La cognata scopata | Racconto incesti di Tenebrous74

Telefonata della cognatina sul mio cell. Lei mi chiede se posso scendere da lei per sistemare una presa di corrente del bagno che fa i capricci, e se posso andarci la mattina che lei resta a casa, le dico di si e l’indomani mi reco nel suo appartamento, i figli sono a scuola e il marito a lavoro, suono al citofono e lei mi apre, salgo le scale e lei mi accoglie d’avanti alla porta d’ingresso con addosso una magliettina e un paio di pantaloncini attillati.

Serata imprevista 15 | Racconto incesti di Vinni

Ci risistemiamo ed io le apro la porta dello studio per farla uscire, tutti ci guardano, lei mi saluta amabilmente e si incammina verso l’uscita, come si allontana, lo sguardo di tutti i componenti dello studio si riversa su di me, deve essere fin troppo chiaro quello che è successo nella mia stanza, perfino il mio socio è uscito e mi guarda sornione, i ragazzi dandosi di gomito, le segretarie con sguardo di disapprovazione, e Estella poi, mi guarda proprio con aria schifata, indietreggio a lunghi passi all’indietro verso il mio ufficio, come una mummia che rientra nel sarcofago, cerco di richiudere la porta ma la mano del mio socio blocca la porta ed entra ridendo come un matto, la figlia Estella ne approfitta per intrufolarsi in stanza dietro di lui.

Piccole troie 2 | Racconto etero di Dillinger

Tornando a casa dalla festa insieme a Guendalina, mi sentivo in corpo un’eccitazione fortissima che sconfinava con la felicità. Mi ero scopato Amelia, la ragazzina più sexy che avessi mai conosciuto……e lei sembrava essersi innamorata di me, tanto che adesso pretendeva di vivere con me un rapporto esclusivo. Sapevamo entrambi che la cosa non era realistica, per tanti motivi, ma lei ci teneva davvero…..mah….avrei fatto il possibile per godermi questa relazione, cercando anche di mantenerla segreta, ma dubitavo che ci sarei riuscito. Però non potevo rinunciare a scoparmi quella ragazzina…mi stava offrendo emozioni e sensazioni mai provate….era una botta di vita, una vera novità per me, forse mi avrebbe cambiato intimamente. Sapevo anche di correre grossi rischi, ma non me ne importava un granchè……non ero in grado di fermarmi, almeno non subito….

Spanking (Sculacciate) | Racconto sadomaso di eaglefan

“Sono un amico di Pietro….”. così si presentò al telefono lo sconosciuto quella mattina. In un attimo collegai nomi e fatti: Pietro era il proprietario della villa dove avevo vissuto la mia prima esperienza da escort (o da puttana, se preferite) qualche settimana prima, e il numero di cellulare doveva essergli stato dato o da […]

Spanking (Sculacciate) | Racconto sadomaso di eaglefan

“Sono un amico di Pietro….”. così si presentò al telefono lo sconosciuto quella mattina. In un attimo collegai nomi e fatti: Pietro era il proprietario della villa dove avevo vissuto la mia prima esperienza da escort (o da puttana, se preferite) qualche settimana prima, e il numero di cellulare doveva essergli stato dato o da […]

Lho sodomizzata davanti a Silvanetta | Racconto esibizionismo di MASSIMO CORBUCCI

DANIELA è una donna 40 enne che ho conosciuto con un annuncio; separata e disponibile a fare sesso. Guarda caso era amica di una mia amica più grande di lei di 20 anni, tale Silvana, che chiamo col diminutivo, perché piccolina. Silvana non è mai voluta venire a letto con me, perché ce lho grosso e teme che le faccia troppo male. Poi sapendo della mia predilezione per lanale, ha sempre commentato che lanale per lei che porta la taglia s è come per una donna normale prendere un pene da 30 centimetri largo 6. E mi ha confidato che una volta che ha praticato lanale in macchina con un collega, lha fatta svenire dal dolore e le ha provocato anche il vomito da quanto le è entrata dentro nella pancia. Daniela quando mi ha conosciuto lo ha subito detto a Silvana di avermi conosciuto e ci ha messo molta maldicenza contro di me, seccata del fatto che me la sono portata a letto una sola volta e non cè più stata una seconda volta. sebbene lei mi avesse invitato a casa sua a prendere un drink e si fosse fatta trovare in minigonna e decisamente sensuale nei modi. Tanto che una sera che stavo a cena con Silvana mi ha portato a parlare della cosa, chiedendomi se conoscessi la sua amica Daniela. Io ho detto di si e non volevo entrare in altri particolari. Invece lei per stuzzicarmi ha incominciato a dire: ma come si fa a rimanere lì come un bamboccio, di fronte ad una donna in minigonna che non vede lora di andare a letto? Io subito: di che stati parlando Silvana? E lei: di quella volta che a casa di Daniela, ti sei defilato. Allora ho precisato che non sono rimasto impassibile, per poi darmela a gambe, anzi lho subito agguantata Daniela e me la stavo sodomizzando. E stata Daniela che si è spaventata (e non ho precisato come la volta precedente che me lero fatta) a vedere il mio coso e si è defilata e pertanto dopo il drink me ne sono andato. A questo punto Silvana mi ha fatto una eccitantissima proposta: senti, se convinco Daniela a farselo fare in mia presenza, te la senti di fare la cosa in mia presenza? Ho risposto di getto: ma certo, pensa che bello, vedere te me lo fa diventare duro come lacciaio, figurati se ci sarebbe pericolo che non riesco a mantenerlo duro e fallirei lanale. Qualche giorno dopo mi sento telefonare da Silvana che mi dice di essere in casa della sua amica Daniela e che Daniela mi invita a prendere un altro drink per le ore 18,00. Non ci ho messo niente ad arrivare a casa di Daniela! Silvana benché sessantenne si era messa più sexi di Daniela, sempre in minigonna mozzafiato. Non abbiamo fatto tante chiacchiere è siamo andati subito in camera da letto. Daniela ha cominciato a farmi un poderoso pompino davanti a Silvanetta che guardava eccitatissima. La vasellina per ungere lorifizio di Daniela la portava Silvana ed era di quella con lanestetico. Col suo dito lha spalmata ben benino dentro lano di Daniela, aprendoglielo con 3 dita, per prepararla al rapporto anale. Gliela spalmava con cura mentre Daniela era intenta a farmi il pompino e io dovevo trattenermi a non eiaculare, perché le cosce di Silvana generosamente messe in vista da lei palesemente a beneficio della mia erezione e la situazione. mi stavano facendo esplodere. Quando sono passato dalla bocca allano Daniela ha urlato e ha pregato Silvana di farmi fermare. Cosa che per me era impossibile, in una situazione eccitantissima del genere: con una donna 60 enne che metteva in mostra tutto il meglio di se ed era rossa in faccia per una eccitazione ostentata e una 40 enne che ovviamente voleva essere inculata e come se voleva. Pertanto gli ho dato dentro con gusto infinito e che Daniela urlasse davanti a Silvana me lo faceva diventare durissimo e mi spingeva a darle colpi di reni sempre più energici, ma non volevo venire subito e mi fermavo, tendendo la mano di Silvana. A quel punto Silvana ha preso la palla al balzo: mettendo la cosa che stavo facendo troppo male a Daniela e che vedendola piangere non poteva non intervenire, fermandomi, mi ha urlato di fermarmi e di tirarlo via. Io ovviamente non volevo. Ma quando Silvana ha detto a Daniela che le avrebbe fatto vedere come Lei voleva verificare quanto fosse doloroso lanale e ho capito che si sarebbe messa sotto Silvana, lho levato dallano di Daniela in men che non si dica. Daniela è rimasta sul letto a contorcersi e a piangere e Silvana si è messa giù girata mettendosi la pomata nel piccolo orifizio e abbondantemente dentro. Le sono entrato e non ha trattenuto un urlo disumano. Poi quando ho continuato si è data un contegno e mordeva la coperta del letto lacrimando abbondantemente. Dopo minuti di stantuffate e di colpi di reni è venuta con un orgasmo anale da paura, facendo uno squirting vaginale che ha inzuppato il letto. O forse ha urinato per il dolore. Io per lidea che se la fosse fatta sotto per il dolore, ho eiaculato abbondantissimamente, come non mi era mai capitato. A cose fatte siamo andati tutti e 3 in cucina a bere e Daniela sembrava un po contrariata che lorgia organizzata a suo favore da Silvana, poi si fosse conclusa a beneficio della stessa Silvana. Tanto che Silvana deve essersi appartata con lei in camera a fare qualcosa di omosex con Daniela, per farla venire.

