Nella piscina comunale dell’entroterra Milanese dove lavora Giulio, un dipendente di 30 anni e ligio al dovere, anche se nel box spesso si annoia e pensa ad altro: un fine settimana con qualche bella ragazza da fottere, giocare a palla o bere con gli amici, oppure osserva con attenzione certi culetti degli avventori che si accalcano nei spogliatoi per usufruire della palestra e le vasche, lui non disdegna un bel culetto di donna e neanche quello maschile, purché sia piacente e specialmente passivo. Purtroppo in piscina sono pochissimi le persone di bello aspetto, a maggior parte di loro sono grassi e racchi, anche se qualche volta chiude un occhio pur di sollazzare la sua minchia, come su Yuri: ragazzo 18enne albanese, non era gran che… come fisico, ma a bocca sapeva tirare pompa da sballo tanto che lo veniva a trovarlo spesso nel gabbiotto e farsi fare un bel pompino compreso il culo, anzi fatico molto per sverginarlo la prima volta in palestra. Purtroppo si doveva accontentare di qualche maschietto che gli prudeva il buco, mentre cera uno in particolare che lo eccita solo a guardarlo, non lo conosce molto bene e neanche per nome, non aveva la tessera, pagava l’ingresso e veniva rare volte. Ma? Nei suoi successivi turni di lavoro…. lui, lha visto completamente nudo quel fichetto che niente male a culo da sognarlo pure di notte. E alto 1,80… sui 20 anni e molto carino, capelli corti e biondi, viso gentile, con spalle larghe e forti, braccia e gambe normalmente muscolose, non troppo. Si veste sempre con dei jeans scoloriti e delle scarpe da running con indosso un maglioncino di cotone bianco, e sotto porta un slip nero della Calvin Klein con bordo bianco, un tshirt bianco intenso. Nel vederlo era molto sexy.
viene nelle mutande
Il sacrificio della professoressa Francesca | Racconto tradimenti di Francesca E.
-Ma cosa sta succedendo qui? – questo era il pensiero che aveva attraversato, per un momento, la testa della giovane e sexy professoressa mentre stava camminando per il corridoio della sua scuola una volta che aveva terminato il suo “sportello pomeridiano” (che come sempre era stato disertato) dopoché un tonfo, che sulle prime non era stata in grado di identificare, l’aveva spaventata e poi incuriosita.
Krauti, Cipolla e Aringhe . Lanti-erotico. | Racconto comici di Samael
Le tette ad orecchio di Cocker Le braccia con la pelle flaccida La palese scarsa igiene. Le tre cose che proprio non mi fanno drizzare il cazzo ( non in ordine d’importanza ), per il resto se parliamo di una semplice “scopata” raramente mi sono mai tirato indietro. Fin da adolescente ho maturato la convizione […]
Serata imprevista 15 | Racconto incesti di Vinni
Ci risistemiamo ed io le apro la porta dello studio per farla uscire, tutti ci guardano, lei mi saluta amabilmente e si incammina verso l’uscita, come si allontana, lo sguardo di tutti i componenti dello studio si riversa su di me, deve essere fin troppo chiaro quello che è successo nella mia stanza, perfino il mio socio è uscito e mi guarda sornione, i ragazzi dandosi di gomito, le segretarie con sguardo di disapprovazione, e Estella poi, mi guarda proprio con aria schifata, indietreggio a lunghi passi all’indietro verso il mio ufficio, come una mummia che rientra nel sarcofago, cerco di richiudere la porta ma la mano del mio socio blocca la porta ed entra ridendo come un matto, la figlia Estella ne approfitta per intrufolarsi in stanza dietro di lui.
Mamma incula fidanzato della figlia | Racconto incesti di lothar
Maria continuava il suo rapporto incestuoso con la medre e Gino,partecipava spesso anche la sua amica Emma,il rapporto fra lei e Emma era cresciuto si raccontavano tutto.
Una collega disperata – sveltina in treno | Racconto etero di grillino
Solita missione di lavoro con Marinella, la mia collega d’ufficio follemente innamorata di me. Se leggete gli altri racconti con lei protagonista, vi renderete conto di cosa voglia dire la sua “devozione” verso di me, che oltre ad essere un suo collega sono anche il suo superiore diretto.
Le mogli degli altri – 8 | Racconto trio di LonelyDickens
Sono ancora eccitato dalle scene a cui ho appena assistito. I due vecchiotti hanno fornito proprio una bella prestazione, facendo godere la mia bella mogliettina. Però sono anche sotto shock dalle parole di Odino …(… Lei ormai è quasi mia …)
Monica | Racconto feticismo di nonsolopiedi
Monica. Elegante, sensuale, raffinata. Donna di classe, dai modi gentili e sopraffini.
La Caccia | Racconto trans di Margello
Ciao a tutti sono Daniela. Trans italiana di 32 anni .
Storia vera- A casa mia, in ginocchio, a fare del sesso orale a uno sconosciuto. | Racconto etero di Diamante
Questa è la storia vera di una ragazza di ventisei anni, che vive da sola in una grande città e che ha da sempre un sogno erotico nascosto.
Sesso in macchina | Racconto etero di lokness
Come spesso capita la sera ci incontriamo da qualche parte, lei lascia la sua macchina in un parcheggio e sale nella mia, il nostro non è rapporto alla luce del sole, tutti e due impegnati quindi i nostri incontri anche se molto frequenti sono incontri clandestini, per non essere scoperti cerchiamo di andare sempre in posti diversi e poco frequentati.
