Salve sono Anna e sono di origine polacca. Ora sto in Italia da qualche anno per gli studi universitari ma altrimenti sono sempre vissuta in Polonia. Sin da quando ero piccola, in casa siamo sempre stati io, mia madre e i miei due fratelli, Aleksander e Cezar, il primo più grande di un anno e l’altro di due anni più piccolo.
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Arresa al cazzo per disperazione, ma felice che sia successo | Racconto trans di Alice Black
Ero entrata.. o meglio, allora ero entrato in una chat erotica alla ricerca di qualche donna. Ero vergine e voglioso è speravo di trovare qualcuna da incontrare per fare sesso.
La mia padrona di casa è diventata la mia Mistress 2 | Racconto saffico di Ladyslave
Salve a tutte e tutti, sono di nuovo qui a raccontarvi un altro episodio relativo alla mia relazione di sottomissione tra me e la mia padrona di casa ai tempi dell’Università. Come dicevo alla fine del primo racconto, l’accordo tra me e Claudia prevedeva una sessione di bdsm mensile in cambio del dimezzamento dell’affitto da pagare per la dependance in cui abitavo. Io accettai perché avevo bisogno di mettere da parte dei soldi e comunque devo dire che non mi dispiaceva affatto fare la schiava sottomessa di una bella donna come la mia bellissima Mistress.
La mia prima volta | Racconto zoofilia di teacherk9
Questo non è un racconto ma è una storia vera la persona in questione ha voluto che io raccontassi per lei la sua prima esperienza perchè grazie a questo sito ci siamo conosciuti e lei mi ha chiesto di iniziarla e solo ieri mi ha chiesto di scrivere tutto ciò che è accaduto perchè lei vuole ricordarlo e ha voluto che io lo scrivessi con il suo aiuto per alcune specifiche per avere un ricordo migliore di quello che è successo la scorsa settimana.Nomi e luoghi sono di fantasia per proteggere la privacy.
Un gay maturo | Racconto gay di Bastino9
Sono un gay passivo maturo per età, non ho più la passione di inseguire avventure mordi e fuggi, di concludere le mie fantasie andando anche oltre il mare, oltre le montagne; vivo e gestisco con molta più tranquillità le mie smanie, cerco storie più coinvolgenti e non solo di sesso. C’è un giovane barista che lavora in un caffè di in un centro commerciale: mi attizza tanto. È un giovane che forse avrà 23 / 24 anni con le classiche caratteristiche di un giovane normale; se per strada o in uno stadio, durante un concerto o seduto su di una panchina incontrassi uno come lui non mi girerei a guardarlo eppure, dietro quel banco, quel giovane mi attrae, mi incuriosisce e, quando posso, mi faccio servire da lui scambiando in quel breve lasso di tempo poche convenzionali parole e qualche sorriso. Allora che cosa è che agita la mia fantasia: il sesso? No! l’amore maturo? nemmeno! è solo curiosità, pura e semplice curiosità?; curiosità per che cosa?. Quando nel centro commerciale in galleria passo dinanzi al banco e lo vedo mi rassicuro: c’è, se non lo vedo provo una delusione: non c’è ma ci sarà?. Che cosa ha questo giovane che mi intriga? È un italiano normale, alto nella media circa 1,70 – 1,75, non è un palestrato, non ha quella “allure” da macho sexy, ma ha il viso proporzionato(φ Fidia!!) ed un sorriso accattivante; quello che mi ha stregato è la sua pelle: “ total black “ Verso la metà di luglio uscivo dal centro commerciale spingendo con noia il carrello quando lo vidi seduto su un panettone posto all’ingresso di un giardinetto del centro: un saluto ed un sorriso; c’erano tutti presupposti per agganciarlo e non persi l’occasione. Ci si riposa eh? no! per oggi ho finito di lavorare ma non ho voglia di tornare a casa, voglio stare solo, liberare la mente da tutti i pensieri, Ah bè allora!!…..sai….un vecchio, incontrato in un borgo marinaro del Portogallo, mi disse: l’uomo si trascina il suo IO come la chiocciola si trascina la sua conchiglia. Impariamo a convivere con il nostro IO se non siamo in grado di liberarcene. Si come se fosse facile, non ho detto che è facile: bisogna aspettare che passino i primi quaranta e più anni! si lei parla perché ha una certa età e quindi… oh!!