Una mamma scopre la sottomissione | Racconto incesti di Marco Sala

Buongiorno, mi chiamo Carlotta, ho 42 anni e sono bionda. Sono alta 1,66 cm e sono un poco rotondetta. Quasi mi vergogno a dirlo, ma dopo la mia separazione, circa 2 anni fa, mentre molte donne perdono peso, io ho messo 5 chili e non sto facendo niente per cercare di perderli. La separazione è stata la conseguenza logica di molte cose, la mia vita sessuale di coppia è stata disastrosa, ho amato come meglio ho potuto mio marito Antonio, ma forse non ero portata per il sesso e, dopo poco tempo, siamo diventati dei letargici del sesso. I nostri rapporti si limitavano, nella migliore delle ipotesi, ad una volta al mese, una sveltina senza preliminari, nella posizione del missionario e via. Naturalmente all’inizio del nostro matrimonio i nostri rapporti erano più frequenti, ma poco di più. Come molte coppie, le nostre notti erano molto tiepide, finché non arrivò Edoardo. Posso dire che abbiamo vissuto, tutto sommato, senza problemi. Mio marito grazie al suo lavoro, non ci ha mai fatto mancare niente, ed io, casalinga, mi sono dedicata all’educazione di Edoardo e, qualche anno dopo, anche a quella di Christian, il mio secondo figlio. Gli anni passavano e, a parte qualche benedetta sera in cui Antonio, ritornando ubriaco dalle feste con amici, mi prendeva selvaggiamente, i nostri rapporti erano molto rari e molto insoddisfacenti. Alla fine, la mia libido, molto viva da adolescente, era arrivata al punto zero, ma tutto sommato mi andava bene così. Dopo il divorzio, abbiamo venduto la nostra prima casa ed io, con la mia parte, mi sono comprata una piccola villetta schiera per me ed i figli in un piccolo paese della provincia. Nonostante non sia molto grande, ognuno di loro ha la propria cameretta ed i propri spazi. Io, fortunatamente, ho trovato un lavoro part-time in una ditta vicino a dove abitiamo, questo mi permette di poter accudire senza sforzo alla casa ed essere vicina ai miei figli. Qualche mese fa abbiamo festeggiato i 18 anni di Edoardo, il mio piccolo ora è cresciuto ed è più grande di me. Ha degli splendidi occhi blu ed i capelli bruni del padre. Avevo preparato una piccola festa e, come suo desiderio, gli avevo regalato un nuovo gioco per il computer. Purtroppo scoprii più tardi che non era altro che un pretesto per passare più tempo davanti al computer, davanti a cose che, la mia morale puritana di allora era lontana dall’immaginare. Mi ricordo che era un venerdì, ero tornata nel primo pomeriggio e, dopo aver fatto i mestieri a pianterreno, avevo iniziato a riordinare le camere dei figli. Naturalmente quella di Christian era piena dei suoi videogiochi lasciati sul pavimento e, a 11 anni, non sono ancora riuscita a fargli capire di tenere la camera a posto e mi ci è voluto del tempo a rimetterla in ordine. Dopo fu la volta di quella di Edoardo, un vero casino! Slip sporchi e calze dappertutto. Sicuramente mi avrebbe sentita! Mentre riordinavo la sua scrivania ho visto lo schermo del suo computer in standby, accidenti, gli avevo proibito di lasciare il computer acceso. Mi sono messa davanti al P.C. cercando di spegnerlo. “ Allora.. come si fa.. ecco, avvio.. documenti.. no non così.. ” Improvvisamente il mio sguardo si è bloccato su una cartella con le ultime cose lette o viste da Edoardo. I miei occhi per poco non sono schizzati dalle orbite! I titoli erano troppo evocatori di sessualità e lussuria, Pecorina.jpg, anal.jpg, blowjob.jpg e altri. Cliccai su Pecorina.jpg e, orrore!! Davanti a me a tutto schermo una donna matura e cicciottella che si faceva scopare alla pecorina da un giovane appena adolescente. I dettagli della foto erano osceni, si vedeva chiaramente il sesso del ragazzo infilato nel culo, mentre la bocca era riempita dal sesso di un altro ragazzo che la teneva saldamente per la testa. Si, sapevo che queste immagini giravano sul web, ma mai avrei immaginato che il mio piccolo Edoardo le avrebbe cercate. Il mio amore, il mio piccolo Edoardo guardava queste cose orribili, e per giunta sotto il mio tetto. Ero nel panico, non sapevo come togliere questo schifo da sotto i miei occhi. Cliccai su un’icona a caso ed un film partì sullo schermo. Volevo spegnerlo o nasconderlo, non sapevo che fare, cliccando dove capitava non feci altro che far avanzare questa immonda opera pornografica, così mi apparve un’ infermiera in intimo bianco legata ed imbavagliata, presa da dietro da un giovane ragazzo con un sesso enorme. Era troppo, scaturita dal nulla, questa roba pornografica che colpiva i miei occhi innocenti di madre mi aveva paralizzata. Con gli occhi ossessionati da questo orrore pornografico arretrai inorridita ma il mio corpo si fermò contro qualcosa che prima non c’era, mi girai e vidi Edoardo. Mio figlio era lì, dietro di me, con uno sguardo freddo e penetrante mi guardava dall’alto della sua statura. “Edoardo, che cosa è questo?” “Che cosa è cosa?” Mi disse lui con un tono di ghiaccio. “Questo..” Dissi io mostrando lo schermo e girandolo sguardo. “Questo? È la mia collezione personale, e non penso di averti dato il permesso di curiosare e di ficcare il naso nei miei affari, o no?” “Edoardo, è uno schifo, cancella tutto subito, spegni! Te lo ordino!” “Tu non mi ordini niente.” Mi rispose con gli occhi pieni di rabbia. L’insolenza della sua risposta mi fece capire che ormai era finito il tempo in cui una madre poteva farsi obbedire dal figlio, ed il figlio ubbidiva senza replicare. “Hai capito?” Così dicendo mi diede uno schiaffo che mi fece cadere sul suo letto. Edoardo si girò e chiuse a chiave la porta della camera. “Tu non mi ordini niente.” Ero scioccata. Mi accarezzavo la guancia arrossata dal violento schiaffo che mi aveva appena dato il mio Edoardo. Il mio piccolo, l’amore della mia vita ritorno verso di me avvicinandosi con un sorriso strano. “Allora? Cosa curiosavi? Sembri una zoccola in cerca del cazzo.” Ero immobile, la violenza e l’impatto psicologico di questa frase aveva azzerato ogni mio sentimento. “Cosa vuoi sapere? Vuoi vedere cosa sa il tuo bambino della vita?” Edoardo venne verso di me, mi prese per e braccia ed io, senza fare resistenza mi lascia trascinare davanti allo schermo del suo computer. “Guarda, zoccola!” “Edoardo! Sono tua madre!” No, non può essere vero, sono in mondo irreale, sto sognando, mi voglio svegliare. Ma subito Edoardo, con i mouse lanciò una serie di indirizzi di siti porno, la vista di ciò che mi apparve fu devastante. Scene di sesso di tutti i tipi, vecchie zoccolone scopate da giovani ragazzi, incesto, donne scopate in tutti i buchi, lesbiche, trans. Non parlavo più, o meglio, non riuscivo più ad emettere una sillaba. Le immagini si defilavano davanti ai miei occhi. Edoardo era pazzo ed ubriaco da tanta