Duchessa – capitolo I – La schiava e la sua padrona | Racconto dominazione di Koss

Le due donne erano molto simili e anche molto differenti. Intanto la prima era una Padrona e l’altra la sua schiava, erano entrambe quarantenni anche se la Padrona aveva qualche anno in più della schiava, la Padrona aveva da poco superato i quarantacinque, la schiava era più vicina ai quaranta. Erano entrambe alte e bionde, ma mentre la padrona era sinuosa e snella la schiava era statuaria e matronale, la Padrona era sciolta e sicura, l’altra era più rigida e naturalmente sottomessa. Entrambe avevano un aspetto nordico, il viso della Padrona era malizioso con gli occhi castani e un costante sorriso beffardo, l’altra aveva gli occhi grigi tendenti al viola e un atteggiamento remissivo e contrito in netto contrasto con l’imponenza del suo corpo.

Stupro di gruppo | Racconto gay di Mimi

Nella piscina comunale dell’entroterra Milanese dove lavora Giulio, un dipendente di 30 anni e ligio al dovere, anche se nel box spesso si annoia e pensa ad altro: un fine settimana con qualche bella ragazza da fottere, giocare a palla o bere con gli amici, oppure osserva con attenzione certi culetti degli avventori che si accalcano nei spogliatoi per usufruire della palestra e le vasche, lui non disdegna un bel culetto di donna e neanche quello maschile, purché sia piacente e specialmente passivo. Purtroppo in piscina sono pochissimi le persone di bello aspetto, a maggior parte di loro sono grassi e racchi, anche se qualche volta chiude un occhio pur di sollazzare la sua minchia, come su Yuri: ragazzo 18enne albanese, non era gran che… come fisico, ma a bocca sapeva tirare pompa da sballo tanto che lo veniva a trovarlo spesso nel gabbiotto e farsi fare un bel pompino compreso il culo, anzi fatico molto per sverginarlo la prima volta in palestra. Purtroppo si doveva accontentare di qualche maschietto che gli prudeva il buco, mentre cera uno in particolare che lo eccita solo a guardarlo, non lo conosce molto bene e neanche per nome, non aveva la tessera, pagava l’ingresso e veniva rare volte. Ma? Nei suoi successivi turni di lavoro…. lui, lha visto completamente nudo quel fichetto che niente male a culo da sognarlo pure di notte. E alto 1,80… sui 20 anni e molto carino, capelli corti e biondi, viso gentile, con spalle larghe e forti, braccia e gambe normalmente muscolose, non troppo. Si veste sempre con dei jeans scoloriti e delle scarpe da running con indosso un maglioncino di cotone bianco, e sotto porta un slip nero della Calvin Klein con bordo bianco, un tshirt bianco intenso. Nel vederlo era molto sexy.

Mamma mi fai un pompino? – 6 – Le prime sborrate nella sua fica | Racconto incesti di Anna madre incestuosa

Oggi ho deciso di riprendere il filo del racconto ripartendo da quello che era successo il mattino del mio risveglio dopo quel primo,traumatico pompino che avevo fatto a mio figlio e poi…tutto quello che era accaduto nei giorni successivi e che aveva dato inizio al definitivo cambiamento del corso della mia vita affettiva,erotica e della mia visione morale e del mondo.

Mia moglie e il cazzo nero | Racconto tradimenti di teo.cuck

Mi presento mi chiamo Matteo ho 34 anni e sono sposato da 5 anni con Chiara, lei è bionda, occhi verdi, magra con un fisico atletico e un culo dalle forme perfette che farebbe girare la testa ad ogni uomo del mondo. Io e lei abbiamo sempre cercato di portare quanta più trasgressione possibile nel nostro rapporto e io è da un annetto che volevo provare a diventare un cornuto.

Il sacrificio della professoressa Francesca | Racconto tradimenti di Francesca E.

