Abbiamo un pastore tedesco, ogni volta che eh in calore vogliamo che saccopia ma ogni volta che portiamo il maschio , non si vuole accoppiare . Abbiamo provato di tutto pastori tedeschi ah pelo lungo.
mia moglie scopa con il cane
Storia di un cuckold | Racconto tradimenti di MAgic49
Mi chiamo Andrea e sono un cuckold.
Schiavo di mia moglie | Racconto dominazione di Movis
Io e mia moglie abbiamo entrambi passato i cinquantanni,per rompere la monotonia di tutti i giorni e provare a rinvigorire un rapporto giunto ormai al capolinea,di tanto in tanto ci divertiamo a giocare allo schiavo e la padrona. Lei la padrona e io lo schiavo!Mia moglie e talmente entrata nella parte che crede davvero di essere la mia padrona e a me la cosa non dispiace affatto,al contrario mi piace da morire.Daltro canto da quando ci siamo sposati i pantaloni in casa gli ha sempre portati leie il mio compito e stato sempre e solo quello di non far mancare i soldi in casa,per il resto ha sempre deciso tutto lei.Per rendere più interessante il gioco,mi ha comprato un grembiulino e un perizoma leopardato,che indosso tutte le volte chegiochiamo. Cosi vestito appena svegliato gli porto il caffè a letto e se e di suo gradimento mi permette di baciargli i piedi,altrimenti con la cintura di cuoio mi fa il culetto rosso rosso. Frustarmi il culo con la cintura la eccita e la cosa piace anche a me,ecco spiegato perché alcune volte il caffè non viene buono.Dopo avermi fatto lavare i piatti e spolverare tutta casa,decide che è ora di portare a spasso il cane. Con voce secca e decisa mi ordina di mettermi a cuccia,mi mette collate e guinzaglio e se faccio il bravo cagnolino e gli riporto losso,come premio mi fa dare una leccatina al suo succoso pacco.Ma il meglio di se la mia padrona lo da quando viene il suo trombatore personale,un giovanottone di colore.Mentre lui la scopa selvaggiamente,lei mi permette di guardare ma mi proibisce nella maniera più assoluta di toccarmi luccello . Quando i nostri sguardi si incrociano,mi da del finocchio e con tono dispregiativo mi umilia dicendomi guarda come mi scopa un vero uomo. Quando poi lui copiosamente la inonda del suo piacere,io con la lingua pulisco tutto,compresa lasta ancora gocciolante dello stallone africano. Lei è la mia padrona e io sono il suo schiavo! Adoro la mia padrona!!
Un grazie al culo di mia moglie Giada | Racconto bisex di FixHard
Salve amici, oggi voglio raccontarvi come ho scoperto la mia bisessualità.
Tre amiche al bar del Privé | Racconto orge di Patrizia V.
In effetti è una coppia simpatica.
Mia moglie e lo strapon | Racconto dominazione di Deadpool80
Mia moglie era uscita per delle commissioni, ero in casa da solo e decisi di rilassarmi guardando un po di porno sul cellulare.
La mamma milf di Andrea | Racconto interviste di lamico di Andrea
Salve,sono oltre 20 anni che mi porto dentro questo segreto e che vivo male lamicizia con Andrea! Amico dinfanzia dalle elementari,ai tempi delle medie veniva insultato da molti con soliti epiteti sei un figlio di putt..o tua madre è una troia e insulti contro la più grande sorella identici alla madre! E un periodo girava voce di un filmino porno amatoriale da parte di un privato facoltoso e 5 interpreti locali donnne 4sposate e 1 con figlia al seguito che poi nel corso degli anni ho appurato fossero mamma e sorella di Andrea e in questo lungo amore segreto fatto di corna e depravazione totale Rosalba (madre di Andrea) mi fece vedere quella vhs anni 90 di loro troie madre e figlia in maschera e x bisogni economici oltre alla voglia di cazzi e puttanismo di madre e figlia! Io frequentavo quella casa,spesso ero ospite a pranzo o cena..ero uno di famiglia insomma.con Rosalba il rapporto era ottimo.aldilà che ispirava le mie pugnette ed era la mia troia da sogno! Ci prendevamo caratterialmente e da buon gustaia faceva notare spesso al figlio che ero troppo bello e che avrebbe dovuto imparare da me a vestirsi! Fatto sta che crescendo a 17anni e mezzo e sempre più preso da Rosalba grazie anche alle sue parole dolci e bellissime x me sempre!
