Mio padre e il nonno | Racconto incesti di erica

Mi chiamo Anna, ho 18 anni mi piace scopare con donne e uomini di tutte le eta. Sono mora capelli a caschetto, occhi neri, una terza di seno, un culetto sodo e tondo. Vorrei raccontarvi cosa mi e successo sabato scorso, dato che faceva molto caldo giravo x casa con una cannottiera lunga fino a meta gambe senza reggiseno,e un perizoma nero. In casa eravamo io, mio padre e mio nonno, mio padre bellissimo 45enne,mio nonno 65enne normale, mia madre era fuori tutto il giorno con mia nonna a fare compere e sarebbero rientrate in tardo pomeriggio.Dissi a mio nonno e mio padre se volevano un caffe , dissero di si e mentre ero in cucina a prepararlo un paio di volte misi il mio culo in bella vista e notai con piacere gli sguardi compiaciuti dei mie uomini.Nel poggiare il vassoio sul tavolo la canottiera si scosto dai mie seni mettendoli in mostra,mio padre disse stai diventanto sempre piu bella figlia mia ,e riferendosi a mio nonno disse non credi Mauro? Mio nonno annui e mi dette una pacca sul culo.Troietta come sono sentivo la mia fichetta dipilata bagnarsi, la mattinata scorreva tranquillamente fino a quando vidi mio nonno pisciare, rimasi senza parole nel vedere il suo cazzo che da moscio era enorme,la fichetta si bagno ancora di piu ero al limite avevo voglio di cazzo!!! Andai in camera mia e nella fretta di sditalinarmi lasciai la porta semiaperta. Mi misi sdraiata nel letto a gambe aperte ,scostai il perizoma e senza pensarci due volte mi infilai due dita nella fica, chiusi gli occhi e iniziai a godere fino a raggiungere un orgasmo spaventoso….vengooooo !!!!!!Quando aprii gli occhi vidi mio padre e mio nonno dentro la stanza con i loro enormi cazzi in mano gia in tiro.Senza dire una parola mi si avvicinarono e iniziarono a levarmi quel poco di vestiti che avevo addosso, mi lasciai andare ,iniziarono a toccarmi e leccare in tutti i posti fica,tette ,buco del culo bocca ero in estasi.IL primo cazzo ad entrarmi in bocca fu di mio nonno ,era enorme,presi a succhiarlo e infilarmelo in bocca con fatica , mio padre nel frattempo mi leccava la fica in maniera fantastica colavo enormi quantita di liquido vaginale che mio padre con un dito raccoglieva e mi ci lubrificava il buco del culo infilandoci tutto il dito poi due ed infine tre, non risistetti piu ebbi il mio primo orgasmo.MI sembrava di essere in un film porno, mio nonno si distese sul letto e mi fece cenno di infilarmi il suo cazzo nella mia fica , fu fantastico mi sentivo la fica aprirsi ,quando il mio culo tocco le sue palle capii che ero riuscita a prendermi dentro la fica ben 23cm di cazzo era la prima volta ,iniziai a cavalcarlo come una troia,siiii nonno sfonda la tua nipotina troia…dalla mia bocca uscivano frasi degne di una grande zocccola interrotte dal cazzo di mio padre che mi infilo il suo meraviglioso e non meno piccolo cazzo in bocca, venni per la seconda volta, bagnai completamente le palle di mio nonno, dopo che avevo ben succhiato il cazzo di mio padre, lui me lo sfilo di bocca mi venne dietro mi fece appoggiare completamente addosso a mio nonno mi lubrifico ancora una volta il buco del culo, appoggio la sua cappella e con delicatezza mi fece scivolare il suo cazzo dentro il mio culetto ,pensavo di svenire mi sentivo riempita fino allo stomaco,dopo qualche attimo mi fecero riprendere e iniziarono a scoparmi insieme era la mia prima doppia penetrazione ,di dicevano godi puttana e io siii sono una troia scopatemi quando volete godoooooo dopo circa mezzora di scopata dove mi fecero cambiare verie posizioni mi fecero ingignocchiare e aprire la bocca per ricevere enormi quantita di sborra in faccia sulle tette nei capelli,eravamo stanchi morti,avevo i due buchi completamente aperti,avevo goduto come non mai.baciai mio padre e mio nonno con la promessa di farlo di nuovo… mio nonno disse certo troietta lo faremo di nuovo ma …. insieme a nonna e tua madre ,a sentire quelle parole la mia fica si bagno di nuovo…..

