Telefonata della cognatina sul mio cell. Lei mi chiede se posso scendere da lei per sistemare una presa di corrente del bagno che fa i capricci, e se posso andarci la mattina che lei resta a casa, le dico di si e l’indomani mi reco nel suo appartamento, i figli sono a scuola e il marito a lavoro, suono al citofono e lei mi apre, salgo le scale e lei mi accoglie d’avanti alla porta d’ingresso con addosso una magliettina e un paio di pantaloncini attillati.
scopata nel bagno della scuola
Scopata con il muratore | Racconto gay di Anonimo
Sono un ragazzo di 17 anni, e ogni pomeriggio quando torno da scuola, mi fermo in un bar vicino casa mia per mangiare qualcosina…
Scopata in un bagno pubblico | Racconto tradimenti di Barbara71
Settembre 1992
Grande Scopata a casa di mia Sorella | Racconto incesti di grangalà
Ciao a tutti, ho deciso di raccontarci questa storia che mi è capitata con mia Sorella Patrizia! Io sono Andrea 23 anni, mia sorella Patrizia 30 anni, sposata da 9 e con 2 figli! Permetto che ho sempre avuto una grande attrazione per lei, è alta circa 1,70, molto in carne, seno da sballo, e un grosso culo, e non vi dico la fica :)!
Scopata nel bagno di scuola | Racconto etero di TheX
Sono 4 anni che sto a scuola con Anna ed ho sempre saputo che era una porca. A scuola, o quando usciamo tutti insieme si veste sempre con jeans o leggings attillati che lasciano intravedere tutto e con magliette scollatissime.
Scopata nel bagno di scuola | Racconto etero di TheX
Sono 4 anni che sto a scuola con Anna ed ho sempre saputo che era una porca. A scuola, o quando usciamo tutti insieme si veste sempre con jeans o leggings attillati che lasciano intravedere tutto e con magliette scollatissime.
Scopata in un bagno pubblico | Racconto tradimenti di Barbara71
Settembre 1992
Grande Scopata a casa di mia Sorella | Racconto incesti di grangalà
Ciao a tutti, ho deciso di raccontarci questa storia che mi è capitata con mia Sorella Patrizia! Io sono Andrea 23 anni, mia sorella Patrizia 30 anni, sposata da 9 e con 2 figli! Permetto che ho sempre avuto una grande attrazione per lei, è alta circa 1,70, molto in carne, seno da sballo, e un grosso culo, e non vi dico la fica :)!
Uno Professoressa Scopata | Racconto etero di Angel 6
Buongiorno a tutti, mi chiamo Antonio, ho 19 anni e vi racconterò come ho fatto sesso con la mia insegnante di matematica. Tutto iniziò per caso, era lultimo anno di studi; mi stavo preparando per lesame finale. Nella scuola quel giorno cerano pochi studenti, io entrai nella mia classe, non cera nessuno dei miei compagni, erano in sala Computer sicuramente a preparare la tesina, io tranquillamente prima di andare presi degli appunti, ma mentre stavo facendo delle correzioni entro in classe la mia professoressa di matematica. Lei era una puledra bellissima, con delle tette enormi e delle gambe bellissime. Era vestita molto sexy con una camicetta attillata e trasparente che faceva intravedere le sue forme e una minigonna molto corta. Io la guardavo, lei gentilmente mi disse: Antonio cosa fai? Io risposi: Sto facendo delle correzioni Prof. sulla tesina, poi andrò in sala computer per trascriverla.., lei si chiuse la porta e si avvicinò a me, io la guardavo, mi venne vicino, poi con la mano mi tocco tra le gambe, io la guardavo senza capire quello che veramente stava per accedere; lei mi disse:vieni con me, oggi è il tuo giorno fortunato 🍀!!!! Mi prese la mano e mi porto in bagno. Entrati lei chiuse la porta a chiave, io mi avvicinai a lei, baciai le sue labbra, lei mi abbracciò, io la feci appoggiare al muro, poi le dissi: Sei Bellissima professoressa Concetta!! Lei anche tu io con le mani le alzai la minigonna, le abbassai le sue mutandine e con le mani le accarezzavo le gambe, erano lisce e calde, lei chiudeva gli occhi e sospirava; con le dita toccai il suo paradiso, poi avvicinai le mie labbra e iniziai a