Il desiderio di mio marito divedermi con un altro | Racconto trio di Giusytroia

Ciao a tutti. A solo pensarci mi viene da ridere, ma spero che la mia storia vera vi piaccia. mi viene da ridere perché ho cominciato a frequentare questo sito con la speranza di trovare un racconto in cui una moglie si sia trovata nella mia stessa situazione e il modo in cui si sia comportata. Ne ho trovati tanti. Io sono Giusy, una bella 50enne siciliana di Trapani. Mi descriverò durante il racconto. Gianni, mio marito, ha 53 anni ed è sicuramente un belluomo attraente, dal fisico atletico e affascinante. Siamo entrambi funzionari pubblici. Lho fatto, accontentando mio marito e anche me stessa, solo un mese fa, nel nostro rifugio in collina, con un bel 40enne e in 3 ci siamo sollazzati tutta la notte. Il mio problema non era quello di farmi scopare da un altro e capirete il perché, il mio problema era farlo con mio marito presente. Capirete il perché in quanto sono una donna che non so nemmeno io come definirmi: troia forse è poco. Una santerellina non lo sono mai stata nemmeno da ragazzina in quanto sono stata sempre attratta dallaltro sesso, ritrovandomi, già a 14 anni, alta come sono ora e con tutti i miei attributi femminili: leggermente in carne, con le tette acerbe ma già ben formate e quasi della grossezza definitiva; un bel culo e un gran paio di cosce, stuzzicando, già a quella età, le fantasie di ragazzi più grandi di me, la mia curiosità verso laltro sesso e le mie fantasie quando mi masturbavo. Come definire una donna come me che a 14 anni inizia a maneggiare il cazzo di un ragazzo di 26 anni, fidanzato, che abitava nello stesso palazzo e, lavorando nei pressi della mia scuola, spesso la mattina mi dava un passaggio? con Carlo, così si chiamava, iniziò la mia vita sessuale con i primi veri baci, le mie prime seghe, i miei primi pompini e i miei primi orgasmi masturbata e leccata da un maschio. Durò 2 anni. Come definire una donna che a 17 anni si fa fidanzata ufficiale e subito si ritrova sverginata di fica e con la bocca piena di sborra? Pino, più grande di me di 9 anni, figlio di amici di famiglia, che non mi piaceva e di cui non ero innamorata. Come definire una donna che, pur essendo fidanzata da pochi mesi, si fa sfondare per la prima volta il culo da un compagno di scuola durante uno sciopero con occupazione dellistituto? Renato, di una classe avanti e di diploma, che, durante il resto dellanno scolastico, mi scopò per una quindicina di volte. Come definire una donna che a 19 anni, non appena diplomata, facendo la babysitter per pagarsi la scuola guida e ritrovandosi a farla al figlio di Carlo, che nel frattempo si era sposato, si è fatta trombare 4 volte nellarco di 2 mesi? Come definire una donna che a 23 anni, durante una festa a casa di amici, incontra un ragazzo e per entrambi è un colpo di fulmine parlandosi solo con gli sguardi? Era Gianni, il mio futuro marito. Già quando ci incontrammo di nascosto la prima volta fu subito passione e sesso. Eravamo innamorati, lasciai Pino dopo 6 anni di fidanzamento, lottando pure contro la mia famiglia e iniziai la mia avventura infinita con Gianni. Io che non so come definirmi e lui libidinoso quanto mai. Ad un certo punto mi ritrovai incinta e ci sposammo. Io avevo 25 anni e lui 28. Durante la gravidanza ricevetti la lettera di assunzione a seguito di un concorso che avevo sostenuto da poco diplomata. Presi servizi per una settimana e poi andai in maternità. Quando ripresi servizio, pur non essendo nella mia forma migliore dal punto di vista fisico, notavo di essere interessante agli occhi di alcuni colleghi. col passare dei mesi ancora di più in quanto ritornai come prima e anzi meglio di prima perché più snella e più sexy. Me ne rendevo conto io e se ne rendevano conto colleghi ai quali sentivo bisbigliare apprezzamenti nei miei confronti. Fra laltro larma della provocazione e di farmi sentire desiderata mi si era raffinata essendo castana con lo sguardo accattivante e i miei attributi femminili, mai oscenamente, sempre in evidenza grazie anche al mio modo di vestire semplice ed elegante nello stesso tempo. Insomma, i complimenti non mancavano come, per esempio, quello di essere la più bona dellufficio. Come definire una donna che a sentirsi dire da un collega, che si spingeva oltre, che le mie tette erano da succhiare, che le mie cosce lo facevano impazzire, che il mio culo era da sfondare, chela mia bocca sembrava fatta apposta per fare pompini e che leggeva nei miei occhi che non vedevo lora di succhiarglielo, si ritrovava con la fica un lago? Come definire una moglie che quando un giorno costui la prese, tentò di baciarla e lei, anziché prenderlo a schiaffi come normale che fosse per una moglie con la testa sulle spalle, rispose al suo bacio accalorata e vogliosa? Come definire una moglie che qualche giorno dopo uscendo prima dallufficio per agitazione sindacale si fece raggiungere a casa? Franco, così si chiamava, aveva proprio ragione: non vedevo lora di succhiarglielo e avevo proprio bisogno di essere scopata selvaggiamente. Gli diedi tutti i miei buchi là, sul letto dove facevo lamore e dormivo con mio marito. Lo facemmo ancora per 3 volte nel giro di 2 mesi. Era di Palermo e poi fu trasferito. Avevo 27 anni, un figlio e, solo dopo 2 anni di matrimonio, un marito inconsapevolmente cornuto. Avevo 31 anni e Gianni 34 quando facemmo un mutuo e comprammo casa. Inoltre prendemmo labitudine di trascorrere, con nostro figlio che aveva già 5 anni, la domenica in un paesino in collina ad una oretta da Trapani. Stavamo bene ma avevo notato in lui un calo di desiderio sessuale nei miei confronti. Avevo capito, anche da certi suoi atteggiamenti, che aveva unamante. Ovviamente non era nelle condizioni di potermi lamentare o di dirgli qualcosa. Come definire una moglie che si sentì stuzzicata, eccitandosi come una cagna, dallidea di fa godere del piaceri che una donna sposata e con tanta esperienza potesse dare ad un ragazzo di 23 anni? Lo feci con Lillo, da poco collega, che aveva labitudine di sbirciare fra le mie cosce. Trovai il momento, sorprendendolo, di farlo venire nella mia bocca. Dopo prese coraggio e per 2 anni ci incontrammo, quando era possibile, in una vecchia casa disabitata della sua famiglia. Fu distaccato presso un altro ufficio e tutto finì. Come definire una moglie che mentre si faceva fottere da un ragazzo, ora di 24 anni, iniziò una relazione che sarebbe durata la bellezza di 14 anni? Io avevo 32 anni, Piero, così si chiamava, 45. Era il mio capo reparto e trascorrevamo molto tempo insieme, chiusi nella sua stanza, per motivi di programmazione e di lavoro. Mi fece capire che sapeva di me e Franco, il collega trasferito a Palermo, e mi presentò il cazzo davanti alla bocca; lo spompinai e mi sborrò in bocca. Le prime scopate in ufficio, per 6 volte fu possibile a casa sua e una volta a casa mia. per3 volte mi portò in un paesino vicino facendosi prestare una casetta da un amico; poi, per tanti anni, prese un monolocale in affitto fuori mano rispetto alle nostri abitazioni e allufficio. Come definire una moglie che a 37 anni, mentre aveva una relazione già da 5 anni, si fa sedurre da un 55enne? Un lunedì mattina mi trovavo nellagenzia di disbrigo pratiche del signor Antonio. Era stato lui, allora in una segreteria politica, ad interessarsi perché, dopo aver superato il concorso, venissi assegnata allufficio di Trapani. Avevamo rapporti per motivi di lavoro e sempre mi ricordava quello che aveva fatto per me. Il lunedì mattina aveva labitudine di non ricevere pubblico e quasi ogni lunedì, per un anno mi faci fottere dal suo cazzo che di uguali non ne avevo mai visti: lungo, grosso e con una cappella che sembrava una pesca. Dopo un anno, nonostante fosse il cazzo che più mi soddisfaceva, dissi basta. Una cosa mi rimase impressa nella mente di quel periodo, un tour de force sessuale: Il lunedì mattina mi scopò lui, nel pomeriggio Piero e la sera mio marito. Avevo 41 anni e Gianni 44 quando incominciai a notare un suo interesse nuovo nei miei confronti. Quello che accadde una mattina fu determinante per gli anni che seguirono e fino ad oggi. Lui era pronto per accompagnare nostro figlio
a scuola e poi andare in ufficio. Prima di uscire entrò in camera mentre mi stavo vestendo. Ero in reggiseno, slip e autoreggenti. mi guardò perplesso in quanto solitamente usavo i collant. Prima che dicesse qualcosa io, a disagio, come per giustificarmi, dissi che ormai in primavera incominciava a fare caldo e i collant mi davano fastidio. Notai una strana luce nei suoi occhi. Si avvicinò, sorrise, mise la mano fra le mie cosce e disse: così ti si può toccare meglio. Rimasi ammutolita. Aveva proprio ragione: era Piero che mi voleva così per potermi toccare meglio in ufficio quando era possibile. Stavo per uscire ma entrò lui. Pensai che mi volesse fare una cazziata e invece mi prese per le braccia e cercò la mia bocca. Che foga! Mi eccitai pure io. Disse che voleva scoparmi subito ed io gli ricordai che dovevamo andare in ufficio. Invece prendemmo un giorno di congedo e scopammo tutta la mattinata. Un altro fattore determinante fu lacquisto di una piccola costruzione al paesino: sotto un magazzino e al piano superiore un bilocale con cucinino e bagno. Diventò il nostro rifugio e ogni fine settimana eravamo lì da soli in quando nostro figlio aveva ormai i suoi amici e si appoggiava dai miei. Sembravamo due amanti mai sazi di fare sesso. Io? Sempre più consapevole di quella che fossi veramente. Tutte le mie esperienze mi avevano trasformata in una femmina che, a seconda delle situazioni, sapeva assumere gli atteggiamenti giusti: sapevo essere timida e ingenua, sfacciata e provocante e pure una femmina maliziosa, provocatrice e disponibile ad ogni complicità. Una sera, nel nostro rifugio, lui giocava con le mie chiappe divaricandole, richiudendole