La nonna e la nipote | Racconto etero di ringhio76

nel paese in cui vivo cè una signora ormai settantenne che è sempre stata di vedute aperte e libertina, adesso è vedova ma era generosa con tanti anche quando il povero marito (cornuto) era in vita. con me ci aveva provato qualche volta in passato ma conoscendo suo figlio, di cui sono stato compagno di classe alle scuole medie, e sapendo che è un tipo poco raccomandabile ho sempre gentilmente declinato linvito. a volte mi sarebbe piaciuto, specie anni fa quando era veramente una bella e tutti in paese sapevano che passava da un cazzo allaltro come bere un bicchiere dacqua. come già detto nel corso degli anni mi ha invitato più volte a casa, ho sempre rifiutato ma qualche volte mi sono chiesto a quanto poteva essere porca a letto.

La nonna e la nipote | Racconto etero di ringhio76

nel paese in cui vivo cè una signora ormai settantenne che è sempre stata di vedute aperte e libertina, adesso è vedova ma era generosa con tanti anche quando il povero marito (cornuto) era in vita. con me ci aveva provato qualche volta in passato ma conoscendo suo figlio, di cui sono stato compagno di classe alle scuole medie, e sapendo che è un tipo poco raccomandabile ho sempre gentilmente declinato linvito. a volte mi sarebbe piaciuto, specie anni fa quando era veramente una bella e tutti in paese sapevano che passava da un cazzo allaltro come bere un bicchiere dacqua. come già detto nel corso degli anni mi ha invitato più volte a casa, ho sempre rifiutato ma qualche volte mi sono chiesto a quanto poteva essere porca a letto.

Le impellenti e gradevoli esigenge di mio genero | Racconto incesti di Mariasuocera

Io sono Maria, una donna di 55 anni di bella presenza. Certamente non posso dire di essere una ragazzina o una 40enne rampante ma, altrettanto certamente, posso dire che faccio ancora la mia bella figura. Tutto sommato sono ancora attraente essendo snella e con un bel corpo. Prima del fattaccio, che sarà oggetto del mio racconto, non avevo mai tradito mio marito, anche se, da una decina di anni, il sesso tra noi è proprio al lumicino. Non mi sono mancate nemmeno le occasioni, ma il nostro, insomma, è un paesino di appena 1000 abitanti. Nella mia stessa situazione era ed è una mia intima amica; anche i nostri mariti sono amici, amici di quelli che si spartiscono il sonno. Capirete quindi la confidenza tra di noi e le confidenze che ci siamo sempre fatte. E fu così che 3 anni fa, messe da parte dai nostri rispettivi mariti ma vogliose, ci siamo messe a lesbicare tra noi. E stata e continua ad essere unesperienza fantastica. Non sono quindi una santa senza peccati ma tutto avrei potuto immaginare tranne quello che è accaduto recentemente. Mia figlia, 26 anni, è stata assunta da un ente. Prima di essere immessa in servizio, fortunatamente nella stessa città capoluogo di provincia, a pochi km dal paesino dove vivo io, dove vive lei con Beppe, suo marito, e la bambina di appena 5 mesi, avrebbe dovuto frequentare un corso di formazione previsto e organizzato dallo stesso ente nella sede regionale distante poco meno di 150 km. Una follia viaggiare giornalmente per cui, avendo fra laltro tutto spesato, sarebbe rientrata venerdì pomeriggio e sarebbe ripartita domenica pomeriggio. Quindi ho dovuto trasferirmi a casa loro per accudire la nipotina che, fortunatamente, aveva iniziato lo svezzamento. Mio marito sarebbe venuto di tanto in tanto, soprattutto la mattina e per il