La mia prima orgia bisessuale a Cuba | Racconto bisex di Stephan
LA MIA PRIMA ORGIA BISESSUALE A CUBA
Io moglie puttana e lui marito cornuto | Racconto tradimenti di Monia Sexy
Sono la lei di coppia brianzola, nick cpbrianzola, presente sul sito tra le esibizioniste.
Mia moglie e lo strapon | Racconto dominazione di Deadpool80
Mia moglie era uscita per delle commissioni, ero in casa da solo e decisi di rilassarmi guardando un po di porno sul cellulare.
Una moglie puttana. Camilla tra i guardoni – parte 1 | Racconto orge di Jimbo80
Dopo i fatti del cinema non ci furono grosse spiegazioni tra me e Camilla.
Io moglie puttana e lui marito cornuto | Racconto tradimenti di Monia Sexy
Sono la lei di coppia brianzola, nick cpbrianzola, presente sul sito tra le esibizioniste.
Grazia che sporca rivelazione | Racconto feticismo di PAUL 76
Questa è una storia vera che mi è successa circa quattro anni fa e che ancora oggi non riesco a togliermi dalla testa, e la mia ossessione.
Mia moglie e una puttana | Racconto tradimenti di Carletto
Non lo chiamerei tradimento, piuttosto direi marito consenziente.
La vacanza (il campeggio) | Racconto trio di Mario58
Non appena scesi a Portovecchio, cartina alla mano, ci dirigemmo in auto verso il camping che dista un tredici chilometri dal porto, verso sud. Il camping, che ha lo stesso nome del promontorio, si affaccia sul mar Tirreno allaltezza di Roma. A mezzo telegramma avevamo preso in affitto un bungalow. Sbrigate le pratiche di rito ci venne consegnata la chiave ed un inserviente ci accompagnò al nostro futuro domicilio per i prossimi quindici giorni. La casetta era immersa nel verde della macchia mediterranea, ombreggiata da alberi di pino. Si respirava aria salubre. Senza disfare le valige andammo a letto e sprofondammo in un profondo sonno ristoratore. Solo i morsi della fame poterono svegliarci che erano passate le diciotto. Avevamo dormito pesantemente per ben sei ore. Maria scelse un abitino leggerissimo a fiori ed io pantaloncini bianchi e polo. Uscimmo per esplorare il campeggio, qua e la qualcuno ancora nudo nonostante un vento di ponente mitigava la temperatura. Quando si dice “qual buon vento” mai detto fu più azzeccato in quanto nel vestirci avevamo dimenticato di essere in un camping per nudisti, per cui non eravamo i soli ad esserlo. Prendemmo un gelato nel ristorante ancora chiuso, avrebbe aperto alle sette. Una lettura veloce al menù esposto allingresso e cominciarono i primi problemi con la lingua. Aspettammo lapertura del ristorante proseguendo la nostra esplorazione, piscina, campi da tennis fino ad arrivare alla spiaggia. Una caletta con un misto fra sabbia e breccia che terminava su entrambi i lati con dei scogli. Bonsoir madame! Messieur bonsoir – disse il cameriere. Buona sera – rispondemmo. Italiani? Si siamo Italiani – risposi alla domanda di rito quando si va allestero ed ora mi aspettavo un bella Italia, pizza, mandolino invece: dove Italia? Napoli – rispondo. Ah! Bella Napoli, pizza, mandolino etc etc. (Ecco! Cosa vi dicevo?). Mangiammo ciò che il cameriere consigliò per non continuare oltre lo sfregio che entrambi facemmo della lingua Italiana (lui) e Francese (io). Restammo per un po nello spazio dedicato alla discoteca, dove alcuni improbabili rockers ballavano ai ritmi di vecchie canzoni francesi dellepoca. Continuammo lesplorazione immersi nel buio più totale, rischiarato qua e la dalle luci esterne di camper e roulotte e più ci avvicinavamo alla spiaggia, più si apprezzava il chiarore della luna ed abituandoci con gli occhi vedemmo chiaramente dove mettere i piedi ed arrivammo alla spiaggia. Restammo fermi per un po ad ascoltare il suono dellacqua sugli scogli ed andammo a dormire. La mattina seguente preparammo una ricca colazione a base di latte, caffè, succo darancia e marmellate varie con limmancabile baguette prese nel vicino market del camping. Nello spaccio ho subito la prima