Il meccanico ti incula sempre – anche di fronte alla moglie! | Racconto bisex di grillino

Ormai la noia della pandemia ci sta lentamente appiattendo ogni relazione sociale e sessuale, anche dentro casa. Dobbiamo in qualche modo evadere, reagire. Per mia fortuna a Genova mi sono creato una situazione di sfogo delle mie pulsioni e fantasie. Una di queste è Mario, il mio meccanico di fiducia, con il quale ormai ho una relazione bisex stabile, includendo delle volte nel gioco anche mia moglie Gloria.

Il meccanico ti incula sempre – anche di fronte alla moglie! | Racconto bisex di grillino

Ormai la noia della pandemia ci sta lentamente appiattendo ogni relazione sociale e sessuale, anche dentro casa. Dobbiamo in qualche modo evadere, reagire. Per mia fortuna a Genova mi sono creato una situazione di sfogo delle mie pulsioni e fantasie. Una di queste è Mario, il mio meccanico di fiducia, con il quale ormai ho una relazione bisex stabile, includendo delle volte nel gioco anche mia moglie Gloria.

Il meccanico ti incula sempre – anche di fronte alla moglie! | Racconto bisex di grillino

Ormai la noia della pandemia ci sta lentamente appiattendo ogni relazione sociale e sessuale, anche dentro casa. Dobbiamo in qualche modo evadere, reagire. Per mia fortuna a Genova mi sono creato una situazione di sfogo delle mie pulsioni e fantasie. Una di queste è Mario, il mio meccanico di fiducia, con il quale ormai ho una relazione bisex stabile, includendo delle volte nel gioco anche mia moglie Gloria.