leccare quel splendido fiore, lei ormai godeva: siiii…ssii..sei bravo poi venne e io mi deliziai del suo piacere. Poi la baciai nuovamente in bocca era splendido, aprì le sue cosce , la presi in braccio lei mise le sue braccia intorno al mio collo, io con le mani allargai le sue cosce appoggiai il mio pene al suo paradiso e spinsi dentro. La desideravo sempre di più, lei con i suoi muscoli vaginali massaggiava il mio pene, era stupendo sentirla godere, io le dissi: ti Amo Concetta… Lei anche io ti amo!!. Io inizia a prendere il ritmo della scopata, lei ormai lo voleva ancora di più, chi sa da quanto tempo non veniva più scopata dal marito. Io l avevo capito dalla passione e dallardore che ci metteva, mentre entravo nel suo paradiso dicevo in me :avere una donna così passionale e vogliosa, na il marito non se la scopa come dovrebbe, se fosse stata mia moglie lavrei fatta godere sempre lei mi disse:cosa pensi? io sai dolce Concetta , pensavo che tuo marito non ti fa godere abbastanza vero? E lei:si, vero! Lui e da mesi che non mi scopa, forse sono poco bella, non gli piaccio più io dissi: Sai, se fossi al suo posto, io ti avrei fatta godere ogni giorno. Lei mi strinse ancora di più.. Io la penetravo sempre di più. Ti Amo..Concetta!! Sei mia.. Lei veniva ormai ad ogni penetrazione, la sua figona stringeva il mio pene, io stavo per venirle dentro. Poi le dissi: Ti amo!!! E sborai nel suo paradiso .. Poi ci rivestimmo e uscimmo dal bagno senza farci vedere….
Mamma che scopata | Racconto incesti di lilia
Mia madre apri il portabagagli e sistemò due valige, appoggio un borsone nel sedile posteriore dellauto e finalmente salimmo sul mezzo, i chilometri che avremmo dovuto percorrere erano parecchi e il tempo era alquanto inclemente una pioggia incessante ci stava assillando da stamattina presto .
La prima scopata estiva | Racconto masturbazione di Chase90
Finalmente la scuola era finita e per fortuna, come tutti gli anni, Chase era stato promosso. La strada per il diploma era quasi al termine, ancora un anno. Ma ora limportante era godersi la lunga estate. Appartenente ad una famiglia non proprio ricca, Chase e i suoi due fratelli trascorrevano le vacanze estive sulle spiagge Laziali, non troppo lontane dalla propria cittá. Si erano organizzati bene: abbonamento settimanale ai mezzi pubblici extraurbani, pranzo al sacco con panini, asciugamano e crema solare, ed abbonamento settimale allo stabilimento balneare che offriva prezzi stracciati agli studenti. Tutto era perfetto per iniziare la vacanza! Chase come tutti pensava ad una sola cosa, divertimento: nuoto, mare, pallone e perché no, conoscere qualche ragazza. I giorni passavano velocemente, casa, bus, mare, pranzo e poi di nuovo casa. Ogni tanto qualche uscita serale con i nuovi amici conosciuti, ma niente di piú. La ventata di freschezza e novitá, arrivó due giorni prima della fine della seconda settimana al mare. Chase era a pranzo, seduto con i suoi fratelli ed i suoi nuovi amici su un muretto. Parlavano e ridevano per stupidaggini, fino a quando una ragazza del gruppo si rivolse a Chase Senti, perché non ci facciamo un giro, cosí digeriamo e possiamo farci il bagno prima? Chase accettó e prima ancora che potesse chiedere al resto della comitiva se volesse unirsi a Loro, Milena, la ragazza lo prese per mano e lo trascinó via. Fecero pochi passi, Milena gli chiese di fermarsi e di entrare nella piccola cabina che lei e le sue amiche avevano affittato per tutto il mese. Chase non ci vide nulla di male, ma appena entrarono e lei chiuse a chiave la porta di legno, il cuore inizió a battere più velocemente! Ti piaccio Chase? Disse, cosí, diretta, senza esitazione. Come? rispose. Ho detto, ti piaccio? Glielo fai sempre dire due volte alle ragazze?. No… io… non avevo capito e… prima ancora che Chase finí il pensiero, Milena con la stessa spavalderia con cui lo portó nella