termine di una gara, cominciai così a masturbarlo, iniziai il contatto orale leccandogli la cappella per poi spompinarlo per bene suchiandogli tutto il pene e leccandogli le palle. Frere Giorgio si lasciò andare, mentre gli succhiavo il cazzo facevo avanti e indietro con sempre più foga. Quando il vecchio venne mi sborrò in bocca e fui costretta a bere il suo sperma,non che la cosa non mi piacesse, dopo che ripresi fiato, il vecchio si tolse rapidamente la tunica si mise in ginocchio nel tappeto beige, mi tolse la gonna grigia rimanendo così entrambi nudi,mi fece sdraiare per terra, divaricò le mie cosce e penetrò la mi fichetta come un trapano penetra in un foro. Cominciò così a fottermi in modo scoordinato ma violento, le nostre lingue e le nostre labbra si incontrarono più volte e mentre venivo scopata selvaggiamente la sua pancia grassa era un peso quasi piacevole sul mio corpo e non potevo fare a meno di gemere dal piacere come una cagna in calore. Ricordo ancora che mentre il prete grasso mi fotteva mi disse: ti piace essere posseduta come una puttanella vero? …. io continuai a gemere dal piacere ma il vecchio mi ordinò i fare silenzio per non insospettire gli altri frere che risiedevano nelle stanze accanto. A metà scopata circa il vecchio porco afferrò una delle mie gambe che penzolavano in aria attorno alla sua vita mentre mi fotteva e cominciò a succhiare le dita dei miei piedi una ad una. Cominciò a succhiarmi il pollice del piede per arrivare fino al mignolo e ricominciare mentre sforzava la sua anca indebolita per fottermi e sentivo tutto il suo cazzo dentro di me. Ricordo perfino che durante la scopata il mio sguardo era rivolto al soffitto verde pistacchio rovinato della stanza, ricordo la polvere che veniva mossa dai colpi di bacino dati dal prete per fottermi che salivano fino al mio naso, ricordo il dolce sapore di sperma rimasto nella mia bocca, ricordo il sudore, il lardo del vecchio che non scopava da tempo immemore ricordo la sensazione di umiliazione e piacere afrodisiaco che allo stesso tempo provai. Quando entrambi venimmo, ricevetti lo sperma del vecchio nel mio ventre e i nostri umori si unirono, con le mie unghie colorate da uno smalto blu mi aggrappai con forza ai folti peli bianchi che il prete aveva sulla schiena. Dopo qualche secondo il vecchio sfilò il suo pene dalla mia fichetta e una buona quantità di liquido vaginale e sperma colarono nel tappeto beige, frere Giorgio cominciò a leccarmi la fica e la sua lingua portò via la piccola quantità di liquido rimasto sulla mia vagina, venni così per la seconda volta. Mi sentivo una vera cagna, rimasi qualche secondo a terra e mi rialzai credendo che fosse tutto finito, ma il porco ancora insoddisfatto mi afferrò con violenza dalla caviglia, mi fece sdraiare per terra a pancia sotto e infilò il suo cazzo nel mio culetto sodo, non che la cosa non mi piacesse, con tutto il suo corpo lardoso e flaccido si mise sopra di me e cominciò a incularmi e mentre ciò avveniva insinuò la sua lingua nelle mia labbra più volte. Stavolta mi sborrò nel culo e quan
do sfilò il suo cazzo si sdraio con tutto il suo peso a terra. Si era fatto tardi, il sole stava calando e dovevo tornare dai miei genitori, così mi rivestii velocemente e tornai a casa. Il giorno dopo durante lintervallo mi avvicinai a frere Giorgio che appena mi vide mi domandò se avessi altri problemi con i compiti di latino, dopo che dissi di si, il vecchio mi diede appuntamento nella sua stanza al termine delle lezioni. Mentre lo abbracciai per salutarlo infilò la sua mano sotto la mia gonna, spostò mutandine e infilò un dito nella mia fichetta. Ci appartammo dietro un albero e le dita da una divennero due… cominciò così a massaggiarmi il clitoride,mi chiese se lesperienza del giorno precedente mi fosse piaciuta e risposi di si e che ero ansiosa di ripeterla, quando terminò il ditalino, un gran quantità di liquido vaginale colò sulla mia coscia, il prete si chinò e con