Zia calda e imprevedibile | Racconto incesti di Augustus

Ho sempre avuto un bellissimo rapporto con mia zia. Sfortunatamente non la vedo spesso, lei abita dallaltra parte della città e non si è mai sposata. Una o due volte al mese la andiamo a trovare e lei si dimostra sempre molto contenta di vederci. Sono figlio unico e da poco ho compiuto diciotto anni.Ho sempre pensato che mia zia Giulia sia una bella donna, di quarantcinque anni, mora, ma ovviamente ho sempre trattenuto i miei pensieri. Tutto cambiò un week end di ottobre, i miei decisero di fare una mini vacanza di tre giorni per le nozze dargento e coì mi chiesero se volevo passarli con Giulia, per non sentirmi solo. Inizialmente non volli in quanto pensai che sarebbe stato bello stare da solo ma poi, ripensando a lei, mi venne un forte istinto, che subito cercai di reprimere, ma accettai. Arrivò il venerdì, i miei partirono ed io stavo davanti alla porta dentrata di mia zia. Lei mi aprì dopo aver suonato e non potete immaginare lo spettacolo che mi si parò davanti. Sapendo che ero un famigliare si era vestita in modo casual, come fosse sola in casa: una magliettina molto fina che lasciava intravedere tutte le curve di una donna di un metro e ottanta magra e ben formata, un sedere grosso e perfetto, due splendidi seni di cui trasparivano le punte dei capezzoli attraverso il reggiseno, per non parlare infine delle gambe stupende e lisce.

