Conobbi mia moglie un’estate di qualche anno fa. Abitavamo in due villette vicine, prese in affitto per i mesi estivi, in una frazione marina vicino la città. Feci conoscenza anche di alcuni suoi parenti, che abitavano anch’essi in villette del circondario. Una sua cugina in particolare, più piccola di lei di qualche anno, mi destò […]
pissing nel culo
Scat e masturbazione | Racconto pissing di Medea
Mi sono arrivate molte mail incuriosite dai miei racconti. Per lo più persone dotte e gentili, desiderose di scambi di pensieri. Dunque mi avete incoraggiata a proseguire la mia dissertazione sul senso dello Scat dal mio punto di vista.
Le perversioni di Lucrezia, Martina e Paola – Vol. 1 | Racconto pissing di Veronica Mahler
Martina arrivò alle quattro in punto del pomeriggio, Lucrezia le aprì la porta con indosso solo una canottierina di nylon nera trasparente, senza mutandine e scalza.
Addestramento Schiavo WC | Racconto pissing di degainnn
Mistress X.
Daniela, la dea del pompino | Racconto pissing di Vecchiobambino
INTRODUZIONE
E stato il mio primo pompino: lho fatto a mio cognato (PARTE 7) | Racconto pissing di Mistersex
Erano le prime ore del mattino. Avevamo passato tutta la notte a parlare di porcate, a bere birre, a stuzzicarci con pizzicotti e palpate reciproche ai nostri pacchi sempre gonfi.
Pioggia Dorata | Racconto pissing di serialkey63
Era un pomeriggio di fine estate e io non avevo nessuna voglia di lavorare. Stavo in auto e controllavo sul palmare le mail dell’azienda. Scaricando la posta, tra lo spam, mi è apparso agli occhi un messaggio pubblicitario di un sito di annunci. Lo linkato e mi sono trovato invaso di annunci di puttane che offrivano le loro grazie. Non sono mai stato un grande puttaniere, non perché nutro dei pregiudizi, ma perché ritengo che sia troppo complicata e dispendiosa in termini di denaro e di fatica la ricerca della puttana giusta.
Addestramento Schiavo WC | Racconto pissing di degainnn
Mistress X.
Addestramento Schiavo WC | Racconto pissing di degainnn
Mistress X.
Succube per amore 2 | Racconto pissing di Carlslave
È passata una settimana dal nostro accordo, Francesco mi sta abituando a bere la sua pipì ogni volta che gli
Cinzia la grassa | Racconto pissing di Frankgold
Succede spesso a quelli separati da poco credo…..
E stato il mio primo pompino: lho fatto a mio cognato (PARTE 7) | Racconto pissing di Mistersex
Erano le prime ore del mattino. Avevamo passato tutta la notte a parlare di porcate, a bere birre, a stuzzicarci con pizzicotti e palpate reciproche ai nostri pacchi sempre gonfi.
Scat. Esperienze con la cacca | Racconto pissing di Medea
Non se ne parla mai apertamente ma nei siti ci sono categorie piene di video a riguardo dello Scat. Non sono qui a fare una lectio magistralis sul significato e le origini psicologiche di questa pulsione, ma a raccontarvi come lo vivo io. Niente di sporco o da pervertiti (cosa è poi la perversione?) ma solo un punto sottile fra il piacere, l’intimità più profonda e il lasciarsi andare completo. E nel mio caso un malcelato bisogno di dominazione. Adoro quel momento in cui l’eccitazione più totale ti fa accettare di essere trasportato ovunque la persona che è con te voglia andare. E io so bene la mia direzione. L’ho saputa con da piccola, quando interpretavo il ruolo del dottore e mettevo sotto le amiche. Le tenevo lì, a gambe aperte e culo in su, giocando, inventandomi storie così convincenti da farle rimanere ferme ad ascoltare le mie mani, i miei pensieri. Le allargavo, sentivo il loro movimento del bacino finché non andavo dove volevo io, nel culo. Li iniziava la mia sensuale tortura. Andavo a cercare, mi muovevo, chiedevo di spingere fuori finché non sentivo il loro intestino rilassarsi, lasciarmi entrare e farmi venire contro la cacca. Così, sul dito, tutta dentro, tanto per giocare come se fosse uno strumento fallico. Ma io ero piccola, non avevo idea di vibratori o plug, vedevo solo la risposta nel corpo della mia “paziente”. E la risposta poteva essere piacere, diniego o imbarazzo . Ma alla fine tutto si trasformava in eccitazione pura, estrema, incontrollabile. E allora potevo lasciare la mia amica venire con mezzo stronzo duro fuori dal culo, o ficcarglielo dentro finché non mi chiedeva di accompagnarla in bagno per liberasi; o magari ancora far scemare l’eccitazione per farmi implorare di giocare ancora e spingersi oltre.