… non ho 80 anni e che cazzo! scusi non volevo offenderla, No non mi hai offeso, ma ho avuto la tua età e so che cosa significa avere i mal di pancia senza sapere come farteli passare; ora avrai le madonne traverse ma più tardi troverai il modo di fare ….UAHUUUUU!!!!. Si mise a ridere. Allora mi alzai spingendo il carrello: vuole una mano? NO!! NO! SI! ma devo solo attraversare il giardinetto fino al parcheggio, allora l’aiuto con i sacchetti, non spingi? Che cosa? Sto cazzo!!! il carrello NO!!. Ero leggermente soddisfatto in quanto lo avevo agganciato anche se con un filo tenue, fragile ed impalpabile. Se vuoi ti do un passaggio ma prima devo andare a casa per scaricare il portabagagli, va bene portami, scusi, mi porti in Piazza della Repubblica, allora andiamo a casa. Strada facendo cercavo di stimolare il discorso e le confidenze. Io mi chiamo Enrico, io Rino. Sono originario dello Sri Lanka, Ahhhhh.. ecco!! Cosa? Non hai le caratteristiche classiche dell’etnia afr
o.. BOH !?!?! Ho visto che hai una casa grande ci vivi da solo? Si, ah!! fu la sua risposta mentre mi guardava incuriosito. In quel momento credevo che il filo si fosse spezzato. Ma lo ripresi qualche sera dopo quando rimanemmo ancora a chiacchierare nel giardinetto; poi cominciarono le telefonate ed infine gli incontri a casa mia. In quegli incontri non ci fu mai da parte mia nessuna intenzione o atteggiamenti che avviassero un discorso per concludere un rapporto sessuale gay; lui aveva intuito comunque la mia omosessualità. Durante quegli incontri avevo saputo molte cose di lui e si era irrobustito quel filo che ci teneva insieme. Tutto cominciò in un pomeriggio avanzato quando venne a casa e la prima cosa che mi chiese fu: posso fare una doccia? Si. risposi con titubanza e meraviglia. Ci rimase a lungo in bagno e quando uscì esclamai: alla buon’ora! e stata una doccia lunga, ma lunga…., no, ho fatto il bagno, mi piace, ho messo nell’acqua quelle boccettine profumate che hai sulla mensola, ne ho messa una e mi sono veramente scialato, una ? tutta? Ma era più sufficiente la metà! O porca miseria! Sei arrabbiato? No.. dissi in tono accondiscendente, Enrico!? che c’è? Mi fai un pompino? E si aprì un mio accappatoio ma che indossava lui, rimasi senza parole. Alla luce del tardo pomeriggio che filtrava ancora tra le doghe della tapparella lo vidi distendersi nudo sul letto; la prima volta che lo vedevo nudo: un bel corpo normale ma tonico, due fantastiche chiappe di cioccolata sode.., tonde.., compatte..: da sballo!!, il cazzo era come me l’aspettavo: normale. Lui era già sul letto con le gambe ben slargate e si toccava le palle ed il cazzo; tirai giù completamente la tapparella e la camera divenne buia. Mi misi fra le sue gambe e comincia a leccagli le palle che contraendosi salirono in alto, gli scappellai l’uccello e feci roteare la lingua leggermente lungo la corona del glande, gli venne duro; presi la cappella in bocca e me la feci scendere lentamente fino alla gola e la tenni ferma, raggiunsi i suoi testicoli e ci giocavo Vedevo il suo ventre piatto contrarsi, Risalii tenendo la lingua aderente al suo cazzo e arrivato al glande cominciai a solleticargli il frenulo. Le gambe si piegarono e le mani stringevano il copriletto: mi riempì la bocca di sperma tanto che parte colava all’esterno. Era ancora teso e sudato, il suo cazzo era rimasto semi duro, non persi tempo ingoiai lo sperma e ripresi a spompinarlo; emise un sospiro di turbamento, ebbe delle contrazioni forti, il suo corpo si rannicchiò sul letto, aveva gli occhi chiusi, la sua mano sulla mia testa mi guidava. I miei movimenti erano quasi impercettibili, feci
Al locale per scambisti con mia moglie | Racconto scambio di coppia di maxmacs
Allora il braccialetto giallo significa che la donna è disponibile solo con altre donne, verde lo è con altre coppie, rosso con altri uomini. Con Giulia ci guardiamo e scegliamo entrambi il verde. Entriamo.