Adolfo | Racconto zoofilia di Mitana

Spero che questa volta il racconto di zoofilia mi viene pubblicato. Qualche tempo fa avevo ospitato una coppia che aveva perso casa e lavoro. Avevamo formato un trio che andava in perfetto accordo, completa armonia e piacere assicurato. Lei vent`anni lui trentotto ed io cinquantuno sembravamo tre ragazzi sempre pronti a godere. Lei supina allargava le cosce e mostrava una fica senza grilletto e senza grandi labbra perche` infibulata ed esibiva un`eccitantissima vagina larga e capiente dentro cui tuffavo il viso alla ricerca dell`umnore dolciatro e cremoso. A volte succhiavo i mandarini schiacciati dagli affondi del nerissimo cazzo del marito e succhiavo il succo misto a sborra ed umore. Non si puo` descrivere il nettare che colava tra le cosce nere della ragazza. Mentre succhiavo quel bendidio il marito ingoiava il mio seme. Per un anno intero il nostro sodalizio fu perfetto. La posizione preferita era quella di me che chiavavo la donna in fica o alla pecorina e suo marito che mi sodomizzava. La sodomia fa parte della loro cultura al punto che appena adolescente un bambino viene preparato in tal senso. La donna e` solo un ricettacolo di sperma per fare figli e per evitarle di godere le recidono barbaramente clitoride e grandi labbra. Per fortuna non tutti i Paesi perpetrano queste barbarie ma la coppia mia ospite faceva parte di questa aberrante cultura. Io ero felice quando venivo inculato e che chiavassi la donna era solo un dettaglio. Il mio legame coll`uomo si fece sempre piu` stretto tanto che dormivamo col suo cazzo fisso nel mio sfintere. Trascuravamo la femmina soddisfatti della nostra passione: a me piaceva essere inculato a lui piaceva incularmi. La donna non posso neanche accusarla di aver taciuto la sofferenza perche` non aveva voce in capitolo, non aveva diritto alla parola ne` tantomeno al pensiero. Lei poteva ricevere solo le nostre attenzioni e prestare la sua vagina al nostro piacere. Io ero contrario ma infine non era la mia moglie per cui abbassai la testa e piegata la schiena presentavo volentieri il buco del culo alla penetrazione. In casa c`era un altro ospite, il mio cane Adolfo. Adolfo il cui nome ricordava quello di un illustre famigerato cane. Un giorno che il mio amico mi stava prendendo come se fossi stata una donna e sul letto c`era sua moglie chiaramente eccitata lui le suggeri` di masturbare il cane visibilmente eccitato. Forse per rabbia forse per dispetto forse perche` era eccitata troppo sta di fatto che allungo` la mano afferro` il cazzo gonfio e lo meno` fino a che venne fuori rosso e duro. Smanetto` a lungo ed ecco che uno schizzo di liquido acquoso lordo` le lenzuola. Fu il battesimo del fuoco. Da quel giorno fu prassi normale assistere alla donna che dava piacere al cane. Era eccitante vedere questa donnetta esile e minuta con due tette d`ebano distendersi sulle bianche lenzuola e portare al godimento Adolfo che dopo la prima volta non chiedeva altro. Era eccitante vedere questa donnetta che mentre smanettava il cane si penetrava la fica colle dita. Non nascondeva l`orgasmo. Ma quando dietro suggerimento di suo marito strizzo` la patata del cazzo del cane e glielo prese in bocca e vidi colare sul mento lo sperma di Adolfo che le aveva annaffiata la bocca, ebbene , ne ebbi schifo e da quella volta non volli piu` saperne di lei. Lei, nella cui fica avevo riversato litri di vino per suggerlo misto al suo unmore vaginale, lei, dalla cui fica avevo mangiato i mandarini schiacciati o le banane o pere maciullate dagli affondi del marito e succhiato conditi di umore di lei e di sborra di lui Ora non piu`. Mi fece schifo vedere lo sperma puzzolente del cane colarle dalle labbra rigarle il mento e lei che lo raccoglieva per spalmare i seni. Non ebbi il coraggio di rimproverarle nul;la sia perche` la vedevo godere felice sia perche` vedevo il piacere del cane. Non passo` molto che la vidi inginocchio con Adolfo che la penetrava in fica aiutata da suo marito. La situazione era eccitante ma non avrei mai potuto sopportare di entrare in quella vagina dove era penetrato un cazzo di cane. Riusciva, sempre pero` aiutata dal marito, ad infilare la patata in modo che il cazzo restava agganciato come un arpione e che lei godesse lo dimostravano i gridolini i sospiri ed i gemiti. Dalla fica colava l`abbondante sborra del cane e quello spettacolo seguente alla sborrata fatta dal cane mi faceva star male ed avevo una forte voglia di vomitare. Negli ultimi sei mesi del nostro sodalizio praticamente fui sostituito dal mio cane. feci coppia fissa col marito e per sei mesi non ho mai penetrata una vagina. Cominciavo pero` a sentirne la mancanza. A me piace il cazzo ma la fica resta sempre la meta del desiderio. Non c`e` nulla che possa equivalere una bella vagina larga aperta accogliente calda e profumata. Cominciavo in particolare ad aver voglia di succhiare un clitoride e giocare colla cresta di un paio di grandi labbra. Capito` un giorno che mise nella stessa pentola patate carote ed altre verdure ed un pollo senza svuotarlo. Dopo un po` galleggiavano interiora e merda di gallina al punto che buttai via tutto alzando la voce. Dopo qualche settimana la loro madre fece sapere di essere ammalata, pagai loro il biglietto di aereo per solo andata colla promessa che avrei spedito loro i soldi per il ritorno ed appena uscii dall`aeroporto cambiai il numero del cellulare. Non li ho visti piu` e sinceramente non ne sentio la mancanza. Fino a che non l`ho vista godere con un animale, che per altro amo, sopportavo tutto. Non critico lo zoofilo, ognuno goda come crede basta pero` che non mi abblighi a partecipare. Potrei diventare violento.

