Il gioco delle tette e delle coppie | Racconto esibizionismo di Sansalvador

Siamo in spiaggia, i nostri ragazzi stanno giocando in riva al mare; io e Erica, mia moglie, seduti sotto l’ombrellone, li guardiamo rincorrersi sul bagnasciuga e divertirsi, è una mattinata tranquilla e gli schizzi che sollevano non danno fastidio a nessuno. Il lido è semideserto, la nostra fila, la seconda, è occupata a macchia di leopardo; sotto due ombrelloni alla nostra destra c’è una coppia di ragazzi, credo abbiano vent’anni o poco più, lei magrissima ma con lunghi capelli biondi, lui un po’ più in carne, ma comunque magro. Li guardo scambiarsi qualche effusione, sono tenerissimi, mi ricordano quando io e mia moglie ci siamo conosciuti. Anche se, ad essere onesti, io e lei abbiamo da subito messo le cose in chiaro: bacini e carezze sì, ma sesso selvaggio a go go. Poi negli anni il rapporto si è evoluto in una relazione di sudditanza sessuale nei suoi confronti, ma questa è un’altra storia.

Il gioco delle tette e delle coppie | Racconto esibizionismo di Sansalvador

Siamo in spiaggia, i nostri ragazzi stanno giocando in riva al mare; io e Erica, mia moglie, seduti sotto l’ombrellone, li guardiamo rincorrersi sul bagnasciuga e divertirsi, è una mattinata tranquilla e gli schizzi che sollevano non danno fastidio a nessuno. Il lido è semideserto, la nostra fila, la seconda, è occupata a macchia di leopardo; sotto due ombrelloni alla nostra destra c’è una coppia di ragazzi, credo abbiano vent’anni o poco più, lei magrissima ma con lunghi capelli biondi, lui un po’ più in carne, ma comunque magro. Li guardo scambiarsi qualche effusione, sono tenerissimi, mi ricordano quando io e mia moglie ci siamo conosciuti. Anche se, ad essere onesti, io e lei abbiamo da subito messo le cose in chiaro: bacini e carezze sì, ma sesso selvaggio a go go. Poi negli anni il rapporto si è evoluto in una relazione di sudditanza sessuale nei suoi confronti, ma questa è un’altra storia.

Mamma fammi vedere le tette | Racconto incesti di Hero Solo

Mamma, fammi vedere…le tue tette. Un racconto pescato in rete, cui ho aggiunto le mie esperienze personali.. Da adolescente, avevo una voglia matta di vedere una donna nuda dal vivo. Purtroppo fino a 20 anni non ho avuto la ragazza né tanto meno rapporti sessuali. E così, un po’ come tutti i ragazzini, mi accontentavo […]

Il campo dei fichi…e delle fiche | Racconto voyeur di Mg Mitragliatrice

Sin dalla più tenera età mi mostravo curiosa. Adoravo chiedermi il perché delle cose, osservare e conoscere tutto ciò che mi circondava; spesso, se occorreva, anche spiare. Dal buco della serratura del bagno guardavo di nascosto mamma che si alzava la gonna, si abbassava le mutandine pronta per pisciare. Era pelosa laggiù tra le cosce. Mi piaceva guardare il suo modo di pulirsi: si alzava leggermente divaricando le gambe e lasciava sgocciolare la fica per qualche istante per poi asciugarsi con la carta igienica. Una volta, mentre faceva il bidè, probabilmente s’è infilata due dita nella passera insaponata. L’ho capito dall’eccitazione che vedevo nei suoi occhi e dai movimenti tremolanti delle sue cosce.

Mamma fammi vedere le tette | Racconto incesti di Hero Solo

Mamma, fammi vedere…le tue tette. Un racconto pescato in rete, cui ho aggiunto le mie esperienze personali.. Da adolescente, avevo una voglia matta di vedere una donna nuda dal vivo. Purtroppo fino a 20 anni non ho avuto la ragazza né tanto meno rapporti sessuali. E così, un po’ come tutti i ragazzini, mi accontentavo […]

Lautobus delle 7,25 | Racconto etero di femmefatale_73

Anche stamattina, come tutte le altre mattine, mi sono alzata alle 6,45 per poter prendere lautobus 48/a che alle 7, 25 mi porterà sul posto di lavoro. Ho sempre preso malvolentieri quellautobus perche credo che sia uno dei piu affollati ditalia. Eppure , sarà la calda mattinata di metà giugno, sarà il sole gia alto nonostante lora, ma mi preparo con meno fatica del solito. Indosso la mia solita minigonna di jeans sopra il perizoma e un top che mi tiene scoperte le spalle e lombelico.