cabina e la stessa sicurezza con cui gli fece le domande, afferró decisa i suoi boxer da mare e li tiró giú con un colpo deciso, lasciando Chase nudo di fronte a Lei. Ma… ma che cosa fai? disse subito Lui provando a riprendere la situazione in mano e cercando di tirare su il suo costume. Cosa faccio? e senza aggiungere una parola si mise in ginocchio davanti a Lui, che ormai capendo la direzione che stava prendendo quella situazione, la lasció fare. Inizió ad accarezzargli il cazzo, a pulirlo delicatamente con le sue mani affusolate, dalla sabbia. E piú lo puliva, piú si gonfiava. Poi poggió la sua sinistra su una gamba e con
La cognata scopata | Racconto incesti di Tenebrous74
Telefonata della cognatina sul mio cell. Lei mi chiede se posso scendere da lei per sistemare una presa di corrente del bagno che fa i capricci, e se posso andarci la mattina che lei resta a casa, le dico di si e l’indomani mi reco nel suo appartamento, i figli sono a scuola e il marito a lavoro, suono al citofono e lei mi apre, salgo le scale e lei mi accoglie d’avanti alla porta d’ingresso con addosso una magliettina e un paio di pantaloncini attillati.
Ero in prima fila a scuola e la mia Prof una Troia | Racconto prime esperienze di gabwer
Delle mie esperienze erotiche penso che nessuna mi abbia ferito e allo stesso tempo eccitato come quel giorno in quinta superiore. È un ricordo che ha lasciato un segno così forte che ancora me lo fa rizzare al solo pensiero. Eravamo appena rientrati dopo la ricreazione e la professoressa di matematica era in ritardo. Prima di quell’anno odiavo la matematica, ma da quando era arrivata la nuova professoressa avevo capito che potevo usare la geometria per calcolare le misure del suo culo da urlo e la probabilità per calcolare quante possibilità ci fosse che me la desse. Era davvero figa, e quegli occhiali con le lenti tonde le davano un’aria da troia che rendevano impossibile seguire la lezione a chi aveva un cazzo tra le gambe. Anche perché eravamo costantemente occupati a cercare di nascondere quanto era duro.
Ero in prima fila a scuola e la mia Prof una Troia | Racconto prime esperienze di gabwer
Delle mie esperienze erotiche penso che nessuna mi abbia ferito e allo stesso tempo eccitato come quel giorno in quinta superiore. È un ricordo che ha lasciato un segno così forte che ancora me lo fa rizzare al solo pensiero. Eravamo appena rientrati dopo la ricreazione e la professoressa di matematica era in ritardo. Prima di quell’anno odiavo la matematica, ma da quando era arrivata la nuova professoressa avevo capito che potevo usare la geometria per calcolare le misure del suo culo da urlo e la probabilità per calcolare quante possibilità ci fosse che me la desse. Era davvero figa, e quegli occhiali con le lenti tonde le davano un’aria da troia che rendevano impossibile seguire la lezione a chi aveva un cazzo tra le gambe. Anche perché eravamo costantemente occupati a cercare di nascondere quanto era duro.
Ero in prima fila a scuola e la mia Prof una Troia | Racconto prime esperienze di gabwer
Delle mie esperienze erotiche penso che nessuna mi abbia ferito e allo stesso tempo eccitato come quel giorno in quinta superiore. È un ricordo che ha lasciato un segno così forte che ancora me lo fa rizzare al solo pensiero. Eravamo appena rientrati dopo la ricreazione e la professoressa di matematica era in ritardo. Prima di quell’anno odiavo la matematica, ma da quando era arrivata la nuova professoressa avevo capito che potevo usare la geometria per calcolare le misure del suo culo da urlo e la probabilità per calcolare quante possibilità ci fosse che me la desse. Era davvero figa, e quegli occhiali con le lenti tonde le davano un’aria da troia che rendevano impossibile seguire la lezione a chi aveva un cazzo tra le gambe. Anche perché eravamo costantemente occupati a cercare di nascondere quanto era duro.