Faccio la troia con mio suocero | Racconto incesti di Annasuocero

La famiglia di mio marito è titolare di una rivendita di tabacchi, profumeria e articoli per ligiene della persona in un grosso centro della Sicilia. Io sono Anna, una bella ragazza di 30 anni; anzi, bona. Almeno così mi dicono. Sono alta 1,67 e ben formata fisicamente; mora con capelli lunghi e bella in viso. Mio marito ha 33 anni, figlio unico, bel ragazzo ma poco dotato sessualmente e poco fantasioso. Almeno per quello che io stessa ho potuto constatare facendo il paragone con i miei due ragazzi che avevo avuto prima di lui. Tuttavia gli voglio un gran bene. Mia mamma era stata sempre contraria che mi fidanzassi con lui. Prima non comprendevo il motivo, poi incominciai a capire qualcosa. Io lo consideravo un buon partito: non lavoravo, non lavoro tuttora e lidea di dedicarmi al negozio insieme alla famiglia di mio marito mi stuzzicava molto. Siamo sposati da 2 anni ed è prprio così. Anzi, in un certo senso, ho quasi preso il posto di mia suocera la quale, stanca e con qualche problema di salute, non se la sentiva più di stare giornate intere dietro i banconi. Mio suocero è un uomo di 61 anni. E ancora molto dinamico anche se leggermente appesantito. Ma fino a qualche anno fa era proprio un belluomo ed erano note, in tutto il paese, le sue scappatelle con le più belle signore del paese. Forse per questo motivo mia mamma era contraria? Credo. E a quanto potevo intuire, anche se non avevo la certezza, mio suocero si era trombato pure lei. Io non posso lamentarmi dei miei suoceri: mi voglione bene e mi trattano bene. Anchio a loro. Circa 3 mesi fa, nel mese di marzo, mio marito fu costretto a casa per 4 giorni a causa di una forte influenza. Mia suocera per un giorno fu con noi in negozio ma poi anche lei, a causa di un forte mal di schiena, fu costretta a stare a casa. Naturalmente nessun problema in negozio in quanto due persone riuscivano, tranne in certi fragenti della giornata, a gestire la situazione. Il secondo giorno, mentre stavo risistemando dei campioni di profumi, dopo averli fatti provare ad una cliente, mio suocero passando dietro di me, mi strofina il pacco sul sedere. Naturalmente pensai ad un caso fortuito, tuttavia mi vergognaie arrossii sorridendo. Mi chiese scusa. Il fatto sta che il caso fortuito si ripetè. Io indossavo un paio di leggins neri, gli stivali e un ampio maglione bianco a collo alto. Si era eccitato e questa volta il suo bastone duro lo sentii proprio fra le chiappe. Mi sentii imbarazzata e capii che non poteva trattarsi di un caso fortuito anche perché ebbi limpressione che si fosse soffermato più del tempo necessario per passare dietro di me. Questa volta non mi chiese scusa. Io ero ancora più mortificata, più imbarazzata e più rossa, tuttavia quel coso duro fra le chiappe, anche se per solo un secondo, e la fama che aveva lui, mi fecero provare certe sensazioni e mi mortificai ancora di più. Per prassi consolidata, la sera, dopo la chiusura, abbassavamo le saracinesche uscendo poi dal retro, e prima di andare via, ci si dedicava, per una mezzoretta, ad una passata di aspirapolvere e se il caso ad una passata di straccio umido. Ero leggermente chinata in avanti proprio per questo motivo quando sentii il suo bastone duro nuovamente fra le mie natiche e, questa volta tenendomi per fianchi. Era chiaro che non poteva trattarsi più di un caso fortuito e, ammesso che avessi avuto dei dubbi, scomparvero del tutto nel ritenere casi fortuiti anche le altre due volte. Immaginate me: a parte il fatto che non avevo mai tradito mio marito, quello era mio suocero, il padre di mio marito. Ma come si permetteva con la moglie di suo figlio? Lo supplicai più volte ricordandoglielo ma, cingendomi dalla vita col braccio sinistro, con la mano destra prese a strofinarmi forte fra le cosce, sulla fica e fra le chiappe facendomi ansimare di piacere. Quando fu certo che mi piaceva, e mi piaceva pur facendo ogni sforzo per non farlielo capire, prese a tirarmi giù leggins e slip. Smettila. Che ti prende? Gli dissi ancora ricordandogli che ero la moglie di suo figlio. Il fatto sta che capì che mi stava piacendo, mi abbassò il tutto fino ai piedi e la sua mano, quasta volta a diretto contatto delle mie parti intime, mi fece cedere completamente. Che ci posso fare, mi piaceva! Lasciai andare tutto quello che avevo fra le mani e mi appoggiai con i gomiti sul bancone. Ansimavo di piacere e quando si chinò a leccarmi il culo, fra le chiappe e poi la fica giocando col clitoride, non