Sborra 2 | Racconto incesti di Una moglie troia
Un lago di sborra sul pavimento del metrò nellultima carrozza eravamo in quattro e mi hanno sborrato dentro tutti e tre…marocchini!-Sborra nelle mutande di mio figlio ma non davanti…dietro!si è fatto inculare il porco!-Sborra sul sedile al cinema quando mi sono alzata…ma quanti erano?-Ho fatto il pieno nel cesso del ristorante mentre mio marito era fuori a controllare che non entrasse nessuno- Gli lo avevo detto al cornuto quando ha cambiato la macchina…metti la tappezzeria in finta pelle cretino!Oggi è andato a comperare un sedile nuovo e quello di stoffa sborrato lo ha fissato in cantina per lurgenza di qualche condomino-Il perizoma sborrato di mia figlia…ha appena avuto le prime mestruazioni ed è già troia come la madre!-Ho la fica piena di sborra di quel porco del prete che mi sta dando la comunione-Che fai li impalato coglione non vedi che non posso aprire neanche gli occhi per quanta sborra mi hanno spruzzato i tuoi amici?Puliscimi!Non con la lingua cretino!E la prima volta che sono imbarazzata al supermercato.Ero andata senza mutande e loro erano troppi!Adesso senza un freno lascio una scia di sborra dietro di me.Mio marito non voleva ma loro erano troppo invitanti.Erano in sei tutti neri e tutti seduti allineati sulla panca del pub.E stato un attimo ed ero già sotto il tavolo a sbocchinarli tutti.Mentre mio marito beveva una birra io ho fatto il pieno di sborra quella volta!-Eravamo sullautostrada del sole verso sud Ci fermiamo a bere qualcosa?mi aveva chiesto mio marito e mentre lui al banco beveva un caffè,io al cesso mi sono bevuta tre cazzoni pieni pieni!-Al sexi shop il cornuto voleva comperare dei filmini e mentre lui sceglieva mi sono ritrovata per caso in una cameretta piena di buchi dai quali spuntavano cazzi come funghi.Che dovevo fare?Li ho assaggiati tutti!-Quella volta non aveva comperato filmini ma ha dovuto comperarmi un vestito nuovo tanto era sborrato quello che avevo addosso.-Amore…stasera viene a trovarci Alberto Chi quel tuo amico col cazzetto come un bambino? La serata lhanno passata da soli lui e il suo amico mentre io ero andata a caccia di cazzi in un parcheggio.Quando gli ho mostrato la farcitura di sborra che aveva nella fica per poco non sveniva!La mia amica che ha il marito cornuto come il mio mi dice sempre:A te non piace fare la troia…tu sei una troia! Ha ragione lei? E poi chi è più troia tra noi due; lei che si fa riempire di sborra da dieci cazzi contemporaneamente o io che mi distendo sotto di lei e la faccio scolare tra le mie labbra?Mamma Andrea ha sborrato sulle mie mutandine nel cesto della biancheria da lavare Che ti devo dire bambina mia glielo dico sempre a tuo fratello di non sporcare se proprio vuole cè sempre la fica della mamma per quelle cose ma sai comè lui….mi sa tanto che è un po pedofilo! Ma come pedofilo mamma Andrea ha solo 13 anni! E vero ha 13 anni ma sborra come se ne avesse 30….dovresti provare anche lui invece di darla solo a tuo padre!-Mamma…mamma…gli amici mi dicono che sono una troietta! Hai proprio degli amici coglioni!Tu non sei una troietta…sei una troiona!-Mamma ma perché chiavi sempre con lo zio Sergio? Perché gli altri cinque Antonio,Pasquale,Luigi,Mario e Vito sono in Germania per lavoro ma non temere la prossima settimana vado io da loro e se tutto va come deve andare,torno a casa con un altro fratellino.Daltra parte anche tu e tuo fratello siete tornati nella mia pancia dalla Germania!- Non posso proprio vivere senza sborra pensa che una volta sono rimasta senza per una settimana ed ero dimagrita di quattro chili!- In ascensore no!Non sono mai riuscita a scendere da un ascensore senza prima svuotare i testicoli del maschio che era con me.Una volta in mancanza di meglio avevo fatto un pompino persino a mio marito ma non sono riuscita a ingoiare la sua sborretta e lho dovuta sputare sul pavimento.Stasera devo andare ad uno sborra party gli ho già detto a mio marito di prepararsi il vestito buono perché saremo in tanti e non voglio fargli fare brutta figura.Ci sarò solo io come donna ma prevedo che ci siano almeno 30 o 40 maschioni di tutti colori e taglie.Fortuna che mio marito è con me altrimenti sai che paura con tutti quei cazzi.
Mamma e zie porche a ferragosto | Racconto incesti di MammaTroia.com
Vecchio racconto del 2013 su MammaTroia.com, visto il periodo lo propongo anche ai visitatori di questo sito.
Esperienze perverse: Camilla e il fidanzatino nel trio bisex | Racconto bisex di Fabiompex81
Nei due giorni che passano prima del ritorno di Camilla, Matteo ha altri rapporti con Fabio che gli insegna anche a ingoiare la sborra, oltre a scoparlo in culo diverse volte. Una volta tornata Camilla, da sola perché la mamma è rimasta in città per le cure dell’anziana madre, le cose sembrerebbero tornate sui binari della normalità ma non è così. Fabio, intanto, prepara il suo piano per farsi contemporaneamente i due fidanzatini. In Internet ha la fortuna di trovare un filmato in cui l’attrice somigliante a Camilla, è coinvolta in un trio bisex con un ragazzo della sua età e un maturo che nel gioco ha un ruolo dominante. Sembra fatto apposta per la situazione che Fabio vuole creare.
Antonella, che troia… oltre ogni limite! | Racconto tradimenti di Mandrake
Stavolta quello che è successo tra me e la troia di Antonella ha superato ogni limite! Dopo averla scopata a casa di A. suo fidanzato e mio migliore amico mentre lui andó a ritirare i panini, il nostro rapporto si è intensificato ancora di più! Lei non aveva più freni nello stuzzicarmi, io quasi anche davanti a A. non perdevo occasione per arraparmi e sborravo nelle mutande dando soddisfazione a quella puttana perversa che ormai non mi dava più tregua! Questa settimana A. è stato costretto ad isolarsi a causa di un caso di COVID nel reparto dove lavora… e Antonella non ha perso occasione per portarmi al limite della perversione! Due giorni fa mi arriva un messaggio dove mi chiede se posso raggiungerla a casa sua, dopo il testo mi arriva una foto nuda, a pecora , e mi dice “il mio culo vuole essere ancora distrutto”…. alla vista di quel magnifico culo il mio cazzo subito si drizza, stavo già per esplodere, ma stavolta pensai che non potevo continuare così… A. era sempre il mio migliore amico che aveva fatto sempre tanto per me., e renderlo così cornuto non andava bene., ma almeno l’ultima scopata con quella troia di Antonella dovevo farmela., ma doveva essere l’ultima e dovevo lasciare il segno! Così risposi al messaggio dicendo che l avrei raggiunta per cena, e che non vedevo l ora di distruggerle il culo! Arriva la sera, io mi reco a casa di lei, parcheggio, busso, percorro le scale, e mentre salgo il mio cazzo comincia a pulsare, si indurisce , sono alla porta ! Antonella viene ad aprirmi, e signori miei , stavolta si è superata… minigonna che si fermava sul culo, calze autoreggenti, i miei tacchi preferiti e un top aderentissimo che non riusciva a contenere il suo enorme seno… il mio cazzo quasi esplode alla vista di quella puttana.! Chiudo la porta e inizio a toccarla , ma stavolta il segnale è chiaro : devo soffrire! Infatti Antonella mi dice di no! Ha preparato da