-Ma cosa sta succedendo qui? – questo era il pensiero che aveva attraversato, per un momento, la testa della giovane e sexy professoressa mentre stava camminando per il corridoio della sua scuola una volta che aveva terminato il suo “sportello pomeridiano” (che come sempre era stato disertato) dopoché un tonfo, che sulle prime non era stata in grado di identificare, l’aveva spaventata e poi incuriosita.

Masturbazione tra migliori amiche | Racconto masturbazione di NE

Gli esami di maturità si avvicinavano. Ersilia e Stefania si erano date appuntamento a casa di questultima per ripassare insieme gli argomenti della prima prova. Studiavano spesso insieme, lo facevano da quando erano piccole, e luna era la migliore amica dellaltra. Facevano tutto insieme: uscivano con lo stesso gruppo di amici, frequentavano la stessa classe, a volte dormivano una a casa dellaltra e frequentavano persino lo stesso corso di allenamento a corpo libero. Ma cera una cosa che più di tutte le univa: la masturbazione. Si masturbavano diverse volte insieme, fin da quando ai tempi delle medie avevano scoperto insieme lautoerotismo. Almeno una volta a settimana dovevano ritrovarsi a casa delluna o dellaltra per titillarsi il clitoride insieme, godendo una della vista dellaltra. Era una pratica che piaceva molto a tutte e due; guardarsi e masturbarsi, toccando velocemente ognuna il proprio clitoride fino a raggiungere contemporeanamente lorgasmo era il passatempo preferito delle due ragazze. E infatti, anche quel pomeriggio decisero di fare una pausa dalla studio per concedersi una pausa di piacere. Lidea venne a Stefania che mentre ripeteva a voce alta un argomento di italiano disse ad Ersilia:

Figa maltrattata | Racconto sadomaso di Schiavetta

Quella tra venerdì 12 e sabato 13 marzo forse non può essere inserita tra le notti indimenticabili ma a mio modo di vedere, visto che il ricordo è fresco, vale la pena di essere raccontata. Allora, come capita tutti i venerdì che preludono a un week-end passato a casa dai miei Padroni, attorno alle 18 e 30 mi sono trovata a parcheggiare la mia auto nello spazioso seminterrato della Loro villetta. Salita in casa e messami in ginocchio al cospetto di Donna Maura, ho subito ricevuto ordini dalla stessa:Spogliati in fretta, esci nuda perchè il Padrone ha bisogno e tieni presente che questa sera abbiamo ospiti. Ragion per cui prepara una cena adeguata alloccasione. Forza, sbrigati!. Entrata nello sgabuzzino e toltami tutto, sono uscita e mi sono imbattuta in Padron Fabio. Prontamente in ginocchio, mi sono presa un calcio in un fianco e, a quattro zampe, ho seguito il Padrone in bagno. Lì, in ginocchio, ho ricevuto in bocca il suo cazzo che è esploso in una bella pisciata. Poi mi sono dovuta stendere a pancia in su, il Pdrone sè accovacciato, ho aperto la bocca e Lui sè messo a cagare. Finita levacuazione e mangiata, da parte mia, la sua merda (abbondante) gli ho pulito il culo con la lingua. Lui, con la carta igienica, ha controllato che il lavoro fosse stato fatto bene, mi ha fatto mangiare la carta e poi ha chiamato Donna Maura. La Padrona è arrivata qualche minuto dopo mentre io lho aspettata a terra supina, si è tolta le mutandine e mi ha pisciato in bocca. Come prevedevo era mestruata, e in questi casi la devo slinguare fino a farle raggiungere un orgasmo clitorideo. Lei sostiene, con buona ragione, che in quei giorni la penetrazione provoca bruciori, e quale migliore modo per godere, possedendo una schiava, di farsi fare un bel lavoro di bocca sul clitoride? Infatti, dopo la pisciata:E adesso fammi venire, lurida bastarda! E io lì a slinguare intensamente fino a sentirla gemere. Poi, con unabile ripassatina, mi sono sentita addirittura un complimento, cosa rara, della Padrona:Sei una merda, ma con la lingua te la cavi. Dopodichè mi sono alzata, ho indossato il vestitino dordinanza arancione di lanetta, mi sono data una sciacquata al viso e, col sapore del mestruo della Padrona in bocca, sapore che aveva superato quello della merda del Padrone, mi sono recata in cucina per preparare la cena. Aperto il frigorifero e il freezer (dove abbondano surgelati di ogni tipo), visto quello che cera, ho deciso per dei tagliolini al radicchio, filetto di branzino, patate al forno e, come dolce, un tortino al cioccolato che è la passione dei miei Padroni. Alle 20 sono arrivati gli Ospiti (i Signori Melissa e Luigi) i quali, invitati dalla Padrona, si sono serviti di me per pisciare. E lì ho scoperto che anche la Signora Melissa era mestruata, ma con Lei non ho dovuto fare il servizio reso a Donna Maura. Servita la cena e ottenuta lapprovazione degli Ospiti, i Signori si sono messi in poltrona dove ho servito Loro il caffè. Mentre io in cucina rigovernavo, Loro sono rimasti là a chiacchierare, quindi, dopo un bel po,Donna Maura mi ha chiamato e mi ha detto:Adesso fai godere i signori. Mentre le Signore osservavano, io mi sono tolta il vestitino e sono rimasta nuda. A me sè avvicinato il Signor Luigi che, dopo avermi succhiato le tette e accarezzato la passera, sè abbassato i pantaloni e me lha messo in bocca. Io glielho succhiato e poi, una volta duro, lui mi ha infilato il cazzo in figa e ha iniziato a cavalcare. A un certo punto sè messo a bagnarmi con la saliva il buco del culo, vi ha infilato due dita (eravamo in piedi, alla pecorina) poi, estratto luccello dalla figa, lha infilato nel mio culo. Ci ha dato dentro un po, quindi lha tolto, me lo ha messo in bocca e lì mi ha sborrato. A quel punto sono stata mandata nel bagno di servizio a farmi un bidet (con lacqua rigorosamente fredda) e poi sono tornata nella sala per soddisfare le voglie di Padron Fabio. Sempre alla pecorina in piedi, il Padrone mi ha infilato, ma probabilmente perchè molto eccitato, in pochi colpi mi ha riempito la figa. Altro bidet freddo, poi mi sono rivestita e sono andata in cucina a finire di sistemare le stoviglie. Al momento del commiato, al quale ho assistito in ginocchio, Donna Maura ha chiesto al Signor Luigi:Allora, che ne pensi di questa troia? E Lui:Niente male, un po freddina ma può andare. Andati via gli Ospiti, Donna Maura mi ha chiamato nel piccolo dungeon e mi ha urlato:Un po freddina… Ci hai fatto fare una figura di merda, maledetta puttana! E Padron Fabio:Adesso inevitabilmente dobbiamo punirti. Puniamo la tua patonza, che non ha saputo dispensare il godimento che avrebbe dovuto. Così mi hanno fatto sdraiare, nuda, sul lettino ginecologico, mi hanno fatto alzare le gambe e me le hanno fatte mettere nelle apposite forchette, mi hanno immobilizzato con una cinghia allaltezza della vita e hanno cominciato a frustarmi la figa. Donna Maura con un flogger, Padron Fabio con un gatto. La fustigazione è durata parecchio, tanto che io non sono riuscita a trattenere qualche urlo. Poi Donna Maura ha preso un ago e con quello mi ha punto le piccole labbra. Punture brevi ma molto dolorose perchè continue e in numero elevato. Infine Donna Maura ha completato lopera dandomi qualche unghiata al buchetto della pipì. Poi ancora qualche frustata e alla fine Donna Maura, rivolgendosi a Padron Fabio Gli ha detto:Penso che possa bastare. Abbiamo fatto un bel lavoro. Speriamo che questa bastarda abbia capito che deve essere più calda quando chiava con esseri superiori come noi e i nostri ospiti. Padron Fabio, da parte sua:Si, però qualche calcio ci starebbe bene Se è per questo – ha detto la Padrona – anche qualche colpo di canna. Così, fattami scendere dal lettino, mi hanno messa a quattro zampe, e mentre il Padrone mi ha rifilato una decina di pedatoni nel culo, Donna Maura mi ha colpito le chiappe con una canna dura. Poi, sempre nuda, nello sgabuzzino a dormire a terra con solo una coperta sopra. Al mattino, alzatami presto e con la figa in fiamme, quando ho fatto la pipì ho accusato un forte bruciore. Bruciore che è scomparso solo verso mercoledì.