potei fare a meno di lasciarmi andare con un lungo: Siiiiiiii , siiiiii. Ahaoooo! La sua lingua mi faceva letteralmente impazzire e subito ebbi un orgasmo che mi fece tremare le gambe e mi fece traballare. Si staccò e mortificata mi girai proprio mentre se lo stava tirando fuori. Dai smettiamola, finiamola qui, non è giusto gli dissi. Ma alla vista del suo cazzone e al suo invito a prenderlo, non resistetti. Si sedette. Era proprio un cazzone: lunghezza normale ma di una larghezza impressionante e una cappella violacea e grossa. Mi chinai e lo presi con la destra mentre lui riprese a toccarmi la fica. Persi tutto il mio buon senso e mi chinai a leccarlo. Stentavo a prenderlo in bocca e lui mi incoraggiava. Dai fammi vedere mia nuora che pompini sa fare diceva tutto eccitato come un porco. Siii! Minchia! Lo dicevo iooo esclamò quando, dopo essermi abituato alla grossezza, presi a spompinarlo. Lo sentivo crescere sempre di più, fino a quando mi fece smettere e mi fece rimettere chinata in avanti come prima. Si rialza e me lo strofina li, in quelle parti dove piace a tutte le femmine. Sto quasi per godere e, ad un tratto me lo ficca tutto dentro con un colpo di reni che mi scomquassa tutta. Porca puttana, che bellooo! – pensai gemendo forte. Ci sapeva fare e il suo cazzo mi faceva provare piaceri che non avevo mai provato prima. Pensate che speravo che fossero vere le mie intuizioni e che anche mia mamma si fosse sollazzata con quel cazzone. Sentivo il cazzone in profondità e il suo bacino sbattermi violentamente sul culo. Godoooo! Si godi ancoraaa. Vedi come si gode bene col suocero? Siiiii. Ahaaaaaaaa, ohoooooo!- Dopo me lo sento sfilare e mi giro. Uhhhhhhh! Vengo pure iooo! grida. Glielo prendo, lo sego velocemente e la sua sborra schizza prepotentemente fuori. Dopo, non solo io, ma anche lui non si sentiva molto sereno. Finito il piacere ci rendemmo conto di quello che avevamo combinato ma entrambi restammo muti. Il giorno seguente tutto normale, come se non fosse successo niente. Anche la sera, durante le pulizie, anche se la troia che sono, sparavo che prendesse liniziativa per sollazzarmi nuovamente col suo cazzone. Sembrava di no ma poi, rientrando dal retro bottega, me lo ritrovai di fronte come per ostruirmi il passaggio. Ci fissammo per un attimo, mi prese mi attirò a se e cercai di allontanarlo mettendo le braccia sul suo petto. Di nuovo? Basta! dissi. Fortunatamente se ne fregò e cercò di baciarmi. Noooo Lultima volta. Lo so che non può essere Allora smettila Finiamo dai. Ieri non abbiamo fatto tutto – Sorrisi.Non abbiamo fatto tutto? E che vorresti fare ancora?- Riuscì a baciarmi e la sua lingua in bocca risvegliò, ammesso che si fosse sopita, la mia libidine. Ci slinguammo forsennatamente mentre mi spogliava. La stessa posizione della sera precedente; mi leccò ancora tutta facendomi godere e poi, sentendolo insistere col cazzone fra le mie chiappe, capii che voleva incularmi senza sapere se lavessi mai preso nel culo. Quando vide che non ero tanto daccordo me lo disse chiaramente che il mio culo lo faceva impazzire. Non è che fosse la prima volta: suo figlio, mio marito, non mi aveva mai inculato; lavevo fatto solamente con uno dei due miei ragazzi di prima. Ma un cazzone così….Poi pensai a mia mamma se si fosse divertita con quel cazzone nel culo. Naturalmente se fossero giuste le mie intuizioni. Man mano che entrava mi mancava il respiro. Ma più entrava, più mi mancava il respiro e più mi piaceva. Chissà cosa pensava lui del fatto che aveva rotto il culo alla mamma e alla figlia. Mi pompava e sentivo il suo cazzone nel più profondo delle mie viscere, il suo bacino che faceva
un rumore assordante sulle mie natiche e le sue grosse palle che sbattevano nella mia fica. Godevo come una matta e quando mi sborrò nellintestino provai tanto piacere che lo supplicai di continuare allinfinito. Doveve finire tutto lì ma non finì. Gia la settimana successiva con la scusa che si dovevamo andare dal grossista, in città, ad una oretta di auto, fece in modo che andassimo noi due. Mi portò in un vecchio albergo di periferia e mi scopò alla grande su un letto. Mi sborrò pure in bocca e fu la mia prima volta. Non finì nemmeno lì perche si riusciva sempre a creare loccasione per scopare, anche a casa sua o a casa mia. Chi doveva sospettare? Ogni volta sempre più porci. Sono trascorsi tre mesi e mi ritrovo incinta. Il guaio è che non so chi sia il padre: Mio marito o mio suocero. Lui mi dice di stare tranquilla. Che differenza fa? continua a dirmi.

