Finalmente al Glory Hole (parte V, gran finale) | Racconto prime esperienze di Marta G.

Cinzia ruppe con i denti l’involucro del preservativo e lo prese in mano avvicinandosi al pene che aveva indicato. Con estrema rapidità lo scappellò e appoggiò il cerchietto in lattice alla base del condom sulla punta del cazzo, poi lo srotolò senza problemi su quell’asta già bella dura. Dall’altra parte lo sconosciuto, intuendo cosa gli stavamo facendo al cazzo, esultò come uno che avesse appena fatto un terno al lotto. Nel complesso era un bel cazzo, non il migliore che avevamo visto quel giorno, ma ormai avevo una voglia irrefrenabile di sentirmi riempita.

La puttana Cinese | Racconto etero di Alberto Maietta

La ragazza cinese sorride…mi fa quasi ridere quel suo parlare da pupazzo e un po’ mi fa senso quel colore che tinteggia la sua pelle, nauseante come le note del jazz ma ho voglia di assaggiarla e dopo avere patteggiato 40 euro per un massaggio e di seguito un rapporto normale di figa e di bocca la seguo su per le scale strette dellorrendo uscio di Porta Romana.

Il cazzo enorme del senegalese Karim e il perizoma di pizzo | Racconto trans di Antonelluccia

Mi sono sempre sentita una femminuccia. Ciò mi ha reso una bambina infelice. A scuola, sin dalle elementari, provavo disagio a giocare coi miei compagni maschietti. Quando simprovvisavano partite col pallone ero un disastro: correvo smarrita da una parte allaltra del campo di gioco senza capire chi fossero i miei avversari e i miei compagni. Preferivo decisamente unirmi alle mie coetanee e giocare con le bambole: le vestivamo, le pettinavamo, ci parlavamo. Ancora conservo tantissime bambole (vi giuro, ci gioco ancora) e tanti peluche, che compro anche adesso che ho da poco superato la maggiore età.

Pisciami in bocca | Racconto pissing di Malena N

Era una domenica sera e avevo deciso come mio solito di rilassarmi un po facendomi un bagno caldo. Ero nella vasca, sudata, immersa nellacqua bollente mentre la schiuma bianca accarezzava il mio corpo inquieto. La luce rossa dei faretti rendeva latmosfera calda ed intima e tutto intorno le mattonelle bagnate gocciolavano acqua..così come gocciolavano acqua sulla fronte i miei capelli sciolti. Iniziai a toccarmi e a definire con le mani le linee del mio corpo..affondai subito un dito nella fica già morbida per poi leccarlo e assaggiare il mio sapore. Iniziai a giocare col braccio della doccia..lo posizionai fra le tette e chiusi gli occhi iniziando a segare quel filo dacciaio. Facevo su e giù e mentre lo stringevo fra i seni eccitati me lo portavo alla bocca immaginando di succhiare un bel cazzo duro. Iniziai ad armeggiare con le parti basse..mi girai su un lato e quel cazzo immaginario scivolava tra le mie cosce toccandomi sia le labbra gonfie e pronte che il buco del culo. Sentivo il rumore dellacqua che si apriva ad ogni mio movimento e mi contorcevo dal piacere spingendo quel lungo filo dacciaio su per il culo. Non mi penetrava ma spingeva e sentivo quella piacevole pressione su tutti i miei buchi profondi..ero eccitatissima e volevo scopare..volevo un cazzo vero. Ritornai dritta e poggiai la testa sul bordo della vasca dal lato del cesso. La spinsi indietro..quasi fuori dalla vasca e iniziai ad entrarmi dentro prima con un dito, poi con due..ci poteva entrare un palo di ferro in quella fica tanto ero su di giri! Sentivo lacqua scorrere dai miei capelli e battere sul pavimento ed ero così piegata allindietro che potevo vedere il cesso aperto. Mi strinsi una mano in gola..avevo una gran voglia di esser presa con forza e di essere scopata ovunque..così..bagnata e scivolosa..sudata e vogliosa..completamente fuori di me dalleccitazione. Sospiravo e gemevo in quel bagno che ormai era tutto un vapore..alzai le gambe sui bordi..ero sguaiatamente aperta e sfatta dal calore.. finché non apri la porta ed entrò.