Mia madre mi masturba | Racconto incesti di giovama

Avevo 25 anni all’epoca, ero stressato per una materia universitaria che stavo preparando. Fuori una calda giornata estiva. Mia madre vedova da anni stava facendo pulizie in casa con addosso un grembiule che la rendeva molto arrapante. Ebbene si, vi confesso che saranno le donne mature, formose, in sostanza mia madre 45 anni, con un seno da brivido, ed un culo 10 e lode, un fisico ben mantenuto dalle molte ore passate in palestra, insomma mia madre mi faceva bagnare al solo pensiero di vederla nuda. Era un periodo in cui non facevo sesso e non mi masturbavo da mesi, per cui avevo i coglioni gonfi e la vista di mia madre inchinata per terra che cercava chissa cosa mi aveva procurato un eccitamento spontaneo. Lla vista di lei in quella posizione pecorina con il grembiule addosso ed un vestitino in cotone leggero addosso, doveva essere anche senza regiseno, mi procurò un erezione istantanea. Ebbene dovete sapere che io amo i grembiuli, quelli in cotone leggero, possibilmente con pettorina, da cucina. La vista di una donna che lo indossa mi provoca eccitazione. Insomma mi piace la casalinga ingrembiulata. Non immaginate quanti rasponi mi sono fatto vedendo donne di quel tipo nelle riviste o nei film porno che ho collezionato. Sono un maniaco penserete voi, ma so che non sono il solo. Ho scoperto recentemente il grembiule che più di tutti mi fa arrapare. Sono firmati Jessie Steele ed esiste il sito che li produce. Sono molto vintage e credetemi, indossate da una donna senza niente addosso sono molto provocanti. Ho scoperto che molte porno-attrici lo indossano e sono disponibili molti video e foto che li ritraggono nude o che si fanno scopare con indosso quel tipo di grembiule. Vi racconterò in seguito che ho realizzato quel desiderio, fatto realtà. Ma ritorno al racconto. Mia madre come dicevo era affacendata nelle pulizie domestiche con un grembiule adosso di quel tipo classico a quadretti rossi/bianchi. Io mi ero rinchiuso in camera mia a studiare. Ma se cercavo di prepararmi la materia il mio pensiero era mia madre immaginandola in posizioni molto eccitanti: in cucina che prepara da mangiare, su di una scala che pulisce l’armadio io immaginavo lei senza mutande, ecc. Tali pensieri mi creavano un indurimento del mio cazzo e le palle mi facevano male per il gonfiore. Avevo solo voglia di scaricarmi un po. Allora ho tirato giù i pantaloni e messa una cassetta nel videoregistratore di quei fil che ho specificato sopra, ho incominciato a farmi una sega. Il mio cazzo intanto era durissimo alla visione di una troia che si faceva scopare da un uomo cazzuto in cucina, trai fornelli, con lei solo ingrembiulata e nuda. Mi stavo godendo il mio raspone pensando che svuotate le palle sarei stato più concentrato nello studio. La troia intanto non si accontentava del cazzo dell’attore nella figa ma si trastullava il clitorite con una carota gigante. Sarà per i gemiti della porcona o perchè doveva entrare per pulire la libreria, sta di fatto che mia madre entrò in capera mia. Immaginerete la scena che trovò. Il pornazzo che mi stavo gustando ed il cazzo durissimo in mano. A quella scena lei restò sconvolta e quasi urlò per la sorpresa. Io mi affrettai a ritirare il mio uccello e a spegnere il videoregistratore. A quella scena parossistica (il mio uccello era durissimo per l’eccitazione che non voleva entrare nella patta dei pantaloni) mia madre restò in silenzio per qualche attimo e mi parse un eternità quel momento di imbarazzo. Lei non sapeva che dire, io ricordo farfuglia qualcosa di sicuro insensata. Ma dopo l’imbarazzo mia madre sdrammatizzò la cosa dicendo: povero figlio mio, è da tanto che non ti svuoti, non preoccuparti mammina ti capisce, anch’io sai è da tanto che non lo faccio, da quando non c’è tuo padre ed a volte in camera o altrove in casa quando non ci sei mi tocco la passerina e mi accontento. Anzi sai cosa facciamo, metti pure quel film che stavi vedendo che mamma ti aiuta. Io ero incredulo a quelle parole. Pensavo al mio amico che diceva: le donne sono tutte porche. E come fare a dargli torto, io ne avevo una a casa mia. Alla proposta di mia madre mi rassegnai, e se pur con un po di imbarazzo misi il film. Le scene erano veramente hot, un vero pornazzo. Mia madre allora mi disse: complimenti per i gusti che hai figlio mio, vedo che ti piacciono le casalinghe. Allora tra lo stupore e l’imbarazzo creato dalla situazione che mi pareva irreale confessai a mia madre la mia passione per le casalinghe ed i grembiuli, raccontando quanti rasponi mi sono tirato immaginandola in grembiule e quante volte ho svuotato le mie palle sui suoi grembiulini sporchi nel cesto dei panni sporchi. Bene figlio mio, mi disse, tu hai bisogno di realizzare questo desiderio ed io non posso immaginare che tu soffra per questo, d’ora in poi quando sarò a casa indosserò sempre grembiuli, sei contento? Certo che si, risposi! A quel pensiero ed alla visione della troiona del film, mi accorsi che il mio uccello era tornato ad indursi e mi faceva male dentro la patta dei pantaloni. Mia madre, mentre marlavamo, se ne accorse e disse: ma cosa abbiamo quì, e con la mano mi aprì la cerniera ed uscì il mio uccellone. Lei ebbe un sussulto di sgomento: cazzo figlio mio, ti ho fatto proprio bene. Modestamente del mio cazzo ne vado fiero, 22 cm e molto grosso. Ebbene si mamma mi hai fatto proprio bene e le mie exragazze me lo dicono sempre. La stretta della mano di mia madre si fece più forte e iniziò a fare avanti e scendi col mio cazzo facendolo indurire ulteriormente. Cazzo figlio mio ma di chi hai preso? Tuo padre aveva un cazzo normale. E mi faceva eccitare ogni volta che me lo menava, fermandosi solo quando parlava. Dal film intanto provenivano mugolii ed i tizi stavano scopando in cucina. Mia madre intanto si stava eccitando a quelle visioni, aveva alzato vestito e grembiule e si stava toccando la figa. Ti scandalizzi se la tua mammina si masturbala fighetta? Tutte queste cose mi fanno bagnare! Infatti era bagnatissima ed io vedendola mugolare di piacere stavo quasi per venire. Lei si masturbava e mi masturbava. Sei abilissima mamma continua così, io ormai gocciolavo di piacere e vedere mia madre in grembiule da cucina, con le cosce aperte, con le grosse tette che nel fratempo aveva messo a nudo tirandole fuori, seduta sul mio letto che si apriva la figa continuando a masturbarsi, stavo quasi per esplodere. Il mio cazzo ormai pulsava continuamente e lei se ne accorse: Sborra figlio mio, sborrami il grembiule come piace a te, sborrami le tettone mentre mi tocco i capezzoli. Fu un mix di messaggi eccitanti, visivi e di linguaggio, non c’è la feci più: vengo mamma, ed esplosi in fiotti di sborra sulle sue tette. Lo sperma colò anche sul suo grembiule, macchiandolo vistosamente. La troia allora prese con le dita quello che riusciva a recuperare e se lo spalmò, giocandoci, sui capezzoli. Avevo sborrato così tanto che altre macchie erano arrivate sulla parte inferiore, al livello della vagina, macchiando il grembiule ampiamente. La porca visto ciò allora continuò nella sua masturbazione poggiando quella parte del grembiule bagnata nella figa. Tra dita cotone sborrato e figa si fece una grande masturbazione, sfregando il tutto. Ormai lei non capiva più niente, aveva dimenticato che io fossi suo figlio. Gemeva così tanto che alla fine esplose anche lei in un’orgasmo mai visto prima. In pratica aveva anche lei sborrato ed il grembiule era ormai matido di sborra mia e sua. Lei esausta appena si riprese si ricompose e disse: ti è piaciuto cucciolo di mamma tua? In giornata voglio quel gran cazzo che ti ritrovi tra le gambe dentro la mia fighetta e così dicendo prese strofinaccio, scopa ed andò via col grembiule macchiato di sborra. In giornata vidi che non lo tolse e questo mi procurò una nuova eccitazione…..ma ve lo racconterò un’altra volta….