Vacanze al mare, prima sera | Racconto saffico di Oldfaggot

Io e Luisa tornammo alla spiaggia con ancora.I nostri sessi pregni degli orgasmi avuti dallincontro con Claudia. Entrammo nel mare fresco,con lacqua allaltezza delle spalle, a calmare i bollori.Ma durò poco, a qualche metro da noi arrivò un materassino e distesa sopra cera una ragazza, di colore distesa sulla schiena.Capelli ricci, pelle debano due seni prosperosi e tra le gambe un triangolo di peli ricci. Entrambe la guardammo,era molto attraente,ci spostammo verso i suoi piedi ,teneva le gambe leggermente divaricate, i nostri occhi che miravano tra le cosce. Lapertura era nascosta dalla peluria,ma lei passandoci una mano,involontariamente aprii leggermente le labbra nere, per unistante scorgemmo lapertura della sua vagina,era di un rosa incredibile, in contrasto con il colore scuro delle sue grandi labbra. Credo che contemporaneamente balenò per le nostre menti lo stesso desiderio. Aprire le labbra per vedere ancora meglio questo bocciolo rosa nel nero della sua pelle. Ma non potevamo mica provarci con tutte,già avevamo fatto una conquista eccezionale con la bella Claudia. Luisa prese la mia mano sottacqua e la sbatte contro la sua fica.Pensai volesse che le facessi un ditalino, nel fresco dellacqua marina avvertii qualcosa di caldo sulla mano,ma vedi sta sporcacciona,mi stava pisciando in mano.- Ma Luisa,stai facendo la pipì sulla mia mano – E allora, non mi andava di sprecarla così nel mare – Tolsi la mano,gliela sbattei sulle natiche e le infilai il dito medio nel culo,così a freddo. Credevo che si sarebbe spostata o almeno stingesse le chiappe.No,invece,piegandosi leggermente in avanti favoriva la penetrazione,che fu totale. – Che bella idea,Anna, continua che mi fai godere. Muovendolo allinterno del suo retto la portai allorgasmo,che non mascherò molto,nonostante fossimo in luogo pubblico.-Dai usciamo, finisce male quà – dissi. Tornate sulla spiaggia ci stendemmo al sole.Passamo un paio dore a guardare i presenti,ognuna soffermandosi su cosa lattirava di più.Io ero stata colpita da una tipa non più giovane, attorno ai 45 -50 anni, era mora con i capelli lisci fino alle spalle, qualche ruga sul viso, due seni abbondanti e non molto cadenti per letà, un poco di pancia e una peluria folta che copriva la sua vagina. Mi attraeva ,credo principalmente perchè eravamo coetanee o quasi,mentre Luisa era più giovane di me per non parlare di Claudia,che poteva essere mia figlia. Quando costei si mise su un fianco potei vedere anche le sue natiche rotonde e sbirciando notai che la peluria correva anche tra le natiche. Una donna al naturale,come poche se vedono,ormai la moda impone la scomparsa dei peli.Quando si mise seduta,notai si teneva tutta al naturale,cosa rarissima aveva i peli sotto le ascelle.Fantasticai di fare allamore con costei, finchè Luisa non mi chiamò per rientrare. Tornate al bungalow, ci apprestammo per una bella doccia.Grondavamo di sudore,lo sentivo correre tra le chiappe fino alla fica. Prendemmo un paio dore di relax in attesa della visita a Claudia.Ci presentammo al tramonto del sole, nude ovviamente.Ebbi lidea di portare una bottiglia di vino frizzante. – Claudia ci sei? – domandò Luisa – Sì,venite tesori- rispose con voce calda. Il suo bungalow era identico al nostro,stava preparando la tavola, nuda con un grembiulino da cameriera attorno ai fianchi. – Ohhh,ma bella cameriera – esclamò Luisa. -Grazie – rispose e avvicinatasi alla mia compagnia le diede un leggero bacio sulle