Giovanna la ninfomane, finalmente si fa montare da un gruppo Doberman, sarà uno spettacolo stupendo per un pubblico sempre più esigente | Racconto zoofilia di Mauro il migliore

Questo racconto come gli altri che ho pubblicato e che pubblicherò, sono frutto della mia totale fantasia … avranno sempre come protagonisti una bella coppia quarantenne formata da una splendida figa sempre rasata e sempre ben aperta a ogni tipo di penetrazione, con due tettone meravigliose con grandi capezzoli scuri, un culo non piccolissimo compensato da un buco slabbrato, amante dei tatuaggi con scritte che non lasciano nessun dubbio alla porcaggine di questa troia, dei piercings sia sulle lunghe labbra della figa che sui grandi capezzoli , di nome Giovanna e suo marito Mario praticamente impotente da anni dopo un’operazione sbagliata, che si diverte a stimolare la troia che è intrinseca nella sua amata mogliettina, cedendola a tutti quelli che vogliono usare e sfondare i suoi buchi.

Faccio la troia con mio suocero | Racconto incesti di Annasuocero

La famiglia di mio marito è titolare di una rivendita di tabacchi, profumeria e articoli per ligiene della persona in un grosso centro della Sicilia. Io sono Anna, una bella ragazza di 30 anni; anzi, bona. Almeno così mi dicono. Sono alta 1,67 e ben formata fisicamente; mora con capelli lunghi e bella in viso. Mio marito ha 33 anni, figlio unico, bel ragazzo ma poco dotato sessualmente e poco fantasioso. Almeno per quello che io stessa ho potuto constatare facendo il paragone con i miei due ragazzi che avevo avuto prima di lui. Tuttavia gli voglio un gran bene. Mia mamma era stata sempre contraria che mi fidanzassi con lui. Prima non comprendevo il motivo, poi incominciai a capire qualcosa. Io lo consideravo un buon partito: non lavoravo, non lavoro tuttora e lidea di dedicarmi al negozio insieme alla famiglia di mio marito mi stuzzicava molto. Siamo sposati da 2 anni ed è prprio così. Anzi, in un certo senso, ho quasi preso il posto di mia suocera la quale, stanca e con qualche problema di salute, non se la sentiva più di stare giornate intere dietro i banconi. Mio suocero è un uomo di 61 anni. E ancora molto dinamico anche se leggermente appesantito. Ma fino a qualche anno fa era proprio un belluomo ed erano note, in tutto il paese, le sue scappatelle con le più belle signore del paese. Forse per questo motivo mia mamma era contraria? Credo. E a quanto potevo intuire, anche se non avevo la certezza, mio suocero si era trombato pure lei. Io non posso lamentarmi dei miei suoceri: mi voglione bene e mi trattano bene. Anchio a loro. Circa 3 mesi fa, nel mese di marzo, mio marito fu costretto a casa per 4 giorni a causa di una forte influenza. Mia suocera per un giorno fu con noi in negozio ma poi anche lei, a causa di un forte mal di schiena, fu costretta a stare a casa. Naturalmente nessun problema in negozio in quanto due persone riuscivano, tranne in certi fragenti della giornata, a gestire la situazione. Il secondo giorno, mentre stavo risistemando dei campioni di profumi, dopo averli fatti provare ad una cliente, mio suocero passando dietro di me, mi strofina il pacco sul sedere. Naturalmente pensai ad un caso fortuito, tuttavia mi vergognaie arrossii sorridendo. Mi chiese scusa. Il fatto sta che il caso fortuito si ripetè. Io indossavo un paio di leggins neri, gli stivali e un ampio maglione bianco a collo alto. Si era eccitato e questa volta il suo bastone duro lo sentii proprio fra le chiappe. Mi sentii imbarazzata e capii che non poteva trattarsi di un caso fortuito anche perché ebbi limpressione che si fosse soffermato più del tempo necessario per passare dietro di me. Questa volta non mi chiese scusa. Io ero ancora più mortificata, più imbarazzata e più rossa, tuttavia quel coso duro fra le chiappe, anche se per solo un secondo, e la fama che aveva lui, mi fecero provare certe sensazioni e mi mortificai ancora di più. Per prassi consolidata, la sera, dopo la chiusura, abbassavamo le saracinesche uscendo poi dal retro, e prima di andare via, ci si dedicava, per una mezzoretta, ad una passata di aspirapolvere e se il caso ad una passata di straccio umido. Ero leggermente chinata in avanti proprio per questo motivo quando sentii il suo bastone duro nuovamente fra le mie natiche e, questa volta tenendomi per fianchi. Era chiaro che non poteva trattarsi più di un caso fortuito e, ammesso che avessi avuto dei dubbi, scomparvero del tutto nel ritenere casi fortuiti anche le altre due volte. Immaginate me: a parte il fatto che non avevo mai tradito mio marito, quello era mio suocero, il padre di mio marito. Ma come si permetteva con la moglie di suo figlio? Lo supplicai più volte ricordandoglielo ma, cingendomi dalla vita col braccio sinistro, con la mano destra prese a strofinarmi forte fra le cosce, sulla fica e fra le chiappe facendomi ansimare di piacere. Quando fu certo che mi piaceva, e mi piaceva pur facendo ogni sforzo per non farlielo capire, prese a tirarmi giù leggins e slip. Smettila. Che