dissolutezza. “Guarda zoccola, guarda come scopano, ti piace vero?” “Edoardo no, fermati subito, è uno schifo!” “Eppure ti è piaciuto il giorno in cui papà ti ha messa incinta, eh?” Io volevo protestare e sottrarmi in tutti i modi alla stretta che comprimeva le mie braccia. Cercavo di liberarmi, ma Edoardo, che forse non mi sono accorta di come è cresciuto, ora è un adolescente più grande e più forte di me, mi teneva saldamente. “No, tu ora resti qui, mi fai compagnia mentre guardiamo queste troie che succhiano i cazzi.” “Edoardo, nooo…” I miei occhi erano inumiditi dalle mie lacrime, mentre gesticolavo per liberarmi. Con un gesto brusco Edoardo mi fece volare sul suo letto e si gettò su di me schiacciandomi con tutto il suo perso, mi prese per i polsi bloccandomi sulla schiena. Il suo sguardo non era più quello del piccolo angelo che conoscevo ma quello di un uomo che ubriaco di desiderio non controlla più le sue passioni e lascia libero sfogo alle sue fantasie più depravate. Edoardo con le ginocchia mi aprì le gambe e si appoggiò contro il mio bacino. Nonostante lo spessore dei mie slip, del collant, della gonna e dei suoi jeans, potevo sentire il suo sesso in erezione schiacciato contro il mo pub
e. “Lo senti il mio cazzo ora? Zoccola!” “Edoardo no, sono tua madre!” “Sii.. E tu sai da tempo ormai che avevo voglia di scoparti!” Ormai non avevo più la forza e la voglia di reagire quando Edoardo si tolse la cintura dai pantaloni e mi legò i polsi alla testata del letto. Si alzò e mi guardò sprezzante. “Vuoi di più? Ti è piaciuto vedere le immagini di cazzi che scopano fighe grondanti?” Mi misi a piangere e supplicarlo. “Edoardo, piccolo mio, slega la mamma, per favore.. Edoardo.. Edoardo.” Ma Edoardo non ascoltava più. Aprì i bottoni dei suoi jeans e ne usci il suo sesso in erezione. Quel piccolo bastoncino che io pulivo quando era piccolo, ora è diventato una verga grossa come quella di suo papà. Quel vile e osceno oggetto con il quale gli uomini posseggono e donne. “Ma.. ma.. non.. oh no.. cosa fai?“ Realizzai in un attimo che Edoardo era ubriaco di un piacere che io non conoscevo, quello della lussuria. “Edoardo no, non farlo, per favore..” Ma ormai le sue mani si gettarono sulla mia camicia e, con gesto violento, l’aprirono facendo saltare tutti i bottoni. Vide il mio reggiseno bianco e fece una smorfia di disgusto. “Terribile il tuo intimo, bisognerà porci un rimedio.” E non aveva ancora finito di dire la frase che abbasso le coppe liberando i miei seni. “Sii.. adoro le tue tettone!” Io urlai. “Edoardo no, per pietà non farlo..” Ma Edoardo non aveva alcuna pietà di me. Come avrebbe potuto averne? Io non lo riconoscevo più. Non era più il mio piccolo bambino ma un mostro che mi stava alzando la gonna fino al ventre. “Che schifo di collant, credimi è l’ultima volta che tu li indossi.” Il nailon si strappò sotto la furia delle sue dita e presto, anche l’ultimo baluardo alla mia nudità, le mie mutandine bianche, non furono che un ricordo. Edoardo le strappò letteralmente, facendomi male ai fianchi ed al pube. Mi trovavo così, contro la mia volontà, impudicamente nuda davanti agli occhi di mio figlio. Io piangevo e mi muovevo disperatamente al fine di sottrarmi alla stretta di mo figlio. Io penso ancora che allora non era lui ad agire ma qualcuno che lo controllava e lo obbligava a fare quelle cose. “Edoardo non farlo! Aiuto! Aiutatemi, mio figlio è impazzito!” Ma Edoardo non mi ascoltava, prese ciò che restava dei miei slip e me li infilò in bocca imbavagliandomi. Nonostante le lacrime che facevano colare il mio trucco leggero, incrociai lo sguardo di Edoardo che scrutava il mio corpo nudo per tutta la sua lunghezza. Io tremavo, avrei voluto dirgli che potevo aiutarlo, che potevamo sconfiggere il mostro che c’era in lui, magari vedendo qualche psicologo che mi aiutasse ad riavere il mio piccolo bambino. Edoardo non si mosse più, io mi calmai, lui avvicinò la sua bocca al mio orecchio e mi leccò delicatamente il lobo. “Mia cara e dolce mammina..” Mi disse. “ Ora il tuo piccolo bambino ti farà godere, e sono sicuro che tu vorrai provare questi momenti ancora e sono sicuro che poi sarai tu a chiedermelo.” Momenti? Ma quali momenti?? Edoardo allora cominciò ad accarezzarmi scendendo piano piano con le mani tra le mie cosce. Subito capii che stava prendendo il suo sesso nelle mani e se lo stava sfregando sul mio pube peloso. Mi misi a piangere, lo supplicai di non fare quello che stava cercando di fare, ma niente! La sua cappella si posizionò tra le mie labbra vaginali, allora mi prese la testa tra le mani e guardandomi dritta negli occhi si apprestava a violare una delle regole morali tabou di questo mondo. “Guardami negli occhi zoccola.. guardami quando sentirai il mio cazzo prenderti..” L’impensato stava capitando, non sapevo se quello che stavo vivendo fosse vero o solo un sogno, intanto sentivo Edoardo spingere lentamente il suo bacino in avanti. La sua cappella era a contatto con la mia intimità e cercava di entrare. Non ero lubrificata, il mio corpo era di ghiaccio, si ribellava a questo gesto contro natura: un figlio ed una madre che fanno sesso. La sua cappella entrò e, millimetro dopo millimetro, fece il suo cammino dentro l’intimità materna, il viso di Edoardo fece una smorfia di dolore. Si fermò, si, si fermò, forse aveva capito all’ultimo momento che non era una cosa buona? Non fa niente, la mamma non lo dirà a nessuno, aiuterà il suo bambino a dimenticare. Ma Edoardo si riprese e ripiombò nel suo stato di eccitazione sessuale. “Brutta puttana.. Sei anche stretta.. meglio così..” La cappella era ormai tutta dentro di me, nonostante la secchezza della mia vagina, la parte più abbietta del bambino che ho messo al mondo e al quale ho dato il latte dal mio seno, il suo sesso, mi aveva penetrata. Ero scossa da degli spasimi. La fica mi bruciava, ma Edoardo, inarcandosi la schiena continuava a spingere a fondo il suo sesso prendendomi profondamente senza lubrificazione. La penetrazione era tra le più dolorose, mi ricordava il parto, ma questa volta il figlio non usciva, entrava in sua madre. “Zoccola, sto venendo.. sei proprio brava!” E con un urlo che mescolava dolore e piacere, Edoardo spinse fino nel profondo della mia vagina, il dolore fisico ma soprattutto quello psicologico era incontenibile. Ero stata violentata da mio figlio, dal mio piccolo bambino, dal mio Edoardo, quello che giocava nella carrozzina, al parchetto con gli altri bimbi.. Un nuovo dolore proveniente dal basso ventre mi risvegliò dai miei pensieri per ricordarmi la vera verità. Edoardo stava cercando di far uscire il suo sesso dalla mia vagina. L’assenza di rapporti da ormai molti anni aveva fatto perdere al mio corpo tutta la sua elasticità ed io ero