Lautobus delle 7,25 | Racconto etero di femmefatale_73

Anche stamattina, come tutte le altre mattine, mi sono alzata alle 6,45 per poter prendere lautobus 48/a che alle 7, 25 mi porterà sul posto di lavoro. Ho sempre preso malvolentieri quellautobus perche credo che sia uno dei piu affollati ditalia. Eppure , sarà la calda mattinata di metà giugno, sarà il sole gia alto nonostante lora, ma mi preparo con meno fatica del solito. Indosso la mia solita minigonna di jeans sopra il perizoma e un top che mi tiene scoperte le spalle e lombelico.

Il gioco più bello del mondo, il dottore è lammalata 4 | Racconto incesti di mimmo51

Dopo la scopata ceravamo addormentati ci sveglio il piccolo con i suoi gorgheggi, mi sono alzato, lo presi in braccio è tornato nel letto lo miisimo in mezzo cerco subito il seno della mamma e comincio a ciucciare il latte; era bello vederlo mangiare con tanta avidità, chiesi a mia sorella, prima mentre facevamo lamore non ti ho toccate le tette perché sono bellissime grosse piene che in cazzo ci sta bene per una spagnole. e sono piene di latte, chiamerò la mia sorelline, Lisa mi rispose se non tocchi i capezzoli e desideri essere masturbato lo possiamo fare, le chiesi se il culo le faceva male dopo averla sofomizzata cosi violantementr, mi disse che il dolore stava rientrando dopo aver spalmato mezzo tubetto di un antidolorifico e che tu col medio stavi massaggiando dentro lano, tra laltro era arrivato a toccare il fondo delle budella dico ventotto centimetri di una cosa rigida le chiesi di materiale era fatto, Di alluminio, era riprodotto perfettamente somigliando al mio cazzo, persino la cappella tutta tesa nellatto di venire , anche le vene. Lei rideva e mi confesso che aveva preso il calco con argilla, subito dopo una doppia scopata, ero sfinito e stavo dormicchiando io ho preso le impronte facendo costruire il tuo cazzo in alluminio facendo leggermente ingrossare e allungare. Le dissi come sei diventata una porca maiala. Lei innocentemente mi disse, scusa quando eravamo più piccoli chi mi scopava quasi tutti i giorni con quei giochetti che chiamavi innocenti. Mi aveva con questa risposta azzittito , le feci un sorriso alzando tutte e due le braccia come se mi arrendevo, e si il porco maiale ero io,poverina ha sopportato tutti i soprusi e le voglie che volevo levarmi. Mi avvicinai dandole un tenero bacio; poi lei prosegui, siccome non era una zoccola che la dava a tutti si costruì alla bisogna un cazzo su misura il gemello del tuo, perché amo solo te, tu mi hai fatto diventare donna, tu sei il padre di nostro figlio. Intanto il bimbo aveva finito di mangiare e fatto il ruttin, poi sul fasciatoi Lisa lo pulì ben bene rimettendolo nel lettino. Mi disse hai fame? Perché sto andando a cucinare su, cosa vuoi mangiare, le chiesi se avesse delle bistecche, perché desideravo carne è una bella insalatina come piace a me. Dopo aver mangiato mi rilassai su una poltrona, dimenticavo, avevo fatto la doccia e mi asciugai senza aver rimesso le mutandine, Ero stanco e questo rilassamento ci voleva vedevo la TV sbadatamente io ero preso da mia sorella che aveva in dosso solo un grembiule, aveva che le copriva a mala pena la figa, si vedeva lultimo tratto dello spacco ondulato bordato di nero ma ogni tanto quando si allungava per prendere qualcoda, vedevo linterno roseo della fica, poi il seno sembravano due bocce dofev tonde, si erano liberate del grembiule e penzolavamo libere, infine il sedere bello enorme con il solco tra lè natiche ben delineato e quando si abbassava per raccogliere qualcosa da terra, divaricava le cosce lano si apriva di un color scuro e subito dopo la fihs con Il ciuffetto di peli. Lisa mi osservava ridendo, poi aggiunse, che ti frulla per la testa non è bastato la scolata di prima, Io con un cenno del capo dissi No, vedendo il seno e il tuo meraviglioso buco del culo mi devo addormentare con il cazzo lì dentro. Sorrise soddisfatta, finito di rsssettare venne a sedersi sulle mie gambe con una mano prese il cazzo e se lo mise tra le gambe, si