Coming out Sadomaso | Racconto gay di Mavio

Mi sono sempre dichiarato etero, orgoglioamente e sfacciatamente etero.Inutile dire che ero un ipocrita. Avevo avuto alcune esperienze sessuali con uomini non particolarmente felici e facilmente dimenticabili, ma nel mio intimo provavo eccitazione soltanto a immaginarmi legato, prigioniero e in totale dipendenza di un uomo che , senza giri di parole o di romanticherie varie, mi rendesse suo schiavo a colpi di frusta, umiliazioni e fottute.Queste mie fantasie mai represse, mi avevano indotto a procurarmi on line dallInghilterra, alcuni oggetti : Uno scudiscio da cavallerizzo, un frustino da Barrel , due cavigliere e due polsiere per essere immobilizzato e un collare da schiavo con relativo guinzaglio.Cercai sui siti dIncontri un Padrone che mi inizasse e mi svezzasse con gradualità, ma la mia ricerca , si era rivelata infruttuosa fino a quando non risposi al suo annuncio. Conobbi così Bruno,un 65enne massiccio, cordiale e schietto, Bruno cercava compagnia e forse qualcosa di più… non cercava uno schiavo.Nonostante tutto ci incontrammo e lo convinsi a sperimentare con me il ruolo di Master.Poche regole, chiare e precise: 1) Niente giochi con feci.2) Niente giochi con sputi.3) Niente giochi cruenti con sanguinamento.4)Niente segni permanenti.5)Solo nel caso di sodomizzazione doveva usare il preservativo.6)Lo avrei soddisfatto pienamente se ogni sua richiesta fosse stata preceduta da colpi di frusta o di cinghia.

Un bambino con mamma | Racconto incesti di Hernet77

Buongiorno, mi chiamo Alex ho 18 anni, vi voglio raccontare come ho fatto un figlio con mia madre. Io sono sempre stato un ragazzo di sani princìpi, sempre educato, mai avuto note di demerito a scuola o punizioni x aver fatto qualcosa di sbagliato. Questo ve lo dico perché tutto questo cambiò una sera di maggio, io ero andato con mia madre alla baita che abbiamo in montagna, tutto successe lì. Eravamo arrivati, il tempo non era dei migliori, ma non avremmo mai pensato che nevicasse forte. Io e mia mamma rimanemmo bloccati li. Riuscimmo solo a chiamare casa prima che interrompesse la linea x dire che stavamo bene. Quella sera faceva un freddo forte, mia madre usci x prendere della legna che era fuori, ma scivolò e si slogò una gamba, io corsi subito da lei, la presi in braccio e la portai dentro. La depositai sul letto, le fasciai la gamba; mi presi cura di lei. Ma dopo averle curato la gamba, successe che mi sedetti accanto a lei, le misi la mia mano sulla gamba, accarezzavo, poi con le mani, sollevai la sua gonna, lei disse:figlio mio che vuoi fare? , nulla mamma, siamo soli.. Lei capi che la desideravo, le sollevai il vestito, lei si muoveva, io le strappai le mutandine, lei iniziò a gridare, io le tappai la bocca le mise il mio pene nella figa ed inizia a fare sesso con lei, dopo varie penetrazioni iniziò a godere. Io le dissi:mamma io ti amo, voglio solo te!. figlio mio, lo sai che lincesto é punito dalla legge!, mamma, io ti amo e voglio stare con te..ti voglio mettere incinta, voglio sposarti ma lei non si può…figlio mio … , si che si può, basta che tu mi dica di si e lei cosa vuoi dire? , io la guardai poi le dissi: Vuoi sposarmi? E leisi ma come? , vieni con me in Africa, li non ci conosce nessuno, sarai mia moglie.. Lei penso poi disse: va bene! Se mi ami.. Ed io si, mammina, io ti amo, voglio sposarti e fare dei bambini con te lei arrossì. Partimmo, uno. Sciamano ci sposò, e iniziammo a stare insieme come marito e moglie, io e lei iniziammo a fare lamore tutti i giorni. Volevo assolutamente un bambino con mia madre, facevamo lamore 4 o 5 volte al giorno..senza precauzioni, venivo sempre dentro di lei. Finalmente un giorno, ebbe la certezza di essere incinta di me..quella sera dalla felicità, me la scopai due volte e venni in lei. Poi nacque il nostro primo Bambino. Io dopo un po di tempo, dissi a mia mamma di volerla ingravidare di nuovo, lei accettò, la mia proposta, iniziammo di nuovo a fare sesso tutte le volte possibili, io avevo sempre più voglia di fare lamore con lei, come infatti, la misi incinta x la seconda volta..Lei adesso a 46 anni, e ancora bellissima, io la voglio sempre di più… Faremo lamore ancora tante altre volte e avremo ancora dei figli…