stretta come la prima volta, forse ancora di più. La prima volta desideravo il contatto ma ora ero stata violentata da mio figlio. La sua cappella finalmente stava uscendo dalla mia vagina. Edoardo restò fermo davanti a me e mi obbligò a guardarlo. “Ti ho detto di guardarmi!” Dopo aver ripreso fiato cercò di penetrarmi di nuovo. Questa volta l’insieme del suo sesso che scivolava in me ed il mio bruciore, avevo l’impressione come se un ferro infuocato mi stesse penetrando. Sentivo il suo glande sbattere contro il mio utero, senza sollecitazioni da anni il mio interno aveva ripreso le misure giovanili e la mia vagina, nonostante fosse stata allargata da due gravidanze era ridiventata stretta ma soprattutto corta, infatti, il sesso di mio figlio non era riuscito a penetrare completamente. Edoardo non se preoccupava troppo, egli cominciò subito il suo dentro e fuori, ad un certo punto il dolore scomparve ed cominciai a sentire crescere in me un piacere che non ricordavo più da anni, la mia intimità cominciò a lubrificarsi nonostante ancora non volessi quel tipo di rapporto. “Ohh.. la mia zoccola in calore si sta bagnando!” Edoardo tolse il suo cazzo e infilò un dito dentro di me. “Ti stai bagnando, maialona! Tieni, senti..” Così dicendo mise il suo dito rorido delle mie secrezioni sotto i mio naso. “Senti i tuoi umori, troia!” Edoardo riprese in mano il suo sesso e lo guidò dentro la mia vagina e, con un colpo violento, spinse il suo cazzo in me penetrandomi completamente e riempiendomi di tutta a sua virilità. Il mio corpo reagiva sempre di più all’aggressione che stava subendo. Si, la mia mente era in rivolta, ed il mio animo urlava di dolore nel suo profondo, ma il mio corpo si donava a questo rapporto contro natura lubrificandosi e provocando delle piccole scariche elettriche che stimolavano il mio petto e davano ai miei capezzoli un’erezione oscena. “Ti si stanno indurendo i capezzoli come una puttanella, bene, sei veramente una mamma porca.” Le parole scurrili di mio figlio, rivoltemi in quella situazione, mi fecero disgiungere dal mio inconscio che iniziò a stimolare il mio corpo. Sentivo la mia vagina afferrare il cazzo che a stava violando come un bambino afferra un gelato in una giornata d’estate. Il mio corpo tremava, il dolere era passato in un attimo, ora non ero più Carlotta la madre di Edoardo, ma una immensa vagina che reclamava i suoi col
pi di reni come una vacca in calore prima di essere presa dal toro. La mia fica si mise a palpitare ed i mie occhi si chiusero, stavo tremando. Ero percorsa da spasmi violenti. Edoardo mi stava scopando come un pazzo e urlava: “Sii.. godi vecchia troia, prendi il tuo cazzo fino in fondo..” Ero agitatissima, quasi svenni in una sorta di felicità e piacere repressi. Edoardo intanto mi scopava con colpi secchi e violenti, le sue mani mi tenevano per le natiche e penetrandomi con forza. “Zoccola.. zoccola.. prendi.. prendi.. puttana.. vengo.. vengo..” Il suo corpo si irrigidì, Edoardo era dentro di me, sentivo i suoi lunghi spasmi inondare il mio ventre, stava godendo, stava godendo dentro di me. Edoardo dopo un po’ si girò su un fianco. “Aaah.. la mia puttanella.. sei stata brava!” Ero rovinata, annientata, nonostante il calore del sesso che riempiva a stanza, il mio corpo sentiva il freddo di quella immagine oscena, lo spettacolo disonorevole di una madre con le cosce aperte e la vulva inondata dal seme di un figlio di 17 anni disteso al suo fianco. Ma non ebbi il tempo di capire ciò che mi era capitato che Edoardo mi liberò le mani e, senza dire niente mi prese per i capelli. “Vieni qui, apri la bocca..” Il sesso di mio figlio era ancora in erezione. Lo vedevo avvicinarsi, presto era davanti ai mie occhi. Iniziò a strofinare la cappella contro il mio viso e, approfittando ancora del mio stato di intontimento, la infilò tra le mie labbra. Edoardo mi stava facendo fare ciò che io non avevo mai fatto: un pompino! Con la sua mano appoggiata sulla mia nuca cominciai a leccare. Il gusto era amaro e salato nello stesso tempo. A poco a poco il suo cazzo, ancora sporco di sperma, sparì nella mia bocca arrivando fino in gola. Mi veniva da vomitare, ma ad ogni conato di vomito, la gola si distendeva facendo entrare sempre più il cazzo fino ad impalarmi la gola. Non potevo più respirare, avevo il singhiozzo, soffocavo, alla fine Edoardo lasciò la sua presa, così potei respirare, deglutire e riprendere in bocca il suo bastone di carne. Con la bocca ben aperta, vidi un filo di bava e di sborra collegare la mia gola alla cappella del mio bimbo. Non ebbi modo di vedere altre cose, solo quel pezzo di carne che entrava nella mia bocca, ora sola nella bocca. “ Tu sei una brava puttanona, imparerai a fare i pompini come si deve, ora accontentati di leccarmelo e pulirmelo con la lingua.” Incoscientemente e senza esperienza, facevo scivolare a lingua attorno alla cappella e lungo tutta la canna. Edoardo tolse il suo cazzo diventato molle nella mia bocca, si alzò e si rimise i pantaloni senza guardarmi. “Tu sei stata brava, ed hai preso il mio cazzo, grazie mamma. A proposito, ora vai a lavarti, tra poco Christian rientrerà dalla lezione di judo, sarebbe un peccato se ti vedesse così. Hai 20 minuti per scendere e preparare da mangiare.” Edoardo lasciò la camera ed io istintivamente mi coprii i seni con quello che restava della mia camicetta strappata ed abbassai la gonna sulla mia intimità violata. Volevo gridare BASTARDO, ma il mio cervello non poteva sputare la rabbia che era in me sul mio figlio adorato. Mi raggomitolai in un angolo e piansi. Dopo dieci minuti mi alzai, ed andai in bagno. Il bagno era già pronto, l’acqua calda riempiva la vasca e sul bordo della stessa c’erano degli oli rilassanti. Non capivo più niente, mio figlio mi aveva violentata ed ora aveva delle piccole attenzioni per me? Il rimorso, pensai.. Mi rilassai, rividi il nostro rapporto sessuale sul pallido soffitto del bagno come se fosse un film. L’orrore di questo atto provocò in me un triplo sentimento. Il primo: mio figlio mi aveva violentata, avrei dovuto denunciarlo alla polizia.. no, meglio di no, la gente direbbe che sono stata io a provocarlo, o che il figlio è malato perché gli lascio vedere tutti quegli orrori su internet tanto da forgiare la sessualità depravata.. In ogni caso ero io da incolpare. Il secondo è un sentimento di vergogna. Vergogna di essere stata “presa” da mio figlio. Ma non sono io che ho commesso l’incesto, è stato lui che.. ma ancora una volta il giudizio e la visione della società è contro di me, è lei che l’ha cresciuto male.. Infine il terzo sentimento, il più forte. Io ho provato piacere. Ho sentito nascere in me questa voglia. Quello che certe donne si rifiutano di accettare sta crescendo in me