mangiare e mi fa accomodare a tavola… mi siedo e inizio ad osservarla quasi con le bave alla bocca., e lei da gran puttana mi stuzzica piegandosi a 90 più volte facendomi intravedere il filo del perizoma che si perdeva nel culo! Mi sbottono voglio segarmi lì a tavola mentre lei mi provoca ma lei se ne accorge e mi bacchetta., mi dice che non devo permettermi., c’è tempo! Così iniziamo a mangiare, io non riesco a pensare altro voglio fotterla, mi fa male il cazzo, le palle stanno per esplodere, e lei come di consueto avendo capito la situazione inizia coi suoi piedi già fuori dalle scarpe a massaggiarmi sotto il tavolo, io m rilasso lascio la forchetta nel piatto, voglio sborrare e cerco d mettermi comodo e tirare fuori il cazzo., ma lei ancora una volta mi provoca e mi dice che devo continuare a mangiare e da maleducati quelli che sto facendo… intanto i suoi piedi sono sul mio cazzo e si muovono a ritmo d sega., allora io per non farla fermare mangio e allo stesso tempo godo, la troia se ne accorge aumenta il ritmo vuole che sborro nelle mutande, ad un certo punto mi sente ansimare lascio tutto e con un “ si .. si … puttana mi fai venire così “ sborro , ho sborrato nelle mutande, ho gettato 6/7 spruzzi copiosi d sperma, lei rimette i tacchi e si alza.! Io vado in bagno per sciacquarmi! Mi risistemo, e mi tuffo sul suo divano! E continuo ad osservarla… pochi istanti e il cazzo mi riviene duro.! Stavolta devo massacrarla., mi alzo e vado verso di lei che mi chiede come è stato sborrarmi addosso.! Allora io la prendo e la giro le alzo la gonna mi tiro fuori l uccello e glielo spingo nel culo diretto! E lei con un grido di dolore, mi dice che è arrivato il momento finalmente, inizio a pomparla il culo senza fermarmi e con la mano le masturbo la figa… vado avanti così per circa una ventina di minuti, la sto strapazzando il suo viso e stremato, la butto sul divano, la metto in ginocchio senza mai sfilarle il cazzo dal culo ad ogni mio colpo il suo seno rimbalza, gli sfilo il top e inizio a torturale i capezzoli., sono quasi esausto anche io e la troia per farmi fermare inizia con la pianta del suo piede ancora nella scarpa a sfiorarmi le palle, io capisco che vuole che mi fermi e che le sborri sui piedi e da bastardo le dico “ no stavolta t riempio il culo, ai piedi c pensiamo dopo!” Così affondo gli ultimi colpi tremendi lei urla, tra dolore e piacere, e finalmente sborro in quel culo stremato dal mio cazzone… ho sborrato tanto.. mi sfilo il cazzo e le ordino di non muoversi… lei da vera cagna obbedisce vado alla tavola prendo il tappo dello spumante e glielo infilo nel culo per non far uscire tutta la sborra… lei stringe le chiappone e sorridendo si gira… io sono ancora in tiro e inizio a sbatterglielo in faccia., lei lecca, pulisce la cappella e mi inizia a fare una spagnola con la sua 4 d seno che era una meraviglia…. una volta divenuto di nuovo di marmo, la sdraio e inizio a leccarle le gambe carnose fino ad arrivare ai piedi, sfilo i tacchi e mi inizia a segare… sa che i suoi piedi sono il mio punto debole si toglie anche le calze, e mi fa impazzire sto per venire di nuovo, la fermo prendo una sua scarpa e la avvicino al culo ancora stretto e col tappo, gli dico di spingere fuori il tappo e d gettare tutta la sborra … lei esegue l’ordine e così inizia a colare tutto il mio seme custodito nel suo culo nella scarpa… poi gli faccio riprendere la sega coi piedi lei sa che sto venendo e mi dice “non trattenerti riempimi i piedi di sborra., riempi i piedi della tua troia di sborra!” Sentire queste parole mi fa sborrare per la terza volta come un animale., i suoi piedi sono pieni , il pavimento, il divano è pieno di sperma! Così Antonella si gira e e gattonando inizia a leccare tutto per ripulire… lecca anche la sua scarpa e beve la sborra che ha spruzzato dal culo., poi gli infilo il tacco nel culo e le dico che risistemerà la casa così., a piedi nudi e con il suo tacco infilato nel culo! Con la faccia da puttana, mi fa cenno di si ., e esegue… e io vedendo quella scena mi ricomincio a segare, sono in estasi… piedi nudi e culo stretto per non far uscire la scarpa rimette a posto casa… ecco che sto per sborrare, la chiamo “ Troia vieni che sto venendo” lei mi raggiunge e si infila tutto il cazzo in bocca., io spruzzo ancora , lei ingoia tutto stavolta è davvero stremata allarga anche il culo perdendo il tacco…. beh dopo 4 sborrate la perdono… mi sistemo e vado via!
Una mamma da chiavare | Racconto incesti di giuliano
La vecchia panda di mia mamma sbuffando lascia la provinciale e simmette nella strada sterrata che porta al vecchio casolare di nostra proprietà, con infinita sofferenza lauto arriva davanti allingresso.
Sverginato in montagna | Racconto gay di pirpaolo
Questa è una storia vera. Sono un ragazzo di 18 anni molto timido ed introverso. Quando ero ragazzino andai in colonia con loratori del mio paese nelle dolomiti. Una settimana in una fantastica casa colonica con i miei amici e il Don del paese.
Foto nella notte | Racconto incesti di [email protected]
Come quasi ogni sera mi ero addormentato sul divano, nulla di nuovo, specie quando mia moglie fa i turni notturni.
Vita di una ragazza umile – Da sguattera a schiava Cap. 1 | Racconto dominazione di #sguatterapersempre
Sono in macchina, seduta di dietro (essendo una donna non mi è permesso salire sul sedile davanti), e sto aspettando che mio padre mi porti dai miei nuovi padroni. I miei occhi sono pieni di lacrime perché so già che il mio futuro sarà segnato da lavoro duro e umiliazioni di ogni genere ma allo stesso tempo provo una sensazione strana, del calore nelle parti intime… Dopo 40 minuti di viaggio (in rigoroso silenzio) siamo arrivati alla villa con un ampio giardino e una piscina molto grande. Anche la casa è molto grande e molto moderna. Appena arriviamo davanti alla porta ci apre un signore sulla quarantina che presumo essere il Padrone. Appena ci vede saluta con caloroso affetto mio padre e lo invita a entrare mentre io non vengo neanche considerata e a testa bassa mi affretto a seguirli in salone. Li i due uomini si accomodo sul divano e mentre faccio per sedermi da parte a mio papà il Signore esclama “Come ti permetti di sederti davanti al tuo Padrone? Sei solo una serva in questa casa, ricordatelo!”. Mio padre si alza e mi tira un ceffone in pieno volto e urlandomi contro mi dice “Mettiti in ginocchio e chiedi perdono al tuo Padrone, deficiente che non sei altro!”