umiliazione, fatta di sguardi truci da parte dei clienti e della cassiera che bofonchiava: ah les italienne. Mi chiedevo cosa avessi fatto, forse non ho sal …. ma no! Entrando ho detto bogiuuuur, e allora cosa? Mi accorsi che erano tutti nudi ed ero il solo ad indossare il costume. Non ne feci parola con Maria. Solo quando, pronti per uscire, mi accorsi che Maria aveva indossato il costume, quello che fu oggetto di contesa con Gioacchino, e le dissi: guarda che il camping è naturista! Ho vergogna – rispose prontamente. Togli almeno il top – suggerii. Accolse linvito ed uscimmo dirigendoci verso la spiaggia. Alcuni commenti di Maria mi divertirono: guarda che strano quel coso! – sussurrò indicando con gli occhi un pistolino di due centimetri di proprietà di un tedesco, almeno così pensai e dallaspetto poteva esserlo. Ridemmo, sommessamente, di gusto e continuammo verso la spiaggia. Il bagnino, abbronzatissimo, dalle chiari origini nord africane, ci approntò le sdraio ed un ombrellone e contrariato disse qualcosa a Maria, capii che era per via del costume. Aprii le braccia in segno di sconforto e gli feci capire che era per via del ciclo. La mossa lo fece ridere: alor messieur no fick fick? Dal modo in cui lo disse venni preso anchio da un attacco di risa e risposi: no, niente ficca ficca. E se ne andò ridendo e divertito. Spalmai la crema sul corpo di Maria gettando sguardi indagatori intorno: diverse famiglie con figli, tutti rigorosamente nudi, alcune coppie nord-europee, molti tedeschi e qualche italiano. Misi un po di crema anchio, specialmente nelle parti basse per evitare bruciature da ciao vacanze, mi sdraiai inforcando i miei ray-ban per continuare, non visto, lesplorazione delle bagnanti e constatai che Maria era la più in forma del villaggio. Doveva, però, essersene accorto anche il nostro vicino di ombrellone. Lho beccato diverse volte a sbirciare il suo corpo. Rientrammo in casa che erano le dodici, preparammo uninsalata con dei pomodori, olive, uova ed alici. La mangiammo accompagnandola con una birra fresca ed andammo a dormire. I giorni a seguire visitammo il faro di Punta Chiappa (poteva chiamarsi diversamente?); larbre de mort; la plage de Palumbaggia e alcune puntate su Bastia, Ajaccio e lile Rousse lasciando gli ultimi sette giorni solo per il mare. Dimenticavo di raccontare di quando Maria si decise a togliere lo slip del costume, praticamente due giorni dopo il nostro arrivo. Jacques, questo il nome del bagnino tunisino, mentre arrivammo alla spiaggia si precipitò ad aprire le sdraio, restò imbambolato con gli occhi sul pelo nero di mia moglie, dimenticando di aprire la mia sdraio. Lo risvegliai dai suoi sogni e lui, con un sorriso smagliante, con il pollice in segno dapprovazione fece: maintenant fick fick, ok e se ne andò. Di sera eravamo soliti passeggiare sulla battigia, percorrevamo tutta la spiaggia da un capo allaltro e fu proprio una di queste sere che, richiamati da risa e gridolini, aggirammo lo scoglio e trovammo Jacques che montava la signora, moglie del nostro vicino di ombrellone. Ci notarono ma non si scomposero, Jacques continuò la monta con lo sguardo rivolto verso Maria e gli sorrideva, li lasciammo continuare in tutta tranquillità. Hai visto che foga? Dissi a Maria che non rispose. Andammo a letto e facemmo lamore. L indomani, molto presto, andammo in spiaggia, eravamo i primi. Jacques si precipitò a sistemarci le sdraio e si fermò a chiacchierare con noi. La lingua usata fu un improbabile miscuglio tra italiano e francese. De quale parte di Italia? Chiese. Napoli – rispose Maria. Bella Napule, io stato un poco avant de Francia – disse, poggiando una mano distratta sul ginocchio di Maria, e continuò – belle donne, scure come me. La discussione proseguì finché non dovette spostarsi per altri clienti. Stetti ancora un po sulla sdraio finché non dovetti andare in giro per rifornire il frigo. Allo spaccio del camping feci la scorta