libero del grembiule e mi lasciò il suo seno davanti agli occhi avrei voluto prenderli strizzarli per farli allungare e prendere in bocca i capezzoli, la guardai e lei mi disse lo puoi fare anche se uscirà un po di latte non ti preoccupare. Così feci presi i seni nelle mani e cominciai a giocherellare con i capezzoli con la lingua e con i denti, a lei piace molto anzi si arrapava, quando buttava la testa allindietro scuotendola era pronta, cominciai a mordicchiare i capezzoli e poi leccavo e succhiavo, nel succhiare uscì del latte che lo assaporai per la prima volta, discreto peccato che non cera una mammella con il caffè così facevo il cappuccio. Mia sorella si mise a ridere sobbalzando, questo procurava la fuoriuscita daria, si insomma come le chiamate voi , scoregge? Continuavo a leccare i capezzoli, poi lei mi disse vuoi il mio culo stasera, risposi con la testa si senza lasciare il capezzolo, allora mi devo fare il cristere, vengo anchio ad aiutarti, si vieni che lo faccio anche a te, preoccupato dissi non sono io che debbo ricevere il cazzo in culo, lei aggiunse che però ti avrebbe fatto bene mi puliva lindestino. Prese un po dacqua calda dentro una vaschetta circa un litro, ci mise alcune gocce di qualcosa da una boccetta, si allungò sul letto e mi porse la cannula, dicendo infilalo tu e po apri la valvola, così feci aperto la valvola cominciò a uscire il liquido, che entrava nella pancia dando sollievo a Lisa che distese il suo viso, finito il liquido aspetto qualche minuto poi andò a sedersi sul water, , io la segui mi disse vuoi vedere come esce porcellone? Si alzò dalla tavoletta per farmi vedere lamo , comincio a fuoriuscire lacqua con una potenza che schizzo un po fuori, insomma così ripuli per bene il culo con una lavetta si asciugò per bene lano e la figa. Alzandosi mi sorrise e mi disse io sono pronta maialone. Prese un grande lenzuolo e lo mise in due a mo di traversa, io mi adagiai sul letto con luccello moscio ma bello lungo, lei andò in bagno a lavarsi i denti e fare dei gargarismi, tornando disse pulita anche la bocca,sorridemmo di gusto, spense la luce ma non la TV precauzione per non far sentire gridolini di piacere. Ci abbracciamo e con le gambe le muovevamo per sentire con il tatto i nostri strumenti damore .la baciavo con passione slinguavamo come due bisce in amore, lei comincio a scendere con la testa soffermandosi a mordicchiare i mie capezzoli duri, scese ancora e con la lingua mi lecco lombellico, di tuffo poi in mezzo si miei peli che avevo ben lavato, poi non cera altro che prendere in mano il cazzo massaggiandolo le dissi Lisa ti ricordi quando facevo la mucca e tu e la tua amica mi mungevate? Poi le chiesi ma tu, chiameremo Giovanna, non lhai più vista o sentita? Mi rispose ridendo, perché ridi? Perché abita qui vicino in un paese alle porte città, lo sentita proprio ieri mattina, lo invitata a pranzo per domani sei contento msialone? Perché ancora maialone? Perché se ti conosco bene hai delle idee per domani molto interessanti, era vero mi conosceva troppo bene. Ormai ero dentro la sua bocca profonda solo lei riusciva a prenderlo tutto fino alle palle, diamine non resistetti molto che le sborrai tutto in bocca senza preavviso , lei non fece una piega e inghiotti tutto lasciandolo bello pulito, poi mi disse vuoi pure il culo? Dissi di, di giro dandomi la schiena io presi a massaggiarle le chiappr mentre lei allungando il bracciolo allindietro afferrò il cazzo che prese subito vita, ormai era così brava che tesciuscitava i cazzi morti, vedi quello di suo marito. Umettai lano e li puntai nel culo spingendo come Un forsennato, pero successe limprevisto non avevo più forza e smisi di pompare, mi disse che poteva succedere non hai più letà di una volta che potevi venire in un giorno sei sette volte senza fatica anzi ero io che non cè la facevo più. Mi disse dormi che domani potresti avere bisogno di più Forza siamo in due che vorremmo divertirci con il tuo cazzo, anzi non farmi fare brutta figura perché ti ho descritto come mangia fiche.

