Ciao voglio raccontervi cosa mi è accaduto qualche tempo fa.
spia la mamma in bagno
Sesso orale con mia sorella | Racconto incesti di alexincesto27
ciao a tutti!io è la prima volta che scrivo un racconto del genere,sul permesso di mia sorella (che sta qua in parte a me) scrivo,vi scriviamo diciamo le nostre avventure,quello che facciamo quando mamma non cera
Quella volta in campeggio con la zia | Racconto incesti di redimimi
Sono passati 8 anni da quella volta, ma chi se la scorda.
La sega di mamma | Racconto incesti di doryan
Mi chiamo Giacomo ho 29 anni, questa è una storia realmente accaduta diverso tempo fa, diciamo che allepoca dei fatti avevo circa 17 anni.
Compagni di classe | Racconto etero di dantex
Sono sempre stato un ragazzo timido.
Compagni di classe | Racconto etero di dantex
Sono sempre stato un ragazzo timido.
Sesso orale con mia sorella | Racconto incesti di alexincesto27
ciao a tutti!io è la prima volta che scrivo un racconto del genere,sul permesso di mia sorella (che sta qua in parte a me) scrivo,vi scriviamo diciamo le nostre avventure,quello che facciamo quando mamma non cera
La mamma del mio amico | Racconto etero di Luca987
Febbraio, in un piccolo paesino è un giorno come un altro, fa molto freddo, tra 3 giorni abbiamo la verifica di latino, devo andare a studiare a casa di un mio amico, telefono a casa sua mi risponde la madre mi dice :
Una moglie timida, ma… Sei la mia troia (Spin-off) Parte 5 | Racconto trio di Jimpoi
Elena era sempre all’erta, si aspettava che Andrea sbucasse fuori da ogni angolo. Era stressante, soprattutto quando era con le bambine, ma al tempo stesso eccitante: era praticamente sempre bagnata. Nei giorni successivi alla sorpresa di Andrea, Elena sfogò la sua eccitazione con suo marito, per quattro sere fecero l’amore tre volte di seguito, prima dell’inizio della storia con il ragazzo, lo facevano una volta alla settimana quando andava bene.
La mia prima volta | Racconto gay di TotalBottom
Ero travolto dai sensi di colpa. Mi sentivo confuso e smarrito e provavo una vergogna infinita per quello che stavo per fare… Già, cosa stavo per fare esattamente? Matteo mi aveva forse plagiato o lo desideravo davvero? In fondo avevo appena compiuto i 18 anni e fino a quel momento ero riuscito a soffocare le mie pulsioni sessuali, qualunque esse fossero…
Mamma fammi vedere le tette | Racconto incesti di Hero Solo
Mamma, fammi vedere…le tue tette. Un racconto pescato in rete, cui ho aggiunto le mie esperienze personali.. Da adolescente, avevo una voglia matta di vedere una donna nuda dal vivo. Purtroppo fino a 20 anni non ho avuto la ragazza né tanto meno rapporti sessuali. E così, un po’ come tutti i ragazzini, mi accontentavo […]
La sega di mamma | Racconto incesti di doryan
Mi chiamo Giacomo ho 29 anni, questa è una storia realmente accaduta diverso tempo fa, diciamo che allepoca dei fatti avevo circa 17 anni.