Prima volta inculato da compagno di scuola | Racconto prime esperienze di Bisexman

Sono ormai passati tanti anni ma ricordo tutto come fosse ieri. Era fine estate e la scuola era appena ricominciata, quell anno mi ero ritrovato vicino il mio amico che chiameró Luca nome di fantasia.Preferisco non mettere nomi veri per riservatezza. Avevamo stessa età e ci conoscevamo da anni e ogni tanto per via della scuola ci si ritrovava a studiare assieme o ad eseguire qualche ricerca cosicche un giorno mi si avvicinó a scuola e mi disse che se volevo potevo venire a casa sua per pranzo e per fare una ricerca che avremmo dovuto presentare assieme. Io tranquillamente risposi di si cosi finita la scuola ci incamminammo verso casa di Luca. Durante tragitto che duró pochi minuti a piedi Luca mi disse che sua madre non era presente e che saremmo stati soli per tutto il pomeriggio. Io non badai molto alla conversazione e quando fummo a casa di Luca vidi tavola pronta per due con un biglietto della madre lasciato per Luca in cui elencava una seria di faccende da eseguire. Io con spirito goliardico lo presi in giro e dissi se vuoi ti aiuto a lavare I piatti. Luca non disse niente ma sorrise e invece esclamo dai mangiamo! Ci sedemmo a tavola e dopo pochi minuti mentre pranzavamo, Luca si assentó dicendomi che andava a cambiarsi cosi mentre continuavo a mangiare tornó che era vestito in calzonicini e maglietta e vedendolo non feci meno di notare che non indossava mutande essendo pantaloncino striminzito. Non dissi niente, continuammo a pranzare sino a che Luca senza preavviso mi disse che aveva sentito in giro che avevo fatto un pompino ad un altro nostro compagno durante estate appena trascorsa. Io imbarazzattissimo negai ma Luca mi disse che lo sapeva che stavo mentendo e a quel punto ammisi che si feci un pompino ma che lo ricevetti anche. Luca disse che ero un bugiardo e che avrebbe detto a tutta la scuola che ero un pompinaro. Io ero sconvolto, era l anno 1992 ed abitavo in un paesello retrogrado e cosi pensando alle possibili conseguenze dissi a Luca cosa volesse in cambio del suo silenzio. Mi disse che come pensavo, voleva un pompino pure lui. Io dissi di si perchè non avevo altra scelta cosi mentre ero seduto accanto a Luca mi abbassai sotto il tavolo della cucina e mi vidi sventolare il cazzo di Luca già duro che usciva dai pantaloncini. Luca mi disse dai succhialo e io lo presi in bocca e devo dire che dopo pochi secondi mi sentivo il mio cazzo indurirsi e non so come dissi mi piace succhiarti il cazzo. Luca fece un sorriso e mi spinse testa con le mani sino ad avere il cazzo tutto in bocca. Luca sempre piú infoiato mi disse andiamo in camera mia che stiamo piú comodi. Ricordo che Luca mi diede una mano per uscire da sotto il tavolo e non so perchè quel gesto mi fece capire che in fondo mi voleva bene pensai. Arrivammo in camera sua e in meno di 5 secondi Luca chiuse tende si distese sul letto ed era gia nudo col cazzo svettante e mi disse dai continua. Io mi misi a quattro zampe e ripresi a succhiare con avidità quel cazzo di 16 cm, chiaramente Luca godeva come un matto da come si contorceva e da come mi incitava a succhiare sempre di piú. Io ero al limite nei miei jeans cosi dissi che avevo cazzo duro e dovevo togliermi pantaloni. Luca disse di si senza problemi cosi mi tolsi jeans e mutande e restai col mio cazzo duro e mentre mi accingevo a tornare a succhiare cazzo, Luca mi disse che voleva anche lui provare a succhiare il mio cazzo. Io eccittatissimo dissi si e cosi Luca si mise inginocchiato a succhiarmi il cazzo. Devo dire che la cosa duró dieci secondi perchè quando Luca tentó di prenderlo tutto in bocca ebbe principio di vomito cosi smise e mi disse di tornare a succhiarlo. Io non dissi niente e ripresi il cazzo in bocca e dopo alcuno minuti ormai ero come in estasi dissi a Luca: Ti va di incularmi?