e dandomi qualche leccatina sullano. Mi disse che si rendeva conto del perché, con questo bel culo che mi ritrovavo, tutti mi volessero inculare, magari così alla pecorina. Che ne sapeva? Se lo immaginava come io di lui? Maliziosamente e tra un fare scherzoso e il semiserio gli feci capire di si e proprio alla pecorina. Infatti mi avevano inculata tutti così. Solo lui mi inculava pure di fianco. Quella sera mi volle a cavallo, seduta completamente sul cazzo e mi sfondò completamente. Così lo faceva con unaltra. Insomma, arrivammo al punto che ritenevamo assodato il fatto che lui fosse stato con altre ed io con altri. Avevo 45 anni quando mandai Piero a quel paese. Lui aveva 58 anni e mi disse che voleva dividersi dalla moglie. Mi resi conto che non era più il caso. Qualche anno dopo, io avevo 49 anni e Gianni 52, ammirandomi nuda mi diceva che ero ancora un bel pezzo di fica e, sorridendo, che mi potevo fare guardare e scopare senza fare brutte figure. Poi, senza mezzi termini, che aveva il forte desiderio di volermi scopare insieme ad un altro. Nel bel mezzo di tumultuosi amplessi gli dicevo che mi sarebbe piaciuto e mi diceva che avremmo potuto invitare qualcuno al nostro rifugio. Non so cosa avesse fatto, ma un martedì sera, poco più di un mese fa, fummo invitati a trascorrere il fine settimana in un agriturismo e lui disse che eravamo impegnati. Gli chiesi il motivo e rispose: come perché, ma se sabato abbiamo limpegno di farti scopare insieme a me? Restai allibita. Gianni, sul serio dici? Chiesi veramente sorpresa. Scusa, ma se fino a ieri sera hai detto di si! Disse. Dopo 5 secondi di silenzio dissi: ma sicuro sei di non essere geloso? E con chi? Non ti mortificheresti nei confronti di questo qua a farti scopare la moglie da un altro? Rispose che a questo non ci dovevo pensare. 5 secondi di silenzio e mi chiese: ma a te stuzzica lidea? Ti piace farlo? Lo vuoi fare? 5 secondi di silenzio e sussurrai: però non facciamo che poi me lo rinfacci! Il sabato mattina eravamo lì. Prendemmo qualcosa al market e poi, non essendo una bella giornata, a casa. Fabrizio, il nostro ospite, sarebbe venuto alle 10,00 di sera. Dopo cena, mentre mi preparavo, gli dissi: ti rendi conto di cosa mi stai facendo fare? Sorrideva. Reggiseno e slip in merletto nero, autoreggenti neri, gonna nera attillata e con lo spacchetto posteriore, camicetta azzurra e scarpe con tacco 10 cm che usavo solo in rare occasioni. Mi disse che ero sexy. Avevamo scelto insieme. Man mano che si avvicinava lora ero sempre più timorosa. Squillò il suo cellulare; non erano ancora le 10,00- Era lui. Gianni chiese dove fosse di preciso e uscì per andargli incontro. Ripiegai il piumone del letto e passai 10 minuti a passeggiare, continuando a guardarmi allo specchio, cercando di assumere latteggiamento giusto. Quando sentii fermare lauto mi sentii svenire. Quando lo vidi entrare insieme a Gianni mi ritrovai di fronte un uomo dal fisico atletico, bruno e attraente. si presentò dicendomi ciao e dandomi la mano. ro emozionatissima. notai che non aveva il nostro accendo e non aveva la fede. Era di un paese della provincia di Agrigento. Si tolsero i giacconi e si accomodarono sul divano. Dissi che preparavo il caffè e loro optarono per un prosecco. Di tutto si parlava tranne che del motivo per cui Fabrizio fosse lì con noi. Però i suoi sguardi, per niente furtivi, su tutto il corpo, mi facevano sentire a disagio ma svegliavano la mia libidine. Aggiungiamo quel mezzo bicchiere di prosecco, che per me è già tanto, e capirete perché quando mio marito prese ad accarezzarmi una coscia facendo risalire la gonna, emozionata ma sorridente dissi: Che fai, Gianni. Fatti guardare, Fabrizio non vede lora. Disse. Fabrizio, fissandomi mi disse che ero bona ed eccitante. Presto, ansimando, mi ritrovai con le loro mani fra le cosce, su in alto sulla mia carne viva. Facevano fatica perché la gonna attillata non andava oltre. Fabrizio fissava me e poi le cosce. Io cercavo, anche se a disagio, di essere accattivante. Il piacere e la libidine si impossessarono di me preannunciandomi una serata fuori da ogni regola. Gianni lasciò campo libero a Fabrizio e sentii le sue mani calde sugli slip armai inzuppati. Me lo disse. Al mio posto rispose Gianni dicendo che la porcona che ero aveva voglia di farsi fottere. Mi mortificai. oi venne dietro di me palpandomi le tette, baciandomi sul collo e stuzzicandomi lorecchio. Incominciai a gemere per il piacere e mio marito, sempre da tergo, mi sbottonò la camicetta, me la sfilò e quando mi sganciò il reggiseno quasi mi vergognai. Mio marito chiese a Fabrizio che gliene sembrasse delle tette della 50enne che ero e lui rispose che magari fossero così tutte le 50enni. Me ne palparono una ciascuno stringendomi i capezzoli. Sospirai forte dicendo più volte: siiii: Sentii Gianni che tirava giù la zip della gonna e quindi la stessa scendere lentamente, ad opera di entrambi, insieme agli slip. Mi ritrovai nuda con indosso solo gli autoreggenti. Fabrizio prese a leccarmi la fica da seduto e mio marito, messo in ginocchio, il ciulo. Si, che bello! dicevo impazzendo per il piacere che mi davano le loro lingue. Godetti di un orgasmo irresistibile e le mie gambe mi sorreggevano a stento. Fabrizio si alzò e mi diede in bocca la sua lingua fatta dei miei umori. La succhiai avidamente e poi intrecciai la mia alla sua in un bacio lungo e libidinoso. Lo sapevo bene che ora toccava a me. Infatti mi fece sedere sul bordo del divano e avevo il suo pacco allaltezza del viso. mio marito sedette al mio fianco dicendomi di fare vedere a Fabrizio di quanto fossi troia. mi vergognai un attimo ma portai le mani sulla patta tastandolo e fissando, alternativamente, il pacco, lui e mio marito come per avere il suo consenso. Gli slacciai la cintura, abbassai la zip e lui se li fece scivolare fino alle ginocchia. l suo grosso pacco, consistente in uno slip blu, era più evidente e più stuzzicante. Ne avevo vissuti tanti e con tanti cazzi momenti così ma, nonostante la mia abitudine, la situazione in cui mi trovavo rendeva tutto più intrigante. Solo per qualche secondo glielo palpai, poi tirai giù gli slip e mi si presentò davanti agli occhi un affare che, ancora semiduro, era impressionante. Il cazzo più lungo con cui avevo avuto a che fare era quello del 55enne Antonio, ma questo, oltre ad avere la stessa grossezza, era ancora più lungo. Non ho il senso della misura, ma penso non meno di 25 cm. Notai la meraviglia
anche nellespressione di mio marito. Lo impugnai con ambedue le mani segandolo lentamente, palpandole le palle e, libidinosa come mi sentivo, guardavo ancora entrambi con atteggiamento ora di timidezza ora di peccatrice lussuriosa. Ci giocai sulla cappella con la lingua e poi lo leccai per tutta la lunghezza. Sembrava che non arrivassi mai giù e quando arrivai gli leccai pure le palle. Nel frattempo, mentre facevo questo, lui si era liberato del maglione e della camicia; mio marito giocava col suo cazzo. Fabrizio si avvicinò fra le mie gambe e me lo mise fra le tette; lo strinsi come in una morsa ed era così lungo che, tenendo la testa china, lo imboccai facendogli, in contemporanea, una spagnola e un pompino. Mi resi conto che sarebbe stata una maratona sessuale diversa e più piccante a tutte le scopate, marito compreso, che mi ero fatte in vita mia. Gianni suggerì di andare a letto mentre anche lui si spogliava. Che scena quella in cui, saliti sul letto, io supina, Fabrizio prese a sfilarmi lautoreggente sinistro e Gianni quello destro, lentamente e accarezzandomi. poi Fabrizio venne su e quando mi sentii il suo cazzone dentro mi venne di svenire: era come se mi avesse sverginato per la seconda volta. Succhi, slinguate finché ebbi lorgasmo e rotolandoci, senza che me lo sfilasse dalla fica, mi ritrovai a cavalcarlo e mio marito, in piedi sul letto, me lo mise in bocca. Io gridavo per il continuo piacere, Gianni che diceva a Fabrizio: ti piace la troia di mia, moglie? Fabrizio che mi chiedeva se mi stavo sollazzando col suo cazzo. Il gioco durò quasi unora, poi Gianni mi sborrò in bocca e Fabrizio fra le tette. Avevo preparato tutto: fazzolettini e avevo portato persino i pannolini del corredo che usavo sempre con mio marito e avevo usato a casa mia con Franco e Piero. Avevo la fica in fiamme e sentivo il bisogno di una rinfrescata. Scesi dal letto e andando in bagno sentii ridere Fabrizio. Cosa cè? Perché ridi? Chiesi. Hai un culo favoloso, rimbalza come un pallone, sbrigati che ci giochiamo. Giocammo a più non posso alternandosi nei miei due buchi e nella mia bocca. Il cazzone di Fabrizio mi sconquassò il culo che, sebbene ben collaudato, non aveva mai ospitato un cazzone come il suo. Che vi devo dire di quando mi fecero provare due cazzi insieme scambiandosi più volte i buchi Era la prima volta. Mio marito venne ancora una volta nel mio culo; Fabrizio altre due volte, nella fica e in bocca. Erano già le 3,00 del mattino, ci coprimmo col piumone e ci addormentammo. Erano le 6,00 quando mi sveglia sentendo qualcosa di grosso, duro e caldo fra le chiappe: era il cazzone di Fabrizio. Alzai la coscia e me lo mise nella fica. Mio marito si svegliò sentendomi godere. Feci sborrare Fabrizio nella mia bocca e poi si preparò per andare via. Prima di uscire ci baciammo slinguandoci in presenza di mio marito. Trascorremmo tutta la domenica nel nostro rifugio e notammo, lui la mia soddisfazione ed io il fatto che non era geloso e che anzi gli piaceva vedermi sfondare da Fabrizio. Non ero nemmeno curiosa di come lavesse conosciuto. Coccolandoci mi chiese se mi fosse piaciuto il suo cazzo e se ne avessi gustato uno simile prima. Gli accennai del cazzo di Antonio. Mi chiese se mi sarebbe piaciuto rifarlo. Mi è piaciuto Fabrizio, con lui? Dissi. Mi piacerebbe farti provare un bel cazzone nero. Disse ridendo. Sorrisi pure io. Che schifo! Scemo!