adesso, il seme di mio figlio sta facendo un lavoro all’interno di me. Mi sta fecondando il cervello, devo ammettere che l’idea del sesso e della dissolutezza dona piacere. Mi copro il viso con le mani. Lo so, tutto questo è sporco, me lo ricorda il mio spirito puritano che ritorna alla carica per salvare a mia anima, oh mio Dio, aiutami tu! Mi sono asciugata e rivestita, non l’accappatoio, Edoardo potrebbe eccitarsi. Mi stavo confrontando con una terribile realtà, cosa dovevo indossare per non risvegliare in Edoardo ancora pensieri incestuosi? Forse è colpa mia ciò che è successo. Decisi di indossare semplice abito nero di maglia abbottonato sul davanti lungo fino a metà dei polpacci, si, non lasciamo niente da vedere. Scesi proprio quando la porta della casa si stava aprendo, era Christian che, entrando in cucina, si gettò al mio collo. “Mamma..” Chiusi gli occhi e lo lascia abbracciarmi. Dall’angolo dello stipite incrociai lo sguardo di Edoardo che ci osservava con un piccolo sorriso. Io tolsi il mio sguardo per non vedere quella luce strana che emanavano suoi occhi e per non dover sopportare ancora quello che era successo di sopra poco prima. “Allora piccolo mio, come è stata la tua giornata?” “Guarda che bel disegno” “Oh.. si è molto bello..” “Ti piace?” “Si, vai a lavarti le mani, a tavola tra cinque minuti.” Girai la testa e vidi che nella sala da pranzo la tavola era già preparata e che Edoardo si comportava come se niente fosse successo. Andammo a tavola, io ero seduta a capotavola e Edoardo di fronte a me. La televisione mostrava le notizie del telegiornale, incrociai più volte lo sguardo di Edoardo, lui mi sorrideva. “Mamma..” “Si Christian..” “Oggi hai un’aria strana..” A queste parole, la visione di Edoardo dominante ed io che facciamo l’amore si proietta di nuovo davanti ai miei occhi. Gli mentisco. “No niente, la mamma sta pensando ad altre cose.” “Ok, ma non devono essere delle nelle cose..” Mi disse Christian. Io guardo Edoardo che viene a posare la sua forchetta e mi guarda dritto negli occhi. “Si amore mio, la mamma ha un problema da risolvere, e presto troverà una soluzione.” Dissi senza abbassare lo sguardo questa volta. Voglio che Edoardo capisca che quello che è successo poco prima è grave, dissi a me stessa. Alla fine del pasto, Edoardo sparecchiò la tavola, e quando Christian si avvicinò per aiutarlo gli disse che era tardi e che lui doveva andare a letto. “Si mamma, salgo con te.” “Quanto a te, Edoardo, io scendo tra qualche minuto, aspettami.” Mi sorrise e guardandomi dritto negli occhi mi disse. “Oh.. si naturalmente mia mammina cara.” Parlai con Christian del più e del meno e di cose inerenti la scuola, quindi mi assicurai che andasse a dormire subito senza giocare con i videogiochi, quindi ridiscesi subito. Edoardo era nel salone, seduto sul divano stava guardando la televisione. Lui non mi stava guardando. “Edoardo, dobbiamo parlare..” Ma lui non mi degnò nemmeno di uno sguardo, continuava a guardare la televisione. Mi misi davanti a lui. “Edoardo..” “Si mia cara mammina..” Mi disse lui sorridendo. “Noi dobbiamo parlare di.. Cosa stai guardando?” Il suo sguardo si era abbassato dai miei occhi alle mie cosce. “Simpatico il tuo vestito, cosa è? Un desiderio puritano?” “Edoardo!” “E per di più si può vedere in trasparenza l’intimo.” Ero paralizzata, trasparente? Abbassai lo sguardo e constatai che stavo tenendo le gambe aperte davanti a mio figlio e che, grazie alla luce dello schermo del televisore, guardando tra le mie gambe, nonos
tante l’opacità del vestito poteva vedere il profilo delle mie cosce. Quando folle di collera alzai il sguardo per rimproverare Edoardo, lui si alzò davanti a me, mi prese per i capelli e mi mise una mano sulla bocca per bloccare un grido di sorpresa che stava per uscirmi dalla gola. “Ascoltami bene e molto attentamente, se vuoi gridare non è un problema, e ti dirò che la cosa mi eccita un po’, ma cosa dirai a Christian se svegliandosi e scendendo trovasse la sua gentile mamma in ginocchio mentre lo succhia al fratello maggiore facendo dondolare le sue grosse tette da vacca?” Dicendo questo con la sua mano libera Edoardo salì lungo il mio ventre accarezzando il mio abbondante seno attraverso il vestito. Senza lasciare la sua presa, sentivo che stava togliendo la mano dalla bocca. Avrei voluto gridare, urlare, ma aveva ragione, Christian il mio piccolo di soli 11 anni non avrebbe dovuto vedere questo spettacolo. “Ecco, molto bene, ora se vuoi parlare sali nella tua camera, io ti seguo, quindi ci si ferma e ci si parla tranquillamente, sei d’accordo cara mammina?” Feci di si con la testa, Edoardo lasciò la presa e mi spinse avanti. “Sali!”. Iniziai a salire le scale seguita da vicino da mio figlio. Io non sentivo più dietro di me lo sguardo di un ragazzo di 17 anni che guarda la mamma con amore figliale, ma lo sguardo perverso di chi di scruta ogni movimento del culo mentre salgo le scale. Arrivati in camera, lui chiuse la porta e mi spinse vicino al letto. “Edoardo, noi dobbiamo parlare! Quello che è successo oggi pomeriggio è molto grave e..” “Ti suggerisco di abbassare il tono della voce, non vorrai svegliare Christian o no?” “Si.. Io..” Ero in trappola, Edoardo era venuto verso di me e con molta calma mi aveva dato un ordine. Io, invece di far valere il mio ruolo di madre e rimettere in riga questo giovane arrogante, avevo obbedito. “No.. Tu.. Io.. Senti, alla fine noi dobbiamo renderci conto che..” “Che mi fai tirare il cazzo, mia cara mammina?” Edoardo, nel frattempo, aprì i bottoni della patta dei suoi jeans, mostrandomi il suo cazzo già in erezione. “Edoardo, io ti devo dire..” Dissi a voce bassa. “No ora tu stai zitta..” Lui mi guardò dritta negli occhi ed venne verso di me accarezzandoselo, io non riuscivo togliere lo sguardo dal suo sesso, terrore o desiderio? “Stai guardando il mio cazzo, zoccola.. Sei già bagnata o di devo far bagnare io?” “Edo.. Edo.. per favore, oggi abbiamo fatto una sciocchezza e..” “Si, mamma, tu mi hai fatto fare una sciocchezza! Te ne rendi conto? Tu mi hai lasciato guardare e registrare da internet delle cose che i ragazzini non possono vedere..” “Ma.. ma.. io non ho fatto niente..” “Si, io lo so cara mammina.. ma cosa dirà la gente quando scoprirà che tu non hai fatto niente per impedirmi di arrivare a questo punto?” Edoardo era davanti a me, io ero di ghiaccio, pietrificata. Le sue mani erano ormai sul davanti del mio vestito e, ad uno ad uno, stava aprendo i bottoni che lo chiudevano. “No, Edo.. no per favore..” Le lacrime mi stavano riempiendo gli occhi, io stavo tentando, senza grande convinzione, di impedire che mio figlio mi aprisse i bottoni, ma ormai avevo già le spalle nude, si potevano vedere le curve dei miei seni in quanto non