la lingua la tolse velocemente. Infine tornai velocemente in classe in attesa che le lezioni terminassero. Circa tre giorni dopo il prete mi diede appuntamento nel ripostiglio della scuola dove vengono tenuti gli attrezzi di cui usufruiscono le signore delle pulizie al termine della giornata. Appena entrai nello sgabuzzino mi sorpresi trovando assieme a frere Giorgio, frere Luigi , unaltro prete che non conoscevo bene, lo vedevo raramente poiché si occupava solo del giardino della scuola, a differnza di frere Giorgio era magrissimo con il viso scavato ed un fisico rachitico. In realtà fui sorpresa positivamente, farmi fottere da ben due vecchi decrepiti mi sarebbe stato ancor più perverso e frizzante. Frere Giorgio aveva parlato del nostro incontro col suo compare e questultimo non ne si scandalizzò, anzi aveva intenzione di provarla sulla sua pelle. Così frere Giorgio chiuse la porta a chiave, poi mi tolse la camicia ed il reggiseno, dopodiché frere Luigi si tolse la tunica mi afferrò la testa e la spinse verso il suo membro facendomi inginocchiare. Già cominciavo ad eccitarmi…. senza pensarci due volte abbassai le mutande al vecchio e cominciai a leccargli la cappella e i testicoli, a quel punto il vecchio pervertito cominciò a fare avanti e indietro con il cazzo mentre mi spingeva tutta la testa verso di lui, sentivo il cazzo in gola… mi stava letteralmente scopando la bocca. Con laltra mano afferrai il membro di frere Giorgio masturbandolo. Entrambi i vecchi mi vennero in faccia, ma frere Luigi perse una quantità di sperma immensa, mai me lo sarei aspettata, avevo la faccia impregnata di sperma… avevo anche gli occhi ricoperti, la vista era appannata e tutto il trucco che mi colava. I due non mi diedero il tempo di pulirmi, frere Luigi si distese per terra a pancia in su, frere Giorgio mi fece sdraiare su di questultimo, e poi mi sfilò la gonna e il tanga rosa che portavo e si mise in ginocchio sopra di me… formavamo una sorta sandwich, io ero il pezzo di carne in mezzo alle due fette di pane. A quel punto fui penetrata doppiamente, il cazzo di frere Luigi nella mia fichetta, quello di frere Giorgio nel mio culetto. Era la prima volta che subivo una doppia penetrazione, inizialmente faceva estremamente male, poi comincia a godere come una cagna, mentre mi fottevano con forza frere Luigi mi teneva per i fianchi e mi faceva un succhiotto sul collo e frere Giorgio mi teneva piedi. Cercavo di non urlare dal dolore e dal piacere ma era impossibile non emettere gemiti , così frere Luigi mi tappava la bocca con la mano… allora cominciai a succhiare le dita di questultimo per tenermi occupata riuscendo a non urlare. Mentre mi scopavano sentivo il loro fiato, il loro sudore su di me, sentivo i due membri pulsanti nel mio ventre… mi sentivo una puledra in calore mi piaceva lidea di svendere il mio corpo. Ero bagnata, ebbi vari orgasmi, anche frere Luigi venne, i nostri liquidi si unirono, mentre frere Giorgio mi stava ancora inculando…. pochi istanti dopo anche questultimo venne, sfilò il suo uccello dal mio culetto sodo e mi sborrò sulla schiena. I due vecchi si alzarono, anche io mi alzai, avevo ancora il viso impregnato di sperma e parte di questultimo era colato sul mio seno. Dopodiché i due mi dissero di usare la carta igienica presento nello sgabuzzino per pulirmi, (ricordo anche che frere Luigi mi diede una pacca sul culo prima di andarsene) e se ne andarono. Mi tolsi lo sperma dal volto, mi rivestii, andai in bagno per pulirmi definitivamente, presi la pillola e tornai in classe. Da quel giorno continuai ad avere rapporti con i due preti e quando mi incontrano ancora oggi non possono fare a meno di toccarmi furtivamente, di solito strusciano il loro membro su di me, mettono le mani sotto la gonna ponendo le dita sul clitoride, mi accarezzano le gambe,mi danno pacche sul culetto e quando nessuno guarda me lo strizzano pure… ancora oggi ci diamo appuntamenti e soddisfo ogni loro desiderio