Il primo cane | Racconto zoofilia di Debora

Sette anni fa incontrai Umberto, un bel ragazzo di due anni più grande di me, e subito me ne innamorai. Colto, brillante, fine dicitore, aveva tutte le prerogative per piacere ad una donna. Potete crederci perchè allepoca avevo già 29 anni, quindi di uomini, pur non avendone fatto una collezione, me ne intendevo. La stessa cosa provò lui nei miei confronti, almeno secondo il suo dire, e fidanzarci fu una logica conseguenza. Altra logica conseguenza fu frequentare la villa in cui abitava, che  divenne la nostra alcova e in seguito, dopo il  matrimonio, la nostra abitazione. Era, ed è anche oggi, brillante pure sul lavoro, tanto che far carriera e guadagnare bene fu per lui unaltra delle logiche conseguenze. Anche a letto si rivelò un partner ideale, capace dessere energico e dolce  al tempo stesso. Insomma, una sorta di uomo ideale. La grande passione di Umberto erano i cani: la sua competenza in  materia invero sconfinata. E aveva, allepoca, un bellissimo alano di sei anni, di nome Tom. Io ho sempre avuto una predilezione per i cani e ad andare daccordo con lui non ci misi molto. Nonostante la stazza giocavo in giardino  con lui senza problemi. Ma notai subito un particolare: quando entrava in casa mi saltava addosso e spesso e volentieri  mi puntava il muso sulla figa, soprattutto quando avevo le mie cose. Chiesi ad Umberto lumi, e lui mi disse senza reticenze:La ragazza che avevo prima si accoppiava con lui. Per lui entrare in casa ha un significato preciso probabilmente. Piacerebbe anche a te accoppiarti con lui?. Presa alla sprovvista gli chiesi:A te piacerebbe se io mi accoppiassi con lui? E Umberto di rimando:Certamente, sarebbe stupendo. Faresti felice lui e me. Chiusi il discorso con un Ci penserò su.  Devo dire che due o tre mesi prima avevo letto un articolo su una rivista che parlava dei rapporti delle donne con gli animali, specialmente coi cani: una storia che partiva da lontano. Larticolo mi aveva attizzato non poco e la proposta di Umberto mi aveva dato da pensare. Oltretutto il mio lui non perdeva occasione per chiedermi cosa avessi deciso in proposito, e io alla fine mi decisi:Mi piacerebbe provare. Umberto fu prodigo di consigli:Attenta che un cane non è un uomo. Quando ha finito il nodo gli si ingrossa, quindi tu devi restare ferma finchè non gli si affloscia. Solo allora potrai farlo uscire. Capisco che non è semplice sentirsi il suo peso addosso per qualche minuto,però se lo facessi uscire subito potresti avere delle spiacevoli conseguenze. Oltretutto puoi ben vedere che il suo cazzo è molto simile al mio, che è leggermente superiore alla norma. Ragion per cui devi comportarti di conseguenza. Inoltre sarà bene che ti metti un pò di gel dentro la figa e te la meni un pò prima, dato che la penetrazione potrebbe essere un po violenta. Comunque io sono qui, pronto ad assisterti. Va bene dissi io. E venne il momento clou. Con la figa ben gellata e aperta da un ditalino, aspettai nuda che Umberto arrivasse con Tom. Mi misi a pecorina e quando Tom entrò e mi vide così, distinto mi si buttò addosso e mi fece cadere. Umberto mi aiutò a rialzarmi, ordinò qualcosa a Tom e poi glielo prese in mano, glielo menò un poco e poi lo indirizzò dentro la mia figa. Entrò dentro di me in modo deciso e cominciò a montarmi con un ritmo forsennato. Io provai sensazioni indescrivibili mentre lui andava su e giù senza che io riuscissi a stargli dietro. Non so quanto tempo ci mise a sborrare, di sicuro a me parve un secolo. E quei sette-otto minuti (forse dieci)che ci mise ad afflosciarsi mi sembrarono interminabili. Un volta uscito dalla figa mi rialzai, e a terra finì una buona quantità di sborra. Contenta dellesperienza, anche se un pò provata, mi feci un bidet e subito dopo un bagno. Poi io e Umberto andammo in camera da letto e facemmo una scopata memorabile. Più avanti si pose il problema dei rapporti anali. Anche qui Umberto fu prodigo di consigli:E bene usare un allargatore, per i motivi che tu ben sai. Così, prima di ogni accoppiamento anale, Umberto mi infilava nel culo un allargatore,azionava la pompetta e me lo lasciava dentro per unora buona. Così a Tom diedi anche il culo. Da ultimo i pompini: non nascondo che lidea di prendere in bocca il cazzo di un cane mi faceva un certo effetto. Vinta la diffidenza, feci il primo pompino e notai che,a differenza di quella degli uomini, la sborra dei cani è un pò meno densa ma un pò più copiosa è leiaculazione. Ingoiarla non fu facile la prima volta, il sapore è decisamente acre, ma una volta ingoiata poi ci ho fatto labitudine. Col tempo le cose sono cambiate, adesso faccio sesso coi cani anche da sola se il cane in azione è uno solo. Ora di cani ne abbiamo tre, ai quali abbiamo dato dei nomi un pò particolari: un alano di cinque anni di nome Jack, un dalmata di quattro anni di nome Jolly (il mio preferito) e un pastore tedesco di quattro anni di nome Poker (quello col quale sessualmente mintendo di meno). Anche loro, come Tom, in giardino sono affettuosi ma niente altro, mentre quando entrano in casa… Nel frattempo badare a loro è diventata la mia unica vera occupazione: da quando ho sposato Umberto, infatti, non lavoro più. E quando non ci siamo a loro pensa mia sorella, che è una lesbica ma coi cani penso faccia uneccezione (non so niente  di sicuro,però,sia ben chiaro). E Tom che fine ha fatto? Due anni fa si è ammalato gravemente e giocoforza è stato abbattuto. Non mi vergogno a dire che ho pianto due giorni. Umberto, sempre sensibile, mi ha capito. Il primo cane è come il primo amore: non si scorda mai.