pranzo. Con mio genero non ho avuto mai problemi: bel ragazzo 29enne, educato, rispettoso e con il quale vado perfettamente daccordo. La prima settimana tutto normale. Io dormivo nella stanzetta naturalmente con la culletta della nipotina accanto. Il mercoledì della seconda settimana, dopo pranzo, dopo che mio marito era andato via e la bambina dormiva, ero seduta in poltrona a seguire la tv. Improvvisamente vedo arrivare velocemente, nella mia direzione, mio genero tenendosi con la mano sinistra lelastico della tuta e la mano destra dentro, sul cazzo. Che ha? mi sono chiesta. Mi dice di scusarlo ma che non resiste più. Quindi mi raggiunge e tira fuori un cazzo che, ancora mezzo moscio, è più grosso di quello di mio marito. Resto sbalordita sia del cazzo che del suo comportamento. Mi chiama suocera, come quando scherziamo e quando mi sfotte e dice che non ci può fare niente e che non ce la fa più e siccome Loredana, mia figlia nonché sua moglie, non cè a chi deve rivolgersi? Chi la deve sostituire? Gli dico di coprirsi subito e che non si deve neanche permettere di pensare una porcheria del genere. Cerco di spingerlo indietro e di alzarmi ma tenendomi dalla nuca mi tiene ferma e mi sbatte quel coso sulle guance e sul muso. Sono fuori di me ma quel coso ha un buon odore e sentirmelo sbattere sul muso non mi è indifferente. Intanto è già duro e non appena cerco di parlare mi ritrovo la cappella in bocca. Non mi trovavo in una situazione del genere, con un cazzo in bocca, non so più da quanti anni. Con mio marito non lo faccio più, né con nessun altro. Mi diletto con la fica e il clitoride della mia amica ma ritrovarmi con un bel cazzone in bocca è tutta unaltra cosa. Che sensazioni! Dimentico pure che si tratta del cazzo del marito di mia figlia, di mio genero che, per letà che ha, potrebbe essere pure lui mio figlio. Non so cosa mi succede ma prendo a giocare con quella cappella calda, grossa e gustosa. Lui geme e va più dentro nella mia bocca. Porto su le mani, con la destra lo prendo e con la sinistra vado sulle sue palle gonfie; quindi prendo a spompinarlo. Che bello! Avevo dimenticato cosa si provasse con un cazzo in bocca. Geme, mi dice che sono brava, che gli piace e prende a muoversi come se mi scopasse nella passera. Mio marito nella mia bocca non laveva mai fatto. Mi scopa sempre più velocemente fino a quando capisco che sta per venire. Non me lo tira fuori e il suo sperma mi fa quasi affogare. Però! Che gusto! Avevo dimenticato il gusto dello sperma. Prende il fazzoletto dalla tasca, me lo tira fuori e si pulisce. Anchio cerco qualcosa per pulirmi e corro in bagno. Quando esco io, entra lui. Siamo entrambi mortificati e non ci guardiamo nemmeno. Sento che sta facendo la doccia. Dopo mi chiede per la cena ed esce per comprare qualcosa. Penso a quello che è successo e non ho nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio. Figuratevi quando telefona mia figlia: è come se mi vedesse o come se capisse dalla mia voce, tanto che mi chiede il perché del mio balbettio. Non me ne ero accorta. Meno male che qualche minuto dopo si sveglia la mia adorata nipotina e mi distraggo. Quando rincasa mi elenca quello che ha comprato e si mette a giocare con sua figlia. Io faccio la doccia e, come le altre sere, con i riscaldamenti sto leggera: pigiama e vestaglietta. Mentre do la poppata alla bimba lui si cambia: sotto tuta e maglietta. La bimba si addormenta e preparo. Ceniamo mentre seguiamo il tg. Muti; non