La squadra di calcio | Racconto orge di Maria la troietta
Ciao sono Maria,ho già fatto due racconti che si sono svolti realmente questo è successo poco fa:
Lo zio ufficiale che scopa la sua nipotina | Racconto incesti di Anonimapensatrice
Avevo appena compiuto 18 anni quando mi successe ciò che mai avrei pensato potesse accadere. Come tutte le neo maggiorenni, la sera del mio compleanno diedi una fantastica festa a cui parteciparono tutti i miei amici, la mia famiglia e il fratello di mio padre, mio zio, che era venuto da fuori proprio per il mio compleanno… Quella sera ero molto sensuale nel mio elegante vestito nero in pizzo che lasciava scoperta la schiena e il fondo schiena. I miei lunghi capelli color miele erano raccolti in una sensuale treccia che scendeva lungo la schiena, per lavvenimento misi anche le ciglia finta che mettevano in risalto i miei occhi blu. Ebbene si sono una ragazza abbastanza carina, 1.70 e formosa al punto giusto, ammetto che forse mi sono comportata da civettuola per tutta la sera e che magari ho scherzato fin troppo con mio zio, ma mai avrei immaginato quello che è successo dopo.
Rapporto fetish con mamma | Racconto feticismo di Mometrovi11
Mia madre mi sega con i piedi!!!!i suoi piedi sono stupendi,un 37 curato morbido e odoroso….l’odore che lascia addosso alle sue calze calzini pantofole è divino!!mia madre mi ha sgamato a 18 anni….mi stavo segando con un suo fantasmino sul pisello annusando l’altro…li usava x la palestra e non vi dico che profumo…mentre lo riempivo di sborra mia madre spalancò la porta della mia camera trovandomi nel massimo del piacere!!prima stupita ma poi curiosa mi chiese perché con i suoi fantasmini?io confessai di getto il mio fetish x i piedi e x i suoi piedi!!mia madre donna di larghe vedute mi disse che non ci sarebbe stato mai sesso tra noi ma che potevo dare sfogo alle mie fantasie con i suoi piedi!io ero al settimo cielo…dissi che volevo annusarglieli subito…era appena tornata dal lavoro aveva ancora i tacchi….si sedette sul letto..io mi inginocchiai e tolsi le sue scarpe…..ero con i piedi odorosissimi di mamma tra le mani…affondai il naso tra le dita che poi cominciai a succhiare…che buon sapore che avevano…li passavo sulla faccia sul petto fino a metterli sul pisello che tornato duro veniva segato lentamente!!ero venuto da qualche minuto ma ero troppo eccitato e con pochi colpi sborrai sui piedini di mamma!!mia madre mi guardava soddisfatta…spalmo lo sperma sulla pancia con i suoi piedi e sorridendo disse che era contenta di aver rotto gli indugi…disse di andarmi a fare la doccia…che intanto lei preparava la cena e…..i suoi piedini x il dopo cena…è così fu!!!uscito dalla doccia mia madre stava cucinando…aveva indossato una vestaglia e ai piedi le sue pantofole…semplici pantofole chiuse ma che facevano sudare i piedini lasciando un odore unico!!!già pregustavo l’odore che avrebbero lasciato ai piedi di mamma!!!durante la cena mangiai con un suo piede che mi accarezzava il pisello….una tortura!!!finito di mangiare andammo sul divano…mamma seduta alzo una gamba x farsi togliere la pantofola…appena sfilata la annusai …poi passai al piedino…era un po’ sudato e al contatto col mio naso quasi venivo!!!annusai e leccai quei piedi x almeno venti minuti…sul mio pigiama si allargava una macchia di presborra all’altezza del mio cazzo..non ce la facevo più…..mia madre vedendomi così mi incito a leccare più forte un piede mentre con l’altro iniziò a segarmi…forse durai un po’ di più rispetto al pomeriggio e venni nuovamente sul suo piede nudo mentre avevo 3 dita dell’altro tra le labbra!!!che goduta..da li in poi la fantasia si scatenò e ogni giorno godevo dei piedi di mamma in tutti modi!!il rapporto fetish si rafforzo e ci furono altre godute legate a mie fantasie con i piedi di mia madre che racconterò in futuro!!
Fase 2: sex squirt | Racconto incesti di Consolatore
Continuazione di “Fase 1: masturbation squirt”
La prima volta sul camion | Racconto prime esperienze di Alianna
Sono sempre stata una porcellina e il sesso mi ha sempre affascinato.