La mamma in autoreggenti 4 | Racconto incesti di luchetto

Ciao freddy,volevo risponderti,ho cercato di parlarle ma lei svia sempre il discorso…forse é vero lei mi vede piccolo ma sa che non sono un stupido…io purtroppo sono molto timido,diciamo non sono stato mai fidanzato,solo qualche bacetto e sono ancora vergine…non sono attratto da mia madre diciamo ma sono successe delle cose che mi hanno messo in imbarazzo..mi é successo di avere delle erezioni vedendola avere rapporti e solo una volta mi sono masturbato…invece questestate,diciamo capita che dormo nel letto con lei…faceva caldo e io mi alzai per andare in bagno,erano le due di notte e lei dormiva profondamente..era di pancia su,e aveva le gambe aperte,io mi sono avvicinato con il naso verso gli slip per odorare…aveva un vestititino da notte ma si era alzato…ho visto che dormiva profondamente e ho provato a passare il dito da sopra gli slip,pero avevo troppa paura di essere scoperto..poi si é girata e io le ho alzato il vestito per guardarle il sedere,aveva un perizoma…non restitito sono andato in bagno e ho fatto pensando al suo sedere…non so se é giusto questo???una volta invece successe il contrario,mi feci male alla coscia e lei mi mise la crema per l infiammazione…diventai rosso perché ebbi l erezione perché era vicino il linguine…mia madre si mise a ridere e mi disse ti ecciti con tua madre???io dissi no e lei mi disse sei mio figlio non ti devi vergognare di me…e continuava a ridere…e diceva é diventato durissimo…io volevo morire dalla vergogna..mi massaggiava l inguine toccandomi il pene e altro…pero notai una cosa,lei fissava il mio pene e al posto di fermarsi sembrava le piacesse…ma forse è la mia immaginazione…io ero arrivato quasi a bagnarmi assurdo..lei se ne accorse e mi disse devi fare la pipi??ma lei penso avrà capito..forse lei lo ha fatto senza malizia ma solo con l affetto di una madre…cmq vorrei parlarle se riesco…e scusami per il fastidio…

