Una collega disperata (storia verissima) | Racconto sentimentali di grillino

La saggezza popolare suggerisce sempre di non avere storie con i colleghi di lavoro. Ma è stata sempre smentita, dalla notte dei tempi che furono inventati gli uffici con uomini e donne come colleghi. Marinella era la classica ragazza, ormai di 40 anni, scaricata in malissimo modo dal fidanzato, ormai da oltre 4 anni. Una donna serissima, di Potenza, con solidi valori di famiglia, di amore, del lavoro…ma non proprio una bellissima ragazza. Bionda quasi naturale, molto in carne, poche tette, sempre vestita in modo elegante e truccata il giusto, senza volgarità, ma molto provinciale delle volte quasi infantile. Oltre ad essere alcuni gradi più in basso di me come livello, mi attirava la sua eroticità naturale, la sua verace ingenuità, il suo finto distacco dal mondo maschile e dal sesso, ormai delusa dallesperienze negative. Ma, come tutte le donne del Sud, sapevo che invece era calda e passionale. Ero lunico uomo dellufficio con il quale parlava di tutto, anche di sesso spinto, di sentimenti, di se stessa e si lasciava anche toccare qualche volta, magari per scherzo, sulle tette e sul culo, sulle cosce, fingendo poi di scandalizzarsi. Questo giochetto tra noi due andava avanti da anni, ed avevo capito che Marinella aveva una vera cotta per me, ma per il fatto di essere colleghi, non si era mai sbilanciata. Io, anche nei periodi nei quali ero fidanzato, gli dedicavo fior di pippe sotto la doccia o nel bagno dellufficio, immaginando di scoparla e farla finalmente mia un giorno. Quel pomeriggio avevamo un lavoro da fare insieme, una faccenda molto lunga, che ci avrebbe tenuto impegnati tutto il giorno. Lufficio si svuotò già dalla tarda mattinata, fuori iniziò a piovere, e stavamo seduti alla sua scrivania davanti al PC a smaltire questa pratica. Iniziai con le mie solite battutine, qualche toccatina alla coscia, qualche sguardo ammiccante…Marinella fece la solita ritrosa, mi allontanava col suo sorriso di circostanza, imbarazzata, ma stavolta era meno decisa del solito, sorrideva sempre più divertita…Ormai la conoscevo, sapevo quando era più attratta da me o più eccitata di suo. Mi confessava ogni volta che usciva con un uomo o che ci scopava, ma erano mesi e mesi che non mi diceva nulla…doveva avere la passerina a secco da molto tempo. Benchè facesse la puritana, sapevo che la sua calorosità da donna del Sud le faceva esplodere la voglia di sesso, pur sapendo controllarla molto bene. Decisi di insistere, sentivo che era la volta buona, in fondo lei era segretamente innamorata di me e lei mi piaceva. Sentivo il cazzo tra le gambe diventare duro, lerezione era ben evidente e non smettevo di accostarmi a lei per fargliela sentire. Marinella diventò sempre più imbarazzata, rossa in viso, non sapeva dove guardare, allora le misi con decisione la mano in mezzo alle cosce, sotto la sua gonna nera di tessuto morbido ornata di pizzo. Lei provò a respingermi la mano con forza, ma capii che non era convinta non come al solito. Forzai la situazione, spinsi la mano più sù e arrivai alla fica, poi gli presi il collo e la tirai verso di me, baciandola con forza. Lei resistette Dai che cazzo fai, smettilaaaa…siamo in ufficio…bastaaa… ma riuscii a darle un bel bacio, allargandole la bocca e entrando con la lingua. Sentii la sua lingua cercarmi, le labbra chiudersi con le mie, ma protestò ancora daiii, basta….guarda che lo dico al capo..sei un porco… ma intanto la mia mano era dentro le sue mutandine bagnatissime, e le solleticavo la fica, e quindi continuai a baciarla in bocca, nonostante lei si fosse ritratta e cercasse di togliermi la mano dalla fica. Mi