Che trio con mia sorella e suo marito | Racconto incesti di Linatrio
Che vergogna! Che terrore! Quando un giorno, di circa un mese fa, Antonio, il marito di mia sorella, ci sorprese a letto a lesbicare. Che scenate e quante parolacce: lesbicone, pervertite, troie. Il tutto mentre cercavamo di coprire le nostre nudità. Specialmente io naturalmente. Mi minacciò che avrebbe raccontato tutto a mio marito e a mia sorella che lavrebbe buttata fuori di casa. Pur non essendo lesbiche lo facevamo da ragazze per provare certe sensazioni. Poi, col tempo, finì tutto. Anzi lavevamo quasi dimenticato fino ad un mese fa quando, senza sapere come e perchè, ci ritrovammo abbracciate e a palparci. Venne tutto distinto. Quando mio cognato ci sorprese era la seconda volta che lo rifacevamo. Io mi chiamo Lina, sono una donna di 45 anni e sono insegnante; Mia sorella si chiama Rosa di anni ne ha 42 ed è impiegata; Antonio, suo marito nonchè mio cognato, di anni ne ha 44 ed è impiegato anche lui. Abitiamo tutti nello stesso palazzotto di tre piani costruito dai miei genitori i quali, nel giro di due anni sono deceduti entrambi. Che scandalo al paese, in provincia di Catania, se fosse successo quello che minacciava mio cognato! E Mio marito? Un buon uomo di 54 anni? Il giorno dopo lo pregammo con le buone e vergognandoci pure. Sembrava convinto. Poi disse che lo dovevamo fare in sua presenza e che dovevamo scopare con lui. Nemmeno per sogno. Scordatelo! Che porco sei? Gridai. E mia sorella: Brutto maiale! Ma che sei pazzo? Intanto mia sorella aveva linferno a casa e lui minacciava me che lavrebbe detto a mio marito. Rosa era convinta. Io che dovevo fare? Non contava niente il fatto che Antonio fosse un gran belluomo e mio marito mi lasciasse ormai a secco per settimane intere. Fra laltro, devo dire, tra me e mio cognato non correva buon sangue. Non è che avessi qualcosa del mio corpo da nascondere: sono una bella donna sensuale e vogliosa, anche se riesco a reprimere le mie voglie. Anche mia sorella è molto sensuale e so che il sesso tra lei e Antonio va a meraviglia. A volte li sento. Il pomeriggio stabilito, quando di certo mio marito sarebbe rientrato a tarda sera, Rosa, mortificata, scese da me e mi chiese se fossi pronta. Era in vestaglia e sotto solo le mutandine. Mi veniva da piangere e mi baciò in bocca. Anchio mi sistemai come lei, mutandine e vestaglia. Salimmo su. Lui era in soggiorno seduto in divano, ci disse di stare davanti a lui e di baciarci. Vergognandoci in cominciammo a slinguarci. Era eccitante per noi e anche per lui, tanto che prese a palparsi il cazzo da sopra la tuta. Quindi intrufolò la mano sinistra fra le mie cosce e qualla destra fra le cosce di Rosa. Ci diceva che eravamo due lesbiche troie bone ed io e Rosa, ormai accaldate ci lasciammo andare. Lui ci slacciò le vestaglie le quali si aprirono e incominciammo a leccarci le tette. si alzò, ci sfilò le vestaglie, prese a palparci il culo e avvicinò la sua bocca alla mia. Mi vergognavo, ma la sua lingua subito fu dentro la mia bocca e ci baciammo mentre guardavo la faccia di mia sorella. La sua lingua mi fece impazzire, anche perchè con mio marito non ci baciavamo quasi più. Disse ancora che eravamo due troie e che lo stavamo facendo eccitare. Guardate voi stesse ci invitò. Rosa lo fece subito palpandoglielo da sopra la tuta. Io mi vergognavo. Forse perchè cera mia sorella? Lui stesso prese la mia mano e la portò sul suo cazzo. Che sensazione! Mi sentii arrossire e glielo tastai per un bel pò mentre alternavo lo sguardo tra la mia mano e gli occhi di mia sorella. Baciò Rosa, a modo loro, e poi disse di andare in camera. Li, a letto, ci sfilò le mutandine, giocò per un poco con le nostre fiche facendoci gemere di piacere e poi ci disse di fare da noi. Ci sdraiammo e iniziammo per come eravamo abituate. Ci slinguavamo una sullaltra e poi prima io a leccare le sue tette e poi lei le mie. Latamosfera era surreale, lambiente caldo, anche perchè lui ce ne diceva di tutti i colori. Quando mi girai verso di lui, era nudo e giocarellava col suo