Mamma fammi vedere le tette | Racconto incesti di Hero Solo

Mamma, fammi vedere…le tue tette. Un racconto pescato in rete, cui ho aggiunto le mie esperienze personali.. Da adolescente, avevo una voglia matta di vedere una donna nuda dal vivo. Purtroppo fino a 20 anni non ho avuto la ragazza né tanto meno rapporti sessuali. E così, un po’ come tutti i ragazzini, mi accontentavo […]

Debiti di gioco | Racconto orge di Luisa

L’appuntamento era per le 14 in Via…. 
Arrivai con un ritardo di ½ ora ad una villetta. 
Suonai e venne ad aprirmi un uomo avvolto in una vestaglia colorata. 
Sono Luisa, la moglie di Carlo. Sono venuta per quella faccenda. 
La faccenda era una partita a carte persa da Carlo il quale, messo alle strette dai creditori, aveva impegnato il mio corpo per il saldo definitivo. 
Non era la prima volta che perdeva, ma era la prima volta che ci trovavamo in serie difficolta. 
Alla fine dopo pianti ed urla avevo acconsentito a recarmi all’appuntamento, non prima di averlo impegnato a desistere dal gioco. 
Guarda guarda che bella fica di moglie tiene il nostro Carlo, penso che questo pomeriggio salderai il suo conto e, messami una mano sul culo, mi attiro a se incollando la sua bocca alla mia. 
Sentii la lingua entrarmi fra i denti ed iniziare a leccarmi le gengive mentre un travaso di saliva passava dalla sua bocca alla mia. 
Che buon sapore ha la tua bocca bambina, non vedo l’ora di farti succhiare il mio amichetto. 
Mi prese sottobraccio, sempre con la sua mano che mi accarezzava il culo, mi porto all’interno della casa. 
Entrammo in un salotto dove su un divano una coppia stava facendo sesso. 
Un maschione peloso sui 40anni stava accovacciato sopra una ragazzina sui 18/19 anni infilando e togliendo il suo nodoso cazzo dalla bocca della malcapitata. 
Sei arrivata giusto in tempo perche stavamo per dividerci la troietta. Ma ti presento, lui e Nico e lei e Mara la figlia di un tipo come tuo marito, che voleva rifilarci il suo cesso di moglie ma abbiamo preferito fare cambio. 
Nico sfilo il cazzo dalla bocca di Mara e, avvicinatosi, mi saluto infilandomi la lingua in gola e strusciandomi il duro cazzo sulla pancia. 
Sei proprio un bel ficone, non vedo l’ora di godermi la tua micina. 
Dai, spogliati e, detto fatto, mi aiuto a spogliarmi lasciandomi nuda in un attimo. 
Poi, con uno sguardo famelico, mi prese fra le braccia e mi porto sul grosso divano vicino a Mara, la quale era stata presa in consegna dall’altro uomo. 
Questi, toltasi la vestaglia, rivelo anch’esso un grosso cazzo penzoloni fra le gambe e, una volta preso fra le mani, inizio a sbatacchiarlo sulla bocca della bimba. 
Dai, succhialo troietta, che fra un po’ te lo farò sentire nella fica. 
Nico mi sdraio sul divano con la testa vicino a Mara e, sdraiatosi sopra, inizio a slinguarmi la bocca e le tette. 
Devo dire che, se inizialmente la situazione mi aveva bloccata, ora iniziavo a sentire un certo desiderio perverso legato sia alla situazione, sia alla rivalsa verso Carlo che mi aveva messa in quella situazione. 
Sentivo la bocca di Nico sui capezzoli che li succhiava e mordeva dolorosamente, poi pian piano scese lungo lo stomaco, sulla pancia fino all’interno delle cosce che inconsciamente allargai. 