Scopata in giardino | Racconto trio di Laura Panerai

Mi sveglio con il rumore di un furgone che entra in giardino, e d’alcune voci di persone che parlano, mi alzo da letto indosso una vestaglianera trasparente, mi affaccio alla finestra e vedo gli operai che sono venuti a riparare il pavimento in giardino. Che palle proprio oggi che avevo voglia di continuare a dormire, purtroppo i miei sono dei veri bigotti, proprio non li reggo vogliono a tutti i costi costruire un muro con i vicini per la privacy. Mi sento chiusa in un monastero chiavi e cancelli dappertutto. Mio padre mi vede e mi fa cenno di scendere. Vado giù a fare colazione, mentre arrivo nel salone, c’è la governante che serve la colazione, mio padre mi chiama nuovamente e vado e lo raggiungo in giardino. Con aria scazzata come sempre vado in giardino ci sono i miei genitori che parlano con un muratore anziano, mi presentano il muratore con mille cerimonie che palle non lì sopporto più. Però mi accorgo che a scaricare il furgone c’è Un bel giovane muscoloso con una salopette bianca tishirt bianca e con un bel sorriso. Lo guardo e lo saluto sorridendo. Finalmente un vero uomo in casa, non ne posso più degli amici di mia madre del club di bridge tutti vecchi stantii, puzzolenti di fumo.Guardandolo penso tra me e me cavolo che bel ragazzo Rientro in casa tutta contenta della visione dico tra me e me cavolo che bel ragazzo, toccandomi mi accorgo che mi ha fatto bagnare anche un po’ la fica. Salgo su in camera, mi spoglio ed inizio a provare i costumi, prendo un bikini di color bianco, lo infilo mi guardo allo specchio, dal costume spuntano i capezzoli e poi proprio bello il filo nel culo. Guardo il ragazzo dalla finestra suda mentre suda e sposta delle cose, osservo quei muscoli che si muovono e immagino quelle mani sul mio culo, sulle mie tette sono grosse e ruvide. Mi arrapo semper di più, mi infilo un dito in figa, inizio a masturbarmi, pensando a lui ed al suo cazzo, sento che mi sta già scendendo dalla fica un po di liquido. Apro le cosce, stimolo velocemente il clitoride penso al suo grosso e duro cazzo. Poi mi avvicino al comodino e tiro fuori il mio giocattolo preferito, mi infilo per un attimo il vibratore, lo spompino come fosse il suo pene, con due dita tengo aperta la figa e con l’atra mano me lo infilo bene bene. Intanto lo continuo a guardare dalla finestra con la bocca quasi bacio la finestra dal piacere che provo. In giardino è arrivato un altro ragazzo, decido di scendere e di andarmeli a scopare tutti e due. Tolgo il costume bianco fradicio ed indosso un completino nero scollatissimo quasi le tette escono fuori, con un tanga da paura,infilo dei tacchi e mi copro con un pareo il culo, prendo la crema solare il mio mp3, l’asciugamano e vado giù Scendo giù in giardino, vedo i muratori che subito mi notano, mi avvicino alla sdraio, sistemo l’asciugamano , mi tolgo il pareo mi metto a pecora per sistemare l’asciugamano, mostrando il mio bel culo sodo con il filo infilato dentro. So di essere guardata. Mi sdraio sistemo il top strettissimo, quasi le tette mi