cazzo. E che cazzo! Ad un certo punto io e Rosa, presi dalla voglia, ce ne fregammo della sua presenza e ci cimentammo in un 69. Lei sotto ed io sopra. Ci leccavamo a più non posso la fica e, mentre ansimavamo dimenandoci, lui venne a guardare come ognuna di noi leccava la fica dellaltra. Rosa venne subito gridando di piacere e facendo su e giù col bacino. Lui allora venne da me e me lo mise in bocca. Che grosso? Forse perchè erano 4 o 5 mesi che mio marito non me lo metteva in bocca? No, era veramente grosso. Che piacere succhiarlo mentre la lingua di Rosa mi portava allorgasmo facendomi dimenare tutta. Ce lo fece leccare insieme; poi in bocca ad una mentre laltra gli leccava le palle. Che spettacolo le sue palle! Senza neanche un pelo e grosse. Si sistemò supino e mi invitò a cavalcarlo. Non persi tempo. Avevo una voglia di sentirmi scassare la fica che non avete nemmeno lidea. Mi dispiaceva per mia sorella la quale, però, tanto per non stare in ozio, si accovacciò sul viso di suo marito e se la fece leccare così. In quella camera da letto non si capiva più niente. Rosa che diceva: Si, sii Antò continua così che mi piaceeee. Io che mi sentivo sviscerare tutta non ricordando più da quanto tempo non provavo un piacere simile. Mi trattenevo dal gridare pur gemendo e sospirando, fino a quando Rosa, rivolta verso di me, gridò: Si Antò, il culo, leccami il culo. Lina, ti piace il cazzo di mio maritoooo? Ahaaaa! Siiiii! Mi piaceeem mi piaceeee. Godoooo. Che belloooooo, che belloooooooo. Poi Rosa mi sostituì in groppa ed io curiosa mi sistemai in modo che potessi vedere il cazzo di Antonio che entrava ed usciva dalla sua fica. Era come per immaginare quel cazzo dentro la mia fica pochi minuti prima. Gli palpai le palle fino a quando Rosa non arrivò gridando di piacere. Antonio disse che voleva guardarci di nuovo. Ci baciammo e poi ancora un 69. Questa volta io sotto e lei sopra. Che impressione quando vidi il cazzo di Antonio fra le chiappe di Rosa e lei che gli diceva: Si Antò lo voglio nel culo, si inculami. Mi godetti lo spettacolo in prima fila e, pian piano che il cazzo entrava nel culo di mia sorella, io gli leccavo e mordicchiavo le palle. Il cazzo era tutto dentro e lei godeva. La voglia di prenderlo nel culo venne pure a me. Non ricordavo più da quanti anni mio marito non mi inculava. Non ci fu bisogno che glielo chiedessi. Infatti mi disse: E tu che credi che non mi dai il culo? Mamma mia che bello! Solo un pò di fastidio allinizio, ma poi, piani piano che mi stantuffava, incominciai a godere come una troia fino a quando non ebbi un orgasmo che mi sconquassò completamente. Poi se lo menò sborrandoci sul viso. Rosa era abituata, io non lavevo mai fatto. Lo facemmo ancora due volte. Me la spassavo, ma immaginavo pure lo stato danimo di mia sorella che era costretta a dividere il marito con me. Sicuramente la cosa positiva era che Rosa ed io non avevamo più il problema che di nasconderci. Lo facevamo a casa sua. Anche il rapporto tra me e mio cognato non poteva essare come prima. Si instaurò un rapporto di complicità e ogni tanto lui mi faceva locchialino ed io una smorfietta con la bocca. Proprio questa domenica sera era influenzato e lindomani, ieri, non sarebbe in ufficio. Io il lunedì ho il mio giorno libero. Rosa è in Ufficio. Mio marito a lavoro. Verso le 9,30 lo chiamo al cellulare: Che fai? Come ti senti? Per caso hai bisogno di qualcosa? Gi dissi in tono stuzzicante. Noi abbiamo la chiave del lo ro appartamento, loro del nostro. Io sto uscendo proprio in questo momento dalla doccia. Si ho bisogno. Entra con la tua chiave disse col mio stesso tono. Lo trovai ancora nudo in bagno. Feci finta di meravigliarmi ma appena mi chiese un pompino lo accontentai immediatamente. Poi andammo a letto. Che spasso avere il suo cazzo tutto a mia disposizione!
Mia sorella | Racconto incesti di maxxxim
questa storia esuccessa molti anni fa.
Confessioni di una mamma pericolosa | Racconto incesti di Monica True Love
Buona sera.
Mia sorella | Racconto incesti di maxxxim
questa storia esuccessa molti anni fa.