L’uomo apprezzo il gesto e golosamente inizio a lapparmi la fica. 
Sentivo l’eccitazione montarmi prepotentemente e mi ritrovai a mugolare mentre il lavoro di lingua sul mio clitoride scatenava scariche elettriche lungo tutto il mio corpo. 
Sentivo che anche Mara iniziava a mugolare e, gettato uno sguardo all’indietro, vidi il muso di Mac affondato fra le sue cosce ed il naso nascosto dalla leggera peluria che le ricopriva la fica. 
Inconsciamente girai la testa verso la ragazza e le nostre bocche si unirono in un lungo bacio. 
Le succhiavo la linguetta rosea mentre ondate di godimento mi assalivano dal ventre dove le dita e la lingua di Nico implacabilmente mi frugavano. Guarda come godono queste due vacche lesbiche, su sdraiatevi una sull’altra e fateci vedere come ve la cavate col 69. Presala di peso Mac sollevò Mara e me la depose sopra, con la fichetta umida e spalancata a contatto della mia bocca. Allargai di nuovo le cosce ed immediatamente la lingua di Mara iniziò a saettare dentro e fuori la mia vagina. Anch’io iniziai a leccarla allargandole le natiche del culetto e titillandogli il buchetto dell’ano. I due uomini nel frattempo si godevano la scena di noi due menandosi lentamente il cazzo. Sentivo Mara godere ripetutamente sotto i miei colpi di lingua, mugolando e dimenando il culetto. Impazienti, Nico e Mac presero posizione vicino alle nostre vagine, Nico si mise a cavalcioni sopra il mio viso e, guidando il grosso cazzo con la mano, inizio a strusciare il glande nel solco delle natiche di Mara. 
La punta, sfregando sulla mia saliva, andava su e giu fra l’ano e le labbra della vagina. 
Poi, dopo avermelo affondato in gola per una ulteriore lubrificazione, riprendeva il percorso. 
Fra le cosce, leccate da Mara, sentii Mac impaziente che mi punto il cazzo e, con forti colpi, mi riempi la fica con il suo grosso membro. 
Mac mi prese per le anche ed inizio a pomparmi furiosamente. 
Anche Nico sopra di me comincio pian piano ad introdurre il glande nella vulva di Mara. 
Nonostante la salivazione e l’umore che ne usciva, Mara aveva ancora una fica giovane e stretta e sotto l’assalto del cazzo comincio a gemere per il dolore. 
Ma Nico era implacabile e, lubrificando l’asta con la saliva e facendosi umettare il glande dalla mia bocca, dopo qualche colpo potente le entro tutto sino alle palle. 
Io fra i colpi furiosi che ricevevo in fica e la vista della fichetta enormemente dilatata dal cazzo di Nico iniziai una serie di orgasmi. 
Mi dimenavo come una pazza leccando la fica e l’asta del cazzo con furia. 
Nico assestatosi saldamente al culo di Mara inizio a fotterla con vigore. 
Il cazzo usciva lentamente dalla fica fradicia per poi rientrare con un suono di bagnato, Mara era un mugolio unico, vedevo gli spasmi della vagina aprirle e chiuderle le labbra attorno all’asta e solo la presa forte delle mani sul culo le impedivano di cadere dal divano. 
Il cazzo entrava e usciva, alle volte Nico me lo ficcava in gola per poi rimetterlo dentro finche attraverso i coglioni che tenevo saldamente fra le mani, leccandoli, sentii le contrazioni della sborrata in fica. 
Godendo aumento il ritmo delle pompate e così mi ritrovai a leccare lo sperma che usciva a fiotti dalla vulva riempita. 