Mia moglie 14 – No! no! Nel culo no! Gridava la moglie del capo. | Racconto tradimenti di Cuck 2019
-Nooooo….nooooo…li no….li no!
Sul bus, senza mutandine | Racconto esibizionismo di J.P.V.
Non era pa prima volta che mentre passeggiavamo insieme, lei per gioco si sfilava le mutandine, e le infilava in borsetta, con le temperature estive, lei era sempre avvolta dai suoi vestitini colorati, appariscenti il giusto, che di sicuro non lasciamo intravedere le nudità sotto di esso. lei bassina, un po formosa, e dall’aria timida, diceva di farlo per eccitare me, cosa che le riusciva benissimo, ma principalmente era lei a cui piaceva il gioco. Ed allora era li ad accavallare le gambe su una panchina, o a chinarsi di proposito per catturare qualche sguardo, o le mie mani che non resistevano alle tentazioni! Ma lei giocava su questo, catturava uno sguardo e lo lasciava stupito, un misto tra eccitazione e dubbio di aver visto qualcosa, a volte si spingeva in qualcos’altro, un giorno non indugiò a masturbarsi a pochi metri da un signore distinto, seduto a leggere il giornale, io la guardavo bagnarsi mentre con disinvoltura si accarezzava dolcemente, ovviamente lo sguardo dell uomo non era più destinato al giornale, e lei continuava alternando carezze al clitoride e dita dentro a simulare la penetrazione. Non riuscì a venire, lo fece nel bagno di un bar con l’ aiuto della mia lingua, inutile dire che in quei momenti io ero perennemente arrapato, l’ erezione fissa nei pantaloni, ogni tanto mi coinvolgeva, ma non ero in grado come lei di dosificare, io difficilmente rinunciavo a l’ orgasmo, come quel giorno in autobus, eravamo seduti nella parte posteriore ma non in fondo, li c’era una coppia seduta, tre file dopo noi, davanti altra gente, nei posti rivolti verso il fondo del bus, due signore che non tardarono a capire cosa stavamo facendo, io avevo una mano tra le sue cosce, ogni tanto a lei sfuggiva un sospiro o qualche smorfia, lei nel frattempo mi segava da sopra i pantaloni, la mia erezione stava esplodeno, non tardai nello sbottonarmi i pantaloni e tirarlo fuori, una delle due signore cercava di scorgere tra i sedili per capire quello che stavano facendo, quando lei si chinò per prendernelo in bocca si giro di scatto cercando di non guardare più quello che ormai era un immagine nella sua mente. Io sorridevo eccitato dalla lingua che saliva e scendeva sul mio cazzo, cercavo di minimizzare quanto stavo godendo, avrei voluto scoparla in quella figa calda e bagnata che sentivo intorno alle mie dita. ma sarebbe stato troppo, le sussurrai all orecchio che dovevo venire, lei si alzo e inizio con la mano velocemente, sentivo il rumore dei suoi braccialetti, trattenni il respiro, avrei voluto gemere di piacere, repressi il gemito ma non lo sperma, schizzai dappertutto pregandola di non smettere nonostante sporcai pantaloni t shirt e tappezzeria del bus, mi guardai intorno, un imbarazzo mi assalì, scendemmo alla fermata seguente senza sapere dove eravamo, e lei mi sussurrò “aspettiamo il prossimo, io ancora non sono venuta!”
Scopare | Racconto incesti di lecatore di fica
scopo la compagna di papa ha 60 anni ma scopa da dio stasera papa era furi e simo andati a fare 1 giro aveva 1 gonna che si vedeva tutto la tocco lei mi tocca e dice fermati io scopiamo lei no dopo voglio farti 1 pompino adiamo in 1 locale dove ci sono donne mature mi dice che qa si scopa io vengo spesso e stasera ti faccio segno vieni dietro mi fa segno vado e e pecora ce 1 che la scopa io mi eccit0 etra e dice tornimo noto che e senza ala fica spalancata la masturbo arrivati a casa ci spogliamo e la scopo racconto vero lei e mamma adotiva le mature sono le migliori
Una mamma da chiavare | Racconto incesti di giuliano
La vecchia panda di mia mamma sbuffando lascia la provinciale e simmette nella strada sterrata che porta al vecchio casolare di nostra proprietà, con infinita sofferenza lauto arriva davanti allingresso.