Scopata nel bagno di scuola | Racconto etero di TheX
Sono 4 anni che sto a scuola con Anna ed ho sempre saputo che era una porca. A scuola, o quando usciamo tutti insieme si veste sempre con jeans o leggings attillati che lasciano intravedere tutto e con magliette scollatissime.
Scopata nel bagno di scuola | Racconto etero di TheX
Sono 4 anni che sto a scuola con Anna ed ho sempre saputo che era una porca. A scuola, o quando usciamo tutti insieme si veste sempre con jeans o leggings attillati che lasciano intravedere tutto e con magliette scollatissime.
Scopata in un bagno pubblico | Racconto tradimenti di Barbara71
Settembre 1992
Mamma che scopata | Racconto incesti di lilia
Mia madre apri il portabagagli e sistemò due valige, appoggio un borsone nel sedile posteriore dellauto e finalmente salimmo sul mezzo, i chilometri che avremmo dovuto percorrere erano parecchi e il tempo era alquanto inclemente una pioggia incessante ci stava assillando da stamattina presto .
Scopata in un bagno pubblico | Racconto tradimenti di Barbara71
Settembre 1992
Ero in prima fila a scuola e la mia Prof una Troia | Racconto prime esperienze di gabwer
Delle mie esperienze erotiche penso che nessuna mi abbia ferito e allo stesso tempo eccitato come quel giorno in quinta superiore. È un ricordo che ha lasciato un segno così forte che ancora me lo fa rizzare al solo pensiero. Eravamo appena rientrati dopo la ricreazione e la professoressa di matematica era in ritardo. Prima di quell’anno odiavo la matematica, ma da quando era arrivata la nuova professoressa avevo capito che potevo usare la geometria per calcolare le misure del suo culo da urlo e la probabilità per calcolare quante possibilità ci fosse che me la desse. Era davvero figa, e quegli occhiali con le lenti tonde le davano un’aria da troia che rendevano impossibile seguire la lezione a chi aveva un cazzo tra le gambe. Anche perché eravamo costantemente occupati a cercare di nascondere quanto era duro.
Elogio della sega | Racconto masturbazione di marynella
Sono sempre rimasta affascinata dal mondo maschile, in tutte le sue espressioni. E così diverso dal nostro, e spesso uomini e donne non fanno nulla per capirsi un pò di più, ma si rimane ancorati al proprio universo senza approfondire quello che abbiamo di fronte. Per esempio, la sessualità maschile è qualcosa di travolgente, esplosiva, animalesca…nulla a che vedere con la nostra, più intima e nascosta, legata alle diverse conformazioni psico-fisiologiche. Come ho già raccontato in altre pagine di questo sito, è grazie a mio fratello che mi sono avvicinata alla sessualità maschile, prima spiandolo mentre si masturbava e poi aiutandolo in questa deliziosa pratica, fornendogli una mano! Già allepoca, avevo circa quindici anni ed ero vergine in tutti i sensi, esplorare luniverso maschile è stato illuminante tramite le seghe di Carlo e mi è rimasta per tutta la vita questa passione per la masturbazione maschile. Da mio fratello in poi, non perdo mai loccasione per aiutare qualche maschietto a segarsi, rimanendo ammirata da quel meraviglioso processo di auto-eccitazione e orgasmo che si produce in pochi minuti! Tutti i miei uomini, sia stabili che volanti hanno dovuto sopportare le mie infinite richieste di masturbarli, più volte al giorno anche, in tutti i luoghi possibili. Appena ho voglia di farlo, chiedo alluomo che ho vicino, chiunque esso sia, di potergli tirare fuori il cazzo e masturbarlo sino allesplosione vulcanica del suo piacere e ammirare lo zampillare violento o leruttare tranquillo del suo prezioso e delizioso seme. Mi basta solo questo, masturbare un uomo, per godere insieme a lui di questo magico momento. A scuola i miei compagni sapevano di questo mio desiderio e