Con mia cognata | Racconto incesti di GuCo

Ciao a tutti, mi chiamo Guglielmo e vorrei raccontarvi lavventura straordinaria di questa estate. Io e mia moglie Michela ci siamo conusciuti a scuola. Lei è di famiglia benestante e dopo la morte del padre, con la madre Teresa e la sorella Stefania, ha preso in mano le redini dellazienda. Lei e mia suocera dirigono la sede centrale mentre mia cognata dirige la sede distaccata che si trova nel suditalia. Come tutte le estati, anche in quella appena trascorsa, siamo stati ospiti nella casa in montagna di sua madre. Come sempre insieme a noi cera mia suocera e mia cognata, che lavorando lontano, ha questa occasione di passare un mese in compagnia della famiglia. Noi non abbiamo figli, mentre mia cognata è separata. Dopo anni di questa convivenza forzata, siamo molto naturali nel senso che in casa non ci formalizziamo nel vestire. Questo non significa che andiamo in giro nudi, ma capita che io vada a fare colazione in mutande oppure mia suocera o mia cognata girino per casa in maglietta e pantaloncini senza reggiseno. Andiamo daccordo e devo dire che sono sempre state vacanze piacevoli. Io ovviamento dormo con mia moglie mentre mia suocera condivide laltra stanza il matrimoniale con laltra figlia. Una mattina, dopo una lunga telefonata di lavoro, mia moglie mi disse che lei e la madre sarebbero dovute rientrare per gestire un problema con un fornitore e che sarebbero tornate il giorno successivo. Dopo pranzo partì insieme alla madre ed io andai a fare la mia solita passeggiata nei boschi mentre mia cognata se ne andò a fare shopping in paese. Dopo cena io e Stefania ci mettemmo in terrazza a goderci il panorama e fare due chiacchere. Poi rientrammo e ci mettemmo sul divano a guardare la tv. Eravamo molto rilassati, io ero appoggiato al bracciolo e già cascavo dal sonno mentre lei era accovacciata dallaltra parte. Ad un certo punto mi chiede se può distendere le gambe sul divano per stare più comoda. Anche se continuavo a guardare la tv, non ho potuto fare a meno di percepire il fresco della sua pianta dei piedi contro la ma coscia. La guardo e le dico:Posso fare una cosa? e lei:Cosa?. Con una mano le afferro un piede e inizio a farle il solletico. Lei ride come una matta e si contorce dal ridere implorandomi di stare fermo. Smetto, lei mi dice:Sei uno stronzo adesso mi vendico! Si alza, mi salta addosso e inizia a solleticarmi i fianchi. Io contrattacco e la solletico anchio. Ridiamo, i nostri visi si sfiorano e in un attimo ci ritroviamo lingua a lingua. Continuiamo a baciarci, lei è a cavalcioni sopra di me, io sono molto eccitato e comincio sfregare il cazzo contro di lei. Scende da sopra di me, mi slaccia i pantaloncini e mi sfila il cazzo e inzia a succhiare. E unidrovora mi fa impazzire. Le sfilo la maglietta, le afferro le tette e ci infilo in mezzo il cazzo. Inizio una spagnola, intanto lei mi lecca la cappella. Poi mi dice:Andiamo di la. e mi porta sul matrimoniale dove dorme con la madre. Ci spogliamo la sbatto sul letto e la penetro. Spingo, do colpi secchi e lei ogni volta mugola di piacere. Mi stacco e mi fiondo sulla sua figa. Inizio a leccarla, è profumata e ha un ottimo sapore. Succhio il clitoride mentre con le dita la penetro. Lei si contorce poi sento la figa riempirsi dei suoi umori. Poi è lei ad impossessarsi del mio cazzo, lo succhia con avidità intanto con una mano mi liscia le palle. Per fortuna la sera prima avevo riempito la bocca di mia moglie quindi ero ben lontano dal venire subito. La prendo, la giro e la penetro da dietro. Spingo forte, mi sembra di entrare nella sua figa anche con le palle intanto la mordo sul collo. Mentre la sto montando con vigore, guardo il suo buchetto. Il mio cazzo è ben lubrificato dai suoi umori vaginale quindi ritengo che sia giunto il momento di provare anche il suo culetto. Sfilo il cazzo dalla figa e punto la cappella sul buchetto. Lei non dice nulla quindi affondo. Entro tutto fino alle palle, lei emette un gemito poi inizia a mugolare. E bellissimo, sto inculando mia cognata sul letto di mia suocera. Do colpi potenti, mi diverto a sfilarlo fino alla cappella e rientrare dentro facendo sbattere le palle contro le sue chiappe. Non ce la faccio più, questa volta sono io a gemere e mi scarico dentro al suo sfintere. Mi accascio sopra di lei, sono distrutto. Rimaniamo un po a letto a coccolarci come una coppia normale poi decido di andare a farmi una doccia. Lacqua fresca mi da un po di benessere, ho la necessità di recuperare. Lei entra in bagno con la scusa di fare pipì. Io intanto finisco e faccio per uscire, quando lei si alza dal water e rispingendomi dentro alla doccia mi dice:Dammi una mano a lavarmi. Inizio ad insaponarla, ne approfitto per passare in ogni suo buco e per massaggiarle per bene le tette.Poi mi dice:Lavami i capelli. e si inginocchia davanti a me. Inizia a succhiarmi il cazzo, con una mano lo tiene dalla base mentre con laltra mi solletica i testicoli con le unghie. Io le insapono la testa e mi godo il pompino. E bravissima, muove la testa avnti indietro mentre accompagna il movimento con la mano. Mi concentro, le tengo la testa e le spingo tutto il cazzo in bocca e scarico le mie ultime gocce di sborra in gola. Sono stremato, mi asciugo torno nel suo letto ci abbracciamo e ci addormentiamo. Mi sveglio che è già mattina inoltrata, Stefania si è già alzata, guardo il telefono e leggo un messaggio di mia moglie che mi informa che arrivano per pranzo. Vado in cucina, sono nudo. Stefania mi ha preparato la colazione e mi fa accomodare a tavola. Anche lei è nuda. Sto per dare un morso alla prima fetta di pane quando lei va sotto al tavolo, mi afferra il cazzo e se lo infila in bocca. Al diavolo la colazione, la faccio alzare e le dico di sedersi sul tavolo. Le divarico le gambe e da seduto inizio a leccarle la figa. Mentre sono concentrato a solleticarle il clitoride con la punta della lingua, ne approfitto per farle una doppia penetrazione con le dita cioè le infilo il pollice nella figa e contemporaneamente lindice nel culo. Quando sento che è ben bagnata mi alzo ed inizio a scoparla. Lei incrocia le gambe dietro la mia schiena. Ancora esausto dalla faticata della notte, mi concentro e cerco di recuperare le mie ultime forze. La sbatto con forza poi le dico che sto per sborrare. Lei mi dice:Non venirmi dentro!. Interpreto questa sua richiesta come una sua voglia quindi dalla figa passo al buco del culo. Anche questa volta mi scarico nel suo intestino. Ci stacchiamo, guardiamo per terra. Abbiamo fatto cadere tutto, ci mettiamo a ridere. Mettiamo tutto a posto e ci prepariamo al ritorno del resto della famiglia. Dopo pranzo vado subito a letto a riposare sono stanchissimo. Mia moglie mi chiede il motivo, non mi resta che mentire (ovviamente). Le dico che alla mattina ho fatto una camminata impegnativa e il tutto finisce li. Terminato il mese di ferie torniamo a casa e riprendiamo la vita di tutti i giorni. Con Stefania ci sentiamo spesso e ricordiamo i bellissimi momenti. La desidero e mentre faccio lamore con mia moglie penso a lei. Non vedo lora che torni lestate!!!!