Faccio sesso con entrambi i miei figli (da un un commento al blog) | Racconto incesti di Professionista81

Basta basta con questo moralismo becero e inutile in una società retrograda, su certe cose, che si spaccia per avanzata o al passo con i tempi. Certe cose nascono con luomo e bisogra regolarle non vietarle…parlo di droga, prostituzione e sesso. Sono una donna quasi sui 50 che ogni santo giorno si danna per mantenersi in forma con ore di corsa al mattino presto, poi altra corsa al lavoro e dopo palestra. Quindi ono inf forma, morbida con le curve al punto giusto. Ho una quarta di seno che rimane ancora soda ed un culetto che per fortuna mi sta ancora su :). Torno a casa distrutta fisicamente, ma moralmente e mentalmente attiva e vogliosa di vivere ancora la mia giornata! Ho da gestire 2 figli di 18 e 22 anni e sono separata da cinque anni. Ora ditemi, se noti che i tuoi figli ti fanno continuamente apprezzamenti fisici, cercano di toccarti e abbracciarti in ogni occasione, noti il loro pacco costantemente gonfio in mia presenza e fanno riferimenti sessuali espliciti, indiretti, ad avere rapporti intimi voi che pensate? Che i tuo figli sono depravati o ci ragioni su? Be io ho cresciuto quasi sola i miei figli e depravati non lo sono ed avere una naturale attrazzione fisica per una donna non lo è affatto, che poi io sia loro madre non lo vedo come un fattore bloccante. Ora in poche parole voglio dire che faccio sesso con i miei figli liberamente ed è la cosa più bella che abbia mai fatto in vita mia sia per me che per loro. Dormiamo tutti e tre assieme, sono al centro di tutto per loro e questo mi fa sentire magnificamente. Ho rapporti orgiastici con entrambe e lo amnetto liberamente e felicemente, sono felice di essere invidiata per questo e non vergognarmene. Facciamo di tutto, sesso orale, sesso anale, doppie penetrazioni. Non ho mai goduto come con loro! Ognuno di noi ha una sua vita, entrambi i miei figli hanno una ragazza con cui hanno rapporti e ne parliamo liberamente tra noi e nulla di questo ci vieta di stare nudi in casa e fare sesso tra noi. Loro praticano sesso spinto, voglio dire intenso ma con forza e accenni di violenza come schiaffi e bloccarti sul letto in vari modi e mentre prima era lunica cosa che mi preoccupavo ora mi piace immensamente essere dominata anche se ne esco con lividi e graffi ogni volta.