ti prende? Gli dissi ancora ricordandogli che ero la moglie di suo figlio. Il fatto sta che capì che mi stava piacendo, mi abbassò il tutto fino ai piedi e la sua mano, quasta volta a diretto contatto delle mie parti intime, mi fece cedere completamente. Che ci posso fare, mi piaceva! Lasciai andare tutto quello che avevo fra le mani e mi appoggiai con i gomiti sul bancone. Ansimavo di piacere e quando si chinò a leccarmi il culo, fra le chiappe e poi la fica giocando col clitoride, non potei fare a meno di lasciarmi andare con un lungo: Siiiiiiii , siiiiii. Ahaoooo! La sua lingua mi faceva letteralmente impazzire e subito ebbi un orgasmo che mi fece tremare le gambe e mi fece traballare. Si staccò e mortificata mi girai proprio mentre se lo stava tirando fuori. Dai smettiamola, finiamola qui, non è giusto gli dissi. Ma alla vista del suo cazzone e al suo invito a prenderlo, non resistetti. Si sedette. Era proprio un cazzone: lunghezza normale ma di una larghezza impressionante e una cappella violacea e grossa. Mi chinai e lo presi con la destra mentre lui riprese a toccarmi la fica. Persi tutto il mio buon senso e mi chinai a leccarlo. Stentavo a prenderlo in bocca e lui mi incoraggiava. Dai fammi vedere mia nuora che pompini sa fare diceva tutto eccitato come un porco. Siii! Minchia! Lo dicevo iooo esclamò quando, dopo essermi abituato alla grossezza, presi a spompinarlo. Lo sentivo crescere sempre di più, fino a quando mi fece smettere e mi fece rimettere chinata in avanti come prima. Si rialza e me lo strofina li, in quelle parti dove piace a tutte le femmine. Sto quasi per godere e, ad un tratto me lo ficca tutto dentro con un colpo di reni che mi scomquassa tutta. Porca puttana, che bellooo! – pensai gemendo forte. Ci sapeva fare e il suo cazzo mi faceva provare piaceri che non avevo mai provato prima. Pensate che speravo che fossero vere le mie intuizioni e che anche mia mamma si fosse sollazzata con quel cazzone. Sentivo il cazzone in profondità e il suo bacino sbattermi violentamente sul culo. Godoooo! Si godi ancoraaa. Vedi come si gode bene col suocero? Siiiii. Ahaaaaaaaa, ohoooooo!- Dopo me lo sento sfilare e mi giro. Uhhhhhhh! Vengo pure iooo! grida. Glielo prendo, lo sego velocemente e la sua sborra schizza prepotentemente fuori. Dopo, non solo io, ma anche lui non si sentiva molto sereno. Finito il piacere ci rendemmo conto di quello che avevamo combinato ma entrambi restammo muti. Il giorno seguente tutto normale, come se non fosse successo niente. Anche la sera, durante le pulizie, anche se la troia che sono, sparavo che prendesse liniziativa per sollazzarmi nuovamente col suo cazzone. Sembrava di no ma poi, rientrando dal retro bottega, me lo ritrovai di fronte come per ostruirmi il passaggio. Ci fissammo per un attimo, mi prese mi attirò a se e cercai di allontanarlo mettendo le braccia sul suo petto. Di nuovo? Basta! dissi. Fortunatamente se ne fregò e cercò di baciarmi. Noooo Lultima volta. Lo so che non può essere Allora smettila Finiamo dai. Ieri non abbiamo fatto tutto – Sorrisi.Non abbiamo fatto tutto? E che vorresti fare ancora?- Riuscì a baciarmi e la sua lingua in bocca risvegliò, ammesso che si fosse sopita, la mia libidine. Ci slinguammo forsennatamente mentre mi spogliava. La stessa posizione della sera precedente; mi leccò ancora tutta facendomi godere e poi, sentendolo insistere col cazzone fra le mie chiappe, capii che voleva incularmi senza sapere se lavessi mai preso nel culo. Quando vide che non ero tanto daccordo me lo disse chiaramente che il mio culo lo faceva impazzire. Non è che fosse la prima volta: suo figlio, mio marito, non mi aveva mai inculato; lavevo fatto solamente con uno dei due miei ragazzi di prima. Ma un cazzone così….Poi pensai a mia mamma se si fosse divertita con quel cazzone nel culo. Naturalmente se fossero giuste le mie intuizioni. Man mano che entrava mi mancava il respiro. Ma più entrava, più mi mancava il respiro e più mi piaceva. Chissà cosa pensava lui del fatto che aveva rotto il culo alla mamma e alla figlia. Mi pompava e sentivo il suo cazzone nel più profondo delle mie viscere, il suo bacino che faceva
un rumore assordante sulle mie natiche e le sue grosse palle che sbattevano nella mia fica. Godevo come una matta e quando mi sborrò nellintestino provai tanto piacere che lo supplicai di continuare allinfinito. Doveve finire tutto lì ma non finì. Gia la settimana successiva con la scusa che si dovevamo andare dal grossista, in città, ad una oretta di auto, fece in modo che andassimo noi due. Mi portò in un vecchio albergo di periferia e mi scopò alla grande su un letto. Mi sborrò pure in bocca e fu la mia prima volta. Non finì nemmeno lì perche si riusciva sempre a creare loccasione per scopare, anche a casa sua o a casa mia. Chi doveva sospettare? Ogni volta sempre più porci. Sono trascorsi tre mesi e mi ritrovo incinta. Il guaio è che non so chi sia il padre: Mio marito o mio suocero. Lui mi dice di stare tranquilla. Che differenza fa? continua a dirmi.