labbra – Vieni Anna,uno anche a te – le sue labbra si appoggiarono alle mie.Riprese il suo lavoro – Possiamo aiutarti? – le chiesi – No grazie ho finito. Aveva preparato una cena a base di frutta,dei piatti sui quali cera della frutta mista, principalmente quella estiva,ma su uno cerano alcune banane. Appoggiai la bottiglia sul tavolo ,sedute iniziammo a mangiare la frutta. Quasi subito, Luisa prese un fetta di melone, se la passo sulle labbra della bocca e la portò a quella di Claudia.Con gli occhi socchiusi lentamente ingoiò quanto offerto. Poi fu Claudia che ne prese unaltra, sollevando il grembiule la strofinò tra le labbra della vagina offrendola poi a me. La misi in bocca senza mangiarla subito volevo sentire il gusto del suo sesso. Non era durata molto la cena normale. Luisa, spostò i piatti e si sedette sulla tavola.Presa un albicocca la infilo nella sua fica,tutta dentro.-Chi la vuole? – Dalla alla padrona di casa – dissi io. Spingendo con i muscoli la espulse dalla vagina e la porse a Claudia.La prese in mano,la annusò con profonde inspirazioni e ne addentò una parte.Si vedeva che la stava gustando con piacere e me ne offrii laltra parte.Effettivamente sapeva di fica. Adesso toccava a me, vidi le banane. Presa una, mi misi a carponi sulla seggiola, con la saliva mi umettai lano e provai ad infilarcela dentro.Facevo un pò di fatica,venne in soccorso Luisa,preso il frutto in mano lo spinse dentro per metà,iniziando a muoverlo dentro e fuori. -Fai attenzione a non romperla – disse Claudia. Luisa la estrasse e la portò alle narici,annusandola come un lupo con la preda. Poi la passò a Claudia che si mise a leccare e succhiare la buccia,neanche fosse un cazzo. Ben umida della sua saliva, si mise in ginocchio e sua volta se la infilò nel culo, per intero. Luisa presa un altra la appoggiò alla fica di Claudia e la fece entrare fino in fondo. Claudia stava subendo una doppia penetrazione di banane. Costei già gemeva dal piacere – Ancora, più dentro,è bellissimo – Luisa prese il comando delle due banane muovendole con foga,Claudia si stava dimenando dallorgasmo crescente, finì a pancia in giù sul tavolo.Vendendo quanto accadeva, ero come una cagna in calore, ma le banane era occupate,vidi la bottiglia. La presi,mi strusciai il collo un paio di volta tra le labbra e tenendola per il fondo mi penetrai con questa. Il fresco del vetro mi fece aumentare il piacere. Luisa si girò verso di me,io ero seduta con i talloni appoggiati alla seduta,gambe divaricate e fica piena della bottiglia. – Ma guarda,questa maialina – esclamò – Si sta facendo il nostro frizzantino – Claudia mi guardava a sua volta, aveva ancora la banana dentro la fica – Ohh Anna, che bella idea hai avuto,facciamola provare a Luisa – Sì la voglio anche io. – Luisa distesa sulla tavola con le gambe aperte. Mi sfilai la bottiglia e la diedi a Claudia.A carponi tra le gambe di Luisa incominciava a leccarle la gnocca, colpi di lingua tra le labbra e sul grilletto.La fichetta glabra di Luisa si stava bagnando sempre di più.Claudia si rialzò, prese la bottiglia per il collo.