Masturbazione tra migliori amiche | Racconto masturbazione di NE

Gli esami di maturità si avvicinavano. Ersilia e Stefania si erano date appuntamento a casa di questultima per ripassare insieme gli argomenti della prima prova. Studiavano spesso insieme, lo facevano da quando erano piccole, e luna era la migliore amica dellaltra. Facevano tutto insieme: uscivano con lo stesso gruppo di amici, frequentavano la stessa classe, a volte dormivano una a casa dellaltra e frequentavano persino lo stesso corso di allenamento a corpo libero. Ma cera una cosa che più di tutte le univa: la masturbazione. Si masturbavano diverse volte insieme, fin da quando ai tempi delle medie avevano scoperto insieme lautoerotismo. Almeno una volta a settimana dovevano ritrovarsi a casa delluna o dellaltra per titillarsi il clitoride insieme, godendo una della vista dellaltra. Era una pratica che piaceva molto a tutte e due; guardarsi e masturbarsi, toccando velocemente ognuna il proprio clitoride fino a raggiungere contemporeanamente lorgasmo era il passatempo preferito delle due ragazze. E infatti, anche quel pomeriggio decisero di fare una pausa dalla studio per concedersi una pausa di piacere. Lidea venne a Stefania che mentre ripeteva a voce alta un argomento di italiano disse ad Ersilia:

La volta che scopai Antonella Clerici | Racconto etero di Anonimo8991

Salve a tutti, lesperienza che vi voglio raccontare mi accadde quando avevo compiuto da poco 18 anni e come ogni estate ero al mare per trascorrere le mie solite due settimane di tranquillità. Mi era stato detto che nello stesso bagno era stato vista numerose volte proprio la Clerici, mio sogno erotico alla quale avevo dedicato numerose seghe. Vuole il caso che proprio quel giorno, la Clerici si trovasse proprio lì in quella spiaggia, con il marito e la figlia da poco nata, intenta a darsi la crema solare a meno di 100 metri da me… Prima di raccontare la storia, mi descrivo, ho 21 anni anche se allepoca ne avevo compiuto da un paio di settimane i 18 e già da un annetto frequentavo la palestra della mia città, il che mi aveva permesso di mettere su un bel fisico, con dei bicipiti e dei pettorali da far paura, nonostante non avessi ancora cominciato il periodo di definizione. Sono un bel ragazzo, capelli castani e occhi verdi e sono ben munito, con un cazzo di ben 22 cm in erezione, che mi ha dato numerosissime soddisfazioni in campo sessuale. Fatto sta che quando la vidi che si spalmava la crema solare decisi di avvicinarmi per poterla guardare meglio e pertanto presi la mia roba e mi spostai di fianco al suo lettino. Lei era intenta a spalmarsi la crema tra quelle enormi tette e pertanto non si accorso subito di me. Ma quando alzò la testa si accorse della mia enorme erezione, impossibile da nascondere viste le dimensioni del mio cazzo. Temevo si sarebbe messa ad urlare o che come minimo avrebbe detto qualcosa a suo marito e invece continuò a guardarmi a bocca aperta, decisamente stupefatta dalle mie dimensioni. Poi mi guardò in faccia e con uno sguardo mi fece capire tutto! In un batter docchio chiese al marito se poteva andarle a prendere un gelato portandosi con se la figlia, che piangeva e dava fastidio agli altri bagnanti e non appena questo si fu allontanato. Si alzò e mi prese il cazzo con una mano, obbligandomi ad alzarmi e cominció a trascinarmi verso la cabina più vicina. Arrivati qui mi disse: hai il cazzo più grosso che io abbia mai visto, e con la scusa della figlia appena nata, non scopo con mio marito da più di un mese, ho una voglia di cazzo incredibile, quindi ora aprimi con quella enorme trave. Detto fatto si slacciò il reggiseno e fece uscire quelle tette enormi(almeno una quarta naturale) e tutte unte grazia alla crema e mi abbassó i pantaloni, liberando il mio enorme cazzo che stava ormai per esplodere. Lo prese a due mani e cercó di infilarsi la cappella in bcoca, ma con scarsi risultati, vista la sua grandezza. Allora la spinsi indietro e cominciai a pisciarle addosso, cosa che nei porno mi aveva sempre fatto impazzire. Lei in un primo momento di scossa, ma poi cominció a bere copiosamente il mio piscio sbruffandosi e bagnandosi tutta. Finito di pisciare la presi per i capelli e le infilai il pazzo tra le tette nella più bella spagnola della mia intera vita, mentre lei continuava a ripetermi: scopa le mie tettone con il tuo cazzo enorme, ti prego. Quando fui soddisfatto, la presi su di peso e la sbattei al muro, facendo vibrare tutto lo stanzino. Le entrai nella figa, completamente bagnata e che le aveva colato su tutta la gamba tanto era eccitata la troia, con una difficoltà indescrivibile mentre lei urlava dal dolore e mi chiedeva di continuare. Dopo 5 minuti però il mio cazzone cominció a scivolare più facilmente e di lì a poco ero lì che mi trombavo la Clerici con quanta più forza avevo in corpo, mentre lei urlava come una vacca di fare piano. Dopo circa mezzora di sesso selvaggio, le dissi che dovevo sborrare e che non ce la facevo più, e lei prontamente si mise in ginocchio e cominció a spompinarmi. Dopo un paio di minuti presi il cazzo a due mani e mentre lei si spremeva le tette, la inondai di sborra, coprendola dalla testa ai piedi con 8 getti copiosi di sborra bianca e densa. Una volta finito, mi sedetti stremato mentre lei si leccava tutta la sborra per ripulirsi e una volta finito mi fece fare il motorboat tra le sua tette enormi ancora umide e se ne andò di corsa dopo essersi rimessa il bikini. La più bella scopata della mia vita.