Giovanna la ninfomane, finalmente si fa montare da un gruppo Doberman, sarà uno spettacolo stupendo per un pubblico sempre più esigente | Racconto zoofilia di Mauro il migliore

Questo racconto come gli altri che ho pubblicato e che pubblicherò, sono frutto della mia totale fantasia … avranno sempre come protagonisti una bella coppia quarantenne formata da una splendida figa sempre rasata e sempre ben aperta a ogni tipo di penetrazione, con due tettone meravigliose con grandi capezzoli scuri, un culo non piccolissimo compensato da un buco slabbrato, amante dei tatuaggi con scritte che non lasciano nessun dubbio alla porcaggine di questa troia, dei piercings sia sulle lunghe labbra della figa che sui grandi capezzoli , di nome Giovanna e suo marito Mario praticamente impotente da anni dopo un’operazione sbagliata, che si diverte a stimolare la troia che è intrinseca nella sua amata mogliettina, cedendola a tutti quelli che vogliono usare e sfondare i suoi buchi.

Giovanna la ninfomane, finalmente si fa montare da un gruppo Doberman, sarà uno spettacolo stupendo per un pubblico sempre più esigente | Racconto zoofilia di Mauro il migliore

Questo racconto come gli altri che ho pubblicato e che pubblicherò, sono frutto della mia totale fantasia … avranno sempre come protagonisti una bella coppia quarantenne formata da una splendida figa sempre rasata e sempre ben aperta a ogni tipo di penetrazione, con due tettone meravigliose con grandi capezzoli scuri, un culo non piccolissimo compensato da un buco slabbrato, amante dei tatuaggi con scritte che non lasciano nessun dubbio alla porcaggine di questa troia, dei piercings sia sulle lunghe labbra della figa che sui grandi capezzoli , di nome Giovanna e suo marito Mario praticamente impotente da anni dopo un’operazione sbagliata, che si diverte a stimolare la troia che è intrinseca nella sua amata mogliettina, cedendola a tutti quelli che vogliono usare e sfondare i suoi buchi.

Il mio amante in casa | Racconto zoofilia di pennabianca.