La sega della mamma 2 parte | Racconto incesti di XxXxX
…continuo del racconto La sega della mamma…
Mamma fammi vedere le tette | Racconto incesti di Hero Solo
Mamma, fammi vedere…le tue tette. Un racconto pescato in rete, cui ho aggiunto le mie esperienze personali.. Da adolescente, avevo una voglia matta di vedere una donna nuda dal vivo. Purtroppo fino a 20 anni non ho avuto la ragazza né tanto meno rapporti sessuali. E così, un po’ come tutti i ragazzini, mi accontentavo […]
Mamma che scopata | Racconto incesti di lilia
Mia madre apri il portabagagli e sistemò due valige, appoggio un borsone nel sedile posteriore dellauto e finalmente salimmo sul mezzo, i chilometri che avremmo dovuto percorrere erano parecchi e il tempo era alquanto inclemente una pioggia incessante ci stava assillando da stamattina presto .
I buchi di una mamma | Racconto incesti di stea72
Sono Claudia, una mamma di 42 anni casalinga a tempo pieno è una taglia forte ma ha delle bellissime forme ed un abbondante seno . Cristian è mio figlio ha 19 anni alto 1,85 con un fisico molto snello.
Io e la mamma incesto infinito 9 – La mamma affronta la nonna e ritorna il sereno | Racconto incesti di coccoduro
La mamma con calma discese le scale e usci di casa, io con lo sguardo perso nel vuoto e il respiro che faticava ad uscire pensavo: adesso sono guai, la nonna farà un casino tale che in poche ore tutto il paese ne sarà informato e, già mi vedevo additato come quello che si scopa la propria mamma, valutavo in quale continente rifugiarmi per non incorrere nelle ire di mio padre, comunque la mamma verrà via con me, non posso lasciarla nelle mani di mio padre, disperato mi buttai sul letto e chiusi gli occhi.
La mamma sulla spiaggia dei nudisti | Racconto voyeur di Antonio G
Paolo aveva 23 anni. Col suo amico e coetaneo Giacomo aveva deciso di andare su una spiaggia di nudisti, a pochi km dalla città. Erano curiosi allidea di vedere qualche bella donna nuda e speranzosi di rimorchiare. Ne parlarono per alcune settimane e, alla fine, decisero di provare. Era un sabato mattina. La spiaggia non era molto grande, ed effettivamente qualche bella donna cera, in mezzo anche a tante donne un po attempate e non proprio attraenti. Ad un certo punto, mentre passeggiavano, la sorpresa…videro la mamma di Paolo e il suo compagno che prendevano il sole. Ovviamente nudi. Stefania aveva 48 anni, molto ben portati. Era una bella donna, mora, formosa, con una bella quarta misura di seno. Il suo compagno Mario aveva 51 anni. Limbarazzo fu fortissimo per tutti e quattro. Mam…mamma??!! esclamò Paolo, balbettando. Stefania si coprì i seni con le mani, imbarazzatissima. Cosa ci fai qui?, le chiese il figlio, incredulo. Lei, arrossendo, la stessa cosa che ci fai tu…prendo il sole in libertà. Non sapevo che anche tu…altrimenti non sarei mai venuta. Mario, per toglierla dallimbarazzo, intervenne…ogni tanto veniamo qui. Non cè nulla di male. Paolo e Giacomo si misero a prendere il sole a qualche metro di distanza dalla coppia, ancora increduli per la situazione a dir poco surreale. Paolo si accorse che Giacomo guardava sua madre con particolare attenzione, e glielo fece notare con disappunto. Ehi, la smetti di guardarla?! Ci sono tante donne in spiaggia…guarda altrove…. Giacomo sorrise sornione. Scusa, ma le tette di tua mamma mi sembrano proprio il piatto forte della giornata. E poi, se lei si mette nuda, mica è colpa mia e si fece una risatina beffarda. Mentre rideva, luccello gli diventò bello duro. Era enorme. Paolo disse ehi, tieni a bada quel coso! e Giacomo rispose se diventa duro non dipende da me. Ringrazia la mammina…. Mario e Stefania notarono la scena. Erano una coppia felicemente aperta e libertina, e capirono che forse era arrivato il momento di una piccante trasgressione. Mario si avvicinò a Giacomo e Paolo e trovò il