giocai il tutto per tutto, spinsi la mano tra le cosce, entrando con il dito nella fica e iniziai a masturbarla e ripresi a baciarla in bocca. Marinella sembrava cedere, nonostante facesse ancora qualche resistenza, mi allargò le cosce permettendomi di entrare ancora di più col dito e, lasciandosi baciare ricambiò con passione. Lo sapevo, ha ceduto!!! A quel punto persi la testa, in preda alleccitazione, sfidai la sua indecisione, che poteva essere ancora minacciosa! Presi a masturbarla delicatamente ma con decisione sussurrandogli dai collega, non fare così, lasciati andare…lo so che ti piaccio…lho sempre saputo…e tu mi vuoi scopare come io voglio te…smettila di fingere, fai la femmina veramente… queste parole mi sembrò che la convinsero, sentii le sue cosce fremere alla mia masturbazione, le tirai fuori le tette dalla magliettina rosa elasticizzata e dal reggiseno, leccandogli i capezzoli voracemente. Marinella mi confessò più volte che i capezzoli erano il suo debole, il suo tallone dAchille…ed infatti si scatenò in una serie di gemiti e fremiti che mi fecero capire che potevo fare tutto a quel punto! Preso dallarrapamento più selvaggio, mi alzai in piedi di fronte a lei, mi slacciai i pantaloni e li calai di colpo con le mutande, il cazzo svettò dritto come una colonna di marmo, Marinella rimase impietrita, quasi sorpresa dal vedere un cazzo di un uomo…gli presi la testa e la spinsi verso la cappella, lei quasi in trance aprì le labbra facendo scomparire tutto il membro nella sua bocca oddioooo Marinella…finalmente…siiii, dai succhiamelo… Dovevo controllare il tono della voce, poteva comunque entrare qualcuno in ufficio. Lei iniziò un pompino incredibile, come lavevo sognato in mille seghe dedicate a lei, con una certa imperizia, quasi fosse la prima volta, ma con passione. Mi ciucciava la cappella come fosse un biberon, mi masturbava con la mano come se prendesse un bastone qualsiasi, la sentivo succhiare rumorosamente il mio cazzo con la saliva che le colava sul mento quasi si sbrodolasse. Era tenerissima, una 40enne imbranata intenta a succhiare un uccello, altro che femmina del Sud assetata di sesso e maschi, come ingenuamente voleva dipingersi. La guardavo dallalto, le accarezzavo i lunghi capelli biondo cenere, la incitavo dai Marinella…siii…sei bravissima…succhia succhia…brava collega..sei come ti immaginavo Il bocchino era meraviglioso, ed io stavo per godere…le strinsi la testa quasi per non farla sfuggire, iniziai a pomparla in bocca anchio con i movimenti del bacino, per poi lasciarmi andare in un conato di gemiti cazzoooo Marinella, sto sborrando…siiii, dai dai dai..eccomi, eccomi…. ed emisi un fiume di sperma dentro la bocca della mia amata e ingenua collega. Lo spruzzo violento la colse di sorpresa, i primi fiotti le scesero in gola, poi si tirò indietro a bocca e occhi chiusi e gli altri schizzi la colpirono in piena faccia, annaffiandola tutta e qualche rivolo le finì sui capelli. Le impugnai la mano e mi feci continuare a masturbare per finire lorgasmo e far colare le ultime gocce di sperma sulle nostre mani congiunte, lei era immobile a faceva quello che volevo…La visione di quel viso truccato e imbarazzato, con gli occhioni celesti sgranati verso di me, sporco del mio sperma, mi fece mantenere luccello duro. La pregai di continuare a masturbarmi, e Marinella lo fece, guardandomi come una bimba che chiede alladulto cosa dovesse fare. La presi per le spalle e lalzai, le massaggiai le belle e piccole tette, molto sode per la sua età, e la fica, che era praticamente fradicia. La girai e la feci piegare sulla scrivania, come avevo sempre sognato nelle mie fantasie erotiche e le sussurrai allorecchio