. Io con la faccia gonfia mi lascio cadere in ginocchio li in mezzo alla stanza con la testa bassa e gli occhi ancora di più e con tono umile rispondo “Chiedo perdono mio Signore e Padrone, non oserò mai più mettermi tenere un comportamento del genere, sono mortificata! Sono solo una sguattera e sono qui per servirvi”. Il Padrone sembrò soddisfatto della mia risposta poiché non mi considerò più e continuò a parlare con mio padre lasciandomi li in ginocchio per tutto il tempo. “Allora caro Giacomo (così si chiama mio papà) a me serve una sguattera che tenga pulita la casa, la piscina, il giardino e le macchine. Mi serva anche una ragazza che ubbidisca ad ogni mio ordine e che soprattutto soddisfi tutti i desideri della mia cara mogliettina. Questa ragazza è un po’ indisciplinata ma proprio per questo la voglio così potremo punirla maggiormente e soprattutto è una bella figa … quindi io per questa qui ti do 3000 euro al mese se ti va bene questo è il contratto. Ovviamente sai che normalmente una domestica viene pagata a dir tanto 1500 euro al mese se lavora tutti i giorni senza festività! Io te ne do il doppio con la garanzia che possiamo trattarla come vogliamo!” Mio padre rispose “Certo Francesco va benissimo! Sei un vero amico, con 3000 euro al mese risollevi le sorti della mia famiglia e mi raccomando falla trottare come un mulo che è una scansa fatiche questa scema qua!” Io per tutto il tempo rimasi in ginocchio con le mani giunte tra loro appoggiate sopra le mie gambe. Nessuno si accorse, per via della mia posizione, che mi scese una lacrima poiché mi sentii un oggetto che passava da un proprietario all’altro … venivo tradita dallo stesso uomo che mi mise al mondo. In un battibaleno mi ritrovai da sola in questo salone nelle mani di uno sconosciuto e proprio mentre stava per dirmi qualcosa, qualcuno suonò il campanello. Appena alzai lo sguardo mi si smorzò il fiato e non potei far altro che rimanere a bocca aperta poiché davanti ai miei occhi si presentò una figura angelica, una donna bellissima con i capelli rossicci, occhi azzurri e lineamenti del volto talmente perfetti che per un attimo pensai che non fosse reale. Ma quando poi mi si avvicinò potei notare il suo corpo da urlo, le sue gambe lunghe e affusolare e una vita stretta. Era una visione angelica e non potei far altro che ammirarla e lei appena mi vide sorrise ma non feci in tempo a ricambiare il sorriso che il Padrone mi prese con una mano per i capelli facendomi abbassare il viso fino al pavimento e allo stesso tempo inizio a sculacciarmi con tanta violenza mentre mi urlava “ stupida sguattera schifosa come osi guardare negli occhi mia moglie, sudiciona di una! Ti meriti tante di quelle sculacciate, da farti il culo rosso!”. Dopo 4 sculaccioni la Padrona intervenne “Amore ti prego, se me la massacri di botte fin da ora come faccio a usarla come sguattera … lo sai che voglio vederla lavorare come un mulo! Tu hai le tue schiave su cui poterti sfogare … mi avevi promesso che questa sarebbe stata principalmente mia!” “Hai ragione amore, scusami cara”. La Padrona mi prese per un braccio e mi fece alzare e mi disse “Cara, benvenuta in casa nostra, scusa i modi rudi di mio marito è che appena vede una bella ragazza non capisce più niente … però come sei vestita non mi piace proprio! Amore tu vai pure che alla ragazza ci penso io. Ci vediamo questa sera. Tu vieni con me!” Io con tono umile ma molto grato le risposi “Si Padrona, grazie mille!”. In quel preciso momento, dentro di me, ringraziai mio padre poiché mi aveva dato la possibilità di diventare la serva di una donna infinitamente bellissima … tutto ciò che mi avrebbe ordinato lo avrei eseguito senza fiatare. La Padrona mi portò al piano di sotto dove c’era la lavanderia con scope, stracci, l’asse da stiro, un armadietto e una brandina e mi disse “qui è dove dormirai e dove passerai la maggior parte della giornata, non farti ingannare dai miei modi gentili, ogni cosa che ti dico per te deve essere un ordine! Esigo sempre che tu mi chiami Padrona mentre quando ci sono ospiti mi chiamerai Signora. Nell’armadio troverai degli stracci e grembiuli i quali saranno la tua divisa. È severamente proibito indossare reggiseno e mutande e dovrai andare in giro per casa scalza. Ti è chiaro?” rispondo a testa bassa “Si Padrona”. “E ora spogliati!”. Io con testa bassa mi tolsi la mia maglietta e i miei pantaloni e poi, tenendo lo sguardo basso mi tolsi il reggiseno e le mutande. Lei si avvicinò a me e mi disse toccandomi il seno, come se fosse di sua propietà, “hai un bel corpo, delle belle tette e un culo niente male, farò di te la mia schiava personale!” Io non potei far altro che cadere in ginocchio davanti a lei e baciarle i piedi dicendole “Grazie Padrona per l’onore, sarò tutto ciò che voi vorrete!”. Lei si diresse verso l’armadio e prese una magliette azzurra e dei pantaloni neri e me li gettò a terra. Quando mi misi la maglietta mi accorsi che era molto larga e la scollatura era talmente ampia che mi fuori usciva o una tetta o una spalla, e se qualcuno me la tirava sarebbero uscite entrambe. La maglietta era talmente lisa che comunque mi si vedeva tutto ed era anche bucata. I pantaloni erano di un tessuto talmente usurato e bucherellato che mi si vedeva tutto e anch’essi erano molto larghi che mi scendevano fino a metà culo lasciandolo scoperto ed erano lunghi tanto che dovetti arrotolarmeli sopra le caviglie. Sembravo una povera sguattera con vestiti talmente lisi e larghi che mi si vedeva tutto, bastava mettermi in ginocchio perché tette e culo fossero completamente scoperti alla mercé di tutti! Mi sentivo una lurida sguattera ma non contenta la Padrona mi impose di mettere uno sgraziato grembiule grigio anch’esso molto ampio (mi arrivava fin sotto le ginocchia), liso e un po’ stracciato in fondo. Se prima sembravo una ragazza semplice ora sembravo una ragazza povera costretta a fare la sguattera. La Padrona decise per me che per ora era meglio andare in giro con la spalla scoperta e così conciata mi ordinò di andare su in salone che mi avrebbe detto quali sarebbero stati i miei compiti. Le scale le feci molto velocemente poiché la Padrona si mise dietro di me e iniziò a sculacciarmi sul culo solo per divertimento e per vedermi fin da subito scattante. Quando arrivammo su in salone, Lei si sedette sul divano e a me venne naturale mettermi in ginocchio davanti a lei con il mio grembiulone e la mia scollatura ampia che lasciava scoperta una spalla, e i pantaloni mi erano già scesi sotto il culo. In quella posizione mi misi a sentire quali saranno i miei doveri in questa casa …
Storia vera- A casa mia, in ginocchio, a fare del sesso orale a uno sconosciuto. | Racconto etero di Diamante
Questa è la storia vera di una ragazza di ventisei anni, che vive da sola in una grande città e che ha da sempre un sogno erotico nascosto.
Schiavo dei piedi cugina e zia | Racconto feticismo di Marco007