per i sette giorni a venire mentre mentre per il fresco ci andavo tutti i giorni. Al ritorno in spiaggia trovai Jacques seduto sulla mia sdraio che conversava, aiutandosi anche con gesti, con Maria che rideva di ciò che poteva capire. Si alzò per farmi sedere e scusandosi se ne andò. Mi adagiai sulla sdraio e chiesi cosa lavrebbe fatta ridere in quel modo. Non ho capito niente – disse – solo fick fick e fottere. Hai capito il bagnino! – dissi incrociando lo sguardo della vicina di sdraio, quella che si fatta chiavare dal tunisino. Mi fece un sorriso carico di significati, come a dire: adesso si farà anche la tua mogliettina! Guardai il cornuto al suo fianco e tornando a lei risposi al sorriso con un sollevamento di spalle, come a dire: chi se ne frega! Magari – pensai tra me – però deve partire da Maria e mi girai a pancia in giù per non mostrare linizio di uneccitazione. La sera, dopo aver cenato, facemmo la solita passeggiata mano nella mano sino alla spiaggia, non fu una sorpresa trovarvi il bagnino che fingeva di sistemare gli ombrelloni. Sicuramente sapeva di queste passeggiate e voleva essere sicuro di non sbagliare nellapproccio. Maria indossava un abitino di lino bianco che lasciava intravedere lo slip anchesso bianco, dei sandali in cotone avorio, non indossava il reggiseno. Mentre stavamo per accomodarci sulla sabbia, Jacques, da lontano, ci fece segno di aspettare: att
endez vous, attendez vous e corse verso di noi con due materassini da mare. Voilà madame, cest pour vous – disse con un sorriso. Grazie – rispose Maria e nel sedersi scoprì le gambe. Mentre si ricomponeva, il bagnino rise: madame, comme siete bela. Ne rise anche Maria e se ne andò nel suo magazzino. Vuoi un gelato? Dissi. Si – rispose. Ok vado a prenderlo – e la lasciai sola per arrivare al bar, in cuor mio speravo nellapproccio di Jacques. Tornai con due ghiaccioli in mano e vidi che il bagnino era tornato alla carica, era seduto di fronte a Maria e parlottavano. Diedi un gelato a mia moglie scusandomi con Jacques: se avessi saputo – dissi. De rien – rispose lui, aggiungendo – avete fastidio? Non capii subito ma dopo un attimo realizzai: no, nessun fastidio, e mangiammo il gelato. Parlando Jacques non perdeva occasione di poggiare la mano sulle cosce di Maria, lei lo lasciava fare finché scoprì le carte prolungando una carezza lungo la coscia,fino allinguine, mi guardò e disse: Maria vole Jacques e Jacques vole Maria – mentre lo diceva continuava a carezzare la sua coscia – tu volere? Guardai Maria che sorrise, mi guardai intorno e ritornando a guardare il bagnino, lui fece: buon posto per Maria venire? Senza attendere risposta la prese per la mano, si alzò e si diresse verso il capanno con Maria che lo seguiva docilmente. Li lasciai andare avanti. Entrarono nel capanno e socchiuse la porta. Li raggiunsi dopo un po, aprii lentamente la porta e vidi una scena favolosa: nel buio spiccava il bianco del vestito che veniva sollevato, dal bagnino, finché restò con il solo slip. La baciava appassionatamente, strizzandole ora il seno ora le natiche. Stettero in piedi per un bel po, le passava la mano sul pube, carezzandolo, infilando le dita tra lelastico e la pelle finché non la fece sdraiare su di un letto, messo lì per loccasione credo. Gli tolse gli slip inginocchiandosi ed iniziò a leccarla tutta, il respiro di Maria accelerava, ogni tanto un sospiro ed ogni volta sempre più frenetico. Un dito, due dita si alternavano nella fighetta alle ampie leccate di Jacques, finché non la sollevò a sedere sul letto e tirò giù i calzoncini, non portava le mutande, e mostrò a Maria un cazzo semi eretto ma che già dava ad immaginare di come fosse in erezione. Lo avvicinò alle labbra e carezzandola laccompagno allingoio di quella mazza, stranamente a punta, iniziava con la cappella fine per raggiungere una discreta circonferenza dopo un paio di centimetri, e li di centimetri ce ne erano. Maria