Spanking (Sculacciate) | Racconto sadomaso di eaglefan

“Sono un amico di Pietro….”. così si presentò al telefono lo sconosciuto quella mattina. In un attimo collegai nomi e fatti: Pietro era il proprietario della villa dove avevo vissuto la mia prima esperienza da escort (o da puttana, se preferite) qualche settimana prima, e il numero di cellulare doveva essergli stato dato o da […]

La barista – Troia per una notte (Monica) | Racconto trio di Leo71

Per chi ha seguito un po la cronologia dei miei racconti, che stanno ripercorrendo la mia vita tra il 1999 ed oggi, stavo vivendo un periodo non molto felice dal punto di vista lavorativo. Avevo interrotto in malomodo il rapporto con lazienda che avevo contribuito a far crescere e la ricerca di una alternativa valida, che avevo ovviamente iniziato subito, non stava dando i risultati sperati. Negli anni avevo costruito un rapporto di fiducia e stima con molti grandi clienti e alcuni dei loro top manager erano diventati anche amici che frequentavo al di fuori dell’ufficio. Sparsi la voce che cercavo una sistemazione e ricevetti diverse chiamate. La maggior parte erano solo per sincerarsi che stessi bene e terminavano con un “se sento qualcosa ti faccio un fischio”, ma le apprezzai davvero molto.