avevo indossato il reggiseno. L’ultimo bottone del petto si aprì facendo cadere il vestito nero fino ai piedi. Ero nuda davanti a mio figlio. Istintivamente con un braccio mi coprii il seno mentre con l’altra mano mi coprivo il sesso. Le lacrime mi colavano lungo le guance, mi sentivo umiliata, dovevo reagire, adesso, per fermare quel gioco perverso intanto che eravamo ancora in tempo. “Adesso grido.. Edo, adesso urlo e sveglio Christian..” “Oh.. mio dio..” Disse Edoardo. “Oh.. mio dio.. Lei grida per svegliare Christian.. Toh, ma che cosa è questo?” Così dicendo tolse un pacchetto dalla tasca e me lo porse. Stomacata da quella pantomima, lo presi e lo aprii. C’erano delle foto, delle foto pornografiche, delle foto di scene.. oscene. E sulle foto, nelle posizioni più oscene e degradanti, il viso della donna era il mio. Prima mentre lo succhiavo ad un ragazzo, poi presa da due ragazzi, addirittura scene di zoofilia. Ero rimasta a bocca aperta, non fiatavo e non mi muovevo, neanche un battito di ciglia. “Naturalmente sono dei fotomontaggi, ma Christian capirà? E se si vedessero in giro, non potresti più uscire di casa.. lascio fare a te.” Edoardo mi prese delicatamente per i porsi e mi fece sedere sul letto. Avevo ancora gli occhi spalanchi e la bocca aperta. Vere o false, io stessa non sapevo più cosa pensare, le foto erano troppo “forti” per una donna morigerata come me. Avevo l’impressione che il mio cervello fosse fulminato, le immagini scabrose di quelle foto sfilavano davanti ai miei occhi. “Immagina se qualcuno poi le pubblicasse su internet, cara dolce mammina, che scandalo!” Io ero un automa, mio figlio dopo avermi fatta sedere sul letto mi spinse all’indietro. Snap.. Un flash, poi un secondo, poi un terzo, un crepitio davanti ai miei occhi, ero accecata, non riuscivo a realizzare cosa stava succedendo. “Si.. Così..” Snap.. snap.. “Ora mamma tieniti le caviglie..” Edoardo mi aveva alzato le gambe sopra di me sempre sdraiata, e senza capire il perché, obbedii e mi presi le caviglie. Snap.. snap.. La situazione era tra le più oscene. Snap.. Tenendomi le caviglie con le mai e aprendo le cosce, stavo mostravo tutta la mia intimità all’obiettivo della macchina fotografica di Edoardo. Snap.. Snap.. “Ok.. ora con due dita apri un po’ le labbra..” Snap.. snap.. “Dai mostra la tua patatina bella succosa..” Snap.. snap.. “ Tieni i seni con l’altra mano.. benissimo.” Snap.. snap.. Quante fotografie mi aveva fatto? Io non capivo più niente. Ero ipnotizzata, la mia mente non riusciva più a connettersi con l’animo di Carlotta, la madre di famiglia timorata di Dio e devota ai suoi figli. Edoardo pose la macchina fotografica, si sedette al mio fianco e mi richiuse delicatamente le gambe una sull’altra. I flash mi avevano veramente accecata, cominciavo a vedere qualcosa piano piano. “Edoardo..” “Si mamma..” “Cosa.. che cosa mi hai fatto?” “Delle foto mamma..” “O mio dio..” “Le foto che tu mi hai chiesto di farti quando ti sei esibita davanti a me..” “O mio dio..” “Sssss,,, zitta, pensa a Christian..” Presa in trappola mi sentivo bloccata in una tagliola. Ho corrotto mio figlio e l’ho spinto fare.. delle cose. Già mi vedevo giudicata in un tribunale dove la giuria non era altro che i miei parenti, mia sorella, mio fratello, il mio ex-marito, le mie amiche.. Tutti mi additano, come la violentatrice, l’incestuosa!! “Mamma.. Mamma.. tutto bene?” Mi svegliai da quello spaventoso incubo. “Si..” Edoardo è a fianco a me, io lo guardo negli occhi. “Edoardo, perché?” “Perché ti amo o dolce mammina, e poi perché sei cosi bella..” “Ma.. ma.. anche io ti amo, bambino mio, ma non dobbiamo..” Edoardo mi abbracciò attorno alle spalle e mi baciò sulla bocca, la sua lingua entrò nella mia, io non cercai di resistere, automaticamente la mia lingua rispose alla sua attorcigliandosi a lei. Snap.. Tenendo la macchina fotografica con una mano, Edoardo volle immortalare anche questo momento. Mi vedevo persa, il giudice ed i giurati in piedi urlando il mio nome. Le guardie che mi tengono stretta, le televisioni di tutto il mondo zoomano sul mio viso, ed ho un bel da fare ad urlare che sono innocente, tutto il mondo sta guardando la foto dove sto baciando mio figlio. Sono una madre incestuosa! Edoardo mi fece sdraiare sulla schiena, quindi salì sul letto. Il mio sguardo era perso nel vuoto. Io non lo sentii salire sopra di me, ne sentii il suo sesso deflorare le mie labbra vaginali, e nonostante la lenta e dolorosa penetrazione, io non cercai di sottrarmi a questo nuovo rapporto incestuoso. Questa volta mi
prese dolcemente e amorevolmente senza dire una sola oscenità, solo il suo orgasmo mi fece venire un brivido quando gli schizzi del suo seme colpirono le mie pareti vaginali. Io non abbi nessun orgasmo, la mia mente ed il mio spirito erano troppo liquefatti per la perversità della giornata lì stava terminando. Così è iniziata al mia storia, quello che mi potrà capitare d’ora in avanti nessuno lo può dire, vi dico solo che l’amore per mio figlio non è scemato ma forse, se possibile, è aumentato ancora di più.

Come ho iniziato a scopare con mio padre 2 (ora anche con mia madre) | Racconto incesti di kim

Sono Stefano, già dalletà di 16 anni avevo iniziato a guardare i miei genitori mentre facevano sesso. (Come scritto nel mio primo racconto). Ora da un mese scopavo con mio padre ed era bellissimo, mi ha insegnato molte cose e a godere moltissimo. Mio padre, che gli è sempre piaciuto avere un vibratore nel culo mentre scopa con mia madre, ed ora gli piace avere anche il mio cazzo nel culo, è bisex. Penso di esserlo pure io, mi piace quando mio padre me lo mette nel culo e viceversa, ma quello che voglio tanto fare è scopare una donna. Un giorno mentre mio padre e io eravamo a letto dopo aver fatto sesso gli ho detto che mi sarebbe piaciuto scopare una donna. Gli ho chiesto comera scopare una donna. Mio padre mi ha risposto che toccare, baciare, leccare, succhiare e scopare una donna era una cosa bellissima. Ad un certo punto ho preso il coraggio e gli ho chiesto: Lo sa la mamma che scopiamo insieme? Mi piacerebbe provare a far sesso con lei.

Adele | Racconto incesti di Simone27

La sto osservando, da dietro, un culo che parla, ha 38 anni, alta 170 cm, un seno tra la seconda e la terza, in casa non bada molto a come si veste, non le importa se si mette in mostra, a volte penso che lo faccia di proposito, ora si gira e mi sorride con i suoi splendidi occhi verdi e quella bocca carnosa. Ha i capelli legati a coda alta, ma una ciocca ribelle le cade sul viso e lei lallontana con uno sbuffo.

Vicine di casa vogliose | Racconto trio di Anonimo

Era appena spuntato il sole a Milano e, fortunatamente potevo dormire un po di più dato che mia madre doveva andare al lavoro.