la ingoiò a metà, di più credo sia impossibile, ed iniziò un bocchino fantastico, succhiando come a volerlo fare scivolare tutto nella sua gola. Jacques continuò a carezzarla accompagnandola nei movimenti della testa. Stanca, si fermò e guardandomi sorrise, Jacques nel frattempo si era tolto anche la maglia mostrando un petto villoso e riccioluto poi prese Maria in piedi la baciò nuovamente a lungo e senza staccarsi si adagiò sul letto trascinandola con lui continuando il bacio mentre le sue mani correvano sulle chiappe di mia moglie, le stringeva, le allargava, ogni tanto uno schiaffo alternando natica ad ogni schiaffo. Maria era in preda al suo primo orgasmo. Gli leccò nuovamente la figa per poi risalire e posizionatosi tra le sue cosce le succhiò i seni, la baciò mentre io avevo il cazzo in mano, lo toccavo delicatamente per non finire, finché non vidi la mano di Maria che preso quel cazzone lo portò di prepotenza allentrata della sua fighetta, lo strofinava sulle grandi labbra, le vedevo gonfiarsi finché scomparirono alla mia vista per laffondo di Jacques nel ventre di mia moglie. Iniziò un veloce su e giù, si fermo dopo un po per portarsi le gambe di Maria sulle spalle e ricominciò a scoparla violentemente. Maria urlava di piacere e vennero entrambi restando come morti sul lettino. Venni anchio con abbondanti fiotti di sperma. Si misero supini lui le sorrise e la baciò. Nel tornare al bungalow ci chiese: posso rivedervi qui? Rispose Maria con un si.
Mia moglie e una puttana | Racconto tradimenti di Carletto
Non lo chiamerei tradimento, piuttosto direi marito consenziente.
Io moglie puttana e lui marito cornuto | Racconto tradimenti di Monia Sexy
Sono la lei di coppia brianzola, nick cpbrianzola, presente sul sito tra le esibizioniste.
Mia moglie e una puttana | Racconto tradimenti di Carletto
Non lo chiamerei tradimento, piuttosto direi marito consenziente.
Da uomo libero a schiavo gay | Racconto dominazione di PAULOMARINAIO
Erano ormai piu’ di due anni che avevo perso il lavoro, e di conseguenza tutto mi era piovuto addosso. Mia moglie mi aveva lasciato, le banche mi avevano chiuso i conti,la mia villetta era stata pignorata Praticamente ero rimasto con poche centinaia di euro, che mi sarebbero bastati per andare avanti si e no per un paio di mesi.
Per soldi | Racconto esibizionismo di Domenico62
Per soldi
Un bellissimo stupro | Racconto gay di grillino
Estate genovese, torrida e solitaria…la città è vuota, la mia compagna è fuori città per visitare i parenti, la noia imperante. Come succede spesso, quando ti serve una cosa dentro casa, si rompe. La caldaia va in blocco, è sabato pomeriggio, che fare? Chiamo un numero che trovo nella cassetta postale, un biglietto fotocopiato scritto a mano idraulico e muratore, lavoro bene, prezzi modicidi Yuri, un operaio rumeno. Al telefono dice di arrivare in 15 minuti ed è puntuale. Apro la porta in accappatoio, ero sotto una doccia fredda comunque, trafelato, neanche mi chiudo bene con la cinta…Loperaio Yuri è sui 40 anni, con lui cè un altro operaio apprendista, anche lui rumeno, Ivan, sui 25 anni. Entrambi con le tipiche fattezze comportamenti slavi…carnagione chiara,fisico robusto,sguardo torvo e bastardo. Vanno in bagno e armeggiano con la caldaia, ogni tanto mi guardano e sorridono tra loro, non faccio caso che ho il cazzo mezzo di fuori dallaccapatoio, anche un pò eretto per via dei filmini porno che mi stavo guardando poco prima…il giovane operaio ha caldo,fa il lavoro più pesante, quindi si toglie la maglietta e rimane a torso nudo, muscoloso e sudato, i pantaloni un pò calati mettono in mostra gli addominali scolpiti…mi eccito! Faccio finta di nulla, ma il cazzo mi esce tutto fuori bello dritto, e loro mi guardano sorridendo maliziosi…io cerco di metterlo dentro ma ormai è durissimo, rimane fuori…sono imbarazzato e divento viola in faccia. I due si parlano in rumeno, sghignazzano, il giovane Ivan mi si avvicina sorridendo e senza remore mi impugna forte il cazzo e inizia a masturbarmi lentamente, prepotente, rimango di stucco e lo lascio fare…tu italiano sei eccitato da operai rumeni?