I piedini di Claudia | Racconto feticismo di footjob10

Buongiorno a tutti, mi chiamo Matteo e quella che vi racconto oggi è una storia vera accaduta ieri pomeriggio. Ero a casa della mia amica Claudia per fare un lavoro per la scuola. Claudia è la mia migliore amica ed è bellissima e vorrei scoparmela. E una ragazza attraente, 164cm, terza di seno, culetto sodo, magra e due piedini n.37 da sballo. Ogni notte la sogno, sogno di fottermela e di scoparle anche i piedini.

La mia prima volta a strip-poker | Racconto orge di Claudia3719

Ciao a tutti, mi chiamo Claudia, ho 25 anni e voglio raccontarvi questa mia esperienza che mi è successa 3 anni fa. Mi descrivo: sono di Rimini, sono alta 1,70, capelli scuri lisci, occhi verdi, fisico ben definito e 4° naturale di seno. Sono etero, ma il corpo femminile non mi lascia del tutto indifferente. Una sera di autunno un mio amico ha invitato me e tutto il nostro gruppo di amici a trascorrere la serata da lui visto che aveva casa libera. Eravamo una decina tra ragazzi e ragazze, e ci guardiamo un film tutti insieme a casa del nostro amico Massimo. Finito il film, Federico propone di giocare a poker, ma Massimo propone di giocare alla versione sexy per aumentare la posta in gioco. Ovviamente i ragazzi accettano allistante, mentre noi ragazze siamo più titubanti, ma alla fine ci lasciamo convincere. Il gioco è semplice, ad ogni mano di poker, chi perde deve togliersi un capo dabbigliamento. Purtroppo io parto svantaggiata, in quanto indosso solo un tubino nero e lintimo. La prima costretta a spogliarsi è Chiara, la sua doppia coppia la fa perdere, e quindi si sfila il jeans, mettendo in mostra il suo perizoma nero. Alla mano successiva ho un bel full, e sicura di me riesco a far togliere la maglietta a Massimo, che mette in mostra un bel petto scolpito da anni di palestra. Leccitazione nellaria sale, e dopo qualche altra partita sono costretta a sfilarmi il tubino, restando solo in mutandine e reggiseno bianchi. Dopo un pò, la mia amica Serena perde ed è costretta a sfilarsi il reggiseno, mostrando a tutti le sue tette tra gli applausi dei ragazzi. Passano altre partite, e tra le ragazze più di una resta completamente nuda, ma per non farle uscire dal gioco, possono scontare delle penitenze per continuare a giocare. Massimo mi fa perdere il reggiseno, e quindi sono costretta a liberare le mie tettone tra la soddisfazione di tutti i miei amici. Massimo è rimasto solo con i boxer, ma non riesce a trattenere leccitazione per cui si intravede un cazzo in piena erezione davvero niente male; la mano dopo ho molta fortuna e proprio contro Massimo mi capita un poker tra le mani, per cui lo costringo a sfilarsi i boxer. Lui capisce che sono molto eccitata anchio, per cui mi dice: Se vuoi le mie mutande, vieni a prenderle!Io non mi faccio certo pregare, mi alzo e mi avvicino molto a lui, gli struscio le tette sul suo petto per farlo arrapare un altro pò, poi mi accovaccio e mi ritrovo con la testa a 10 cm dal suo cazzo, ne sento lodore forte, con un movimento rapido gli abbasso i boxer e gli libero il pisello che stava scoppiando. Appena lo vedo resto incantata, sarà stato almeno 25 cm, completamente in tiro e già scappellato. Cerco di restare impassibile, mi prendo i suoi boxer a mo di trofeo e ritorno al mio posto. Nel mentre Serena perde ma è gia nuda, quindi Federico come penitenza gli impone di baciare per 20 secondi le tette di una ragazza a sua scelta. Lei sceglie di baciare le tette di Francesca, che porta una 3°, per cui affonda il viso tra le sue tette mordicchiandole i capezzoli. Nel frattempo anche io resto nuda, mostrando a tutti la mia fichetta depilata, in particolare Massimo sembrava molto interessato. Di nuovo io contro lui, ma stavolta ha lui la meglio, e come penitenza mi chiede di succhiargli luccello per 1 minuto. Io non mi faccio pregare e subito mi avvento sul quel ben di dio, iniziando a leccare la cappella e poi prendendolo tutto in bocca. E stupendo, quasi soffoco da quanto è lungo, lo masturbo un pò con la mano, e quasi allo scadere del minuto lo prendo di