Sono Marco ho 19 anni e sono un feticista amante dei piedi femminili fin quando avevo 8 anni che avevo già scoperto questa passione per piedi, infatti hai battesimi/comunioni con i miei parenti destate mi infilavo sempre sotto il tavolo e già potevo gustare lodore dei piedi sudati di qualcuno. I piedi di mia cugina sono un 36 molto curati morbidi dita non troppo lunghe poi essendo unestetista quasi ogni 15 giorni cambia colore ma i migliori hai suoi piedini sono il nero e il bianco quando avevo intorno hai 15 anni su instagram seguivo pagine dove si cerano piedi, destate siccome i miei lavorano mangio sempre da mia nonna insieme a mia zia e mia cugina dopo pranzo mi metto un po sul divano e mia cugina si viene a mettere vicino a me e mi dice mi dai unattimo il tuo telefono che guardo un po il tuo instagram? io gli dico no meglio di no lei mi dice tranquillo guardo e basta non dirò nulla così lei si mette a guardare e vede anche queste pagine fetish non so cosa pensa ma so che non sono riuscito a dirglielo per tutta lestate. Due estati dopo non cambiò nulla tranne lei la vidii molto più dominante e comandante specialmente di me, in poche parole lei per me mi trattava da schiavo e lei non lo sapeva così una calda sera di luglio vado da lei destate siccome fa calda e solito che stimo sempre fuori e infatti a lei la trovo con i piedi uno sullaltro sul tavolo arrivo saluto guardo per bene i piedi e lo smalto e qui entra in gioco mia Zia (mia zia una donna di 50 anni portati bene separata un 38/5 di piede anche i suoi ben curati non proprio come quelli di mia cugina ma quasi) entro in casa e distinto gli occhi mi balzano subito per terra e la vedo scalza con un bel viola scuro smaltato saluto mia zia ed esco dinuovo fuori di mia cugina vado per sedermi vicino a lei e mi dice fermo fermo non qui cè zia io dico ok, dove mi siedo io? Lei dice mettiti la indicando proprio il posto davanti le sue stupende piante mi siedo e per più di 3 o 4 minuti lei non mi calcola proprio stava sempre al telefono così prendo anche io il telefono poi noto che comincia a strofinarsi i piedi e dice ho i piedi freddissimi io gli dico destate? lei rispose che era di razza averli sempre freddi così mi disse subito dopo non è che puoi riscaldarli un po? senza farmi il solletico però che lo sai che non lo sopporto io dico certamente così li accarezzo per un 10 minuti dopo un po decido di farmi coraggio e dirglelo così dico ti ricordo due anni fa quando guardavi il mio instagram? lei dice sii certo io gli dico tu adesso cosa pensi di me? lei dice penso che moriresti dalla voglia di baciarmi e piedi ma non puoi io dico magari solo baciare vorrei farci di tutto mi guarda e si fa una risata un po perversa e mi dice lo sai che in questi due anno mi sono un po informata sul feticismo? io dico ah si è cosa hai scoperto? lei dice bhe ho scoperto che ci sono due lati nella coppia uno che sarebbe uno padrona non che una che da ordini da far eseguire al proprio schiavo e se lo schiavo non obbedisce ci sono punizioni pesanti e poi cè lo schiavo un misero schiavo che deve stare sotto la padrona ad eseguire ogni ordine io rimando senza parola e mi impietrifico guardando le sue piante lei mi dice tu se uno schiavo vero? apprendo e chiudendo le dita dei piedi io dico s-si lei dice purtroppo non posso essere la tua padrona solo perché soffro il solletico io dico sbuffando uffa che peccato poi gli dico anche non che potresti invece dirlo a zia? lei dice giusto gli dico io tutto entra scalza in casa e gli racconta tutto alla mamma io da fuori sentivo tutto così arriva prima mia cugina e si rimette i piedi sul tavolo e poi mia zia guardandomi con uno sguardo dominante si siede vicino a mia cugina e mette pure lei i piedi sul tavolo e dice bene bene tua cugina mi ha detto tutto vuoi davvero esserlo? io dico si padrona lei dice benissimo seguimi e mi porta dentro mi comincia a dare qualche ordine e a mettere la casa apposto poi mi fa spostare il tavolino e mi fa mettere inginocchia davanti a lei seduta sul divano e dice appoggiando la pianta sul mio viso comincia a massaggiare e se ne sei degno dopo ti farò segare io massaggio per più di 30 minuti ebbene si anche la mia erezione era durata 30 minuti poi pensavo di essere venuto nelle mutande così mi dice non male schiavetto mettiti a pancia in su e mi mette tutti e due i piedi in faccia poi rientra mia cugina mi guarda e dice vedo che ti diverte la padrona abbiamo fatto bene a dirglielo poi gli dice mamma ma tu sai tutte le pratiche che si possono fare con uno schiavo? la zia risponde no mia cugina dice a me mi prendo il tuo telefono e controlliamo insieme così anche mia cugina mi mette i piedi sul petto poi li sento parlare a bassa voce mi guardano e ridono poi dopo 30 minuti mi dice zia abbiamo finito io dico padrona non posso venire su i vostri piedini lei dice va bene, però dopo dovrai ripulire con la lingua io dico si padrona così durai non più di 15 minuti dopo che avevo ripulito e stavo per andarmene mia cugina dice aspetta dove vai io voglio una foto ricordo così mi metto dinuovo a terra e mi mette i piedi in faccia e comincia a scattare foto e anche un video dove dice dove troverò mai un cuginetto che ama i miei piedi poi ovviamente mia zia la fa pure però lei non fa il video ma mi fa cambiare posizione a ogni foto, poi dice mia cugina te ne puoi andare adesso così me ne ritorno a casa. Il giorni dopo mangiamo sempre insieme da mia nonna e dopo pranzo mia zia si mette vicino a me sul divano e mi ordina di massaggiarli i piedi invece mia cugina dallaltra parte appoggia solo i piedi sulle mie gambe sto 40 minuti a massaggiare ma poi arriva mia madre da lavoro e mi trovo così con 4 piedi in vista e mi dice che stai facendo? ed io dico siccome ho visto zia molto stanca gli ho chiesto se voleva un massaggio mia zia dice a mia madre un massaggio hai piedi non rifiuta mai così subito dopo torno a casa e dopo un 30 minuti mi chiama mamma e mi dice perché non me lo fai anche a me un massaggio? io dico certo (mia madre anni 48 piede 42 smalto rosso dita un po lunghe piante molto morbide e profumano tantissimo) mentre massaggio sento arrivare due messaggi al telefono di mamma di seguito e gli dico chi è? lei dice ah tua zia e nella chat cerano un messaggio vocale una foto mia hai piedi di zia mia madre guarda la foto e mi dice sei tu questo? tirandomi uno schiaffo con il piede io dico si posso spiegarti lei dice zitto e si ascolta il messaggio vocale di zia dove rivela tutto anche a mia madre così mi dice benissimo uno schiavo non guasta mai dopo un po dice ora puoi baciare e leccare con cura nel mentre mi scatta una foto e la manda a zia dopo 20 minuti a baciare e a leccare mi fa fare la stessa cosa di zia cioè sborrare sui piedi e ripulire e fu così che passai tutta lestate finita lestate quasi nessuna più voleva massaggi o attenzioni così tutti un po si allontanano da ma
La zia Cesira | Racconto prime esperienze di Morotto
Quando comperai la 500 portai mia madre a trovare i suoi parenti che abitavano nei dintorni di Bologna. Andammo a trovare anche la zia Cesira che abitava in collina, in un podere in affitto. Arrivammo all\improvviso perché non avevano il telefono e non li avevamo potuti avvisare e così in casa trovammo solo la vecchia suocera che badava alla casa, mentre la zia e lo zio erano nei campi a lavorare. Era molto caldo ma avendo la 500 il tettuccio apribile avevamo fatto il viaggio abbastanza comodi. Su indicazione della vecchia ci incamminammo verso il frutteto dove stavano raccogliendo le ciliege. Quando arrivammo sul posto eravamo bagnati di sudore e guardammo con sollievo una piccola sorgente che si trovava vicino al campo. Vedemmo due persone che si stavano rinfrescando con l\acqua. Guardai meglio e vidi che uno era lo zio e l\altra la zia. Lo zio era a torace nudo e si stava lavando sotto le ascelle. La zia invece aveva arrotolato la sottana attorno alla vita e si stava bagnando il viso. Io sono attirato in modo incredibile dalle femmine in carne e mia zia era una di quelle. Fin da quando avevo cominciato a interessarmi alle ragazze la zia mi aveva colpito. Aveva due tette enormi ma