Da uomo a w.c. | Racconto pissing di pistoilet
Sono un bel ragazzo,atletico sportivo e con modi che affascinano. In adolescenza ero piuttosto bruttino: occhiali spessi, acne,capelli di media lunghezza ed apparecchio ai denti. Molte volte le ragazze hanno riso di me e difficilmente riuscivo a propormi per il timore del rifiuto. Verso i 20 anni ho fatto l’operazione per la miopia, rasato i capelli e modellato il corpo con sport e palestra.
Al cesso pt.1 | Racconto pissing di Eromenos
Sono affamata. Le troie come me sono sempre affamate. Entro in un cesso pubblico per svuotarmi la vescica e se non trovo di meglio per smanettarmi il cazzetto da checca che mi ritrovo. Il bagno mi accoglie con una vampata del mio profumo preferito: piscio e odore di maschio. Appena lo sento il mio buchetto reagisce istintivamente, preparandosi ad essere sfondato. Che palle, il cesso è deserto. Vado verso gli orinatoi, mi alzo la gonna vergognosamente corta, soprattutto per una come me, e vedo il mio pisellino in tiro, per quanto gli è possibile, sbucare dalle calze a rete. Comincio a pisciare e due tre volte mi si fa avanti l’idea di mettere una mano a coppa sotto il getto e bere la mia stessa rugiada. A un certo punto sento la porta aprirsi, ma non richiudersi. Chi è entrato deve essersi bloccato guardando la scena. Non capita tutti i giorni di vedere una come me, vestita da troia quale sono, con le calze a rete sulle gambe liscissime e lunghe, con i tacchi a spillo, in minigonna e un giacchetto di pelle e i capelli neri lunghi e lisci, davanti a un orinatoio. Continuo a pisciare tranquilla anche se sento un brivido alla schiena. La porta si chiude, ma sento girare il chiavistello. Mi sto eccitando…
Scat. Esperienze con la cacca | Racconto pissing di Medea
Non se ne parla mai apertamente ma nei siti ci sono categorie piene di video a riguardo dello Scat. Non sono qui a fare una lectio magistralis sul significato e le origini psicologiche di questa pulsione, ma a raccontarvi come lo vivo io. Niente di sporco o da pervertiti (cosa è poi la perversione?) ma solo un punto sottile fra il piacere, l’intimità più profonda e il lasciarsi andare completo. E nel mio caso un malcelato bisogno di dominazione. Adoro quel momento in cui l’eccitazione più totale ti fa accettare di essere trasportato ovunque la persona che è con te voglia andare. E io so bene la mia direzione. L’ho saputa con da piccola, quando interpretavo il ruolo del dottore e mettevo sotto le amiche. Le tenevo lì, a gambe aperte e culo in su, giocando, inventandomi storie così convincenti da farle rimanere ferme ad ascoltare le mie mani, i miei pensieri. Le allargavo, sentivo il loro movimento del bacino finché non andavo dove volevo io, nel culo. Li iniziava la mia sensuale tortura. Andavo a cercare, mi muovevo, chiedevo di spingere fuori finché non sentivo il loro intestino rilassarsi, lasciarmi entrare e farmi venire contro la cacca. Così, sul dito, tutta dentro, tanto per giocare come se fosse uno strumento fallico. Ma io ero piccola, non avevo idea di vibratori o plug, vedevo solo la risposta nel corpo della mia “paziente”. E la risposta poteva essere piacere, diniego o imbarazzo . Ma alla fine tutto si trasformava in eccitazione pura, estrema, incontrollabile. E allora potevo lasciare la mia amica venire con mezzo stronzo duro fuori dal culo, o ficcarglielo dentro finché non mi chiedeva di accompagnarla in bagno per liberasi; o magari ancora far scemare l’eccitazione per farmi implorare di giocare ancora e spingersi oltre.