nuovo tutto in bocca, arrivando a sfiorare le palle con le labbra. Scontata la penitenza il gioco continua, ed è Chiara a perdere contro il nostro amico Antonio, che come pegno le chiede di farsi scopare a pecora proprio da lui; si mette il profilattico e inizia a scoparla per bene da dietro. Ci sa proprio fare, beata lei; mentre Antonio e Chiara continuano a darci dentro, il gioco continua e questa volta sono io ad avere la meglio su Federico; come penitenza lo lego alla sedia completamente nudo, mentre io e Serena gli facciamo un bel pompino. Voi direte, e la penitenza? La penitenza consisteva nel giocare con lui ma di non farlo venire, per cui io e Alessia iniziamo a succhiargli il cazzo, comincio io sulla cappella mentre Serena si concentra sulle palle. Dopo un pò è al culmine del piacere, e noi prontamente ci stacchiamo da lui, e prese dall’eccitazione, ci baciamo tra noi scambiandoci la saliva da vere porche. Facciamo lo stesso giochetto altre due o tre volte, e il suo cazzo stava per esplodere in quanto aveva la cappella molto gonfia e violacea. Decidiamo che è davvero troppo, e visto che Serena prendeva la pillola si siede su di lui guidando il suo cazzo nella sua fica; bastano tre colpi di bacino di Serena, e Federico scoppia in un bellissimo orgasmo riempiendole la sua fica di sperma bollente. Serena si sfila da Federico e dalla sua fica inizia a colare tantissimo sperma, io sono bagnatissima e inizio a leccare lo sperma direttamente dalla sua fichetta rasata. E’ davvero bellissima, inizio a scoparla con la lingua, e lei inizia a godere tantissimo, così ci infilo tre dita dentro fino a farla venire. Ormai abbiamo perso tutti i nostri freni inibitori, vedo tutti che stanno scopando ma il mio obbiettivo è il cazzo di Massimo. Lo vedo che si sta facendo fare un pompino da Irene, per cui mi aggrego anche io. Com’è bello il suo pisello, non smetterei mai di succhiarlo. Mi giro di spalle, ed inizio a strusciare il culo sul suo pisello, lui inizia a palparmi le tette, stuzzicando i miei capezzoli duri per l’eccitazione. Cerca di insinuarsi nella mia fica, ma purtroppo sono costretta a bloccarlo perchè non prendevo la pillola e lui non aveva nemmeno un preservativo, così gli dico che se vuole può entrare nell’altro buchino. Ci sputa dentro ed inizia a infilarci un dito dentro per rilassarlo, sono al settimo cielo, ci sa davvero fare. Poi ci infila tutto il cazzo molto delicatamente, e io gemo per il dolore perchè è veramente grande. Poi inizia a scoparmi lentamente e poi aumenta sempre di più il ritmo; dopo un pò mi dice cha ha quasi raggiunto l’orgasmo, così mi sfilo il cazzo dal culetto e lo prendo tra le mie tette, stringendole con le mani. E’ bellissimo sentire il suo cazzo che fa avanti e indietro in mezzo alle mie tette, e dopo pochi colpi viene inondandomi le tette di sperma bollente. Irene si avvicina ed inizia a ripulirmi le tette con la lingua, e per la gioia di Massimo iniziamo a baciarci scambiandoci lo sperma tra le nostre bocche. Anche gli altri hanno finito di scopare, ed a turni andiamo a farci una doccia per ripulirci. Lasciamo tutti felici la casa di Massimo, ma purtroppo non abbiamo mai più replicato quella sera, anche se da quel giorno io e Massimo siamo diventati trombamici in quanto avevamo una bellissima intesa sessuale.

Zie | Racconto incesti di Anonimo

Avevo notato, col passare degli anni che questa simpatia stava mutando, ormai avevo quasi 19 anni, alto, moro…, insomma proprio un bel pezzo di figo; io ho sempre reputato le mie zie dei gran pezzi di figa, ma quelle che mi colpivano in particolar modo erano mia zia Anna e mia zia Claudia, che però era la moglie di mio zio.

Zie | Racconto incesti di Anonimo

Avevo notato, col passare degli anni che questa simpatia stava mutando, ormai avevo quasi 19 anni, alto, moro…, insomma proprio un bel pezzo di figo; io ho sempre reputato le mie zie dei gran pezzi di figa, ma quelle che mi colpivano in particolar modo erano mia zia Anna e mia zia Claudia, che però era la moglie di mio zio.

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