- Ma cosa sta facendo? – pensavo – la vuole infilare per il fondo,ma è troppo largo – Claudia leggendo il mio pensiero mi disse – Lo dovresti sapere Anna, che da quella apertura escono delle piccole creature – Certo- replicai- ma il corpo si prepara a questo – Si ma la bottiglia è più piccola – Luisa interruppe la nostra conversazione – E basta parlare, Claudia infilamela tutta, spaccami la fica – Tenendone il collo con la mano sinistra, appoggiato il fondo sulla fica di Luisa,la copriva totalmente. Con delle piccole rotazioni a destra e sinistra, centimetro dopo centimetro Claudia ci stava riuscendo,Avevo gli occhi fissi sulla fica della mia Luisa, si allargava in maniera impensabile,era quasi a metà. – Ohhh mi stai spaccando tutta,che bello – mugolava.Claudia forzava sempre di più,ad certo momento si fermò. La sento che mi tocca lutero,di più non va – La biondina cominciava a rotearla nei due sensi, il viso di Luisa era trasfigurato dallorgasmo che stava avendo,si contorceva, non parlava solo gemiti sempre più forti.Lentamente Claudia estrasse la bottiglia,la fica di Luisa rimase aperta che si poteva vedere il rosa del canale vaginale. Tutto era nato da una mia idea, temevo che la patatina di Luisa sarebbe rimasta sempre così aperta. Dopo qualche minuto,riprese la sua forma naturale. – Allora,tesori miei brindiamo ? – chiese Claudia – Luisa,ripresasi le rispose – Certo,mia biondina,passami la bottiglia. Questa aveva il vetro tutto impregnato dai suoi fluidi vaginali. Claudia distenditi – le disse Luisa. Lei acconsenti, le gamb
e aperte,la sua fica rosa sormontata dalla riga di pelo color oro in bella vista. Luisa,tolse il tappo,tenendo la bocca della bottiglia chiusa con il dito pollice. La agitò per qualche istante e…. avvicinata alla fica di Claudia,con una mossa fulminea tolse il dito ed infilò il collo di un paio di centimetri dentro Claudia. Il getto di vino frizzante,spinto dal suo gas andò istantaneamente a riempire la vagina di Claudia,Luisa estratta la bottiglia fu investita dal vino che fuoriusciva dalla fica e si riversò sul tavolo. Ero sbalordita,mai visto una cosa del genere. Claudia andò in estasi – Fallo ancora – Anna vieni qua – mi disse Luisa. Tappò la bottiglia con il dito,lagitò pronta a ripetere loperazione. Dai Anna,va con la bocca vicino alla sua patata – Reintrodotta la bottiglia, altro getto dentro Claudia e questa volta il vino espulso dalla fica mi arrivava in bocca,ne bevvi un sorso,il resto mi schizzò in faccia.- Ancora una volta, Luisa – le chiese Claudia,ma purtroppo il vino aveva perso il suo gas,-Non cè più gas,se vuoi te la vuoto nel culo – Sì.sì nel culo – replicò eccitata Claudia. Si mise alla pecorina, Luisa le leccò il buco per lubrificarlo, infilò il collo per tre-quattro centimetri e ne verso il contenuto nellintestino di Claudia.Un clistere di vino frizzante. Mi scoppia la pancia – fu il commento – Resisti un attimo – le disse Luisa la quale mise la bocca vicino al buchino – Vai,spingi come quando caghi – Sparò dal suo ano un primo getto di vino che riempii la bocca di Luisa la quale lo bevve con bramosia.- Aspetta ancora un attimo – le disse Luisa. – Dai Anna,bevi anche te – Feci come Luisa ed anche la mia bocca venne riempita dal vino che sgorgava dalle viscere della piccola depravata. Non mandai giù tutto,ne tenni una parte,mi avvicinai a Claudia facendole segno di aprire la bocca. Dischiuse le labbra e dalla mia bocca feci colare nella sua il rimanente. Saziate e dissetate, ci abbandonammo sul tavolo pieno di vino. Con i corpi e capelli che puzzavano come delle ubriacone, ci scambiammo dei baci a vicenda. Era sera tarda,i primi sbadigli ci consigliarono il riposo. -Buonanotte Claudia,grazie è stata una serata stupenda – disse Luisa – Grazie a voi, non la dimenticherò.Ci vediamo alla spiaggia domani – Sicuro,tesoro – ancora Luisa. Rientrate al nostro numero nove, ci facemmo una doccia,a letto in attesa del secondo giorno di vacanze.