ne approfittavano per farsi segare migliaia di volte da me, in qualsiasi situazione. Spesso era in bagno, dove ci ritrovavamo a fumare di nascosto, quando uno di loro mi tirava dentro un cesso e si tirava fuori un bel cazzetto adolescenziale già bello duro invitandomi a fargli una bella pippa…io non resistevo, impugnavo saldamente quella salciccia di carne fresca e la menavo su e giù, sentendola crescere e gonfiarsi tra le dita, indurirsi e venire fuori lentamente la cappella, rossa e lucida, e assumere le dimensioni di una semisfera e poi scappellarla completamente fuori dalla pelle, sentire nel naso la fragranza aspra del sesso…e masturbarlo! Guardavo con occhi adolescenti quel pisello ingrossarsi, il ragazzo di turno osservarmi voglioso e porco (come tutti gli uomini che avrei incontrato nella mia vita…), allungare le mani e toccarmi il piccolo seno…io avevo occhi solo per il suo pisello,diventato duro come il marmo,le palle sotto di esso che dondolavano al ritmo della mia mano…e dopo un tempo variabile da uomo a uomo, sentire come il ragazzetto ansimava e gemeva, sussurrava frasi sconnesse per poi il…miracolo! Dalla cappella esplodeva allimprovviso una raffica di lunghi o brevi schizzi di sperma, che volavano in alto, spinti dalla naturale forza e pressione idraulica, che ricadevano sulla mia faccia, sui miei capelli o sulla mano o in qualunque posto. Oppure, per altri uomini, dallo spacchetto della cappella inizia a sgorgare un fiume di sperma rigoglioso, caldo, vischioso che a fiotti inarrestabili mi cola sulla manina e mi sporca tutta! Comunque, quando i miei amici mi sborravano in mano, rimanevo affascinata dallo spettacolo della natura esplosiva delleiaculazione e questa sensazione è rimasta tuttora, alla soglia dei 40 anni con i miei maschi adulti e maturi.Anche durante gli anni universitari, dove gli ormoni viaggiavano a mille, mi divertivo a provocare i maschietti che frequentavo, costringendoli con il ricatto di non dargli la fichetta, a spogliarsi in piedi di fronte a me seduta sul letto, a calarsi jeans e mutande e a masturbarsi come scimmiette eccitate. Tutti accettavano e si segavano di gran voglia, mentre li guardavo ammirata da tanta animosità sessuale e facilità di eccitazione…stavo lì, seduta e languida, e li guardavo menarsi i loro cazzi freneticamente con la mano, lo sguardo vitreo, le palle che sobbalzavano penzoloni, le gambe piegate e il respiro affannato sempre di più finchè una smorfia non gli contraeva il viso e dalla rossa cappella non schizzavano in alto getti di sborra calda e lattiginosa…dopo lorgasmo, poi, voi uomini assumete sempre uno sguardo così dolce e attonito che mi viene voglia di farvi unaltra pippa per consolarvi!
Io e la mamma Incesto infinito 15 – prendo la verginità anale della mamma- | Racconto incesti di coccoduro
PREMESSA:
Ero in prima fila a scuola e la mia Prof una Troia | Racconto prime esperienze di gabwer
Delle mie esperienze erotiche penso che nessuna mi abbia ferito e allo stesso tempo eccitato come quel giorno in quinta superiore. È un ricordo che ha lasciato un segno così forte che ancora me lo fa rizzare al solo pensiero. Eravamo appena rientrati dopo la ricreazione e la professoressa di matematica era in ritardo. Prima di quell’anno odiavo la matematica, ma da quando era arrivata la nuova professoressa avevo capito che potevo usare la geometria per calcolare le misure del suo culo da urlo e la probabilità per calcolare quante possibilità ci fosse che me la desse. Era davvero figa, e quegli occhiali con le lenti tonde le davano un’aria da troia che rendevano impossibile seguire la lezione a chi aveva un cazzo tra le gambe. Anche perché eravamo costantemente occupati a cercare di nascondere quanto era duro.