Pisciami in bocca | Racconto pissing di Malena N
Era una domenica sera e avevo deciso come mio solito di rilassarmi un po facendomi un bagno caldo. Ero nella vasca, sudata, immersa nellacqua bollente mentre la schiuma bianca accarezzava il mio corpo inquieto. La luce rossa dei faretti rendeva latmosfera calda ed intima e tutto intorno le mattonelle bagnate gocciolavano acqua..così come gocciolavano acqua sulla fronte i miei capelli sciolti. Iniziai a toccarmi e a definire con le mani le linee del mio corpo..affondai subito un dito nella fica già morbida per poi leccarlo e assaggiare il mio sapore. Iniziai a giocare col braccio della doccia..lo posizionai fra le tette e chiusi gli occhi iniziando a segare quel filo dacciaio. Facevo su e giù e mentre lo stringevo fra i seni eccitati me lo portavo alla bocca immaginando di succhiare un bel cazzo duro. Iniziai ad armeggiare con le parti basse..mi girai su un lato e quel cazzo immaginario scivolava tra le mie cosce toccandomi sia le labbra gonfie e pronte che il buco del culo. Sentivo il rumore dellacqua che si apriva ad ogni mio movimento e mi contorcevo dal piacere spingendo quel lungo filo dacciaio su per il culo. Non mi penetrava ma spingeva e sentivo quella piacevole pressione su tutti i miei buchi profondi..ero eccitatissima e volevo scopare..volevo un cazzo vero. Ritornai dritta e poggiai la testa sul bordo della vasca dal lato del cesso. La spinsi indietro..quasi fuori dalla vasca e iniziai ad entrarmi dentro prima con un dito, poi con due..ci poteva entrare un palo di ferro in quella fica tanto ero su di giri! Sentivo lacqua scorrere dai miei capelli e battere sul pavimento ed ero così piegata allindietro che potevo vedere il cesso aperto. Mi strinsi una mano in gola..avevo una gran voglia di esser presa con forza e di essere scopata ovunque..così..bagnata e scivolosa..sudata e vogliosa..completamente fuori di me dalleccitazione. Sospiravo e gemevo in quel bagno che ormai era tutto un vapore..alzai le gambe sui bordi..ero sguaiatamente aperta e sfatta dal calore.. finché non apri la porta ed entrò.
Vicina milf | Racconto pissing di ocima
Basato su una storia vera di circa due anni fa:
E stato il mio primo pompino: lho fatto a mio cognato (PARTE 7) | Racconto pissing di Mistersex
Erano le prime ore del mattino. Avevamo passato tutta la notte a parlare di porcate, a bere birre, a stuzzicarci con pizzicotti e palpate reciproche ai nostri pacchi sempre gonfi.
Scat. Esperienze con la cacca | Racconto pissing di Medea
Non se ne parla mai apertamente ma nei siti ci sono categorie piene di video a riguardo dello Scat. Non sono qui a fare una lectio magistralis sul significato e le origini psicologiche di questa pulsione, ma a raccontarvi come lo vivo io. Niente di sporco o da pervertiti (cosa è poi la perversione?) ma solo un punto sottile fra il piacere, l’intimità più profonda e il lasciarsi andare completo. E nel mio caso un malcelato bisogno di dominazione. Adoro quel momento in cui l’eccitazione più totale ti fa accettare di essere trasportato ovunque la persona che è con te voglia andare. E io so bene la mia direzione. L’ho saputa con da piccola, quando interpretavo il ruolo del dottore e mettevo sotto le amiche. Le tenevo lì, a gambe aperte e culo in su, giocando, inventandomi storie così convincenti da farle rimanere ferme ad ascoltare le mie mani, i miei pensieri. Le allargavo, sentivo il loro movimento del bacino finché non andavo dove volevo io, nel culo. Li iniziava la mia sensuale tortura. Andavo a cercare, mi muovevo, chiedevo di spingere fuori finché non sentivo il loro intestino rilassarsi, lasciarmi entrare e farmi venire contro la cacca. Così, sul dito, tutta dentro, tanto per giocare come se fosse uno strumento fallico. Ma io ero piccola, non avevo idea di vibratori o plug, vedevo solo la risposta nel corpo della mia “paziente”. E la risposta poteva essere piacere, diniego o imbarazzo . Ma alla fine tutto si trasformava in eccitazione pura, estrema, incontrollabile. E allora potevo lasciare la mia amica venire con mezzo stronzo duro fuori dal culo, o ficcarglielo dentro finché non mi chiedeva di accompagnarla in bagno per liberasi; o magari ancora far scemare l’eccitazione per farmi implorare di giocare ancora e spingersi oltre.