Fratello e sorella soli a casa (Lockdown story) | Racconto incesti di Veronica Mahler

Le giornate durante il lockdown erano tutte uguali, I genitori di Simona e Umberto lavoravano entrambi in un supermercato, il padre come direttore la madre come cassiera, pertanto erano autorizzati a recarsi a lavoro. Mentre Simona, diciottenne, e il fratello Umberto di un anno più grande erano studenti. Passavano gran parte della giornata a guardare Netflix, a volte facevano videochiamate con gli amici o cazzeggiavano sui social. A Simona mancava tanto il sesso con il suo ragazzo, mentre Umberto era ancora vergine e, chiuso in camera, passava molto tempo a farsi le seghe sui siti porno.

Serata imprevista 15 | Racconto incesti di Vinni

Ci risistemiamo ed io le apro la porta dello studio per farla uscire, tutti ci guardano, lei mi saluta amabilmente e si incammina verso l’uscita, come si allontana, lo sguardo di tutti i componenti dello studio si riversa su di me, deve essere fin troppo chiaro quello che è successo nella mia stanza, perfino il mio socio è uscito e mi guarda sornione, i ragazzi dandosi di gomito, le segretarie con sguardo di disapprovazione, e Estella poi, mi guarda proprio con aria schifata, indietreggio a lunghi passi all’indietro verso il mio ufficio, come una mummia che rientra nel sarcofago, cerco di richiudere la porta ma la mano del mio socio blocca la porta ed entra ridendo come un matto, la figlia Estella ne approfitta per intrufolarsi in stanza dietro di lui.

Al cinema porno | Racconto orge di Vecchiobambino

Quel giorno Cristina e suo marito Tiziano si stavano annoiando un po. Avevano voglia di sesso, ma non del solito sesso in casa, nel letto o sul divano, cercavano qualcosa di più, un po di trasgressione e quando venivano loro quelle voglie, erano pronti a soddisfarle in qualsiasi modo. Daltronde Cristina era abituata ad andare con altri uomini sotto gli occhi del marito e a lui faceva piacere assistere e partecipare alle esibizioni erotiche della moglie.

Piccole troie 2 | Racconto etero di Dillinger

Tornando a casa dalla festa insieme a Guendalina, mi sentivo in corpo un’eccitazione fortissima che sconfinava con la felicità. Mi ero scopato Amelia, la ragazzina più sexy che avessi mai conosciuto……e lei sembrava essersi innamorata di me, tanto che adesso pretendeva di vivere con me un rapporto esclusivo. Sapevamo entrambi che la cosa non era realistica, per tanti motivi, ma lei ci teneva davvero…..mah….avrei fatto il possibile per godermi questa relazione, cercando anche di mantenerla segreta, ma dubitavo che ci sarei riuscito. Però non potevo rinunciare a scoparmi quella ragazzina…mi stava offrendo emozioni e sensazioni mai provate….era una botta di vita, una vera novità per me, forse mi avrebbe cambiato intimamente. Sapevo anche di correre grossi rischi, ma non me ne importava un granchè……non ero in grado di fermarmi, almeno non subito….

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