coraggio di confidarsi. Scusate la franchezza, ma credo sia doveroso essere chiari. Io e Stefania, ogni tanto, troviamo qualche amico con cui divertirci. Lei si svaga, ed io aspetto con curiosità. Paolo rimase senza fiato, mentre Giacomo disse continua…. In pratica, ogni tanto, Stefy si svaga con qualcuno. Paolo, lo so che la cosa può sconvolgerti, ma alla fine è una cosa normalissima, credimi. Non cè nulla di male. Paolo muto. Giacomo, durissimo continua…. Giacomo, ecco…se a te va…Stefy vorrebbe andare in acqua con te…al largo…. No, questo è troppo! disse Paolo. Giacomo si alzò io ci sto, invece…. Paolo si alzò anche lui non puoi, stronzo… e Giacomo, che fisicamente era il doppio di lui, gli diede una spinta, dicendo ma va…. Paolo cadde a terra, malgrado la spinta non fosse troppo forte. Non si fece niente, ma la situazione gli stava scappando di mano. Mario lo guardò con compassione. Lo so, ora fai fatica a capire. Quando la rabbia sarà sbollita, ci riderai su. Tranquillo. Giacomo si diresse verso la riva e Stefania lo raggiunse. Si voltò per un attimo, cercando lo sguardo di suo figlio, senza parlare, come a voler chiedere scusa. Paolo abbassò lo sguardo. Lei strinse le spalle e andò in acqua con Giacomo. Fecero dapprima il bagno nelle vicinanze. Lui le stava vicino e le mani, sottacqua, sembravano vivaci. Poi si allontanarono e andarono al largo. Paolo si avvicinò a Mario e disse si sono allontanati…ma tu non le dici niente?. Mario era duro, beatamente duro. Lascia fare, rispose…lascialo fare lamico tuo. Paolo era sempre più inquieto e incredulo. E amico tuo, o no? disse Mario. Sì…ma… rispose Paolo. Ma cosa? Non si mettono i bastoni tra le ruote agli amici. Lascialo fare. Ma…proprio con mia mamma… e lascia fare tho detto…lascialo fare…. Un tizio che stava lì vicino, a sua volta disse a Paolo lascia fare…se proprio devessere che ti pompano la mamma, meglio che lo faccia un amico, ahahhahaahahah. La risata sguaiata delluomo portò Mario al culmine delleccitazione. Sborrò, senza toccarsi, al solo sentire quella risata. Paolo si rivestì e se ne tornò a casa. In macchina, cominciò a sentire una strana eccitazione, nel ripensare a quanto accaduto. Si sentiva quasi in colpa per quella sensazione, ma effettivamente gli era diventato duro. Tornò a casa e si masturbò selvaggiamente. Poi andò in camera sua a guardare il soffitto. Sua madre e Mario tornarono dopo alcune ore. Lui non uscì dalla stanza, e loro non gli dissero niente. Si fece vedere solo per cena, dopo che Mario era andato via (non abitava con loro). Mamma, non riesco a crederci. Dimmi che con Giacomo non hai… disse Paolo, con aria severa. Stefania arrossì. Mamma, ti ripeto…dimmi che con Giacomo non hai fatto qualcosa…. Stefania, con un filo di voce, rispose. Quello che succede in acqua, rimane in acqua…. Da quel giorno, Paolo ruppe la sua amicizia con Giacomo. Però il ricordo di quanto era accaduto non lo abbandonò. Furono mesi di seghe intense, pensando a quella maledetta spiaggia.
02 Lo stupro di Monica (Parte I la fica) | Racconto dominazione di Ivofosco
Il mio nome è Piero, ho trenta anni, e per vivere faccio il portiere di notte in un Resort di lusso poco distante da Roma, utilizzato prevalentemente per matrimoni e congressi e ideale per coppie che vogliono rilassarsi durante il week end. Sono laureato in lettere e filosofia ma ho rinunciato alle supplenze preferendo la certezza di uno stipendio sicuro. Purtroppo il vizio del gioco mi ha portato a vivere l’esperienza che voglio raccontare.
La ragazza di mio figlio | Racconto tradimenti di FixHard
Era il mese di novembre , la sveglia suonò come al solito alle 7, fuori pioveva ormai da 4 giorni, si prospettava unaltra di quelle classiche giornate autunnali uggiose, dove la voglia di star a casa sul divano a vedere un film e bere una buona tazza di tè la fa da padrone.