…noi potere fare lavoro extra…oltre caldaia…vuoi? ho paura a rifiutare, magari mi picchiano o mi rompono la caldaia, sono impietrito dalla paura. Ivan si slaccia i jeans e li cala con le mutande bianche, mettendo in mostra un cazzo stupendo,enorme,già mezzo duro…ha un fisico statuario! Mi prende la testa con forza e mi spinge in ginocchio e con una mano mi infila quelluccellone in bocca!Lo ingoio a fatica, mi costringe a spompinarlo,mi tiene la testa e muove il bacino scopandomi in bocca…guardo il vecchio Yuri, che divertito si è già tirato fuori il pisello e si masturba sul bordo vasca, poi si alza e viene vicino a noi, il giovane Ivan gli passa la mia testa e faccio un pompino anche a lui. Sono stordito,ingoio alternativamente quei due enormi cazzi senza pensarci,come un automa…se mi vedesse mia moglie!Li sento pulsare e gonfiarsi sempre più tra le mie labbra, gli impugno i membri e li masturbo da brava troia,gli sfioro i grossi coglioni facendoli gemere ancora di più i due rumeni bastardi!Ogni tanto, quando rallento per i dolori alla mandibola, mi assestano uno schiaffo o un cazzotto in faccia per sollecitarmi…fa male ma riprendo a spompinarli con più foga!Yuri poi mi prende per i capelli e mi spinge verso il lavandino,mi mette a 90° e prende un pò di sapone liquido e lo infila con le sue dita nel mio culetto stretto stretto,poi se lo passa sulluccello mormorando ora amico ti facciamo il culo…e tu stai zitto, sennò ti picchiamo, ok? fatti violentare e ce ne andiamo tranquilli, ok? io sono atterrito ma eccitato da tanta violenza gratuita, e annuisco con la testa vi prego, non fatemi del male, vi prego…fate piano…fate piano…farò come dite e rilasso il culo in attesa dello sfondamento…Yuri mi allarga le chiappe,mi infila la cappella dentro spingendo senza pietà,spaccandomi il buco del culo con pochi colpi! Il dolore è lancinante, urlo forte aaaahhhh cazzooooo che dolore…noooo ti prego, pianooooo per Dioooo!! ma il vecchio rumeno non si ferma, il suo cazzone ignorante dilaga nella sfintere,e inizia a scoparmi come un cane,tenendomi fermo per le anche,facendo dentro e fuori con quella mazza enorme e dura come il ferro! Il giovane Ivan ci guarda e si masturba, poi si avvicina al mio viso e mi costringe a prendergli il pisello in bocca dai cagna in calore, succhia, succhia Ivan…sei troia! il suo cazzo bollente e rigido mi scopa la gola,provo a masturbarlo ma non riesco a prendere il ritmo tra i colpi in culo dello Yuri e la spinta in bocca dellIvan.Dopo si cambiarono i ruoli, Ivan mi entrò nel culo, devastandomi, e Yuri mi chiavò il suo pisello in bocca, in modo animale, mi costrinse a succhiarlo tutto. Ivan mi scopò come un ossesso, con i suoi 25 anni, sembrava un martello pneumatico, il cazzo entrava e usciva a un ritmo incredibile…io soffrivo come un cane, il culo era in fiamme ma godevo come una puttana, col cazzo enorme di Yuri che mi sbatteva in viso, sulle labbra, dentro la bocca…aveva una cappella enorme…entrambi!Poi Ivan si sfilò da me,sedette sulla tazza e mi tirò sopra di lui, impalandomi senza pietà,rimasi senza fiato per come il suo palo di carne entrò di botto dentro la mia pancia…muoviti troia, muoviti italiano di merda….prendi il cazzo rumeno, dai… provai a ancheggiare come una donna,ma ero immobilizzato da quellenorme cazzo,allora provai a fare su e giù, spingendo con le gambe. Ero così eccitato che iniziai a masturbarmi da solo,Ivan mi accarezzava la schiena e i glutei, come a una femmina…Yuri davanti a me si toccava il cazzo e rideva, ogni tanto mi dava qualche schiaffo in faccia per sfregio, ma non sentivo nulla tanto era il dolore del cazzo in culo che mi sfondava e leccitazione…presi il grosso pisello di Yuri e lo masturbai per tenerlo buono…mi accorsi poi