In viaggio con mio padre -17°- Ho scopato con mio padre sul mio letto matrimoniale. | Racconto incesti di Cuck 2019
Purtroppo in quei giorni non mi era stato facile neanche appartarmi con mio padre.
Diario di una Escort (parte 2) | Racconto prime esperienze di Frank721
Sono passati alcuni giorni da quella sera alla pompa di benzina e poi in discoteca ma non riesco a smettere di pensarci. Passo da momenti di libidinosa attesa ad altri di completo disgusto per me stessa. Questo è uno di quei momenti. Sesta ora. Storia. Come sempre faccio finta di ascoltare il professore assorta nei miei pensieri. Ma come cavolo ho fatto a lasciare il mio numero ad uno sconosciuto, come una puttana? E quello ha anche detto che mi avrebbe trovato dei clienti… Sei una stupida, Angi! Rabbrividisco, nonostante non faccia affatto freddo. Non per il timore che qualcuno mi chiami sul serio ma perché sotto sotto spero che qualcuno lo faccia. Dopo giorni di autonegazione mi sono arresa al fatto che mi è piaciuto essere trattata come una prostituta, e questo mi confonde. Distrattamente accavallo le gambe sotto il banco, coperte da una minigonna di jeans che fascia a malapena le mie cosce tornite e lisce, e riprendo a mangiare la matita come facevo un attimo fa. Ma un guizzo nello sguardo del professore mi attira. Vedo i suoi occhi muoversi velocemente dalla mia bocca leggermente aperta, le labbra coperte di lucidalabbra, alle mie gambe, rimanendo fissi per qualche istante sullo scoscio cercando di raggiungere ciò che cela.
Orgia in famiglia | Racconto incesti di JACK S. MILTON
La cazzata l’abbiamo fatta io e mia moglie. Volevamo apparire ai nostri figli come due genitori moderni e alla fine ci siamo ritrovati invischiati in una situazione che mai avremmo pensato.
Il vicino del piano di sopra | Racconto gay di fabio.unico87
Mi chiamo Fabio e vivo in un paesino del sud. Io e la mia famiglia viviamo in una palazzo bifamiliare formao da 2 appartamenti, uno nostro e uno in affitto.
Raica | Racconto trans di Sissygnore
In ginocchio sul tappeto morbido, con un grosso cazzo che mi riempie la bocca e mi rende difficile respirare, e le parole di Raica che mi riempiono le orecchie: Succhia troietta, succhia il mio cazzone. Come sono arrivato a questo punto?
Lo schiaccianoci – Ballbusting story | Racconto dominazione di Markk85
È il primo giorno di prove. Vittoria, la responsabile di rete, mi ha chiamato ieri sera e mi ha detto che ero stato scelto per il balletto e che mi sarei dovuto presentare a teatro l’indomani alle nove.
Zero in condotta | Racconto prime esperienze di Orion
Che la mia professoressa di Italiano era una bella donna era risaputo…., capelli neri lunghi e lisci, occhi verdi, alta 1.70 con una quarta di seno bello sodo ed un culo da starsene a cazzo dritto per tutto il tempo della lezione…; insomma eravamo alla gita scolastica del 5 anno, una gita che durava tre giorni, quindi la sera ci ritrovammo in albergo, dopo cena quando ci stavamo per ritirare nelle nostre camere la mia prof, Veronica si chiamava, già il nome mi dava della gran cagna…, comunque la mia prof con una scusa banale, talmente banale che neanche la ricordo, mi disse di seguirla nella sua camera, una volta entrato mi cominciò a parlare della mia condotta, diceva che era pessima da Zero.., infatti ero un tipo, diciamo irrequieto in aula…, ad un certo punto mentre continuava ha darmi sta lezioncina di buone maniere, cominciò a venirmi sempre più vicina, alla fine me la ritrovai che in pratica mi si stava strusciando addosso, io confesso che ero un po in imbarazzo, provai ha scostarmi, feci un passo indietro, ma a quel punto lei mi si ributtò addosso e mi disse, credo che sia giunto il momento di recuperare lo zero in condotta e in un attimo mi ritrovai la sua lingua in bocca, ci stavamo baciando e mentre la slinguavo per bene, cominciai ha toccarle il seno, le strappai la camicia e già sentivo il cazzo duro come lacciaio…, mi trascinò sul letto, si tolse velocemente la gonna e gli slip, io