Sono Paola vivo una citta del centro Italia e sono sposata. Il sesso con mio marito è sempre stato splendido, anche perché ci amiamo molto, ma non mi bastava più, e non lo volevo tradire con altri uomini. Mio marito è molto impegnato con il suo nuovo lavoro, che lo costringe a orari lunghi, e a volte a trasferte in altre regioni. Così un po’ per compagnia, un po’ per sicurezza, qualche anno fa ha portato a casa un cucciolo di Terrier Americano. L’anno dopo, abbiamo deciso di avere un bimbo. La mia vita è cambiata completamente. Ho lasciato il lavoro, per adattarmi al ruolo di mamma e casalinga. All’inizio non è stato facile. Ho sentito molto la mancanza del mio lavoro, che riempiva le mei giornate. Improvvisamente mi sono ritrovata, con un bimbo piccolo, e le giornate diventate interminabili, mentre la mia voglia, di nuove esperienze trasgressive aumentava, ma non avevo nessuna amica con cui confidarmi. Ero sola. Mio marito, quando era presente mi aiutava molto, ma spesso ero sola. Quando il piccolo ha cominciato ad andare all’asilo, io mi sono ritrovata con più tempo di prima. Ringo, il cucciolo di Terrier è diventato un bellissimo animale, e tra noi è successo qualcosa. La scintilla è scoppiata per puro caso. Ero sola, e stavo cercando una ricetta per un dolce, quando annoiata, ho iniziato a navigare fra siti porno. Casualmente mi sono imbattuta, su di un sito dedicato al sesso con gli animali. Che schifo! Dopo un attimo di pura repulsione, ho continuato a cercare su internet, notizie e storie di sesso con animali, fino a quando è diventata una specie di segreta ossessione. Ringo, a tre anni, è diventato abbastanza grande, e io, ho cominciato a guardarlo con occhi diversi. Quando lo lavavo in giardino, avevo sempre più voglia di toccarlo, e un po’ alla volta, ho trovato il coraggio di allungare la mano verso il suo sesso. Le prime volte di sfuggita, poi una volta, l’ho portato in casa, ho cominciato ad accarezzarlo e coccolarlo. Lentamente, ho cominciato a toccarlo sulla pancia, poi sempre più giù, fino a quando, ho sentito la punta del suo pene uscire dalla pelliccia. Ringo se ne stava fermo, immobile quasi aspettasse la mossa successiva. Ho cominciato a masturbarlo piano, lentamente, facendo andare su e giù, la pelliccia senza toccare il pene. La sensazione che provavo era incredibile, mi sentivo eccitata, mi stavo bagnando. Mi sono denudata e inginocchiata, al suo fianco. Ho cominciato a toccarmi, mentre gli tiravo giù la pelliccia, fino a scoprirgli il gonfiore, che si stava formando alla base del pene. Era caldo e incredibilmente lungo e duro. Lo osservavo affascinata, mentre mi masturbavo, eccitandomi sempre di più. Anche lui si stava eccitando. Emanava un forte odore, che mi entrava nella testa. Poi ha cominciato ad annusarmi tra le gambe. Mi sono aperta, gli ho offerto da leccare la mia fica, con le labbra tenute aperte con le dita della mano libera. Dopo un attimo, ho sentito la sua lingua leccarmi. Mi è sembrato, come se avessi ricevuto una scarica elettrica, che ha attraversato tutto il corpo. Sono venuta in pochi secondi. Un orgasmo intenso, improvviso, che mi ha lasciato senza fiato.

Giovanna la ninfomane, finalmente si fa montare da un gruppo Doberman, sarà uno spettacolo stupendo per un pubblico sempre più esigente | Racconto zoofilia di Mauro il migliore

Questo racconto come gli altri che ho pubblicato e che pubblicherò, sono frutto della mia totale fantasia … avranno sempre come protagonisti una bella coppia quarantenne formata da una splendida figa sempre rasata e sempre ben aperta a ogni tipo di penetrazione, con due tettone meravigliose con grandi capezzoli scuri, un culo non piccolissimo compensato da un buco slabbrato, amante dei tatuaggi con scritte che non lasciano nessun dubbio alla porcaggine di questa troia, dei piercings sia sulle lunghe labbra della figa che sui grandi capezzoli , di nome Giovanna e suo marito Mario praticamente impotente da anni dopo un’operazione sbagliata, che si diverte a stimolare la troia che è intrinseca nella sua amata mogliettina, cedendola a tutti quelli che vogliono usare e sfondare i suoi buchi.

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