Adolfo | Racconto zoofilia di Mitana

Spero che questa volta il racconto di zoofilia mi viene pubblicato. Qualche tempo fa avevo ospitato una coppia che aveva perso casa e lavoro. Avevamo formato un trio che andava in perfetto accordo, completa armonia e piacere assicurato. Lei vent`anni lui trentotto ed io cinquantuno sembravamo tre ragazzi sempre pronti a godere. Lei supina allargava le cosce e mostrava una fica senza grilletto e senza grandi labbra perche` infibulata ed esibiva un`eccitantissima vagina larga e capiente dentro cui tuffavo il viso alla ricerca dell`umnore dolciatro e cremoso. A volte succhiavo i mandarini schiacciati dagli affondi del nerissimo cazzo del marito e succhiavo il succo misto a sborra ed umore. Non si puo` descrivere il nettare che colava tra le cosce nere della ragazza. Mentre succhiavo quel bendidio il marito ingoiava il mio seme. Per un anno intero il nostro sodalizio fu perfetto. La posizione preferita era quella di me che chiavavo la donna in fica o alla pecorina e suo marito che mi sodomizzava. La sodomia fa parte della loro cultura al punto che appena adolescente un bambino viene preparato in tal senso. La donna e` solo un ricettacolo di sperma per fare figli e per evitarle di godere le recidono barbaramente clitoride e grandi labbra. Per fortuna non tutti i Paesi perpetrano queste barbarie ma la coppia mia ospite faceva parte di questa aberrante cultura. Io ero felice quando venivo inculato e che chiavassi la donna era solo un dettaglio. Il mio legame coll`uomo si fece sempre piu` stretto tanto che dormivamo col suo cazzo fisso nel mio sfintere. Trascuravamo la femmina soddisfatti della nostra passione: a me piaceva essere inculato a lui piaceva incularmi. La donna non posso neanche accusarla di aver taciuto la sofferenza perche` non aveva voce in capitolo, non aveva diritto alla parola ne` tantomeno al pensiero. Lei poteva ricevere solo le nostre attenzioni e prestare la sua vagina al nostro piacere. Io ero contrario ma infine non era la mia moglie per cui abbassai la testa e piegata la schiena presentavo volentieri il buco del culo alla penetrazione. In casa c`era un altro ospite, il mio cane Adolfo. Adolfo il cui nome ricordava quello di un illustre famigerato cane. Un giorno che il mio amico mi stava prendendo come se fossi stata una donna e sul letto c`era sua moglie chiaramente eccitata lui le suggeri` di masturbare il cane visibilmente eccitato. Forse per rabbia forse per dispetto forse perche` era eccitata troppo sta di fatto che allungo` la mano afferro` il cazzo gonfio e lo meno` fino a che venne fuori rosso e duro. Smanetto` a lungo ed ecco che uno schizzo di liquido acquoso lordo` le lenzuola. Fu il battesimo del fuoco. Da quel giorno fu prassi normale assistere alla donna che dava piacere al cane. Era eccitante vedere questa donnetta esile e minuta con due tette d`ebano distendersi sulle bianche lenzuola e portare al godimento Adolfo che dopo la prima volta non chiedeva altro. Era eccitante vedere questa donnetta che mentre smanettava il cane si penetrava la fica colle dita. Non nascondeva l`orgasmo. Ma quando dietro suggerimento di suo marito strizzo` la patata del cazzo del cane e glielo prese in bocca e vidi colare sul mento lo sperma di Adolfo che le aveva annaffiata la bocca, ebbene , ne ebbi schifo e da quella volta non volli piu` saperne di lei. Lei, nella cui fica avevo riversato litri di vino per suggerlo misto al suo unmore vaginale, lei, dalla cui fica avevo mangiato i mandarini schiacciati o le banane o pere maciullate dagli affondi del marito e succhiato conditi di umore di lei e di sborra di lui Ora non piu`. Mi fece schifo vedere lo sperma puzzolente del cane colarle dalle labbra rigarle il mento e lei che lo raccoglieva per spalmare i seni. Non ebbi il coraggio di rimproverarle nul;la sia perche` la vedevo godere felice sia perche` vedevo il piacere del cane. Non passo` molto che la vidi inginocchio con Adolfo che la penetrava in fica aiutata da suo marito. La situazione era eccitante ma non avrei mai potuto sopportare di entrare in quella vagina dove era penetrato un cazzo di cane. Riusciva, sempre pero` aiutata dal marito, ad infilare la patata in modo che il cazzo restava agganciato come un arpione e che lei godesse lo dimostravano i gridolini i sospiri ed i gemiti. Dalla fica colava l`abbondante sborra del cane e quello spettacolo seguente alla sborrata fatta dal cane mi faceva star male ed avevo una forte voglia di vomitare. Negli ultimi sei mesi del nostro sodalizio praticamente fui sostituito dal mio cane. feci coppia fissa col marito e per sei mesi non ho mai penetrata una vagina. Cominciavo pero` a sentirne la mancanza. A me piace il cazzo ma la fica resta sempre la meta del desiderio. Non c`e` nulla che possa equivalere una bella vagina larga aperta accogliente calda e profumata. Cominciavo in particolare ad aver voglia di succhiare un clitoride e giocare colla cresta di un paio di grandi labbra. Capito` un giorno che mise nella stessa pentola patate carote ed altre verdure ed un pollo senza svuotarlo. Dopo un po` galleggiavano interiora e merda di gallina al punto che buttai via tutto alzando la voce. Dopo qualche settimana la loro madre fece sapere di essere ammalata, pagai loro il biglietto di aereo per solo andata colla promessa che avrei spedito loro i soldi per il ritorno ed appena uscii dall`aeroporto cambiai il numero del cellulare. Non li ho visti piu` e sinceramente non ne sentio la mancanza. Fino a che non l`ho vista godere con un animale, che per altro amo, sopportavo tutto. Non critico lo zoofilo, ognuno goda come crede basta pero` che non mi abblighi a partecipare. Potrei diventare violento.