Erano da poco passate le 8.30 di mattina quando sento squillare il telefono. Mi precipito al telefono e scopro che era la mia vicina di casa che mi voleva vedere dato che non ci eravamo visti per tutte le vacanze. Mi ripresi un pò dallo shock del brusco risveglio e gli diedi appuntamento 10 minuti dopo. Mi accesi una sigaretta per svegliarmi bene e, per completare lopera, decisi di farmi un bel caffè. Suonò il campanello. Il tempo era passato velocemente e, non curante del mio abbigliamento mattutino, aprii la porta. Era lei. La mia amica e vicina di casa: Chiara. La feci entrare in casa e gli dissi di chiudere la porta. Chiuse la porta con catenelle e il blocco di ferro dicendomi che non si era mai sicuri. La feci accomodare in salotto e, chiedendo venia, mi diressi velocemente in bagno dato che non avevo ancora svolto le funzioni del mattino abituali. Non chiusi a chiave la porta, ma la accostai dolcemente. Stavo quasi per finire quando con la coda dellocchio vedo Chiara che mi spia dallo spiraglio lasciato dalla porta. Decido di non fare niente e continuo. La vedo sempre più divertita e questo mi eccita molto. La conferma non tarda a venire dato che il mio pene mi stava scoppiando letteralmente tra le mani. Mi ricomposi tirandomi su i boxer e i pantaloni e contemporaneamente mi girai per lavarmi le mani. Diedi unaltra occhiata veloce alla porta, ma vidi con mio stupore che Chiara era tornata in salotto temendo di essere scoperta. Tornai in salotto e decisi di togliermi i boxer facendo vedere con evidenza la mia eccitazione e il mio membro. Chiara stava facendo finta di leggere una rivista e non fece caso alleccitazione che mi aveva procurato la sua curiosità nel bagno. Sapevo bene che lei non era ancora stata sverginata o almeno era stata penetrata da un ragazzo più grande di lei. Dico penetrata perchè Marco non laveva sverginata completamente. Sapevo anche che da un po di tempo mi veniva dietro, ma, essendo molto timida, non laveva mai fatto trasparire. Era davvero assorta in una lettura di un articolo presente sulla rivista. Ora osservavo il suo corpo quasi perfetto e soprattutto i suoi seni sodi e ben fatti che venivano rinchiusi da un top aderente e stretto per la sua quarta. I capezzoli erano duri come il marmo e venivano evidenziati dal top stretto. Smise subito di leggere appena tossii per farmi notare. Rincominciammo il discorso appena interrotto e dopo una mezzoretta si scusò con me e si alzò dirigendosi verso il bagno. Stavo notando il suo bel sedere sculettare con maliziosità, ma senza dare troppo nellocchio. Decisi di seguirla e di farle provare la stessa eccitazione provata da me. Non chiuse la porta. Si abbassò i pantaloncini e subito dopo un paio di slip azzurri di pizzo a quanto potevo vedere. Capii di essere stato visto da lei notando il rossore sul suo viso. Dopo pochi minuti eravamo di nuovo in salotto e gli raccontai di averla vista spiarmi. Diventò subito rossa e non parlò più per un attimo. Subito dopo mi diressi in camera senza dirle niente e lei si avvicinò a me sussurrandomi nellorecchio di volermi mentre io stavo per togliermi i pantaloni del pigiama. La sua voce dava forti segni di eccitamento, era rotta e rocca. Bloccò le mie mani e si diede da fare per togliermi i pantaloni. Vide così che non portavo più i boxer portati in precedenza. Mi sbattè sul mio letto e piano piano si denudò anche lei. Aveva un fare sensuale il suo spogliarello. Entrai sotto le coperte e dopo poco tempo anche Chiara era lì con me. Non era più la solita ragazza che conoscevo. La passione era così forte che aveva dimenticato tutte le paure e le vergogne che provava prima. Disse che aveva parlato con un sua amica di sesso e gli aveva detto delle cose abbastanza interessanti. Voleva metterle tutte in atto usandomi come cavia. Prese dello spago dallarmadio degli attrezzi e cominciò a legarmi al letto sia le mani che i piedi. La lasciavo fare dato che non avevo mai fatto sesso in questo modo. Dopo avermi accuratamente legato iniziò a strusciarsi sul mio corpo e in particolar modo vicino al mio membro che voleva solo lei. Voleva mettere in pratica la posizione 69 dato che la eccitava molto. Una volta girata e dopo aver raggiunto il mio pene in completa erezione con la bocca mi ordinò di farla godere. Anche lei aveva intenzione di farmi godere dato che mi ordinò esplicitamente di fare come voleva lei visto che io ero legato al letto. Iniziai a leccargli delicatamente le grandi labbra completamente rasate dai peli e così eccitanti, poi passai al clitoride e dimenai affondando sempre più la mia lingua. Era oramai completamente bagnata e piena dei suoi umori. Dopo pochi minuti smisi di leccarla e lei per farmi ricominciare mi strinse violentemente il mio pene. Ricominciai chiedendole scusa in modo sottomesso ma lei non ci fece caso e cominciò a strofinare il suo petto contro il mio pene facendolo sempre più eccitare. Stringeva forte il suo seno contro il mio pene che quasi si sentiva soffocato da quella stretta micidiale. Smise di scatto e mi rodinò di umidirle con la saliva il suo indice e il suo medio. dopo averli ben umiditi se li portò verso lano e lo bagnò. Dopo pochi secondi il mio membro era affondato dentro le sue natiche sode e rotonde. Era una forsennata nei movimenti e io avevo quasi raggiunto lorgasmo. Credo se ne sia accorta guardando i violenti scossoni che ora mi agitavano. Smise nel bel mezzo dellapice prima che io venissi. Si girò verso di me e mi disse che anche lei voleva godere come mai aveva fatto. Si girò alzandosi e io non capii cosa voleva fare. Aprì il mobiletto davanti al letto e curiosò tra le mie cose e trovò i preservativi. Si era ricordata dove tenevo i preservativi da quando gli avevo confidato dellultima volta con Maria. Aprì un preservativo e me lo mise. Ero sempre io che me lo mettevo e questo mi fece eccitare ancora di più. Mi disse ironicamente di non muovermi perchè doveva telefonare. Andò a prendere il cordless in salotto e fece una telefonata breve. Appena ritornò in camera gli chiesi a chi aveva telefonato e lei mi rispose che doveva sentire la mamma per delle cose che doveva comprare. Subito dopo suonò il campanello. Oddio. Chi poteva essere. Mi agitai molto, ma Chiara mi disse di non preoccuparsi perché se ne sarebbe liberata in un paio di minuti. Prese un accappatoio dal bagno e lo indossò andando ad aprire. Non sentii chi era alla porta e sinceramente poco me ne fregava dato che non potevo fare niente in quelle condizioni. Sentii dei passi e vidi con mio stupore la sua amica che abitava qua vicino. Era imbarazzata di vedermi in quelle condizioni, ma si calmò subito quando Chiara incominciò a spogliarla velocemente. Anche Marta era una bella ragazza. Aveva due bei seni prosperosi e un corpo che nulla invidiava alle modelle. Guardai giù e vidi che anche Marta si era depilata nella zona pubica come la sua amica. Lasciando ogni imbarazzo si misero a palparsi dappertutto e con sensualità. Marta diede una rapida occhiata al mio fallo, si staccò da Chiara e si posò delicatamente sopra di me. In un paio di secondi il mio membro era entrato nella passera di Marta. Fece un po di fatica dato che Marta era ancora vergine. Aveva già avuto dei ragazzi, ma si era limitata a baciarli. Mi eccitai ancora di più sapendo che avrei fatto entrare Marta nel regno degli sverginati. Mi muovevo quello che potevo con il bacino per farla godere ancora di più. Dopo varie penetrazioni più o meno potenti il preservativo era pieno e il mio pene era voglioso ancora di penetrarle. Si alzò solo quando sentì il mio pene rimpicciolirsi tra la potente stretta di Marta. Facile a dirsi ma difficile a farsi dato che la potente stretta di Marta impressa al mio fallo lo faceva eccitare ancora di più. Dopo una decina di minuti si staccò da me e tutte e due mi slegarono velocemente. Chiara mi sfilava contemporaneamente il preservativo e se lo portava vicino alla bocca. Marta vedendo la scena decise di strapparglielo di mano. Ora