parla nessuno. Certi momenti mi sembra pentito; io mi vergogno di stare seduta al suo fianco. Dopo cena io riordino e seguo un film. Lui si trasferisce per seguire, sullaltra tv, la campagna referendaria sulla riforma costituzionale. Alle 11,00, dopo la poppata alla bimba, gli auguro la buonanotte e gli dico che vado a letto. Dopo una decina di minuti va a letto pure lui. Le camere da letto sono vicine, in fondo al corridoio proprio di fronte e, come le altre sere, lasciamo le porte aperte per ogni evenienza. La luce del suo comodino però resta accesa ed ad un tratto, come quando mi sfotte o scherza, chiama: Suocera? Cosa cè? Mi dispiace Acqua passata. Non ci pensare più Si, va bene. Però mi dispiace per te perché non hai goduto Non ho bisogno. Non ho le tue esigenze urgenti. Sono nervosa e visto che siamo in argomento voglio dirgliene di santa ragione. Quindi mi alzo e mi fermo proprio davanti alla porta appoggiandomi con la spalla sul battente e incrociando le braccia. Evidentemente questo mio comportamento è interpretato in modo completamente opposto alle mie reali intenzioni. Mi pento di essermi alzata. Infatti si scopre, tira giù pigiama e slip e mostra il suo cazzo mezzo moscio. Gli dico che si era già permesso una volta e che non si deve permettere più. Per tutta risposta lo impugna e prende a segarsi lentamente. Solo lì impalata a guardare e deglutendo. Non so nemmeno come richiamarlo che lui mi ripete che è dispiaciuto per me perché non avevo goduto. Non mi è indifferente quella scena e non so cosa mi prende. Mi dice che mia figlia in questi casi prima se lo mette fra le tette e poi in bocca. Sto per dirgli che è un porco e invece gli dico che le mie tette non sono grosse e sode come quelle di mia figlia. Non so che espressione ha il mio viso, ma se traspare tutta le mia voglia non sto facendo proprio una bella figura. Altro che riprenderlo! Il suo cazzo è duro e lo lascia libero. Svetta dritto. Non è meno di 22-23 cm e il mio sguardo è fisso lì. Mi dice di fargliele vedere ed è sicuro che sono bone come quelle di mia figlia. Mi sento una stupida e senza rendermene conto lo raggiungo, mi fa spazio spostandosi e mi seggo sul bordo del letto. Me ne ero resa conto in bocca ma adesso, ammirandolo con tutta tranquillità, mi rendo conto che è veramente grosso. Lo impugno e lo sego piano; subito la sua mano destra è sulla mia tetta sinistra. Sono in pigiama e non ho reggiseno; il mio capezzolo è subito turgido e me lo stuzzica stringendolo fra il pollice e lindice. Purtroppo gemo e va a sfilarmi il sopra pigiama. Non mi rendo nemmeno conto: lascio per un attimo il cazzo e sono io stessa a sfilarmelo del tutto. Sono con le tette al vento davanti s mio genero il quale, palpandole, suscitando la mia libidine, mi dice che sono stupende. Intanto riprendo a segarlo dicendogli come possono piacergli le mie tet
te abituato con quelle di mia figlia. Mi toglie la mano dal cazzo e mi dice che se continuo così lo faccio venire presto. Si alza, si libera di tutto quello che indossa restando nudo, allarga le gambe quasi a cavallo sulle mie cosce e me lo pianta fra le tette. Lo tengo stretto, si muove lentamente e me lo fa sbattere sul mento. Da lì a prenderlo in bocca e spompinarlo non ci vuole niente. Mi sento ringiovanire; mi dice di come sono brava e geme; il sangue mi bolle dentro e penso a quanto sia fortunata mia figlia ad avere un cazzo così sempre a disposizione. Me lo sfila dalla bocca, mi fa alzare e si siede