La sega della mamma | Racconto incesti di XxXxX

Era il periodo estivo,come tutti gli anni andavo in vacanza con i miei genitori in una nota localita balneare in provincia di Napoli di cui preferisco non fare il nome.La mia famiglia era composta da mio padre, 41 anni alto un po di pancia e sempre allegro, mia madre, 39 anni, 1,60 cm di altezza, un po in carne e abbstanza stressata dalla frenetica vita quotidiana che si vive in citta, ed io 18 anni poco piu alto di mia madre, fisico asciutto. Le giornate trascorrevano beate e spensierate lontani dai banchi di scuola. Durante il giorno ero impegnato nelle mie attivita quotidiane, dalla mattina mi recavo in spiaggia e trascorrevo gran parte della giornata con i miei amici a cazzeggiare tutto il tempo, e cercando di fare amicizia con tutte le ragazze della nostra età che frequentavano la spiaggia. A 16 anni gli ormoni di noi maschietti vanno a mille e cercavamo in tutti i modi di combinare qualcosa con le ragazze che conoscevamo, ma essendo io di indole molto riservata trovavo sempre difficolta, a differenza di qualche mio amico. Cosi tutte le notti nel mio letto mi ammazzavo di seghe cercando dallo smatphon i piu strani porno che il web possa offrire. Una notte nel buoi della mia stanza con le cuffiette nelle orecchi stavo guardando un porno di una gran troia bionda con due zizze esagerate che si faceva chiavare da un cavallo. Steso sul letto con solo le mutande cominciai ad accarezzarmi il cazzo che gia stava quasi del tutto eretto, quando dal buio del corridoi si affaccia mia mamma,che avendo visto la stanza illuminata dalla luce del mio telefono venne a controllare come mai stessi ancora sveglio alle 3 di notte. In un attimo la vidi ai piedi del letto che diceva qualcosa, cosi colto da un senso di vergogna e timore mi tolsi in fretta le cuffiette e abbassai subito il telefono mentre quella troia del porno continuava a farsi stantuffare dallenorme cazzone dellanimale.