scoppiano apro la crema ed inizio a spalmarmi tutta, mi accorgo che mi guardano, li arrapo mi sento una rizzacazzi in calore. Maliziosamente inizio muovere la lingua, gli faccio capire di avvicinarsi. I due muratori si avvicinano lentamente al mio richiamo di troia scosto il costume gli faccio vedere la fica bagnata che li richiama. Sono due bei maschioni dotati me li farei proprio allistante… gli chiedo di aiutarmi a spalmarmi al crema. Iniziano a massaggiarmi mentre io sto distesa sul lettino gli tocco i cazzoni duri mentre mi slacciano il costume e mi liberano le tettone dal costume. Apro la lampo di uno dei due ragazzi gli tiro fuori il cazzo ben duro, linizio a spompinarlo ben bene, gli strizzo le palle fra le mani. Mentre l’altro ragazzo mi allarga le cosce ed inizia a toccarmi. Anche lui vuole assaggiare la mia bocca sul suo cazzo me li ritrovo in bocca entrambi. E così faccio ho la bocca piena, sputo sulle due cappelle e li spompo. Dopo di che decido che voglio godere anchio mi faccio leccare la fica da uno dei due mentre spompino laltro, me lapre bene bene e sento che mi sputa in fica ed infila la sua lingua calda dentro, sento che mi fa gonfiare la fica in un modo pazzesco sono bagnatissima. Finalmente la vera lingua di un porco.mi fa impazzire di piacere, non riesco nemmeno a spompinare laltro cazzo. Mentre laltro continua a ruotarmi la lingua nella fica fradicia. Mi facccio togliere la lingua bollente voglio un bel cazzone in fica ed uno in culo mi giro,ci sistemiamo uno si sdraia sotto di me e laltro sopra gli faccio cenno di ficcarci i loro cazzoni nodosi belli potenti pronto a spaccarmi la fica e di non risparmiare minimamente il mio culo arrapato. Come una maiala mi faccio spaccare tutti e due i buchi davanti e dietro, urlo di piacere e loro ancora che mi sfondano senza pietà, uno mi tappa la bocca ma io continuo ad urlare. Sento che dentro di me i cazzoni si toccano uno dalla fica e laltro dal culo e loro che insistono dai dai troia dai così così beccati sti cazzi.. Troia, sbavo di piacere. Sono la loro cavalla, mi domano tutta, mi montano, imbizzarrita ed i due muratori mi cavalcano maledetti destrieri. Mi frustano anche il culo, me lo arrossano di godimento, con i movimenti del mio culo decido di farli sborrare insieme. Entrambi urlano di piacere. Mi sborrano insieme nei buchi,. Sento gli skizzi in contemporanea riempirmi i buchi. Non ce la faccio più godo di brutto, sto venendo. Ho un orgasmo incredibile mi vibra tutto il corpo, mi uccidono di piacere. Esausta vengo godo ed urlo di piacere… Mi rotolo. poi mi avvicino ai cazzi avida come sempre e lecco i due cazzi per pulirli. Intanto i miei genitori stanno per rientrare, ci risistemiamo tutti e tre i muratori tornano a lavoro io mi rimetto il costumino e riprendo a leggere. I miei sono tornati, vengono in giardino,si avvicinano e mi portano come regalo un nuovo libro, che palle. Poi sorridenti mio padre mi dice che brava figliola sei una vera studentessa modello, e poi rivolgendosi a mia madre abbiamo cresciuto una suora… E che suora risponde mia madre….