che stavo sborrando da solo, senza toccarmi, allora mi segai e schizzai un fiume di sperma in aria, continuai a masturbarmi, schizzando ancora, ma il cazzo non si ammosciò tanto ero eccitato. Yuri sorrise soddisfatto abbiamo fatto venire litaliano frocio…gli piace il cazzo rumeno ehh?! gli sorrisi imbarazzato, e continuai a masturbare quel cazzo dacciaio, fino a che lanziano Yuri non grugnì qualcosa in rumeno, mi prese la testa e con forza labbassò sulla sua cappella…non feci in tempo a aprire la bocca che un getto di sperma mi colpì in pieno viso, bollente e vischioso…aprì la bocca per ingoiare il cazzo e altri schizzi mi inondarono la gola…bollenti e vischiosi! Succhiai il pisellone di Yuri spinto da lui stesso, finchè non mi si ammosciò in bocca…Ivan continuava a scoparmi senza sosta, ma anche lui dopo pochi minuti strillò qualcosa nella sua lingua, mi strinse forte i fianchi per impedirmi di alzarmi e avvertii la sua cappella emettere un fiume di sperma caldo caldo nella mia pancia aaaahhhh cazzo cazzo…sborroooo….vengo frocio di merda italiano…ti sborro in tuo culo!!! Ivan venne scosso da violente convulsioni…il suo cazzo lo spinse bene dentro il culo e si scaricò tutto…fu bellissimo! Mi scopò ancora un pò, poi mi fece alzare, mettendo in mostra il suo pisello sporco di sperma e umori anali…ancora bello dritto! Mi guardò con aria di sfida, sorrise beffardo al suo amico Yuri…io non sapevo cosa fare, mi vergognavo come una bambina e allora dissi volete una birra fresca? al loro assenso, gli offrii due lattine di birra, che si scolarono dun fiato. Mi sedetti sulla tazza, guardandoli bere e ruttare come porci, ancora mezzi nudi, coi grossi cazzi penzoloni, la cappelle di fuori…Mi guardarono anche loro infoiati, si avvicinarono e Yuri disse senti stronzetto italiano, prima di andarcene, fai un regalo a noi…prendi cazzi in mano, dai… capii cosa volevano, rassegnato gli impugnai entrambi i piselli in mano e li masturbai velocemente! Mi vidi crescere quei grossi cazzi tra le dita, fu una sensazione stupenda, le cappelle si gonfiarono…le palle ballarono al ritmo delle mie pippe…mi guardavano divertiti, bevendo birra in modo truculento, che gli colava anche sul petto. Dopo poco sborrarono quasi insieme, prima Ivan con una serie violenta di schizzi poi Yuri, al quale gli fuoriuscì lentamente dalla cappella una colata di sborra…mi sporcarono mani e petto…grugnirono qualcosa in rumeno godendo. Finita la sega, si rivestirono ancora sporchi, mi diedero un buffetto in testa e andarono verso la porta…gli dovetti dare 50 € per
lintervento, più altri 50 € per la violenza carnale subita!
La fine | Racconto sentimentali di Piccola Ale 91
Probabilmente questa sarà lultima notte che passerò in questa casa….e sicuramente questo sarà il mio ultimo racconto.
Giovanna la ninfomane, finalmente si fa montare da un gruppo Doberman, sarà uno spettacolo stupendo per un pubblico sempre più esigente | Racconto zoofilia di Mauro il migliore
Questo racconto come gli altri che ho pubblicato e che pubblicherò, sono frutto della mia totale fantasia … avranno sempre come protagonisti una bella coppia quarantenne formata da una splendida figa sempre rasata e sempre ben aperta a ogni tipo di penetrazione, con due tettone meravigliose con grandi capezzoli scuri, un culo non piccolissimo compensato da un buco slabbrato, amante dei tatuaggi con scritte che non lasciano nessun dubbio alla porcaggine di questa troia, dei piercings sia sulle lunghe labbra della figa che sui grandi capezzoli , di nome Giovanna e suo marito Mario praticamente impotente da anni dopo un’operazione sbagliata, che si diverte a stimolare la troia che è intrinseca nella sua amata mogliettina, cedendola a tutti quelli che vogliono usare e sfondare i suoi buchi.
Io moglie puttana e lui marito cornuto | Racconto tradimenti di Monia Sexy
Sono la lei di coppia brianzola, nick cpbrianzola, presente sul sito tra le esibizioniste.