lui. Prende a leccarmi le tette e a mordermi i capezzoli. Va giù lentamente con la lingua abbassandomi pure il sotto del pigiama e le mutandine. Si sofferma sul ventre, poi fra la peluria e, palpandomi il culo, ancora giù. Per istinto allargo le cosce e sento la sua lingua fra le cosce e la lambirmi il clitoride. Impazzisco e sussurro un lungo siiii. Si alza pure lui; mi stuzzica il clitoride con la mano; io impugno il suo cazzo e sento la sua lingua fra le labbra; laccolgo nella mia bocca vogliosa succhiandola e intrecciando la mia. Presa dalla lussuria e dalla voglia di gustarmi il suo cazzo dimentico pure che si tratta di mio genero, il marito di mia figlia. Me lo fa ricordare lui quando, sdraiandosi supino, mi porta su a cavalcarlo. Sono su; mi strofino la fica sulle sue palle e sul suo cazzone ansimando e poi, io stessa, mi sollevo sulle ginocchia, me lo punto, vado giù e me lo sento penetrare. Mi dice: Ora capisco perché mia moglie è così troia, assomiglia a sua mamma! Lo guardo; mi sento completamente infilzata e sento piaceri e sensazioni che avevo dimenticato. Grido perché è troppo bello. Lo cavalco muovendomi su e giù e avanti e indietro mentre lui mi tortura le tette. Subito ho un orgasmo godendo come avevo dimenticato che si potesse godere. Mi butto giù e le nostre lingue si intrecciano in un turbinio di passione, di libidine e di lussuria. Quel porco che è mi incita dicendomi pure che ho le cosce bone e una fica che ci potrebbe entrare un tir. Non finisco di godere; mi rialzo e mi gusto il suo cazzone roteando il bacino. il suo cazzone tutto dentro di me, non so come potesse entrare tutto, è come una barra di ferro incandescente che scava e allarga sempre più le pareti della mia vagina. Orgasmi su orgasmi e più ne ho più aumento il ritmo del mio bacino che roteando faccio arrivare quel porco benedetto di mio genero a non resistere più. Suocera troiaaaa grida. Mi sento inondare la vagina da un fiume bollente di sborra che mi fa prolungare ancora di qualche minuto il mio già infinito orgasmo. Senza nemmeno sfilarmi il cazzo, ancora duro, dalla fica, mi fa rotolare e lui insieme a me, ritrovandomi supina con le ginocchia su e lui che prende a pomparmi furiosamente. Le nostre bocche e le nostre lingue non hanno un attimo di tregua. Ho solo lopportunità, labbra contro labbra, di dirgli: Così mi sfondi tutta. Mi puoi fare maleeeee La troia che sei! Stai godendo come una cagna. Vero troia? Ti piace fare la troia col marito di tua figlia? Siiiii grido allargando ancora le cosce, sentendo il suo cazzone fin dentro lo stomaco e le sue palle che sbattono violentemente, prepotentemente e rumorosamente sul mio culo. E qualcosa di irreale: se non fosse per il piacere e il grande godimento penserei che si trattasse di un sogno. Ancor di più quando passa le braccia sotto le mie cosce portandole su e sollevandomi pure il bacino. Sono ripiegata su me stessa ad angolo strettamente acuto con i piedi ai lati delle nostre teste e lui a sconquassarmi a più non posso. A parte il fatto che proprio così mio marito non mi aveva mai scopata, sono meravigliata della mia condizione fisica ed atletica. Più mi sente gridare di piacere e più mi sconquassa con colpi che non avevo mai incassato in vita mia. Dopo il mio ennesimo orgasmo mi sfila il cazzo dalla fica e, tenendomi sempre nella stessa posizione, dicendomi anzi di tenermi io le gambe, scende giù e prende a leccarmi. Mi dice che ho la fica tutta aperta. Gogo e sono