Scopata da sogno con la Prof | Racconto feticismo di P3rv3rssLuis

Sono un ragazzo, ho 18 anni, e sono allultimo anno di liceo. Ricordo ancora la mia cara professoressa, alta, capelli biondi, labbra carnose da pompino, due seni bellissimi, una quarta credo, un culo da sogno che te lo fa venire duro solo a guardarlo, sodo e grosso. Io la guardavo ogni volta che potevo, mi concentravo sul suo squisito culo e sui suoi piedini, che erano spesso scoperti, forse se ne era accorta ma non mi aveva mai detto nulla.

Sesso con uno sconosciuto. | Racconto prime esperienze di Valeria5

Questo fatto è realmente accaduto e tutto quello che leggerete NON è di fantasia! Mi chiamo Valeria, ho 20 anni e vivo a Milano. Ero seduta al bar della mia zona, ero li tranquilla da sola a finire di mangiare, in quel momento stavo finendo di bere il caffè. Finito il caffè mi si avvicina un uomo, alto e sulla trentina danni…al primo momento mi ha detto ciao lo sai che sei veramente carina? io ovviamente ho risposto grazie!…dopo ci siamo presentati, dice di chiamarsi Luca. Luca mi propone di offrirmi un caffè, io accettai, anche se di caffè ne avevo bevuto uno, una quindicina di minuti fa! Ho pensato, vabbè dai un secondo caffè non fa male! Luca poi mi propone di andare in bagno…mi ha fatto proprio la domanda valeria ti va se andiamo in bagno? Ti do anche se vuoi 20€, io ero tutta rossa e spaventata allinizio, non lavevo mai fatto in un bagno di un bar e poi con uno sconociuto…lui intanto mi aveva già messo la sua mano destra sulla mia coscia sinistra… Oddio non so che fare! Alla fine gli ho detto ok, ma prima dammi i 20€…non ci ha pensato due volte! Siamo andati in bagno, il suo arnese era già durissimo…mentre gli stavo facendo il pompino lui mi prese la testa e in pratica avevo il suo cazzo fino in gola! Stavo quasi x vomitare! Riguardo le mie tette ho una quarta, gli ho fatto la spagnola…intanto non mi ero tolta ancora le mie mutandine erano bagnate dei miei umori…dopo la spagnola, luca mi ha tolto le mutandine in un secondo, mi ha leccato la mia patatina e il clitoride…poi me lo ficcò dentro…x ben 7 volte! Ero al settimo cielo…il mio ragazzo, cioè il mio ex ragazzo non mi aveva mai fatto godere così! Luca con il suo cazzo, me lha infilato pure nel culo dovero vergine lì…stavo godendo come non avevo mai fatto prima! E per finire in bellezza mi sborrò il culo! E così era finito, ci siamo salutati… Da quel giorno non lho più rivisto, però questa esperienza non la dimenticherò! Diciamo che sono stata felice!

Sedotto da un ragazzino, sono tua, la tua troietta in calore, scopami | Racconto gay di lamby

Tornavo con la mia auto dalla Brianza, pioveva a dirotto quando in viale Fulvio testi a Milano fermo ad un semaforo vedo un ragazzo che mi chiede un passaggio, mi fermo e lo faccio salire, mi ringrazia calorosamente abbracciandomi, è sudamericano, Pablo il suo nome mi dice che è peruviano ed è qui a Milano da 3 anni, e che abita in zona Dergano, riparto ma un senso di pericolo mi scorre lungo la schiena, lui è bello, ha un viso dolcissimo con capelli neri lunghi fin dopo le spalle, ogni tanto mi sorride, poi ad un certo punto mi dice Sai a me piacete tantissimo voi italiani, siete caldi come noi e visto che ti sei lasciato abbracciare penso che tu sia gay vero?, Si Pablo sono gay

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