sostenute, dei fianchi larghi e un sedere incredibile, tondo e sodo da fare impazzire. Quella volta aveva la maglia incollata alle tette per il grande caldo e non portando il reggiseno si vedevano i grossi capezzoli spuntare sotto la tela come due dita. Le gambe erano belle robuste e si poteva intravvedere sotto la sottana un lembo di mutande. Io ero già partito e sentivo il mio pisello cercare di uscire dai pantaloni per farsi vedere. La zia ci salutò con la mano e ci venne incontro. Abbracciò e baciò mia madre e mi strinse forte al petto. Sentii i capezzoli premere contro il mio torace e mi sembrò di stare venendo. Annusai il suo odore di femmina che mi stordì. Per fortuna mi lasciò andare altrimenti non so cosa avrei fatto – Come mai da queste parti? – chiese lo zio, mentre io guardavo le gambe della zia vicino alla coscia e mi sembrava di vedere spuntare un poco di pelo – Con chi siete venuti? – Siamo io e lui – disse mia madre – ha appena comperato la 500 e così abbiamo pensato di venirvi a trovare… – Avete fatto proprio bene – disse la zia ridendo – così vi fermate a mangiare e poi prima di ritornare vi diamo un poco di frutta e di verdura – Ci incamminammo verso casa. Avevo la zia davanti a me e guardavo con insistenza il suo bel sedere dondolare da una parte all\altra. Il caldo mi eccitava e la visione del corpo della zia mi faceva bollire ancora di più il sangue. Mentre rientravamo sentii la zia parlare con mia madre – Ma sai che è diventato un bel ragazzo…ha già la morosa? – No – rispose mia madre – ci mancherebbe altro. Prima dobbiamo trovare un lavoro, poi mettere qualcosa da parte, poi si vedrà. Lui dice che sta bene in casa e alla morosa non ci pensa – Peccato – disse la zia – un così bel ragazzo… se non fosse che sono sposata, mi farebbe girare la testa anche a me – Ma dai – disse mia madre ridendo – hai sempre voglia di scherzare – Eh cara mia – rincarò la zia – ho una certa età, ma certe volte mi prendono delle voglie.. – Stai zitta, che ti sente tuo marito! – Oh quello! Un gran lavoratore, quello si, ma per il resto… ma eccoci arrivati – \r\nCi mettemmo a tavola e mangiammo di buon appetito. La zia era particolarmente allegra e bevve due bicchieri di vino \r\n– Oddio – cominciò a dire – mi gira la testa. Uffa con questo caldo! Ci vorrebbe un poco d\aria fresca – Mia madre intervenne – Perché non ti fai portare al boschetto con la macchina? Così prendi un po d\aria. Ci penso io a sistemare qui. Ci hai fatto mangiare così bene che debbo per forza sdebitarmi – Zio vieni anche tu? – chiesi gentilmente – No, sono stanco, preferisco fare una dormita. Andate pure voi. La strada è stata sistemata e si viaggia bene – Così partimmo. La zia fece un poco fatica ad entrare nella minuscola auto e quando salii anch\io ero a stretto contatto con lei. In auto sentii ancora più forte il suo odore e temetti di svenire. Ogni tanto la zia si toccava la maglia per cercare di trovare un poco di refrigerio e vedevo qualche squarcio delle due grandi tette bianche – Non lo sopporto il caldo – disse la zia – se fosse per me andrei nuda… – Fai pure zia – dissi in modo malizioso – io non mi scandalizzo… – Ah brutto boia! – mi disse sorridendo – non mi dire che guardi una vecchia come me? – Tu non sei affatto vecchia – ribattei – anzi se posso dirlo sei molto bella. A me per esempio piaci molto… – La zia si voltò – Ma sentilo! Ti piaccio? Roba da non credere! Allora debbo stare attenta con te… – E si mise a ridere. Finalmente arrivammo al boschetto. Era una collinetta piena di alberi. Sotto c\era un venticello delizioso. Ci sedemmo sull\erba a guardare il panorama. La zia si faceva vento con un foglietto di carta e rideva alle mie battute – Ma davvero non hai la morosa? – No zia, te l\ho detto. A me piaci tu… – Ma smettila dai… oddio! Cosa mi è andato sotto la sottana! – La zia balzò in piedi strillando. Una lucertola si era intrufolata nella sua sottana e per quanti sforzi facesse non riusciva a trovarla – Aiuto! Ti prego aiutami a trovarla – Io accorsi e cominciai a stringere la sottana in diversi punti per vedere se trovavo la bestiola. Nella foga le misi una mano sotto e sentii le sue mutande umide. Non so come successe. Il fatto è che la mia mano scivolò sotto le mutande e sentii il pelo del suo sesso. La zia aveva bevuto ed era un poco alticcia – Cosa fai? – mi disse – Non sta bene, leva quella mano… cosa fai? – Io non capivo più nulla. Sentivo il suo pelo sotto le mie mani e stavo per impazzire. Cominciai ad abbracciarla tentando di toccarle anche le tette. La zia si divincolava ma senza forza – Ma cosa fai? Ma non sta bene…no…non toccarmi li… oddio ma cosa fai\ – Io allora la presi per le spalle – Zia è tanto che lo desidero, ti prego lasciati toccare, ti sogno anche la notte. fammi vedere… – Ma cosa dici? Ma dai smettila… oh ti prego, lasciami stare, no non fare così… ma mi stai tirando giù le mutande… ma stai buono… oh perché, mi fai perdere la ragione – Io allora a forza le tirai giù le mutande e le aprii le gambe. La sua bella passerona, ricoperta di peli mi era apparsa come una visione. Mi gettai fra le sue gambe e cominciai a leccarla come un forsennato – Oh no, mi stai leccando, oh cosa sento, mi fai godere bricconcello smettila, dai… – Io continuai a leccarla e le misi un dito nella vagina, poi due, poi tre facendole andare avanti e indietro. Adesso la zia non si ribellava più. Respirava rumorosamente e si muoveva sotto il mio accanito massaggio. Continuai aumentando il movimento – Oh – gridò la zia – cosa sento, era tanto che non provavo … ma sì dai, continua che mi fai provare piacere, sei un birbante però… – Mi fermai – Adesso zia ti togli la sottana e ti metti comoda – La zia, con mia grande soddisfazione, si slacciò la sottana e si stese sull\erba a gambe aperte – Dai vieni piccioncino – mi disse – continua – \r\nIo mi ributtai sulla sua grande passera e la penetrai col dito mentre sentivo che il mio pisello stava per scoppiare. La zia si lamentò, si divincolò, poi con un grido mi inondò il viso del suo umore. Rimase a terra sfinita mentre io estraevo il mio arnese e alla vista della passerona bagnata comincia a manovrarlo – Ah guarda che affare ha il mio ometto. Dai qua..dai qua che ci penso io – Sotto il mio sguardo esterrefatto, prese in mano il pisello, poi si tolse la maglietta mostrandomi le sue fantastiche tettone. Io ero senza parole – Dai qua che gli troviamo un posticino – così dicendo la zia mise il mio membro fra le sue tette e cominciò a manipolarlo facendole scorrere avanti e indietro. Io ero al colmo del godimento e in breve non riuscii a trattenermi e la inondai col mio sperma. La zia, lo raccolse e si spalmò le tette con cura – E\ tutta salute – disse – un\ottima cura contro le rughe. Allora ometto ti è piaci