Daniela, la dea del pompino | Racconto pissing di Vecchiobambino
INTRODUZIONE
Pisciami in bocca | Racconto pissing di Malena N
Era una domenica sera e avevo deciso come mio solito di rilassarmi un po facendomi un bagno caldo. Ero nella vasca, sudata, immersa nellacqua bollente mentre la schiuma bianca accarezzava il mio corpo inquieto. La luce rossa dei faretti rendeva latmosfera calda ed intima e tutto intorno le mattonelle bagnate gocciolavano acqua..così come gocciolavano acqua sulla fronte i miei capelli sciolti. Iniziai a toccarmi e a definire con le mani le linee del mio corpo..affondai subito un dito nella fica già morbida per poi leccarlo e assaggiare il mio sapore. Iniziai a giocare col braccio della doccia..lo posizionai fra le tette e chiusi gli occhi iniziando a segare quel filo dacciaio. Facevo su e giù e mentre lo stringevo fra i seni eccitati me lo portavo alla bocca immaginando di succhiare un bel cazzo duro. Iniziai ad armeggiare con le parti basse..mi girai su un lato e quel cazzo immaginario scivolava tra le mie cosce toccandomi sia le labbra gonfie e pronte che il buco del culo. Sentivo il rumore dellacqua che si apriva ad ogni mio movimento e mi contorcevo dal piacere spingendo quel lungo filo dacciaio su per il culo. Non mi penetrava ma spingeva e sentivo quella piacevole pressione su tutti i miei buchi profondi..ero eccitatissima e volevo scopare..volevo un cazzo vero. Ritornai dritta e poggiai la testa sul bordo della vasca dal lato del cesso. La spinsi indietro..quasi fuori dalla vasca e iniziai ad entrarmi dentro prima con un dito, poi con due..ci poteva entrare un palo di ferro in quella fica tanto ero su di giri! Sentivo lacqua scorrere dai miei capelli e battere sul pavimento ed ero così piegata allindietro che potevo vedere il cesso aperto. Mi strinsi una mano in gola..avevo una gran voglia di esser presa con forza e di essere scopata ovunque..così..bagnata e scivolosa..sudata e vogliosa..completamente fuori di me dalleccitazione. Sospiravo e gemevo in quel bagno che ormai era tutto un vapore..alzai le gambe sui bordi..ero sguaiatamente aperta e sfatta dal calore.. finché non apri la porta ed entrò.
Addestramento Schiavo WC | Racconto pissing di degainnn
Mistress X.
Jessica,Mia moglie e Secondo. Golden Rain | Racconto pissing di Cornelio Scipio 63.