cera una vera e propria lotta per bere il mio succo. Decisi di lasciarle fare per un po ma dato che la situazione non volgeva al termine decisi di dare il preservativi a Marta e di farmi fare una pompa da Chiara. La decisione fu accolta da tutte e due con entusiasmo. Chiara era diventata oramai esperta in pompe e, grazie alle sua grandi labbra godetti a più non posso riempiendo la sua bocca in pochi minuti. Stavo quasi per rivestirmi quando vidi che le due si stavano masturbando a vicenda. Vedendo Marta a 90 gli infilai con velocità e non poca fatica il mio palo nel culo. Godeva molto la povera amica timida. Era stata troppo bella quella mattina e stava volgendo per il meglio guardando Chiara che gli leccava avidamente la passera scoperta e i seni di Marta che velocemente si muovevano. Decisi che erano troppo belli per non toccarli dato che per ora non lavevo ancora fatto. Mentre spingevo a fatica nel suo ano gli stringevo forte i suoi grandi seni facendoli arrossare in poco tempo. Era arrivata lora del pranzo e velocemente ci rivestimmo. Andai in bagno, luogo oramai benedetto per aver scatenato tutto, e tornai in poco tempo. Le due amiche si erano già rivestite e uscendo mi consegnarono le loro cose intime dicendomi che no era finita qui…

Una madre costretta a subire 4 | Racconto incesti di toti

Con mi madre che ha 62 anni, continua la nostra storia alla grande. Credetemi non esco piu con le donne, zero, con mamma ho tutto lerotismo a casa. Ieri sera abbiamo cenato tutti e tre io lei e mio padre, io vivo con un appartamento accanto a loro, uso casa dei miei come ristorante, lavanderia e ora sesso. Dopo cena dissi mamma devi venire un po dentro da me perchè devi sistemarmi le camicie nel cassetto che solo tu sai fare, mia mamma fece un po lo sguardo impaurito per la presenza di papà, ma poi lui stesso disse e vai non sai che tuo figlio veste come un damerino? e si mise a ridere…finimmo di cenare lui ci saluto per la notte e se ne ando a dormire, io dissi mamma vado? ti aspetto dentro? lei con aria seria disse dammi dieci minuti e vengo da te..( voi non sapete che da 4 mesi la metto in condizioni imbarazzanti la spio col suo consenso quando va a scopare con lo zio nel parcheggio dello stadio e quando 15 giorni fa la portai al cinema della citta la costrinsi a masturbare un ragazzo pressoapoco ventenne che vi raccontero ) dopo poco bussa alla mia porta la apro ed appena chiudo la porta mi da uno scappellotto al petto dicendomi, ma hai perso la testa con tuo padre di la? lo sai che mi imbarazzo e di lui mi cago sotto? non potevi aspettare domani? no? mi stai rendendo la vita difficile.Dai dimmi che vuoi, sbrigati che quello finge di dormire e non mi sento tranquilla con lui di la che mi aspetta, perche ti aspetta se ha detto vai da tuo figlio e ci ha dato la buonanotte? si si poi te ne sei entrato e lui mi ha chiamato in camera da letto e mha detto torna presto che ho voglia…cazzo allora ti vuole scopare? si dai fammi andare rimandiamo a domani, tu adesso ti metti a spiare dalla parete e ti seghi dai a mamma fammi andare ho paura, no come vuoi rimanermi cosi guarda qua, lo caccio fuori ero solo in slip, dai ti faccio na sega veloce ma fammi andare, la butto sul letto, lei che fai? sei scemo ci puo sentire ti prego, mi butto sopra di lei e lei con voce tremante no da lo sai quello ci puo sentire ed io la rassicuravo no mamma nel salone si sente no in camera mia, ma che hai paura? tesoro ho paura delle tue dimenzioni se ne puo accorgere? mamma non ti penetrero a fondo e non ti vengo dentro cosi non ti trova lo sperma dentro…dai ci metto due minuti, con aria seccata mi fa alzare e dice aspetta devo togliermi la mutanda? ecco e se la sfila ed io la aiuto, si mette a gambe divaricate e dice dai fai presto e non farti sentire, la penetro di un colpo solo mantenendomi sulle braccia e lei con voce strozzata disse cazzo lhai ficcato fino alle palle e non gli do il tempo di replicare che accellero la chiavata facendo cigolare il letto e lei che dice con voce dolorante ma a bassissima voce, porco, sei un porco, hai e quello se ne accorge mi trova tutta allargata adesso…lo sfilo e dico dai fammi la sega, no tu con la sega ci metti molto ed io nn ho tempo, gli e lo rificco dentro e lei che dice hai fai piano porco…ma perche stai cosi arrapato? penso a lui che fra poco ti chiavera nella mia sborra e lei no nn venirmi dentro..non farlo non farlo non farlo ed io affondo sempre di piu, ma quando sborro un po prima lo tiro fuori e lei lo afferra in mano e mi fa schizzare sulle sue mutande e mi dice adesso fammi andare a lavare dai dammi la asciugamano che mi lavo da te…le dico mentre si lava dopo che hai scopato digli ora devo andare dentro da nostro figlio perche lho lasciato coi cassetti aperti solo perche tu aspettavi qui a me e per non farti innarvosire sono venuta a stendermi accanto a te nel letto, lei annui e cosi fece, io corsi subito alla mia parete della camera che da sulla loro parete dove ce la loro spalliera del letto matrimoniale, dopo 5-6 minuti la sento entrare e dice sei ancora sveglio? sono venuta da te perche poi ti innervosisci aspettarmi dopo rientro perche gli ho lasciato i cassetti aperti che disordine, e sento mio padre dire quello si deve trovare una moglie, lei si mette a letto e sento lui che dice non hai le mutande? brava sei pronta per luso? e col vestitino ancora da casa? si dopo devo andare dentro da lui che mi spogliavo a fare ho tolto solo la mutanda, sento lui che rumoreggia con la rete si sara posizionato sopra mamma, infatti sento lei che dice con voce alta perche sa che sto spiando, aspetta fammi aprire meglio le cosce, ecco ce lhai duro dai lo metto dentro io tu mantieniti sulle braccia e sento il classico haia…di mamma, lha penetrata e subito il cigolio inizia e lei che dice cazzo come ce lhai tosto marito mio, e lui che le dice ti chiavo, si ti chiavo…e lei con finto ansimare che dice si dai dai sfogati…e lui la prima volta lo sento chiamarla zoccolona mia quanto sei femmina e lei si si dai cosi sborraaaa e finge lorgasmo dopo pochi cigolii lui dice sborro sborro ed ecco il silenzio lei che scende dal letto apre il cassetto e dice devo mettermi la mutanda, la sento andare in bagno, ma dopo 5 minuti e gia da me, entra con la mutanda in mano e la porto in camera si stende sul letto ed aprendo i coscioni mi dice hai sentito tutto? ed io gia mi ero adagiato sopra di lei gli e lo ficco dentro e lei che dice sorpresa…infatti era vero era piena di sperma, le dico subito ma nn ti sei lavata? e lei no, porco, no e quello che ti piace? sapere e vedere? ed ecco allora chiava dai chiava nella sborra di quellaltro cornuto come te…siete due i cornuti solo che lui non lo sa e tu invece lo sai da chiava si si cosi affonda…hai hai hai…la feci male la affondavo come un ossesso lei mi stringeva la testa per dirmi fermati mi fai male..ed infatti mi diceva fai piano mi stai scassando..piano..ed io che piano troia, che piano sei una puttana vieni da me con la sborra di tuo marito dentro e devo chiavarti pure piano? hai hai hai mi fai male..hai