uto? – Zia – dissi – ti prego, fammi vedere il tuo sedere, è una vita che lo sogno – Davvero ti piace? Lo vuoi solo vedere però eh? – Fammelo vedere zia – la pregai. Lei si alzò e si mise in ginocchio offrendomi tutto il suo sedere. Io cominciai a baciarlo e a stringerlo. Poi le portai una mano sulla passerona e cominciai a stimolarla con le dita – Ne hai già voglia – rise la zia – anch\io sai, è tanto che nessuno mi tocca… – Zia me lo lasci mettere di dietro? – Lo sapevo, lo sapevo… vuoi provare, dai prova, fammi sentire – Io le appoggiai il pene contro e spinsi. A fatica riuscii ad entrare e cominciai a muovermi avanti e indietro come un ossesso. Avevo recuperato il turgore e si presentava duro come il marmo – Sentilo… – disse la zia – beata gioventù, è già duro… ma sai che sei proprio bravo, continua pure – \r\nIo ero al colmo della felicità. Avevo il suo bel corpo a mia disposizione e cercai di durare il più possibile. Finalmente con un grido le vuotai nelle viscere una nuova ondata di sperma e accelerai la stimolazione del suo clitoride. La zia ebbe un nuovo orgasmo e si lasciò cadere a terra esausta. Io caddi sul suo sedere e lo abbracciai stretto – Allora zia, sono stato bravo? – Lei si voltò e mi prese fra le braccia. Io ero al settimo cielo. Appoggiavo la testa fra le sue fantastiche tette e col dito le accarezzavo i capezzoli. La zia mi cullava fra le sue braccia e ogni tanto metteva una mano sul mio pisello e lo accarezzava – Ma chi l\avrebbe detto che mi sarei fatta accarezzare da mio nipote? Da non crederci…eppure devo dire che sei bravo e poi hai un affare niente male… ma allora ti piaccio davvero? – Zia, non ci crederai, ma quando la mamma ha detto che ti voleva venire a trovare non vedevo l\ora. E\ tanto che ti guardo, sai ti sogno anche alla notte – Ah si? E cosa fai? – Mi tocco il pisello zia e vengo pensando a te… – Davvero? Ti tocchi? E come fai? Così? – Mi prese il pene che si era afflosciato e lo accarezzò dolcemente. In breve mi ritornò duro – Ma guarda – disse la zia sconcertata – è già pronto. Ma sei proprio insaziabile… – Io intanto le accarezzavo le mammelle e le avevo messo una mano fra le gambe toccandole la fessura – Cosa vuoi fare? Vuoi ricominciare? – disse la zia con la voce roca. Io non risposi. Avevo un grande desiderio ma non mi azzardavo a dirlo – Zia – le dissi – io vorrei tanto mettertelo dentro, ma è pericoloso vero? – La zia fischiò – Hai capito l\ometto? Mi vuoi mettere in cinta? Si potrebbe provare ma se poi ci rimango come facciamo? – Dai la colpa a tuo marito – risposi subito – E come se è tanto che non mi viene a cercare? – E tu zia, vallo a cercare così siamo a posto – Potrei provare, sai che ne ho una grande voglia? Senti, ti do una buona notizia. E\ un anno che non mi vengono più le mestruazioni e quindi andiamo sul sicuro. Allora cosa ne dici? – Io ero senza parole – Davvero zia? – Si, ometto, vieni allora che vediamo cosa sai fare – Le misi una mano nella passera e la accarezzai, mentre le baciavo le tette. La zia mi lasciò fare poi mi prese il pisello e se lo mise davanti alla fessura – Avanti, è tutta tua, trattala bene. poverina, è tanto sola… – Io inserii il mio arnese nella sua calda fessura. Avevo delle dimensioni ragguardevoli ma debbo dire che la vagina della zia era ampia e collaudata: chissà chi c\era stato prima di me? Ma la cosa non mi interessava: quello che mi premeva era penetrare quella bella passerona e godermi quelle tette a mia disposizione. Cominciai a spingere mentre la zia diventava rossa e chiudeva gli occhi. Non credevo a me stesso. Tre orgasmi in poco tempo e stavo tenendo a freno il mio desiderio di venire. Mi concentrai e lavorai bene. Andavo e venivo concentrato mentre la zia si divincolava sotto di me. Ad un tratto lei ebbe diverse contrazioni e mi gridò – Oddio sto venendo! Mamma mia! Sei bravissimo! – Le sue contrazioni mi fecero provare un piacere straordinario e la situazione mi sfuggì dalle mani. L\orgasmo sfociò in una grande uscita di sperma che tracimò fuori dalla fessura, bagnandole le belle cosce. Mentre mi lasciavo cadere sul suo corpo morbido e caldo la sentii sussurrare – Basta ti prego, mi hai distrutto…
La prima sega al cinema con Serena | Racconto prime esperienze di Chase90
Ormai é un rito. La sera, prima di addormentarmi, ripenso alla giornata appena passata. A quello che ho fatto. Le persone che ho incontrato. A quello che dovró fare il giorno dopo, sul lavoro, a casa. Ieri sera invece, ripensavo alle mie esperienze sessuali passate, recenti e non. Forse reduce da due racconti scritti poco tempo fa, ho cominciato a scavare più a fondo. Cercando di ricordare le meglio seghe che mi hanno e mi sono fatto. Giá, perché non sempre le migliori masturbazioni sono quelle che ti fanno le ragazze, a volte leccitazione di una certa situazione é di pari livello ad una sega di qualche stronzetta! Di cosa parlo? Un esempio: avete mai provato a masturbarvi, completamente nudi, al mare e riprendervi con un cellulare? Non parlo di una semplice sega da due, tre o quattro sborrate cremose e fiacche, di quelle dove il cazzo nemmeno ti viene duro e dritto, di quelle dove avete semplicemente il pisello fuori dal costume e sborra solo perché martoriato. No, io parlo di venire come un fiume in piena dopo esservi toccati per un bel pó, di venire tre, quattro, cinque, sei, sette….. dieci volte come una fontana. Ma non voglio parlarvi di questo con il presente racconto, magari lo faró unaltra volta, volevo solo puntualizzare che da soli si possono fare delle grandi seghe se si ha esperienza, si si é dei professionisti della masturbazione, che basta un pó di immaginazione e voglia di sperimentare. In fondo a tutti piace dedicare un pó di tempo a sé stessi, al proprio pisello o alla propria fica, lontano dagli occhi di tutti, anche dalla propria donna o moglie, magari la sera sotto le coperte o rientrati da lavoro sotto la doccia. Nessuno lo vuole ammettere, ma masturbarsi é naturale, lo facciamo tutti, non solo per un nostro piacere, ma anche per conoscere meglio quella cosa o quel coso che abbiamo in mezzo alle gambe. Comunque qui voglio continuare la trilogia iniziata con il racconto da me scritto Le mie prime masturbazioni e seguito poi da Il regalo di Natale di mia cugina Samantha. Vi racconteró una delle prime volte che mi fecero una sega al cinema, anzi, credo che fu anche la prima volta che feci Pissing con una ragazza. Ma andiamo per ordine. Chiariamo subito, non si trattó di uno di quei cinema porno (a proposito, ma esistono ancora nonostante la facile reperibilitá di materiale per adulti che si ha oggi?) che tanto andavano di moda una quindicina di anni fa, ma di un normale cinema che trasmetteva film per tutti. Era unestate di molti, parecchi anni or sono. Invitai una ragazza conosciuta da poco tramite amici in comune, a vedere un film. A quel tempo si usava cosí: due o tre uscite, invito al cinema, qualche bacio e si poteva dire di stare insieme. Il piano era quello, mettermi con Lei, Serena, ancora ricordo il suo nome e quello che venne dopo andava oltre ogni mia immaginazione di ragazzo pronto a tutto pur di farsi masturbare o scopare da una ragazza. Quel pomeriggio ci vedemmo davanti al cinema piú grande della nostra cittá, uno dei primi che potremmo definire un multisala di oggi. Quattro sale per quattro film. Io arrivai vestito comodo, tipica maglietta a maniche corte e pantaloncini corti senza mutande, mi piaceva sentire il mio pisello libero. Lei uguale, pantaloncino corto e canottierina colorata sportiva. Scegliemmo un Film da ridere, comprammo il biglietto, unaranciata, qualche