I piedi della prof di matematica | Racconto feticismo di Mxca

Ricordo perfettamente quel giorno. Era aprile e dovevamo partire per il campo scuola. Faceva caldo e la prof di matematica si era offerta di accopagnarci. Lei era una grande padrona in ambito del feticismo. Di lei avevo visto un video su youporn dove dominava un suo alunno forse che era caduto ai suoi piedi come lo stavo per fare io. Arivammo in hotel alle 19:00 e la cena era alle 20:30 così andammo tutti in stanza. La mia stanza era distante da quella della prof di 3 0 5 stanze e così una volta sistemato tutto pensai ad una scusa per andare da lei e finalmente cadere ai sui bellissimi piedi di numero 38. Pensai una scusa anche quella di un semplice aiuto come quello di come aprire il balcone ma decisi che avrei fatto tutto nella notte. Infatti dopo cena e varie animazioni tornammo tutti in camera. Con me c era un mio amico che aveva da fare con una compagna di classe accanto alla nostra e così la mia stanza era occupata da loro. Così decisi di farmi coraggio e andare a bussare per sbaglio alla prof. Bussai e lei con una voce da zoccoletta mi rispose: un attimo! Attesi per un minuto e poi mi aprì. Era con un vestito lungo fino alle caviglie tutto nero e aveva un regiseno color blu marino uno schianto. Io gli dissi che avevo sbagliato porta ma lei mi disse: dai vieni qui parliamo un po insomma ho visto che sei attratto da me. Io cominciai a eccitarmi solo a quella frase pronunciata e così entrai nella sua stanza. Ci mettemmo ai piedi del letto e cominciammo a parlare. Lei muoveva i piedi e il mio cazzo era in tiro. Avevo dei pantaloncini da calcio molto corti e il mio cazzo usci senza accorgemene. Lei lo guardò e rimase stupita cosi decisi di scusarmi ma lei voleva fare qualcosa… Così mi disse: aspetta ora ci divertiamo.. si mise delle infradito bianche e cominciò una sorta di spoglarellista si levo il regiseno e poi la gonna e infine si levo delle calze velate bianche. Ora avevo i sui piedi davanti al mio cazzo e potevi fare di tutto. Decisi prima di cominciare a limonare e poi passai ai piedi. Gli leccai tutti i piedi e lei godeva come una cagna. Fino a che la cosa non degenerasse. Senti che stava prendendo un preserativo e così senza pensarci due volte l ho presi e me lo misi. Li cominciai a incularla e leccargli le sue gambe da 50 milf. Godeva e come godeva. Però ormai non ce l ha facevo più dovevo sborrare cosi presi i suoi piedi e gli sborrai sui suoi ditini color rosso lei dopo che ero venuto lecco la sborra e fece segno di andarmene. Mi lascio un paio di scarpe delle calze e dei suoi pezzi intimi di quella sera. Ancora oggi mi ci sego e posso dire che quella sera sia stata una delle sere più belle fra lei e me. si perché anche a scuola era successo qualcosa…

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