Una collega disperata (storia verissima) | Racconto sentimentali di grillino

La saggezza popolare suggerisce sempre di non avere storie con i colleghi di lavoro. Ma è stata sempre smentita, dalla notte dei tempi che furono inventati gli uffici con uomini e donne come colleghi. Marinella era la classica ragazza, ormai di 40 anni, scaricata in malissimo modo dal fidanzato, ormai da oltre 4 anni. Una donna serissima, di Potenza, con solidi valori di famiglia, di amore, del lavoro…ma non proprio una bellissima ragazza. Bionda quasi naturale, molto in carne, poche tette, sempre vestita in modo elegante e truccata il giusto, senza volgarità, ma molto provinciale delle volte quasi infantile. Oltre ad essere alcuni gradi più in basso di me come livello, mi attirava la sua eroticità naturale, la sua verace ingenuità, il suo finto distacco dal mondo maschile e dal sesso, ormai delusa dallesperienze negative. Ma, come tutte le donne del Sud, sapevo che invece era calda e passionale. Ero lunico uomo dellufficio con il quale parlava di tutto, anche di sesso spinto, di sentimenti, di se stessa e si lasciava anche toccare qualche volta, magari per scherzo, sulle tette e sul culo, sulle cosce, fingendo poi di scandalizzarsi. Questo giochetto tra noi due andava avanti da anni, ed avevo capito che Marinella aveva una vera cotta per me, ma per il fatto di essere colleghi, non si era mai sbilanciata. Io, anche nei periodi nei quali ero fidanzato, gli dedicavo fior di pippe sotto la doccia o nel bagno dellufficio, immaginando di scoparla e farla finalmente mia un giorno. Quel pomeriggio avevamo un lavoro da fare insieme, una faccenda molto lunga, che ci avrebbe tenuto impegnati tutto il giorno. Lufficio si svuotò già dalla tarda mattinata, fuori iniziò a piovere, e stavamo seduti alla sua scrivania davanti al PC a smaltire questa pratica. Iniziai con le mie solite battutine, qualche toccatina alla coscia, qualche sguardo ammiccante…Marinella fece la solita ritrosa, mi allontanava col suo sorriso di circostanza, imbarazzata, ma stavolta era meno decisa del solito, sorrideva sempre più divertita…Ormai la conoscevo, sapevo quando era più attratta da me o più eccitata di suo. Mi confessava ogni volta che usciva con un uomo o che ci scopava, ma erano mesi e mesi che non mi diceva nulla…doveva avere la passerina a secco da molto tempo. Benchè facesse la puritana, sapevo che la sua calorosità da donna del Sud le faceva esplodere la voglia di sesso, pur sapendo controllarla molto bene. Decisi di insistere, sentivo che era la volta buona, in fondo lei era segretamente innamorata di me e lei mi piaceva. Sentivo il cazzo tra le gambe diventare duro, lerezione era ben evidente e non smettevo di accostarmi a lei per fargliela sentire. Marinella diventò sempre più imbarazzata, rossa in viso, non sapeva dove guardare, allora le misi con decisione la mano in mezzo alle cosce, sotto la sua gonna nera di tessuto morbido ornata di pizzo. Lei provò a respingermi la mano con forza, ma capii che non era convinta non come al solito. Forzai la situazione, spinsi la mano più sù e arrivai alla fica, poi gli presi il collo e la tirai verso di me, baciandola con forza. Lei resistette Dai che cazzo fai, smettilaaaa…siamo in ufficio…bastaaa… ma riuscii a darle un bel bacio, allargandole la bocca e entrando con la lingua. Sentii la sua lingua cercarmi, le labbra chiudersi con le mie, ma protestò ancora daiii, basta….guarda che lo dico al capo..sei un porco… ma intanto la mia mano era dentro le sue mutandine bagnatissime, e le solleticavo la fica, e quindi continuai a baciarla in bocca, nonostante lei si fosse ritratta e cercasse di togliermi la mano dalla fica. Mi giocai il tutto per tutto, spinsi la mano tra le cosce, entrando con il dito nella fica e iniziai a masturbarla e ripresi a baciarla in bocca. Marinella sembrava cedere, nonostante facesse ancora qualche resistenza, mi allargò le cosce permettendomi di entrare ancora di più col dito e, lasciandosi baciare ricambiò con passione. Lo sapevo, ha ceduto!!! A quel punto persi la testa, in preda alleccitazione, sfidai la sua indecisione, che poteva essere ancora minacciosa! Presi a masturbarla delicatamente ma con decisione sussurrandogli dai collega, non fare così, lasciati andare…lo so che ti piaccio…lho sempre saputo…e tu mi vuoi scopare come io voglio te…smettila di fingere, fai la femmina veramente… queste parole mi sembrò che la convinsero, sentii le sue cosce fremere alla mia masturbazione, le tirai fuori le tette dalla magliettina rosa elasticizzata e dal reggiseno, leccandogli i capezzoli voracemente. Marinella mi confessò più volte che i capezzoli erano il suo debole, il suo tallone dAchille…ed infatti si scatenò in una serie di gemiti e fremiti che mi fecero capire che potevo fare tutto a quel punto! Preso dallarrapamento più selvaggio, mi alzai in piedi di fronte a lei, mi slacciai i pantaloni e li calai di colpo con le mutande, il cazzo svettò dritto come una colonna di marmo, Marinella rimase impietrita, quasi sorpresa dal vedere un cazzo di un uomo…gli presi la testa e la spinsi verso la cappella, lei quasi in trance aprì le labbra facendo scomparire tutto il membro nella sua bocca oddioooo Marinella…finalmente…siiii, dai succhiamelo… Dovevo controllare il tono della voce, poteva comunque entrare qualcuno in ufficio. Lei iniziò un pompino incredibile, come lavevo sognato in mille seghe dedicate a lei, con una certa imperizia, quasi fosse la prima volta, ma con passione. Mi ciucciava la cappella come fosse un biberon, mi masturbava con la mano come se prendesse un bastone qualsiasi, la sentivo succhiare rumorosamente il mio cazzo con la saliva che le colava sul mento quasi si sbrodolasse. Era tenerissima, una 40enne imbranata intenta a succhiare un uccello, altro che femmina del Sud assetata di sesso e maschi, come ingenuamente voleva dipingersi. La guardavo dallalto, le accarezzavo i lunghi capelli biondo cenere, la incitavo dai Marinella…siii…sei bravissima…succhia succhia…brava collega..sei come ti immaginavo Il bocchino era meraviglioso, ed io stavo per godere…le strinsi la testa quasi per non farla sfuggire, iniziai a pomparla in bocca anchio con i movimenti del bacino, per poi lasciarmi andare in un conato di gemiti cazzoooo Marinella, sto sborrando…siiii, dai dai dai..eccomi, eccomi…. ed emisi un fiume di sperma dentro la bocca della mia amata e ingenua collega. Lo spruzzo violento la colse di sorpresa, i primi fiotti le scesero in gola, poi si tirò indietro a bocca e occhi chiusi e gli altri schizzi la colpirono in piena faccia, annaffiandola tutta e qualche rivolo le finì sui capelli. Le impugnai la mano e mi feci continuare a masturbare per finire lorgasmo e far colare le ultime gocce di sperma sulle nostre mani congiunte, lei era immobile a faceva quello che volevo…La visione di quel viso truccato e imbarazzato, con gli occhioni celesti sgranati verso di me, sporco del mio sperma, mi fece mantenere luccello duro. La pregai di continuare a masturbarmi, e Marinella lo fece, guardandomi come una bimba che chiede alladulto cosa dovesse fare. La presi per le spalle e lalzai, le massaggiai le belle e piccole tette, molto sode per la sua età, e la fica, che era praticamente fradicia. La girai e la feci piegare sulla scrivania, come avevo sempre sognato nelle mie fantasie erotiche e le sussurrai allorecchio mia dolcissima collega, sei fantastica…ora rilassati che il tuo collega preferito ti scopa per bene… mi masturbai ancora mentre gli alzavo la gonna e spostandogli le mutandine, le leccai un pò la fica che sapeva di pulito, leggermente aspra e saporita, poi le piantai il cazzo sullentrata della fregna e, sospirando per il traguardo finalmente raggiunto, la trapanai con decisione ma con dolcezza. Marinella sussultò e gemette piano, aggrappandosi ai bordi della scrivania, strusciando le sue tette sulle pratiche dufficio, ed io la scopavo da dietro, sbattendo contro il suo bel culone abbondante da matrona meridionale. Stavo godendo come un porco, la tenevo per i fianchi e la scopavo con foga, lei squittiva come una troietta alla prima esperienza, le sentivo la figa colare d
i umori e bollire…era una situazione al massimo delleccitazione, un sogno inseguito da anni. Mi sfilai da lei, mi sedetti sulla sua sedia girevole e gli ordinai dai collega, vieni…impalati sul mio cazzo…goditelo… Marinella, quasi come una automa, eseguì il mio ordine e si sedette sopra di me, centrando il membro e facendolo entrare sino alle viscere. Mi mise le braccia intorno al collo, come due fidanzati, e ci baciammo per tutta la scopata, ogni tanto le leccavo le tette e i capezzoli facendola impazzire. Marinella ebbe diversi fremiti violenti durante la scopata, con gli occhi sgranati e gocce di sudore che le imperlavano la fronte…mi ricordai che lei stessa mi raccontò di poter avere diversi orgasmi durante lamore…fui felice di questo, e capii che la mia amata collega aveva già goduto più e più volte! Io ormai ero al limite e glielo confessai sussurandolo Marinella…mi fai impazzire…sei proprio la femmina che avevo immaginato…continua a scoparmi, dai, impalati che mi fai venire… e infatti subito dopo emisi un urlo gutturale e mi lasciai andare…le stavo sborrando nella fica! La presi per le chiappone e la sollevai, facendo in tempo a schizzare un pò di sperma fuori, bagnandoci i nostri bacini e sporcandoci i vestiti..la inondai dentro la pancia e fuori… Lei era stravolta, sudata e con i capelli sconvolti..mi disse con voce flebile ma che sei venuto dentro?…mi hai eiaculato dentro…?…oddio mio… ed io la tranquillizzai Marinella…è stato fantastico…sei una femmina in calore eccezionale…si ti ho sborrato dentro, è stato fantastico riempirti la fica…stai tranquilla, non è successo nulla… Io in realtà ero ancora eccitatissimo e avrei voluto continuare a scoparla, ma lei era veramente stravolta… Ci pulimmo lo sperma e gli umori con dei fazzolettini, ci rivestimmo e rimanemmo alcuni minuti così, uno di fronte allaltro, spossati e stravolti dalla scopata. La guardai bene e vidi la donna che mi ero sempre immaginato e quella che lei stessa non voleva far trasparire. Gli volevo bene! Continuammo a rimanere colleghi….