pop-corn, entrammo nel cinema e ci sedemmo un pó appartati dal resto delle persone, che comunque non superavano la decina, in fondo era estate. Il film inizió. Dopo un principio di interesse per la pellicola, pensai ad un approcio, come muovermi. Il cuore batteva allimpazzata, ma pensai OK, mi butto. Dopo pochi minuti dallinizio della pellicola, iniziai a baciarla, non era la prima volta. Dopo qualche minuto mi feci piú audace, allungai delicatamente e dolcemente una mano sulle sue cosce. Lei fece un lieve sobbalzo indietro, ma non tolse la mia mano. Iniziai a toccarle linterno coscia, partendo dal ginocchio fino ad arrivare alla zona fica, senza toccargliela e poi tornando indietro. Il mio pisello dopo pochi secondi iniziava ad irrigidirsi. Continuai a massagiargli le gambe, le cosce, a toccarle ovunque e lei inizió a divaricarle un pó di piú e mentre la toccavo continuavo a baciarla. Prima sul collo, poi sulla guancia ed infine sulla bocca, facendomi strada con la lingua al suo interno. Intanto il mio cazzo era cresciuto, si era gonfiato per bene, il sangue gonfiava le vene che sembravano esplodere. Continuai a toccarla in mezzo alle gambe ed intanto salivo con le mani nel suo posto piú intimo. Volevo sentire la sua fica. La mia mano si insinuó nei suoi pantaloncini e poi nelle sue mutandine (lei si, che le portava) arrivando finalmente a toccargliela. Era liscia, calda, soffice come le sue gambe. Sentii qualcosa di morbido, due grosse cunette tipo duna ed uno spacco al centro. Continuavo a massaggiare linterno di quel taglio con il dito medio e durante una scena del film che illuminó il suo viso, le vidi nel volto una strana smorfia. Forse le piaceva quello che stavo facendo. Continuai la mia esplorazione e preso da un momento di euforia e coraggio, infilai il dito dentro quelle cunette soffici. Sentii che entrava senza resistenza, affondai tutto il dito dentro, sembrava ci fosse un buco, una cavitá, cosi non mi fermai e quando fu completamente al suo interno, iniziai a muoverlo in senso orario. Serena fece un gemito, sentivo le sue labbra intime pulsare ed inumidirsi. Intanto il mio pisello era diventato duro come un diamante, si era talmente ingrossato che usci la cappella fuori da un lato del pantaloncino con tanto di gocce di sborra. Continuai a masturbarla fino a quando non fece un quasi urlo e tiró fuori la mia mano completamente bagnata. Dopo qualche secondo nel quale cercó di riprendersi, anche lei reclamava la sua parte di esploratrice. Allungó locchio, che ormai si era abituato al buio, in mezzo alle mie gambe. E lo vide. Vide la cappella del mio pisello uscire dai pantaloni, grossa come non mai. Allora afferró un lato del pantaloncino tirandolo completamente su fino allinguine scoprendo completamente il mio cazzo. Per fortuna i braccioli delle poltrone ci facevano da scudo e le altre poche persone, non potevano vedere con chiarezza quello che stavamo facendo. Intanto la mia mano destra, ancora umida del suo sesso, si faceva strada sotto la sua canottiera dietro le sue spalle. Lentamente mi avvicinavo al suo seno destro, fino a toccarlo completamente. Era turgido e ben formato. Probabilmente portava una seconda, che a quel tempo mi sembrava una quarta abbondante. Con il pollice inizai a giocare con il suo capezzolo, mentre lei continuava a giocare con il mio cazzo. Lo prese in mano come si fá con una torcia luminosa e con lindice ed il pollice fece muovere a destra e sinistra le pelle che ricopriva la cappella. Sentivo il mio pisello pulsare, sentivo il sangue confluire sempre di piú, le palle ormai erano gonfie, ma lei non smetteva. Allimprovviso, con un movimento deciso, afferró completamente il mio cazzo e tiró indietro la pelle con la mano sbattendola sulle mie palle. Fece uscire la mia cappella completamente, insieme ad altre gocce di sperma. Inizió a muovere la mano a stantuffo, su e giú, su e giú, una volta, due volte, tre….. ma ormai ero carico, pieno di sborra da tirare fuori, che gli bastarono questi pochi movimenti per farmi venire. Feci un primo grande schizzo che scavalcó la poltrona di fronte a noi, seguito da un secondo. Per fortuna non cera nessuno davanti a noi, sai che figura. Gli schizzi continuarono ancora, ma con la mia mano sinistra toccai delicatamente la sua per direzionare il mio cazzo in basso. Continuai a sborrare, ma questa volta sullo schienale della potrona davanti a me dove lo sperma finí per colare poi a terra. Avevo fatto davvero un lago di sborra, sai che lavoro per quelli delle pulizie. Serena molló il mio pisello e si pulí le mani sulle poltrone. Poi mi disse Andiamo via Chase, abbiamo sporcato ovunque, se ci scoprono… Decisi di seguire il suo consiglio, ma anche io dovevo pulirmi prima il pisello come lei fece co
n le mani. Cosí la bloccai un secondo, aspettando che il mio cazzo perdesse lerezione. Che vuoi fare Chase?. Pulirmi. Se me lo rimetto dentro, continuerebbero ad uscire gocce di sborra macchiandomi i pantaloni. Poi come ci torno a casa? Risposi. E come pensi di fare?. Ora lo vedrai!. Mentre parlavamo il mio pisello si afflosció di lato, aspettai qualche minuto e cercai di pisciare. Con quello avrei pulito la stessa cavitá che mi fece godere. Dopo qualche minuto arrivó lo stimolo, mi feci un pó avanti alla poltrona sulla quale ero seduto, feci penzolare il mio pisello, presi il bicchiere ormai vuoto daranciata ed iniziai a pisciarci dentro lentamente. A metá bicchiere ebbi la forza di fermarmi. Dovevo pisciare giusto quel tanto per togliere i residui di sborra. Serena rimase stupita, non capiva a cosa servisse quel gesto, ma sembrava che il tutto la eccitasse. Allimprovviso si tiró giú pantaloncini e mutandine fino allaltezza del ginocchio senza sfilarseli, ora ero io che iniziavo ad eccitarmi di nuovo. Non capivo cosa volesse fare, ma ora riuscivo anche ad intravedere la sua fica e questo mi bastava. Sentivo che il mio cazzo, nonostante pochi minuti prima fece unabbondante sborrata, iniziava a tornare duro. Ad un certo punto peró tutto mi fu chiaro: voleva imitarmi. Avevo intuito infatti che volendo copiarmi e non potendo dare una direzione al getto di piscio, lavrebbe fatta sulla poltrona. Lei infatti non poteva spostarsi in avanti per poi accucciarsi e pisciare, qualcuno lavrebbe notata nonostante il buio. Serena, aspetta! gli dissi, ed un pó perché volevo ancora toccarle quella fica cosí liscia, un pó perché avevo paura che schizzi di piscio arrivassero ovunque, gli misi una mano in mezzo alle gambe tipo conchiglia per bloccarla. Voglio farlo anchio mi rispose. Allora presi il bicchiere e lo misi sotto la sua poltrona. Poi gli dissi di mettere le braccia sui braccioli delle poltrone, sollevare la sua fica ed il suo bel culetto, in modo tale che si alzasse il sedile della poltrona a molla. Lo fece. Ora il bicchiere era sotto la sua fica. Serena inizio a pisciarci dentro, ma il rumore che fece il liquido cadendo nel bicchiere era troppo forte, sembrava di riempire un secchio dacqua. Smise subito e si rimise a sedere. Strofinó la sua fica sulla poltrona per asciugarsi e si tiró nuovamente su i pantaloni.
Grazie nonna | Racconto incesti di Key Seven
Mi ammazzavo di seghe!