Ma anch’io nel delirio ebbi la mia razione, infatti Mac, con dei colpi che mi squassarono la pancia, godette scaricandomi nella fica getti copiosi di sperma caldo. 
I due uomini uscirono dalle nostre pance ed ansimando si allungarono vicino a noi dove io e Mara pulimmo ben bene i loro cazzi dalla sborra rimasta. 
Mi appisolai fra le braccia di Mara e dopo un po di tempo li lasciai e mi recai in bagno dove rimasi a lungo sotto la doccia. 
Rinfrescata e profumata rientrai nella camera e li trovai i due uomini che nel frattempo avevano ricominciato a riscuotere gli interessi. 
Mac fra le gambe spalancate di Mara la stava fottendo vigorosamente, mentre Nico accarezzandole le tettine le aveva infilato il suo uccello in bocca. 
Mara chiaramente sofferente per le dimensioni degli organi si prodigava nel soddisfare i due cazzi e mentre Mac fra le sue cosce entrava sino alla radice, Nico dal canto suo si doveva accontentare di introdurre il cazzo solo fino alla cappella. 
Mi tolsi l’accappatoio e, salita a fianco dei due, iniziai a succhiare il cazzo di Nico. 
Divenuto rapidamente rigido come un palo lo sdraiai e, allargate le gambe, mi impalai su di lui con colpi energici. 
Sentivo il cazzo che mi riempiva completamente la pancia e, presami per il culo da sotto, inizio con delle spinte a fottermi. 
Adattandomi alle sue spinte iniziai di nuovo a godere mentre vicino a me Mara era stesa sulla schiena e veniva soffocata dal corpaccione di Mac che con colpi vigorosi la stava squassando tutta. 
Resosi conto che la ragazzina era inerte sotto i colpi, Mac le sfilo il suo cazzo dalla fica e, messosi alle mie spalle, inizio a strusciarmi l’ano col suo glande. 
Cercai di divincolarmi spaventata, ma da sotto Nico mi teneva bloccata con le braccia, pur continuando a fottermi. 
Sentii Mac che mi spalmava della crema sullo sfintere iniziando a massaggiarmi l’ano per allentarlo. 
Dai, rilassati, vedrai che se partecipi poi godrai come una troia co
n due cazzi nell’intestino. 
Pian piano sentivo il cazzo che mi penetrava il culo, ma ad ogni colpo Mac si fermava dando modo ai muscoli dello sfintere di adattarsi alle dimensioni del cazzo. 
Presto il piacere prese il sopravvento sul dolore e sempre col cazzo in fica che mi pompava, col culo iniziai a dimenarmi lentamente sicche l’uomo riusci ad infilarlo sino in fondo. 
Gli spasmi degli orgasmi che mi squassavano mi davano alla testa raggiungendo presto sotto i colpi dei due uno stato di sfinimento. 
Non so quanto duro ma sentii che finalmente all’unisono i due cazzi godettero ed un fiume di sborra calda mi riempi completamente le viscere. 
Uscendomi dal culo e dalla fica sentii come se mi avessero tolto una parte del corpo e la sborra non piu trattenuta dai due tappi inizio ad uscire a rivoli. 
Mara, che nel frattempo si era ripresa, mi ringrazio per il favore che le avevo fatto e messasi fra le mie gambe mi calmo gli spasmi dei miei buchetti indolenziti, leccandomi e succhiandomi lo sperma che ne usciva. 
Tornai a casa tardi, tutta dolente nel culo, ripromettendomi di andare dal medico il giorno dopo per una visita e trovai Carlo nervoso davanti al televisore. 
Allora Luisa com’è andata? Mi hanno saldato il debito?. 
Si si non preoccuparti. 
Ed ad una nuova fitta dell’ano: Ho persino lasciato la mancia!!.