La barista – Troia per una notte (Monica) | Racconto trio di Leo71

Per chi ha seguito un po la cronologia dei miei racconti, che stanno ripercorrendo la mia vita tra il 1999 ed oggi, stavo vivendo un periodo non molto felice dal punto di vista lavorativo. Avevo interrotto in malomodo il rapporto con lazienda che avevo contribuito a far crescere e la ricerca di una alternativa valida, che avevo ovviamente iniziato subito, non stava dando i risultati sperati. Negli anni avevo costruito un rapporto di fiducia e stima con molti grandi clienti e alcuni dei loro top manager erano diventati anche amici che frequentavo al di fuori dell’ufficio. Sparsi la voce che cercavo una sistemazione e ricevetti diverse chiamate. La maggior parte erano solo per sincerarsi che stessi bene e terminavano con un “se sento qualcosa ti faccio un fischio”, ma le apprezzai davvero molto.

Io ,Lara e lamico dell universita | Racconto trio di Stallone

Io e la mia compagna Lara ci siamo conosciuti ai tempi delluniversità.Entrambi fuori sede , ricordo come fosse ieri la prima volta che lho vista , ballava con le amiche ,alta 165 mora occhi azzurri bel culo belle gambe ,ma la cosa che mi faceva impazzire e non solo me perché tutti gli sguardi quando ballava erano per lei , erano e sono le sue magnifiche tette una 4 naturale che sfidava la gravità grosse e sode che lo facevano venire duro solo a vederle .Dopo una breve frequentazione finimmo nel mio letto singolo a scopare , fu un periodo bellissimo scopavamo dappertutto ,passavamo giornate intere a scopare , anche quando eravamo, per esempio in aula studio ,quando iniziava a giocherellare con la matita in bocca era il nostro segnale che aveva voglia di cazzo …ci eccitava scopare nei luoghi pubblici così andava in bagno ed io la seguivo e ci facevamo una sveltina , diverse volte siamo stati quasi scoperti ma ci eccitava questo .Il tempo passava e insieme stavamo bene , non ci nascondevamo nulla ,a Lara piaceva scopare le sverginai il culo dopo qualche incertezza ormai godeva anche dal culo ,ma la cosa che amavo davvero era giocare con le sue magnifiche tette , ero diventato anche molto geloso , perché vedevo gli sguardi vogliosi degli altri uomini , più scopavamo piu lei ne voleva . Scopando scopando arrivammo entrambi alla laurea , decidemmo di andare a vivere insieme , trovammo lavoro lei in una farmacia io in uno studio , ma ahimè i bei tempi delluniversità erano finiti scopavamo ancora ma non con la stessa foga di allora , la sera lei era stanca io ero preso dal lavoro per cui il tempo per noi era molto limitato, passo un po di tempo così io mi ero quasi rassegnato ad una vita di coppia normale ma una sera cambiò tutto. Quando potevo la sera andavo a prenderla al lavoro così ci fermavano in un bar per fare laperitivo ,una di queste sere mi recai in farmacia vidi che cera una lunga fila per cui andai fuori ad aspettarla , era una bella serata di tarda primavera ,due ragazzotti uscirono dalla farmacia ridacchiando e parlando uno dei due disse allaltro hai visto che maiala la farmacista , che faccia da troia e che tette .. ma chi ? La vecchia rispose laltro ma che vecchia la tettona mora me la sbatterei in ogni posizione io vengo sempre qui a prendere i preservativi … si cazzo ..rispose lamico la tettona è davvero da film porno …fu come una pugnalata per me ero diventato rosso volevo prendere a schiaffi quei due ma mi trattenni , poco dopo Lara uscì era splendida capì che cera qualcosa di strano le dissi che andavamo subito a casa lei annui , appena a casa la sbattei sul divano ed iniziai a toccarla piano amore mi disse lei , faccio una doccia prima non la lasciai finire le infilai le mani nella figa che istantaneamente si bagno il mio cazzo era durissimo ,pulsava lo infilai nella sua figa grondante di umori e iniziai a pompare vedevo le.tettone ballare ad ogni colpo del mio cazzo la stavo pompando duro ed iniziai a chiamarla troia , le dicevo ti piace troia prendilo tutto puttana , la girai e la presi da dietro a pecora le infilai il cazzo nel culo e finalmente venni le riempii il culo di sborra .Lei apprezzo mi disse amore era tanto che non mi sbattevi così …ero tentato di dirglielo dei commenti dei due ragazzotti ma evitai. Nei giorni successivi iniziai a fantasticare su Lara condivisa con altri cazzi il pensiero mi eccitava ma allo stesso tempo mi impauriva era una strana sensazione ero geloso ma allo stesso tempo mi sarebbe piaciuto condividerla con altri cazzi .Non osavo parlarne con lei ,avevo paura ma iniziai ad informarmi su internet cercavo porno con attrici che assomigliavano e lei che prendevano piu cazzi …cercavo singoli sui siti di scambisti ma tutto alloscuro di lei , intanto la nostra vita sessuale aveva subito un impennata trombavano come ai tempi delluniversità ,Lara capto il cambiamento capi che era successo qualcosa ma non mi fece domande , le piaceva che trombavamo come un tempo .Trovai un porno con attrice americana che somigliava in modo impressionante a Lara che veniva sfondata da 10 cazzi , mi eccitava da morire e mi segavo pensando fosse la mia Lara al posto di quella vaccona .Ancora non osavo parlarne con lei loccasione capito quando mi comunico che doveva andare in Francia per un corso , questo corso sarebbe durato 2 mesi decidemmo di vederci ogni 15 giorni nei fine settimana o andavo io o sarebbe tornata lei a casa . Parti, ed ogni sera ci sentivamo via skipe , parlavamo del più e del meno quando una sera lei era appena uscita dalla doccia e le dissi quanto mancavano le sue tette , purtroppo aveva un problema con il microfono del suo PC per cui dovevamo scriverci ma potevamo vederci in video , lei apri laccappatoio con fare malizioso e mi mostrò le sue fantastiche tette , iniziai a scriverle tutte le porcate che mi venivano in mente le uscii il cazzo in tiro iniziai a masturbarmi lei fece lo stesso , e divento un appuntamento fisso ,ogni sera chattavano e parlavamo di porcate ma forse ,complice la distanza o la barriera del PC una sera le confessai il mio sogno proibito ..vederla presa da piu cazzi..il mio cuore batteva mentre le scrivevo questo non sapevo che reazione avesse potuto avere , le confessai anche dei commenti dei due ragazotti e di quanto mi fossi eccitato a fantasticare su di lei ..lei mi ascoltava vedevo che il suo viso non tradiva emozioni ma un sorrisetto malizioso le veniva sul viso , condivisi il mio schermo con il suo e le feci vedere il porno con lattrice che le somigliava mentre veniva scopata in ogni buco da 10 cazzi per essere poi riempita di sborra dappertutto ci masturbammo in video il venerdì sarebbe tornata a casa andai in aeroporto a prenderla non facemmo in tempo a tornare a casa lei prese il mio cazzo in bocca mentre guidavo mi faceva un succoso pompino , le venni in bocca ma il cazzo era ancora in tiro dovetti fermarmi in un autogrill la portai in bagno e la chiavai le riempii la figa di sborra a casa la inculai per bene riempedole anche il culo , ma non parlammo di quello di cui avevamo chattato , la domenica la accompagnai in aeroporto ,appena arrivata ci sentiamo via skipe e lei mi chiese di rivedere il porno , ero eccitato eppure poche ore prima avevamo trombato …era finalmente mia complice , nei giorni successivi fantasticavamo su come organizzare un eventuale trio ..lei voleva un cazzo grosso almeno quanto il mio ,adesso era lei che voleva e mi rassicurava allo stesso tempo io ero molto titubante ..come fantasia andava bene ma come avremmo reagito nella realtà? Eravamo pronti ad un esperienza del genere ? Poi di persona non ne parlavamo mai chattavano solamente come se volessimo relegare queste solo a fantasie . Lara era ancora in Francia quando un ex collega delluniversità ,Alberto mi chiese una mano ,si era lasciato con la sua ragazza ed era senza casa mi chiese se potevo ospitarlo per 20giorni io accettai , era un amico eppoi la casa era grande così Alberto si trasferì temporaneamente da noi .. era un bel tipo Alberto il classico eterno studente ma simpatico ed alla mano sempre pronto a fare festa , informai Lara di questo e ne fu entusiasta mi disse almeno non ti senti solo , le nostre videochattate serali continuavano ci scrivevamo tutte le porcate possibili ma di persona ancora non parlavamo di questo ..il fine settimana Lara torno a casa era il primo con Alberto in casa come al solito landai a prendere in aeroporto e la trombai in autogrill ma le dissi guarda che cè Alberto non posso trombarti sul divano …lei mi rispose ridendo e che problema cè….facciamo partecipare anche lui …immediatamente il cazzo mi divenne di nuovo duro era la prima volta che parlava a voce di questo . Arrivammo a casa Alberto che era un ottimo cuoco ci fece trovare un ottima cena , con tavola apparecchiata alla perfezione con tanto di aperitivo ,Lara quando vide questo propose di vestirci di tutto punto quella tavola meritava una serata elegante così facemmo dopo circa un ora mentre io ed Alberto facevamo gli ultimi preparativi in cucina arrivo Lara …era stupenda si era truccata ed improfumata aveva un ves
tito nero che metteva in evidenza le sue forme abbastanza scollato da fare vedere metà tette fuori , scarpe rosse con tacco 12 e un rossetto dello stesso colore che metteva in evidenza le sue labbra carnose ..il vestito le sembrava cucito addosso la scollatura era profonda faceva venire il cazzo duro solo a vederla .Iniziamo con gli aperitivi la serata era allegra mangiamo e beviamo facciamo fuori 3 bottiglie di vino latmosfera era molto amichevole e gioviale non potevo fare a meno di notare lo sguardo voglioso di Alberto su Lara e lo sguardo malizioso di lei che si accorgeva di questo , finiamo di cenare sparecchiamo e con i caffè beviamo il liquore preferito di Lara il crema whisky ..eravamo su di giri , soprattutto Lara , la serata era ancora lunga così propongo di fare una partita a poker e dopo uno sguardo di intesa con la mia compagna propongo al posto di giocare soldi ci giochiamo i vestiti , strip poker insomma ,la proposta viene accettata con entusiasmo così continuando a bere iniziamo a giocare , ben presto latmosfera si riscalda ,in una mano Lara perde il vestito che quando lo toglie rimane in intimo la gran troia della mia compagna aveva indossato per loccasione una lingerie che valorizzava il suo magnifico corpo guepiere , reggicalze , Alberto ed io eravamo in estasi , sembrava un attrice finché non rimaniamo noi in boxer e lei in perizoma e guepiere dai boxer si vedeva rigonfio i nostri cazzi erano duri Lara perde la guepiere rimane in perizoma e scarpe rosse le sue tette non lasciano indifferente Alberto che inizia a toccare il suo suo cazzo pulsante …Lara sale sul tavolo ed inizia a ballare con fare sensuale io ed Alberto iniziamo a toccarle le gambe ..io ero eccitato a bestia sentivo che cazzo stava per esplodermi prendo Lara la faccio scendere ed inizio a baciarla , Alberto le tocca una tetta io laltra iniziamo a leccarle mentre le nostre quattro mani le ravanano tutto corpo arrivo alla fuga e la sento non bagnata , ma gocciolante le sussurro in orecchio ti piace troia ? Lei mi risponde mi piacerà qua do sarò piena dei vostri cazzi ….la stendo sul tavolo ed inizio e leccarle la figa intanto Alberto tira fuori il cazzo duro e lo mette in bocca a Lara …un cazzo notevole che riempiva la bocca della mia Lara che con ingordigia non lo succhiava ma sembrava mangiarlo .La sentivo gemere di piacere mentre le leccavo la figa ed allo stesso tempo lo prendeva in bocca la sua figa era pronta dico ad Alberto di scoparla , il mio amico prontamente le toglie il cazzo dalla bocca e lo infila in figa sento Lara che si contrae dal piacere ,prendo il mio cazzo e lo infilo nella bocca vogliosa della mia Lara la sento gemere di piacere ad ogni colpo di Alberto le sue tettone sobbalzano ogni colpo di minchia inizio a titillarle il grilletto mentre Alberto la pompa lei e in estasi io pure mi rendo conto di quanto troia sia la mia compagna e sono contento di questo …Alberto tira fuori cazzo e le infilo il mio adesso lho messa a pecora mentre ciuccia il cazzo di Alberto io la pompo vedendo il suo fantastico culo nel frattempo le spingo la testa sul cazzo del mio mio amico come per riempirle la bocca la giro le dico di salire a smorzacandela su Alberto , e una sensazione bellissima mi sembra di essere un regista di film porno dove la protagonista e la mia compagna , lei docilmente sale sulla mazza dura del mio amico che le ravana le tettone stringendole i capezzoli turgidi ed in tiro io vedendo la scena vorrei esplodere riempiendo di sborra la mia compagna invece mentre il mio amico la infilza facendola gemere come una cagna in calore ,mi metto da dietro ed incredibile suo buco del culo ero bagnato infilo la lingua mentre Alberto continua ad trombarla in figa quando il suo buchetto e bello bagnato infilo il mio cazzo riempiendola come un pasticcino …Lara era in estasi ,troviamo il ritmo io ed Alberto ,le stiamo riempiendo i suoi buchi lei e finalmente piena di cazzi mentre la pompiamo le dico tutte le cose immonde che penso di quanto e troia , di quanto e vacca, lei continua a venire mi dice sì amore sono una troia, sento i suoi orgasmi multipli mentre viene riempita di cazzi ,cerco di trattermi dal venire voglio esplodere pompo il culo della mia compagna con foga non cè.la faccio piu il culo stretto e caldo di Lara si riempie di sborra la mia migliore sborrata sento che ogni singola goccia sia uscita , Alberto intanto lo tira fuori su richiesta di Lara che voleva la sborra addosso appena lo tira fuori inizia a sborrare Lara avida di sborra si mette in posizione per ricevere più sborra possibile addosso vedendo quella scena il cazzo mi ritorna duro ,la mia compagna e piena di sborra vedo anche la sborra che le cola dal culo …lavo velocemente il mio cazzo poi lo metto in bocca a Lara che docilmente ciuccia Alberto si ripulisce e iniza a menarselo il mio cazzo e di nuovo in giro lo infilo in figa a Lara tutta sporca di sborra la cosa mi eccita tantissimo e le pompo la figa come un ossesso sentendola gemere come una baldracca ..e insaziabile il suo viso e rosso per leccitazione sta godendo come una vacca io continuo a pompare vorrei che anche le palle le entrassero in figa non riesco a trattenermi devo sborrare lo esco le sborro in bocca la mia sborra e davvero tanta le riempio la bocca la sborra le cola dalla bocca Lara adesso e davvero piena di sborra le abbiamo riempito tutti i buchi e la mia compagna a risposto benissimo , da vera troia adesso e lì davanti a me piena di sborra ma soddisfatta ed è bellissima sento di amarla ancora di piu …ci ripuliamo adesso una nuova prospettiva si e aperta ed io e Lara le abbiamo esplorate a breve vi raccontero le.nostre esperienze

Che gran puttana | Racconto masturbazione di FigliadelVesuvio!

Sto lavorando al computer e, giuro, questo martedì non trovo neanche un pizzico di concentrazione. Analizzo i soliti dati, scarto quelli aberranti come da prassi ma no, pure questi numeri oggi mi sembrano diversi. Sorrido tra me e me, penso al mio collega che due giorni fa, dopo delle confidenze in pausa sigaretta nellatrio del laboratorio, mi ha detto sei una ragazza doro e secondo me sei anche peperina!. Ci lavoro da più di un anno ma mai gli ho parlato della mia vita sessuale – perché avrei dovuto? – anzi detesto labitudine di chi ostenta le proprie esperienze, manco fossero trofei. Qualcuno dovrebbe dirlo a questi campioni, narcisisti dei miei stivali, che di base nessuno se ne frega un cazzo, oltre al fatto che leleganza del silenzio ha il suo perché.