hai hai…zitta puttana dopo te lo metto in culo…noooo…se pazzo…non ti permettere lo sai che laltra volta mhai fatto uscire il sangue e gridavo…quello verrebbe e ci ammazzerebbe…ma dai puttana te lo metto domattina in culo…se se disse lei con aria disturbata ed impaurita…le sborrai dentro fiotti di crema e lei disse un haaaaaaa liberatorio…poi ancora lo tenevo dentro che si stava ammosciando lei mi prese con tutte e due le mani la faccia e disse amore mi hai fatto male stavolta, ma ti piaceva e ho resistito il dolore…ti amo a mamma ma cerca di non farmi impaurire quando ce lui, vedi gioia mia per te faccio tutto ma tuo padre mi fa paura perche e un violento…visto ti accontento in tutto? sono diventata la tua puttana ho masturbato uomo e un ragazzino al cinema, tho dato il culo e hai visto quanto sangue e uscito, ma ti prego continuero a farti felice amore mio ma nn farmi avere piu le paure con tuo padre..ok a mamma? si le dico, la bacio passionalmente mi fa mettere al fianco si alza prende le sue mutandine e si reca nel mio bagno, la seguo si sciaccua, si asciuga e le dico mamma ho voglia di te…lei tesoro mio devo andare non tiriamo troppo la corda ho paura, ok mamma vai la bacio appassionatamente lei mi carezza il viso buona notte a domattina ti aspetto per colazione..alle 8 sono da loro mamma mi fa caffe e poi latte e cereali, e parliamo se domenica vogliamo andare ad un agriturismo e cercare dei funghi, papa acconsente, poi dice vado a farmi la doccia e barba ti serve il bagno? mamma disse no vai vai pure, lui mi saluta e si chiude in bagno..sento aprire la doccia dopo poco, mi avvicino a mamma e la bacio lei sobbalza no tesoro mio con lui di la no amore di mamma mi faresti morire…dai mamma senti lacqua scorrere? dai due minuti, lei impaurita si mette a pecora con le mani sul tavolo abbassa la mutanda fino ai polpacci la penetro e lei dice solo sbrigati sbrigati amore mi sento morire tremava tutta, ed io affondavo sempre di piu i colpi nella sua figa ma lei nulla non parlava mugolava solo, dopo poco le sborrai dentro e subito presi dal tavolo dei fazzolettini di carta per alimenti e gli tamponai la figa da dietro lei ancora a pecora la puli la mia sborra…che goduria chiavarti con lui in bagno…lei sorrise e disse sei un porco..salutai e scesi in negozio dove incontrai il ragazzo 20 enne che feci masturbare da
mamma al cinema e lui sa che e una mia amante..no che e mia madre..disse a quanto me la farai scopare la tua signora ? vieni domani allo stadio verso le 18 al lato della porta secondaria, senza dire nulla a mamma quella sera dovevamo andare dalla manicure amica mia ma appena vide che imboccavo la strada dello stadio disse porco io lo sapevo ti vuoi fare una bella chiavata in macchina vero? si infatti arrivati li cera il ragazzo col suo motorino mamma appena lo vide disse e che ci fa questo qui? io sorridendo dissi indovina? no tu sei pazzo ma se quello mi riconosce? e se mi vede entrare dove abitiamo? ma dai che cazzzo ti sei bevuto il cervello? lo feci salire nel suv e lei disse ragazzino io non sono una puttana ho una storia con questo giovane e lui si eccita che io ti tocco, posso fidarmi di te? io sono una donna sposata con un figlio e capisci? lui timidamente ma eccitatissimo disse signora non vi preoccupate il suo fidanzato mi telefona e mi incontra x stada e mi dice il posto dove farmi trovare ma io non so nemmeno le vostre abitazioni ne i vostri nomi..ok lei si rassicura a quelle parole, io abbasso il ribaltabbile dove e seduta lei le tolgo le mutande lei apre i coscioni e dico al ragazzo dai toccala dove vuoi, lui e seduto indietro e fa fatica ad accarezzargli o meglio palarle le cosce che al ragazzo le piacciono perche qundo al cinema lei lo segava lui le accareccava le coscie..lui le mette la mano sulla figa e lei ha il suo cazzo vicino alla bocca ed il ragazzo prova a spingerla con la testa e lei nervosa disse; no mocciosetto queste cose non le faccio…le dico a lui dai se vuoi se desideri fatti fare la sega ma se voui puoi scoparla e lei ma sei scemo?? non se ne parla nemmeno..uno sconosciuto ma che scherziamo? dai faccio io tesoro una volta sola, e le dico x rassicurala dai mette il preservativo..di cosa hai paura? ok dai facciamo presto, lui si mette al mio posto io scendo per andarmi a sedere dietro siamo in penombra e lei dice al ragazzo hai messo il preservativo lui si si..invece non era vero, daccordo con me in uno sguardo smorfioso a sua insaputa, lei lo fa mettere tra le sue coscione aperte le dice di mantenersi sulle braccia e lei quando lo tocca dice maiale nn ce lhai e? vabbe ho capito il mio uomo mi ha fregato il ragazzo lo ficca dentro ma nn e grosso come il mio, e inizia a chiavarsela col ritmo forte e lei dice solo eee che cazzo stai cosi arrapato? e lui si siignora mi eccitate tanto…siete bella e io dietro lho dato in mano a mamma e lei con goffaggine per la posizione me lo mena poi mi metto al posto di guida dove lei puo impugnarmelo bene e inizia la sega arrapante perche il ragazzo la chiava ma chiamandola signora ed io le ordino di chiamarla troia…ma lui intimidito attende il consenso di mamma che presto le dice dai piccolo scopati la vecchia signora che pensi mentre mi chiavi che sono tua madre? si si lui dice si e vero…ok allora chiamami mamma e subito io dico ok ti chiamo anchio mamma? si porci chiamatemi mamma tutti e due ed il ragazzo inizia a fotterla da animale dicendogli di tutto e di piu e mamma che mi sussurra figlio mio questo cesso mi sta facendo godere…ed io si si mamma godi mi arrapa se godi veramente con lui…sara che nn ce lha grosso come il tuo e non mi fa male…sto venendo…che zoccola che sono…altro che una donna casta..una mamma…io sono una troia incestuosa…ma comebello godereeeeee…il ragazzo sborra dentro ed io come un ossesso lo tiro e dico sbrigati vai dietro devo chiavarla io adesso lo graffio pure nella foga di tirarlo, mi piazzo in mezzo alle cosce di mia mamma e la fotto e lei inizia a dire oscenita si si figlio mio sborrami dentro pure tu..hai che cazzone che hai dai sfondami non grido stavolta la sborrata del ragazzo ce lho dentro e fa scivolare il tuo..haaa che cazzo che tieniiiii…haaaa…hai un cazzone da cavallo….hai preso da tuo padre…ma tu ce lhai piu grossoooo..hai…mentre la chiamo troiaaa…sborro nella sua figa….il ragazzo ci saluta lei si pulisce …io mi risistemo….e torniamo a casa…ma nel suv con vetri fume mi faccio masturbare nel traffico cittadino e lei che mi sega a mano piena a ritmo forte e veloce e io che le dico mamma se una troia e lei si cornutone mio ma sborra…sborra…che ci possono vedere sei sicuro che sti vetri sono sicuri? ed io si fammelo in mano troia non avere sempre le ansie…puttana hai 84 anni e ti faccio chiavare con i ragazzi sei una troia…si porco grazie a te che sei un porco e stringe di piu il cazzo ed io le dico troia ma se ti tieni prima di me il fratello di tuo marito…puttana…e lei sai domani pomeriggio vado a chiavare con lui allo stadio cornuto…si mha chiamato ieri…puttana sborro…dai cornuto ci vieni a spiare?? cornuto…si sborro troiaaaaaaaaaa..

Padre e figlio cuckold | Racconto voyeur di Alessio 16

Mio padre Cuckold Quando ero ragazzo eravamo soliti trascorrere le vacanze estive in campagna, nella villa dei miei nonni materni, una grande casa con tantissime stanze contornata da un vasto parco alberato dove, nei pomeriggi più caldi, mi sdraiavo all’ombra di una vecchia quercia a leggere i libri che mi ero portato dalla città. Mio […]

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