Mamma troppo femmina | Racconto incesti di Mitana

Intanto che mamma andava indietro coi ricordi e mi narrava la deflorazione ad opera di suo padre io ero inebriato dal profumo della sua pelle e attratto dal suo corpo; i pensieri vagavano per conto loro. Le carezzavo col palmo delle mani i seni e quando mi accorsi che erano senza reggiseno per poco non le sborrai addosso. Sentivo il cuore battere attraverso i capezzoli ritti e quando ispirando si gonfiavano mi pareva di morire. Li strizzai e lei mi scaccio`. Rimisi la mano e ne avvolsi uno con delicatezza, lei mise la sua mano sulla mia e la tenne schiacciata perche` non la muovessi. Sentivo il calore dei suoi globi e pensai a quante bocche si erano dissetate a quelle fonti. Mormorai: – Quanto ti voglio bene, voglio morire dentro di te… Volse verso di me il suo sguardo interrogativo ma presa dai ricordi prosegui` il suo racconto. Neanche si accorse del cazzo duro che spingeva contro l`anca per sentire quanto il suo corpo fosse sodo a cinquant`anni suonati. Con gesti lenti ma decisi le tiravo su la camicia lunga fino ai piedi. Ero arrivato a scoprirle le ginocchia quando torno` dal suo mondo e con rabbia disse: – Ma tu non ti smolli mai? Pensi solo a quella cosa, trovati una donna che ti sopporti, mamma mia non ce la faccio piu`….Lasciai la mano in mezzo alle ginocchia che teneva strette ed appena torno` al racconto io ripresi la lunga estenuante scalata facendo scivolare la mano tra le cosce morbide colla pelle liscia. Man mano che salivo la sentivo piu` calda , era il fuoco che la sua fornace irradiava. Allargo` le cosce quel tanto che proseguissi fino a toccare i peli pubici. Oddio, era senza mutande. Mi fermai di botto, il cazzo gridava la sua voglia e scoppiava di salute. Ero sul punto di sborrare ma non volevo sciupare il sempe per cosi` poco, volevo entrarle in corpo volevo penetrarla in fondo all`anima volevo prenderla doveva essere mia, come moglie e come donna, dimenticando di essere mamma. Maledetto l`essere figlio. Le carezzai il monte di Venere molto pronunciato, mi lascio` fare, le inanellai i peli ricci colle dita, mi lascio` fare, scesi un in giu` dove inizia il canale della fessura e stavo per racciungere il clitoride quando; – Ma basta, cazzo , anche io son femmina, e che femmina, non lo capisci, non possiamo non dobbiamo, stai buono , cazzo, sempre in tiro, e vaffanculo…viene anche a me la voglia, che cazzo ti credi. Ma non possiamo. – Pero`…tuo padre…con lui… – Mio padre non era mio padre, come ti ho detto. Mi sa che mi ero perso un passaggio. – Mio padre aveva lasciato mamma incinta di mio fratello maggiore e quando torno` dopo sedici anni trovo una nidiata di sei figli, cinque tra cui io, frutto di incontri clandestini. Tu sei figlio mio, sangue del mio sangue e non possiamo, lo capisci o no? Il dito era scivolasto e stavo sfiorando il grilletto. Mi guardo` ma negli occhi non vi lessi rabbia, pazienza forse, quella pazienza che si ha verso un bambino deficiente. – Smettila di toccarmi, altrimenti mi costringi a fare qualcosa di cui pentirmi in seguito. – Ma io ti voglio bene, voglio stare tutta la vita con te e amarti. – Ti devi cercare una donna, ti ho detto o, meglio, torni da tua moglie. – Io voglio stare con te, voglio te come moglie, voglio morire dentro di te. Mi guardava come fossi un alieno, e negli occhi vi leggevo bonta`. – Ti rendi conto la gente, se lo sapesse la gente sai le critiche…. – Che bisogno c`e` di dirlo a tutti. – Non possiamo, fra qualche anno te ne pentiresti…. – La tua bellezza e` eterna. Io ti amo perche` sei tu non perche` sei bella. Di donne belle c`e` pieno il mondo ma te sei solo tu. Ed io voglio te. – Hsi bevuto il vino a tavola? Ecco, non bere piu`, il vino ti fa straparlare. Le stavo strizzando dolcemente il grilletto che si era indurito e forse l`eccitazione le aveva fatto abbassare i toni e tramutare i rimproveri in consigli. – Stai fermo, dai, mi scombussoli tutta e non mi fai ricordare. Per ribadire il suo rifiuto mi giro` le spalle e quando allungai la mano per toccarle la fica piego` le gambe e si raccolse in posizione fetale. – Ti stavo dicendo che mamma scopri` la mia tresca con papa` e quando litigarono appresi di non essere sua figlia. Liberata la coscienza se non mi cercava papa` ero io a cercare lui. E questo fino a…. Ma cosa me ne frega a me di chi ti ha reso donna , dammi la fica piuttosto che del resto non me ne cale un accidenti. Gli occhi mi si chiudevano per la stanchezza e per l`eccitazione che durava da qualche ora, e quando disse che avrebbe raccontato di Vittorio un`altra volta perche` aveva sonno le abbracciai le spalle sistemai il cazzo nel canale delle chiappe che lei cerco`invano di scrollare e favorito dalla pioggia che