Avevamo conosciuto per caso Secondo,un uomo vissuto,con la passione delle belle donne e della vita ruggente.Lei laveva notato ed una sera mi disse:Quelluomo che tipo,lo sai che mi guardava insistentemente?;ma la cosa finì lì.Siamo entrambi cresciuti in famiglie moderne e la gelosia non è nel nostro stile di vita;ma quella uscita accese in me un desiderio profondo,costante e sempre più perverso di pensarli isieme.In realtà,come ogni fantasia,si accresce con desideri sempe piuosceni.La immaginai quindi che aveva accettato un suo invito,chiaramente teso a far sesso con lui.Si incontrano,la confidenza cresce,si sfiorano,si abbracciano si spogliano….. Jessica era seduta sul ripiano della libreria vestitasolo con due zoccoli plasticonitacco 12.La posizione esaltava il suo fisico di falsa magra.La vista trasversale,il seno luccicante di sudore,la fiera curvatura delle natiche,le convessità delle gambe e della cosce,perfino le lievi imperfezioni(le smagliature,le lentiggini sulla scollatura..addirittura le vene che spiccavano sui piedi,evidenziate dallo stacco degli zoccoli),la rendevano più desiderabile.Secondo si era totalmente spogliato;i muscoli del corpo pur snello,ben definiti,la guardava appoggiato alla porta.Il suo cazzo turgido,lucido in completa erezione sembrava un dio in attesa di un sacrificio.Quella femmina superba,lontana adesso era la,aveva accettato il suo invito,pur chiarissimo,era ormai la sua vacca.Eppure Jessica lo guardava con atteggiamento compiaciuto.Ti piaccio,Secondo? Si-sibilò lui a stento-E cosa mi faresti?Cosa le farei?pensò-SecondoQuesta ti sta sfidando,sta offendendo la tua virilità…oppure continuava il gioco in sua presenza,in una sorta di sordida uguaglianza;entrambi nudi,entramcbi traditori dei propri partner,entambi fieri di quella scabrosa situazione eppure imbarazzatiE me lo chiedi? Te lo chiede,certo,rispose lei passandosi la mano sui peli della fica. Ti scoperei per ore,te lo farei succhiare,ti leccherei sino a farti urlare,a farti urlare mentre ti inculo,troiaE lei.Solo questo?rispose sfrontata.Allora andiamoAndiamo a scopare Secondo era preso da quella situazione,felice:Sarebbe stata il suo oggetto,quella femmina così attraente,fino ad oggi sconosciuta..;dopo pensò che,chiamato allimprovviso da Jessica,non era ancora andato alla toilette.-Aspettami,devo devo pisciare.Appunto,lo spronoprendendolo a braccettoandiamo. Si diresse con lui sul retro della cascina,nella vecchia aia,abbandonata;il cielo si era rannuvolato,ma la calura non era calata.Il terreno era riarso,la polvere si alzava a mulinello appena lo si calpestava.un silenzio da primo pomeriggio avvolgeva lintera situazione.Jessica sorrise,contraddittoriamente ingenua.Prese in mano il membro di Secondo poi,fatti due passi avanti si inginocchio davanti a lui. Sorrise-Non te aspetti vero questo?disse convinta,con lo sguardo voglioso.Dopo si girò di fianco,le braccia strette dietro la schiena,come legate:un gesto di sudditanza,di schiavitù.Sottomissione totale.Il seno era schiacciato su un monticello di terra quasi una volontaria umiliazione.Il sudore le faceva aderire il terriccio al corpo,in un mischiarsi di naturale e di umiliante,un sasso,puntato su un capezzolo la martoriavama però evidentemente la faceva eccitare;anche il culo,da un lato era sporco di polvere,dallalto umido di sudore,memtre gocce dalla vagina bagnavano il terreno,segnandolo.Ma il superbo,inimitabile era dato dalle cosce,dalle gambe,dai garetti impolverati,come un animale preso alla catena,coronati da quei tacchi puntati su muro a secco. Ora,allorasi zittì lei,Secondo era spiazzato ed attonito.Ma cosa chiedeva? Capi appena dopo:Pisciami addosso,SecondoEcco perchè si era presentata con quei tacchi volgari,di basso costo,da travestito;erano lavabili!Pisciami addosso,urlò in falsettopisciami addosso-quasi impermalita perchè non lo sentiva….Allora Secondo si trattenne un momento e dopo rilasciò i muscoli afferrandosi il cazzo.Il primo getto di piscio la colpi tra il petto e la spallsa destra lavandogli via la polvere ma Jessica si appoggionuovamente al terreno rotolandosi in quel fango dallodore aspro.Lui si svuoto completamente. Il fiotto la raggiunse sulla schiena,sul culo,in faccia,sui piedi con le unghie dipinte di marrone,sugli zoccoli a spillo.Sì,Secondo,pisciamela tutta addosso,lavami,sporcami,gridava lei appagata e fiera:quelluomo da lei era stato portato ad una inarrivabile perversione:si dimenava,si leccava i seni,mentre strisciava nel fango piscioso,si infilava le mani,tra le gambe,si stringeva con forza i capezzoli,si metteva un dito nel buco del culo..Questo non lo avevi pensato,vero,Secondo?Gridò alla fine in pieno orgasmoVedi che sono la tua lurida troia?,sussurrò infine spossata e ansimante,appoggiando i tacchi sul muro consumato-