Il desiderio di mio marito divedermi con un altro | Racconto trio di Giusytroia

Ciao a tutti. A solo pensarci mi viene da ridere, ma spero che la mia storia vera vi piaccia. mi viene da ridere perché ho cominciato a frequentare questo sito con la speranza di trovare un racconto in cui una moglie si sia trovata nella mia stessa situazione e il modo in cui si sia comportata. Ne ho trovati tanti. Io sono Giusy, una bella 50enne siciliana di Trapani. Mi descriverò durante il racconto. Gianni, mio marito, ha 53 anni ed è sicuramente un belluomo attraente, dal fisico atletico e affascinante. Siamo entrambi funzionari pubblici. Lho fatto, accontentando mio marito e anche me stessa, solo un mese fa, nel nostro rifugio in collina, con un bel 40enne e in 3 ci siamo sollazzati tutta la notte. Il mio problema non era quello di farmi scopare da un altro e capirete il perché, il mio problema era farlo con mio marito presente. Capirete il perché in quanto sono una donna che non so nemmeno io come definirmi: troia forse è poco. Una santerellina non lo sono mai stata nemmeno da ragazzina in quanto sono stata sempre attratta dallaltro sesso, ritrovandomi, già a 14 anni, alta come sono ora e con tutti i miei attributi femminili: leggermente in carne, con le tette acerbe ma già ben formate e quasi della grossezza definitiva; un bel culo e un gran paio di cosce, stuzzicando, già a quella età, le fantasie di ragazzi più grandi di me, la mia curiosità verso laltro sesso e le mie fantasie quando mi masturbavo. Come definire una donna come me che a 14 anni inizia a maneggiare il cazzo di un ragazzo di 26 anni, fidanzato, che abitava nello stesso palazzo e, lavorando nei pressi della mia scuola, spesso la mattina mi dava un passaggio? con Carlo, così si chiamava, iniziò la mia vita sessuale con i primi veri baci, le mie prime seghe, i miei primi pompini e i miei primi orgasmi masturbata e leccata da un maschio. Durò 2 anni. Come definire una donna che a 17 anni si fa fidanzata ufficiale e subito si ritrova sverginata di fica e con la bocca piena di sborra? Pino, più grande di me di 9 anni, figlio di amici di famiglia, che non mi piaceva e di cui non ero innamorata. Come definire una donna che, pur essendo fidanzata da pochi mesi, si fa sfondare per la prima volta il culo da un compagno di scuola durante uno sciopero con occupazione dellistituto? Renato, di una classe avanti e di diploma, che, durante il resto dellanno scolastico, mi scopò per una quindicina di volte. Come definire una donna che a 19 anni, non appena diplomata, facendo la babysitter per pagarsi la scuola guida e ritrovandosi a farla al figlio di Carlo, che nel frattempo si era sposato, si è fatta trombare 4 volte nellarco di 2 mesi? Come definire una donna che a 23 anni, durante una festa a casa di amici, incontra un ragazzo e per entrambi è un colpo di fulmine parlandosi solo con gli sguardi? Era Gianni, il mio futuro marito. Già quando ci incontrammo di nascosto la prima volta fu subito passione e sesso. Eravamo innamorati, lasciai Pino dopo 6 anni di fidanzamento, lottando pure contro la mia famiglia e iniziai la mia avventura infinita con Gianni. Io che non so come definirmi e lui libidinoso quanto mai. Ad un certo punto mi ritrovai incinta e ci sposammo. Io avevo 25 anni e lui 28. Durante la gravidanza ricevetti la lettera di assunzione a seguito di un concorso che avevo sostenuto da poco diplomata. Presi servizi per una settimana e poi andai in maternità. Quando ripresi servizio, pur non essendo nella mia forma migliore dal punto di vista fisico, notavo di essere interessante agli occhi di alcuni colleghi. col passare dei mesi ancora di più in quanto ritornai come prima e anzi meglio di prima perché più snella e più sexy. Me ne rendevo conto io e se ne rendevano conto colleghi ai quali sentivo bisbigliare apprezzamenti nei miei confronti. Fra laltro larma della provocazione e di farmi sentire desiderata mi si era raffinata essendo castana con lo sguardo accattivante e i miei attributi femminili, mai oscenamente, sempre in evidenza grazie anche al mio modo di vestire semplice ed elegante nello stesso tempo. Insomma, i complimenti non mancavano come, per esempio, quello di essere la più bona dellufficio. Come definire una donna che a sentirsi dire da un collega, che si spingeva oltre, che le mie tette erano da succhiare, che le mie cosce lo facevano impazzire, che il mio culo era da sfondare, chela mia bocca sembrava fatta apposta per fare pompini e che leggeva nei miei occhi che non vedevo lora di succhiarglielo, si ritrovava con la fica un lago? Come definire una moglie che quando un giorno costui la prese, tentò di baciarla e lei, anziché prenderlo a schiaffi come normale che fosse per una moglie con la testa sulle spalle, rispose al suo bacio accalorata e vogliosa? Come definire una moglie che qualche giorno dopo uscendo prima dallufficio per agitazione sindacale si fece raggiungere a casa? Franco, così si chiamava, aveva proprio ragione: non vedevo lora di succhiarglielo e avevo proprio bisogno di essere scopata selvaggiamente. Gli diedi tutti i miei buchi là, sul letto dove facevo lamore e dormivo con mio marito. Lo facemmo ancora per 3 volte nel giro di 2 mesi. Era di Palermo e poi fu trasferito. Avevo 27 anni, un figlio e, solo dopo 2 anni di matrimonio, un marito inconsapevolmente cornuto. Avevo 31 anni e Gianni 34 quando facemmo un mutuo e comprammo casa. Inoltre prendemmo labitudine di trascorrere, con nostro figlio che aveva già 5 anni, la domenica in un paesino in collina ad una oretta da Trapani. Stavamo bene ma avevo notato in lui un calo di desiderio sessuale nei miei confronti. Avevo capito, anche da certi suoi atteggiamenti, che aveva unamante. Ovviamente non era nelle condizioni di potermi lamentare o di dirgli qualcosa. Come definire una moglie che si sentì stuzzicata, eccitandosi come una cagna, dallidea di fa godere del piaceri che una donna sposata e con tanta esperienza potesse dare ad un ragazzo di 23 anni? Lo feci con Lillo, da poco collega, che aveva labitudine di sbirciare fra le mie cosce. Trovai il momento, sorprendendolo, di farlo venire nella mia bocca. Dopo prese coraggio e per 2 anni ci incontrammo, quando era possibile, in una vecchia casa disabitata della sua famiglia. Fu distaccato presso un altro ufficio e tutto finì. Come definire una moglie che mentre si faceva fottere da un ragazzo, ora di 24 anni, iniziò una relazione che sarebbe durata la bellezza di 14 anni? Io avevo 32 anni, Piero, così si chiamava, 45. Era il mio capo reparto e trascorrevamo molto tempo insieme, chiusi nella sua stanza, per motivi di programmazione e di lavoro. Mi fece capire che sapeva di me e Franco, il collega trasferito a Palermo, e mi presentò il cazzo davanti alla bocca; lo spompinai e mi sborrò in bocca. Le prime scopate in ufficio, per 6 volte fu possibile a casa sua e una volta a casa mia. per3 volte mi portò in un paesino vicino facendosi prestare una casetta da un amico; poi, per tanti anni, prese un monolocale in affitto fuori mano rispetto alle nostri abitazioni e allufficio. Come definire una moglie che a 37 anni, mentre aveva una relazione già da 5 anni, si fa sedurre da un 55enne? Un lunedì mattina mi trovavo nellagenzia di disbrigo pratiche del signor Antonio. Era stato lui, allora in una segreteria politica, ad interessarsi perché, dopo aver superato il concorso, venissi assegnata allufficio di Trapani. Avevamo rapporti per motivi di lavoro e sempre mi ricordava quello che aveva fatto per me. Il lunedì mattina aveva labitudine di non ricevere pubblico e quasi ogni lunedì, per un anno mi faci fottere dal suo cazzo che di uguali non ne avevo mai visti: lungo, grosso e con una cappella che sembrava una pesca. Dopo un anno, nonostante fosse il cazzo che più mi soddisfaceva, dissi basta. Una cosa mi rimase impressa nella mente di quel periodo, un tour de force sessuale: Il lunedì mattina mi scopò lui, nel pomeriggio Piero e la sera mio marito. Avevo 41 anni e Gianni 44 quando incominciai a notare un suo interesse nuovo nei miei confronti. Quello che accadde una mattina fu determinante per gli anni che seguirono e fino ad oggi. Lui era pronto per accompagnare nostro figlio
a scuola e poi andare in ufficio. Prima di uscire entrò in camera mentre mi stavo vestendo. Ero in reggiseno, slip e autoreggenti. mi guardò perplesso in quanto solitamente usavo i collant. Prima che dicesse qualcosa io, a disagio, come per giustificarmi, dissi che ormai in primavera incominciava a fare caldo e i collant mi davano fastidio. Notai una strana luce nei suoi occhi. Si avvicinò, sorrise, mise la mano fra le mie cosce e disse: così ti si può toccare meglio. Rimasi ammutolita. Aveva proprio ragione: era Piero che mi voleva così per potermi toccare meglio in ufficio quando era possibile. Stavo per uscire ma entrò lui. Pensai che mi volesse fare una cazziata e invece mi prese per le braccia e cercò la mia bocca. Che foga! Mi eccitai pure io. Disse che voleva scoparmi subito ed io gli ricordai che dovevamo andare in ufficio. Invece prendemmo un giorno di congedo e scopammo tutta la mattinata. Un altro fattore determinante fu lacquisto di una piccola costruzione al paesino: sotto un magazzino e al piano superiore un bilocale con cucinino e bagno. Diventò il nostro rifugio e ogni fine settimana eravamo lì da soli in quando nostro figlio aveva ormai i suoi amici e si appoggiava dai miei. Sembravamo due amanti mai sazi di fare sesso. Io? Sempre più consapevole di quella che fossi veramente. Tutte le mie esperienze mi avevano trasformata in una femmina che, a seconda delle situazioni, sapeva assumere gli atteggiamenti giusti: sapevo essere timida e ingenua, sfacciata e provocante e pure una femmina maliziosa, provocatrice e disponibile ad ogni complicità. Una sera, nel nostro rifugio, lui giocava con le mie chiappe divaricandole, richiudendole e dandomi qualche