picchiettava i vetri mi appisolai. Chissa` cosa sognai e chissa` quanto tempo dormii so che quando mi svegliai ben prima di realizzare dove fossi mi accorsi che il cazzo era sistemato in un posto caldo e umido e che tirava da matti. Aprii gli occhi e mi resi conto che stavo chiavando mia madre da dietro , mi agitavo senza rendermene conto, entravo ed uscivo da quel corpo cosi` a lungo desiderato. Quando realizzai mi fermai di botto anche perche` mia madre aveva girato la testa per vedere chi le stava ravanando da dietro. CVolla voce assonnata di chi ha dormito profondamente la sentii gracchiare: – Tanto hai fatto, eh…sei uno stupido sei…non dovevi….sai la gente se lo sapesse….per colpa tua e del tuo coso sempre ritto…peggio di tuo padre…. Io mi muovevo dentro di lei, uscivo per prendere la rincorsa e cercare di andare sempre piu` in fondo. Anche lei si era adattata al mio ritmo e quando mi allontanavo lei si ritirava per scontrarci con vigore. – Fai piano…non cosi`…stupido, fai piano… Vatti a confessare poi…se trovi un prete che ti assolve…mamma mia…spingi….spingi di piu`…di piu` ho detto, porcod, spingi di piu` vai piu` dentro ancora di piu` di piu`…che cazzo fai ahhhhhh spingi porcod….spingi `sto cazzo di cazzo….stronzo…ahhhhhhhh finalmente dai dai dai adesso accelera spingi piu` forte ancora ancora di piu`mmmmmm…. Mia madre allungo` le mani indietro e mi afferro` ai fianchi per attirarmi dentro di lei, io dal mio canto le strizzai i seni pesanti e lasciai discendere una mano per raggiungere il cazzo in fica. Mi soffermai suk ventre piatto e giocai coll`ombelico poi scompigliai i peli del pube che mi fanno impazzire quindi scesi ed infilai un paio di dita e…puttana miseria sentivo la durezza del cazzo separato da una sottile parete di pelle. Ma…allora non la stavo chiavando in fica…oddio ero…ma si` ero in culo….diomio la stavo inculando, inculando nel culo la mia mamma oddio oddio oddio ed ecco che il cazzo si libero` del liquido che lo gonfiava da una vita, da quando ero bambino e sognavo un giorno possedere quella donna che tutti montavano, ma mai avrei immaginato che un giorno le avrei chiavato il culo come faceva il ciabattino di famiglia. Il cazzo non smetteva di sborrare la sua voglia, la voglia di anni di seghe solitarie di desideri inespressi. Sono svenuto. Si, lo giuro, sono svenuto mentre irroravo di crema biancastra l`ano della mia mamma. Sentivo come in sogno o come in uno stato di ebbrezza mia madre che mi raccomandava di spingere o di entare di piu` ma io ero altrove avevo raggiunto il Nirvana ero davanti al mio dio al dio dei chiavatori al dio che fotte qualunque buco disponibile, ero davanti a Giove che mi sorrideva. Ero in paradiso, se questo e` il paradiso ben venga voglio morire subito. Baciavo la schiena coperta dall`inopportuna camicia di flanella e baciavo la nuca e succhiavo il collo e leccai le labbra visto che la posizione non ci permetteva di unire le lingue. – Ti amo mamma, non mi scacciare ti prego, vedo che sei felice anche tu, lasciami con te, vivere con te, voglio morire dentro di te. Sei la mia donna sei la mia dea … – Sei un depravato, uno stupido depravato, non dovevi, non potevi…anche io ti voglio bene…e` colpa mia…sono stata troppo debole…le tue carezze le mani …le dita…dappertutto…te l`avevo detto, io lo s
apevo…lasciami stare, e tu niente, dentro, mi infili le dita dentro e non sai che sono femmina, sono femmina anche io anche io ho del sangue nelle vene ed ora eccoci qua, amante di mio figlio, manca solo che ti dia un figlio. Hai ottenuto cio` che volevi…cosa sara` il domani, me lo sai dire cosa faremo domani? – Mamma, io lo so cosa voglio fare domani…vuoi che te lo dica? Mia madre stette un attimno in silenzio poi scoppio` in una risata il cui tremito espulse il cazzo dal culo e tutti e due scalciammo le coperte perche` ci faceva male la pancia dal ridere. – Lo….so…quello…che …vuoi fare….ah ah ah domani ahah ah e dopodomani ahahah e il giorno dopo ahahah. Appena ci siamo calmati con le lacrime agli occhi le sono salito sopra e quando le ho sfiorato le labbra colla punta della lingua le ho trovate socchiuse e ci siamo scambiato un bacio appassionato che ha suggellato il nostro amore la nostra passione il nostro incesto che avra` degli splendidi inaspettati sviluppi per la gioia di Dorina. Mitana

Sesso con le mie cognate | Racconto trio di Roby80

Ero tranquillo a casa che guardavo la tv,quando suonò il campanello. Vidi che era mia cognata Angela,aveva uno sguardo incazzato. la feci accomodare in casa e gli chiesi cosa era successo. Lei mi disse che il marito la tradiva con una giovane ragazza,la quale sapeva che era sposato. Cercai di calmarla quando ad un tratto […]

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