mia dolcissima collega, sei fantastica…ora rilassati che il tuo collega preferito ti scopa per bene… mi masturbai ancora mentre gli alzavo la gonna e spostandogli le mutandine, le leccai un pò la fica che sapeva di pulito, leggermente aspra e saporita, poi le piantai il cazzo sullentrata della fregna e, sospirando per il traguardo finalmente raggiunto, la trapanai con decisione ma con dolcezza. Marinella sussultò e gemette piano, aggrappandosi ai bordi della scrivania, strusciando le sue tette sulle pratiche dufficio, ed io la scopavo da dietro, sbattendo contro il suo bel culone abbondante da matrona meridionale. Stavo godendo come un porco, la tenevo per i fianchi e la scopavo con foga, lei squittiva come una troietta alla prima esperienza, le sentivo la figa colare d
i umori e bollire…era una situazione al massimo delleccitazione, un sogno inseguito da anni. Mi sfilai da lei, mi sedetti sulla sua sedia girevole e gli ordinai dai collega, vieni…impalati sul mio cazzo…goditelo… Marinella, quasi come una automa, eseguì il mio ordine e si sedette sopra di me, centrando il membro e facendolo entrare sino alle viscere. Mi mise le braccia intorno al collo, come due fidanzati, e ci baciammo per tutta la scopata, ogni tanto le leccavo le tette e i capezzoli facendola impazzire. Marinella ebbe diversi fremiti violenti durante la scopata, con gli occhi sgranati e gocce di sudore che le imperlavano la fronte…mi ricordai che lei stessa mi raccontò di poter avere diversi orgasmi durante lamore…fui felice di questo, e capii che la mia amata collega aveva già goduto più e più volte! Io ormai ero al limite e glielo confessai sussurandolo Marinella…mi fai impazzire…sei proprio la femmina che avevo immaginato…continua a scoparmi, dai, impalati che mi fai venire… e infatti subito dopo emisi un urlo gutturale e mi lasciai andare…le stavo sborrando nella fica! La presi per le chiappone e la sollevai, facendo in tempo a schizzare un pò di sperma fuori, bagnandoci i nostri bacini e sporcandoci i vestiti..la inondai dentro la pancia e fuori… Lei era stravolta, sudata e con i capelli sconvolti..mi disse con voce flebile ma che sei venuto dentro?…mi hai eiaculato dentro…?…oddio mio… ed io la tranquillizzai Marinella…è stato fantastico…sei una femmina in calore eccezionale…si ti ho sborrato dentro, è stato fantastico riempirti la fica…stai tranquilla, non è successo nulla… Io in realtà ero ancora eccitatissimo e avrei voluto continuare a scoparla, ma lei era veramente stravolta… Ci pulimmo lo sperma e gli umori con dei fazzolettini, ci rivestimmo e rimanemmo alcuni minuti così, uno di fronte allaltro, spossati e stravolti dalla scopata. La guardai bene e vidi la donna che mi ero sempre immaginato e quella che lei stessa non voleva far trasparire. Gli volevo bene! Continuammo a rimanere colleghi….

Al sexy shop | Racconto esibizionismo di Nudista

Un anno fa mi ero iscritto su un portale erotico per postare una mia esperienza. Scrivere e ricordare è stato eccitantissimo ma a un certo punto, a causa delleccitazione e pensando di stimolare ancora di più chi avrebbe letto, ho cominciato a inventare situazioni che mi sarebbe piaciuto vivere, tralasciando quello che era veramente accaduto.

Un simpatico trio | Racconto saffico di valchiria96

Durante le superiori io, Veronica e Miriam facevamo parte di un terzetto molto unito ed eravamo tra le ragazze più ambite di tutta la scuola. Ovviamente da questo cercavo di trarne il massimo vantaggio, flirtando o giocando con i ragazzi più carini o addirittura qualche prof con i quali era sufficiente mettere un po’ più in mostra le tette per ammorbidirli.

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