leccatina sullano. Mi disse che si rendeva conto del perché, con questo bel culo che mi ritrovavo, tutti mi volessero inculare, magari così alla pecorina. Che ne sapeva? Se lo immaginava come io di lui? Maliziosamente e tra un fare scherzoso e il semiserio gli feci capire di si e proprio alla pecorina. Infatti mi avevano inculata tutti così. Solo lui mi inculava pure di fianco. Quella sera mi volle a cavallo, seduta completamente sul cazzo e mi sfondò completamente. Così lo faceva con unaltra. Insomma, arrivammo al punto che ritenevamo assodato il fatto che lui fosse stato con altre ed io con altri. Avevo 45 anni quando mandai Piero a quel paese. Lui aveva 58 anni e mi disse che voleva dividersi dalla moglie. Mi resi conto che non era più il caso. Qualche anno dopo, io avevo 49 anni e Gianni 52, ammirandomi nuda mi diceva che ero ancora un bel pezzo di fica e, sorridendo, che mi potevo fare guardare e scopare senza fare brutte figure. Poi, senza mezzi termini, che aveva il forte desiderio di volermi scopare insieme ad un altro. Nel bel mezzo di tumultuosi amplessi gli dicevo che mi sarebbe piaciuto e mi diceva che avremmo potuto invitare qualcuno al nostro rifugio. Non so cosa avesse fatto, ma un martedì sera, poco più di un mese fa, fummo invitati a trascorrere il fine settimana in un agriturismo e lui disse che eravamo impegnati. Gli chiesi il motivo e rispose: come perché, ma se sabato abbiamo limpegno di farti scopare insieme a me? Restai allibita. Gianni, sul serio dici? Chiesi veramente sorpresa. Scusa, ma se fino a ieri sera hai detto di si! Disse. Dopo 5 secondi di silenzio dissi: ma sicuro sei di non essere geloso? E con chi? Non ti mortificheresti nei confronti di questo qua a farti scopare la moglie da un altro? Rispose che a questo non ci dovevo pensare. 5 secondi di silenzio e mi chiese: ma a te stuzzica lidea? Ti piace farlo? Lo vuoi fare? 5 secondi di silenzio e sussurrai: però non facciamo che poi me lo rinfacci! Il sabato mattina eravamo lì. Prendemmo qualcosa al market e poi, non essendo una bella giornata, a casa. Fabrizio, il nostro ospite, sarebbe venuto alle 10,00 di sera. Dopo cena, mentre mi preparavo, gli dissi: ti rendi conto di cosa mi stai facendo fare? Sorrideva. Reggiseno e slip in merletto nero, autoreggenti neri, gonna nera attillata e con lo spacchetto posteriore, camicetta azzurra e scarpe con tacco 10 cm che usavo solo in rare occasioni. Mi disse che ero sexy. Avevamo scelto insieme. Man mano che si avvicinava lora ero sempre più timorosa. Squillò il suo cellulare; non erano ancora le 10,00- Era lui. Gianni chiese dove fosse di preciso e uscì per andargli incontro. Ripiegai il piumone del letto e passai 10 minuti a passeggiare, continuando a guardarmi allo specchio, cercando di assumere latteggiamento giusto. Quando sentii fermare lauto mi sentii svenire. Quando lo vidi entrare insieme a Gianni mi ritrovai di fronte un uomo dal fisico atletico, bruno e attraente. si presentò dicendomi ciao e dandomi la mano. ro emozionatissima. notai che non aveva il nostro accendo e non aveva la fede. Era di un paese della provincia di Agrigento. Si tolsero i giacconi e si accomodarono sul divano. Dissi che preparavo il caffè e loro optarono per un prosecco. Di tutto si parlava tranne che del motivo per cui Fabrizio fosse lì con noi. Però i suoi sguardi, per niente furtivi, su tutto il corpo, mi facevano sentire a disagio ma svegliavano la mia libidine. Aggiungiamo quel mezzo bicchiere di prosecco, che per me è già tanto, e capirete perché quando mio marito prese ad accarezzarmi una coscia facendo risalire la gonna, emozionata ma sorridente dissi: Che fai, Gianni. Fatti guardare, Fabrizio non vede lora. Disse. Fabrizio, fissandomi mi disse che ero bona ed eccitante. Presto, ansimando, mi ritrovai con le loro mani fra le cosce, su in alto sulla mia carne viva. Facevano fatica perché la gonna attillata non andava oltre. Fabrizio fissava me e poi le cosce. Io cercavo, anche se a disagio, di essere accattivante. Il piacere e la libidine si impossessarono di me preannunciandomi una serata fuori da ogni regola. Gianni lasciò campo libero a Fabrizio e sentii le sue mani calde sugli slip armai inzuppati. Me lo disse. Al mio posto rispose Gianni dicendo che la porcona che ero aveva voglia di farsi fottere. Mi mortificai. oi venne dietro di me palpandomi le tette, baciandomi sul collo e stuzzicandomi lorecchio. Incominciai a gemere per il piacere e mio marito, sempre da tergo, mi sbottonò la camicetta, me la sfilò e quando mi sganciò il reggiseno quasi mi vergognai. Mio marito chiese a Fabrizio che gliene sembrasse delle tette della 50enne che ero e lui rispose che magari fossero così tutte le 50enni. Me ne palparono una ciascuno stringendomi i capezzoli. Sospirai forte dicendo più volte: siiii: Sentii Gianni che tirava giù la zip della gonna e quindi la stessa scendere lentamente, ad opera di entrambi, insieme agli slip. Mi ritrovai nuda con indosso solo gli autoreggenti. Fabrizio prese a leccarmi la fica da seduto e mio marito, messo in ginocchio, il ciulo. Si, che bello! dicevo impazzendo per il piacere che mi davano le loro lingue. Godetti di un orgasmo irresistibile e le mie gambe mi sorreggevano a stento. Fabrizio si alzò e mi diede in bocca la sua lingua fatta dei miei umori. La succhiai avidamente e poi intrecciai la mia alla sua in un bacio lungo e libidinoso. Lo sapevo bene che ora toccava a me. Infatti mi fece sedere sul bordo del divano e avevo il suo pacco allaltezza del viso. mio marito sedette al mio fianco dicendomi di fare vedere a Fabrizio di quanto fossi troia. mi vergognai un attimo ma portai le mani sulla patta tastandolo e fissando, alternativamente, il pacco, lui e mio marito come per avere il suo consenso. Gli slacciai la cintura, abbassai la zip e lui se li fece scivolare fino alle ginocchia. l suo grosso pacco, consistente in uno slip blu, era più evidente e più stuzzicante. Ne avevo vissuti tanti e con tanti cazzi momenti così ma, nonostante la mia abitudine, la situazione in cui mi trovavo rendeva tutto più intrigante. Solo per qualche secondo glielo palpai, poi tirai giù gli slip e mi si presentò davanti agli occhi un affare che, ancora semiduro, era impressionante. Il cazzo più lungo con cui avevo avuto a che fare era quello del 55enne Antonio, ma questo, oltre ad avere la stessa grossezza, era ancora più lungo. Non ho il senso della misura, ma penso non meno di 25 cm. Notai la meraviglia
anche nellespressione di mio marito. Lo impugnai con ambedue le mani segandolo lentamente, palpandole le palle e, libidinosa come mi sentivo, guardavo ancora entrambi con atteggiamento ora di timidezza ora di peccatrice lussuriosa. Ci giocai sulla cappella con la lingua e poi lo leccai per tutta la lunghezza. Sembrava che non arrivassi mai giù e quando arrivai gli leccai pure le palle. Nel frattempo, mentre facevo questo, lui si era liberato del maglione e della camicia; mio marito giocava col suo cazzo. Fabrizio si avvicinò fra le mie gambe e me lo mise fra le tette; lo strinsi come in una morsa ed era così lungo che, tenendo la testa china, lo imboccai facendogli, in contemporanea, una spagnola e un pompino. Mi resi conto che sarebbe stata una maratona sessuale diversa e più piccante a tutte le scopate, marito compreso, che mi ero fatte in vita mia. Gianni suggerì di andare a letto mentre anche lui si spogliava. Che scena quella in cui, saliti sul letto, io supina, Fabrizio prese a sfilarmi lautoreggente sinistro e Gianni quello destro, lentamente e accarezzandomi. poi Fabrizio venne su e quando mi sentii il suo cazzone dentro mi venne di svenire: era come se mi avesse sverginato per la seconda volta. Succhi, slinguate finché ebbi lorgasmo e rotolandoci, senza che me lo sfilasse dalla fica, mi ritrovai a cavalcarlo e mio marito, in piedi sul letto, me lo mise in bocca. Io gridavo per il continuo piacere, Gianni che diceva a Fabrizio: ti piace la troia di mia, moglie? Fabrizio che mi chiedeva se mi stavo sollazzando col suo cazzo. Il gioco durò quasi unora, poi Gianni mi sborrò in bocca e Fabrizio fra le tette. Avevo preparato tutto: fazzolettini e avevo portato persino i pannolini del corredo che usavo sempre con mio marito e avevo usato a casa mia con Franco e Piero. Avevo la fica in fiamme e sentivo il bisogno di una rinfrescata. Scesi dal letto e andando in bagno sentii ridere Fabrizio. Cosa cè? Perché ridi? Chiesi. Hai un culo favoloso, rimbalza come un pallone, sbrigati che ci giochiamo. Giocammo a più non posso alternandosi nei miei due buchi e nella mia bocca. Il cazzone di Fabrizio mi sconquassò il culo che, sebbene ben collaudato, non aveva mai ospitato un cazzone come il suo. Che vi devo dire di quando mi fecero provare due cazzi insieme scambiandosi più volte i buchi Era la prima volta. Mio marito venne ancora una volta nel mio culo; Fabrizio altre due volte, nella fica e in bocca. Erano già le 3,00 del mattino, ci coprimmo col piumone e ci addormentammo. Erano le 6,00 quando mi sveglia sentendo qualcosa di grosso, duro e caldo fra le chiappe: era il cazzone di Fabrizio. Alzai la coscia e me lo mise nella fica. Mio marito si svegliò sentendomi godere. Feci sborrare Fabrizio nella mia bocca e poi si preparò per andare via. Prima di uscire ci baciammo slinguandoci in presenza di mio marito. Trascorremmo tutta la domenica nel nostro rifugio e notammo, lui la mia soddisfazione ed io il fatto che non era geloso e che anzi gli piaceva vedermi sfondare da Fabrizio. Non ero nemmeno curiosa di come lavesse conosciuto. Coccolandoci mi chiese se mi fosse piaciuto il suo cazzo e se ne avessi gustato uno simile prima. Gli accennai del cazzo di Antonio. Mi chiese se mi sarebbe piaciuto rifarlo. Mi è piaciuto Fabrizio, con lui? Dissi. Mi piacerebbe farti provare un bel cazzone nero. Disse ridendo. Sorrisi pure io. Che schifo! Scemo!

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