Tutto per tette | Racconto etero di mr. tette

Mi presento, sono Gianluca, e da molti anni ho uno splendido rapporto con Luisa, una delle mie migliori amiche, che da oggi è anche una delle tante ragazze che ho scopato. Luisa non [ una bella ragazza, ha varie imperfezioni nel corpo, non è alta, capelli corti e ricci, ma una cosa bisogna dirla… ha delle tette da urlo,che dire grandi è dire poco, una quarta abbondante, se non addirittura una quinta. Altra premessa, qualche anno fa, ad una pasquetta, cè stato il primo incontro ravvicinato con le sue tette, la classica situazione da pasquetta: film horror, divanone, io mi sedio e lei sopra di me, inizialmente di spalle, ma ad un certo punto si gira, e si mette supina, io ho la mia mano proprio in quella zona, ed inizio a massaggiare nella parte bassa, e vedo lei che sta al gioco, allora continuo, e mano mano riesco a prendere lintero seno in mano, e a massaggiarlo per intero, anche dando qualche strizzatina di tanto in tanto.Dopo quel giorno, abbiamo tentato di stare insieme ma niente, era meglio da amici, e così arriviamo ad oggi.È capitato di dover salire in macchina, eravamo 6 e i posti erano 5, uno doveva finire in braccio, ed essendo lei la più piccola, sale su di me, e inizia il viaggio che per fortuna, è breve. Ma anche se breve, tra frenate e accelerate, il suo culo si muoveva costantemente sul mio cazzo, e mi ero piuttosto eccitato. Arrivati a casa del mio amico, per passare un pomeriggio tra amici, iniziamo a giocare a vari giochi di carte, risiko e quanto altro, e in tutto questo tempo, io la accarezzo, la massaggio, giocherello con le spalline del reggiseno, mi avvicino alla zona del seno, tutto molto innocente. Torniamo a casa, i nostri io e lei con il treno e gli altri con la macchina. Sul treno siamo vicini, lei si stende su di me, e si addormenta. Di nuovo le sue tettone enormi, davanti a me, e come molti anni prima, inizio ad accarezzarle, prima timidamente, poi con forza, fortuna che era un orario strano ed il vagone era vuoto. Stavolta a differenza dellaltra volta, la maglietta è scollata,e mi permette di infilare la mano dentro, così inizio ad accarezzare il reggiseno, con le sue tette che per quanto grandi, strabordano, e inizio a sentirle addosso alle mani, sono stupende, morbide, calde, grosse. Lei si sveglia, oppone una minima resistenza e gli dico No, stavolta mi fai finire, non voglio stare con te, ma almeno fammi giocare con le tue tette, lei si convince e mi fa arriviamo a casa, cosi mi tolgo questo reggiseno e puoi toccare meglio e così accade. Arrivati a casa sua i genitori non ci sono, erano a lavoro, entriamo in camera sua e per sicurezza chiudiamo la porta. Un bacio veloce in bocca, e via la maglietta con il reggiseno, le sue tettone sono qui davanti a me, e mi sussurra nessuno ci ha mai giocato, fammi vedere cosa si può fare e io non perdo tempo. Avvicino la bocca al capezzolo, lo bacio, lo succhio, e con la lingua passo intorno allareola, lei geme, io continuo, stavolta mordo una gran paarte della tetta, mentre con la mano stuzzico e strizzo laltra, è così morbida, passo a succhiare anche laltro capezzolo, le prendo insieme e ci infilo la faccia dentro, le mordo, poi mi posiziono dietro di lei, e le prendo tanto forte che lei emette un urlo, di piacere, e mi chiede di non fermarmi, così continuo a tintillare i capezzoli, e lei gode, a voce alta. Dopo un venti minuti di questi giochi, ho il cazzo duro a bestia, e gli dico da qualche parte devo sfogarmi e lei risponde se vuoi, la mia fica è disponibile e anche se scoparmela non era il primo pensiero, dovevo per forza porre rimedio. Così tolgo le mutande, lubrifico un pò con la lingua, lei continua a godere, e mentre gode gli infilo il mio cazzo dentro, alla missionaria, e ad ogni mio colpo, le tette vanno su e giù, velocissime, cosí decido di prenderle di nuovo, le strizzo, e le tengo per i capezzoli. Dopo una serie di colpi portentosi vengo dentro di lei, il mio cazzo si sgonfia, e rimaniamo sul letto, con lei che è senza respiro per quello che ha provato, e ancora nuda, le sue tette sono ad un passo da me, non posso non leccarle ancora.

Mamma fammi vedere le tette | Racconto incesti di Hero Solo

Mamma, fammi vedere…le tue tette. Un racconto pescato in rete, cui ho aggiunto le mie esperienze personali.. Da adolescente, avevo una voglia matta di vedere una donna nuda dal vivo. Purtroppo fino a 20 anni non ho avuto la ragazza né tanto meno rapporti sessuali. E così, un po’ come tutti i ragazzini, mi accontentavo […]

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