curiosa. Sollevo la testa nel tentativo di guardare. Riesco a vedere la sua linguaccia che gioca sul mio clitoride, che mi va dentro e poi viceversa. Mi fa impazzire. Ancora di più quando prende a leccarmi pure il culo facendomi sentire la punta della lingua che cerca di forzare lano. Mi piace. Che ci posso fare? Penso dicendo a me stessa: te lo immagini se mi vuole sfondare il culo? Non è che sarebbe la prima volta e che il mio culo fosse vergine, ma saranno una decina di anni che mio marito non lo usa più. Mentre ne sento la voglia penso pure come potrebbe il suo cazzone entrarci visto le dimensioni e la lunga inattività del mio ano. Sicuramente, penso, sarebbe terrificante. Non lo è. E come se leggesse nella mia mente la mia voglia e i miei pensieri. Si mette in ginocchio accovacciato sulle gambe e il mio bacino leggermente sulle sue cosce. Me lo sbatte sulla fica e poi giù a stuzzicarmi lano. Gli dico, mentendo, di no perché non lho mai fatto, di non scherzare con le cose serie e che non mi va. Mi dice che il mio culo è bello appetitoso e che mi vuole fare vedere come incula quella troia di mia figlia. Forza. Allinizio pensavo peggio, ma non appena pian piano va dentro mi sento lacerare tutta e gli intimo di uscire. Puttana che sono! Subito diventa bello e lui, nel frattempo mi dice tante di quelle parolacce. Prende pure a torturarmi la fica con le mani. Appena mi sente ansimare prende a fare avanti e indietro facendomi sentire il suo cazzone nel più profondo delle mie viscere. Gli dico di si, che mi piace. Godo e lui mi sborra dentro. Sento lintestino in fiamme e perdo la ragione. Lo tiro su di me ed è con tutto il suo peso dentro il mio culo con me, praticamente, piegata in due. Poi ci addormentiamo. E cosi per tutta la durata del corso di mia figlia. Quando lei torna, il venerdì pomeriggio, io vado a casa mia. Non vedo lora che arrivi la domenica pomeriggio, quando lei riparte ed io torno a fare la nonnina con la bambina e la troia con mio genero.

Serena la Tettona parte 5 | Racconto etero di GiovaOrt

La cena di Natale passò senza particolari avvenimenti, lo zio di Serena aveva passato tutto il tempo sbavando sulle bocce della nipotina che sedeva al suo fianco mentre io ero quasi diventato strabico poiché ero seduto tra la sorella, Sara, che con le sue gambe perfette attirava il mio sguardo, e la madre, anche lei fornita di un bel paio di tettone burrose. Dopo la cena Sara e Samuele uscirono per raggiungere degli amici, mentre noi cominciammo una partita a carte. Serena approfittò della situazione per far impazzire del tutto lo zio: perse di proposito quasi subito e chiese al ripugnante uomo di giocare con lui. Egli ovviamente accettò e la puttanella si sedette sul suo grembo. Mentre tutti erano concentrati sulla partita, io osservavo i movimenti di quei due: la mia ragazza muoveva lentamente ma continuamente il culo, facendo arrapare l’uomo che, al limite, chiese alla ragazza di tenere le carte. Lei non aspettava altro: sospirò felice quando l’uomo, appena liberate le mani, le poggiò prima sui fianchi della ragazza, dopodiché lentamente si spostò verso quei meloni enormi ed invitanti fino ad afferrarli con forza. Serena accentuò ancora il movimento mentre lo zio pastrugnava le mammellone della mia ragazza. Gli altri non si erano accorti di nulla ma io avevo il cazzo durissimo e dolorante, volevo cacciarlo e segarmi ma ovviamente dovetti resistere.

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