feci lo stesso con jeans e boxer, avevo il cazzo che stava esplodendo la cappella talmente rossa che sembrava il rosso di un semaforo, Veronica si sdraiò sul letto a gambe larghe, io già mi stavo per buttarmici addosso con la voglia di infilarglielo dentro, ma lei mi fermò e mi diresse la testa fra le sue gambe, avevo capito…voleva che le leccassi la fica, e così feci…, completamente depilata e profumatissima…, già bagnata a dovere, cominciai ha ripassarla su e giù, a destra e sinistra…, la leccavo con voracità, sentivo i suoi umori colarmi tuttintorno al viso…, per farla godere di più cominciai ad infilarle un dito nella fica.., poi due…, la masturbavo con la giusta pazienza…, lei si contorceva e gemeva…, più volte diceva…., scopami…sono la tua cagna…; io ero eccitatissimo…, ad un certo punto volevo solo infilarle il mio cazzone dentro quella figa ormai fradicia di eccitazione…, così presi il sopravvento, smisi di leccarla e masturbarla, lei provò a ribellarsi per un attimo, evidentemente voleva che continuassi con il lavoro di lingua…, ma il mio cazzo urlava la sua voglia di fica..e così dominando questa sua piccola ribellione, la penetrai con decisione, ero sopra di lei, dentro di lei…, la sua figa caldissima e bagnatissima rendeva tutto più facile ed eccitante…, la stavo montando con tutta la forza…, sentivo i suoi gemiti, le sue mani accarezzarmi la schiena, i suoi baci e la sua lingua sul collo, più di una volta dovetti rallentare il ritmo per non venire subito…; ad un certo punto mi afferrò energicamente per i glutei…, mi disse…, con voce calda e rotta dal godimento che stava vivendo…; guarda che se non ti impegni lo zero in condotta rimane…, io però non riuscivo più ha trattenermi…, sfilai il cazzo dalla sua figa e con suo stupore glielo ingozzai quasi forza in bocca…, bastarono poche sue pompate che le esplosi un fiume di sborra in bocca che Veronica ingoiava golosamente…; era insaziabile…, non avevo neanche finito di venire, che si mise a pecorina…, voleva che la inculassi…; Dio mio pensai…, avevo bisogno di qualche minuto per ricaricare…, allora ricominciai con la lingua…da dietro le leccavo figa e culo e per esplorare meglio il suo deretano le infilavo un dito dentro facendo su e giù…, dopo circa un dieci minuti di questo lavorio, mi sentivo di nuovo in tiro, la afferrai per i fianchi, e con pochissimo sforzo le infilai il cazzo nel suo culo già leggermente dilatato…; la stavo cavalcando con tutta la forza che avevo, lei godeva come una cagna in calore, la vedevo in certi istanti mordere il cuscino…, giuro un culetto così bello e sodo non lavevo mai visto fino a quel momento…, poi ecco…, era di nuovo giunto il memento, leccitazione era troppa…, stavo di nuovo per venire…, allora diedi più pompate che potevo con tutto lardore di cui ero capace, fino a quando giunsi ha schizzarle in culo quello che mi sembrò un fiotto interminabile di sborra bollente…, ero stremato lo ammetto…, una volta finito di venire, mi sfilai da dentro di lei e mi accascia sul letto.., anche Veronica…, la mia prof rompiscatole di Italiano, si mise al mio fianco, e mi abbracciò dicendo che lo zero in condotta era ampiamente recuperato…, la mia prof di Italiano…, la mia più bella inculata di sempre….
Il mio primo cazzo xl | Racconto bisex di Bolognese1979
un giorno preso dalla voglia mi metto su internet a guardare gli annunci di bsx che cercano compagnia e divertimento….ho una voglia matta di provare un cazzo xl,di quei cazzi da bull che sanno usarti come quello che sei nel profondo…una vera troia.
Il pesce | Racconto zoofilia di IlBravo
Sono un ragazzo di 25 anni, abito in un monolocale vicino a Bologna. Sono un amante della pesca e ogni fine settimana sono in un laghetto di pesca sportiva a passare la giornata. Col tempo ho fatto amicizia con il proprietario che un giorno acconsente di farmi portare a casa una piccola carpetta (dimensioni di 10 cm circa). Provandole a dare più spazio possibile la colloco nella vasca da bagno così può disporre di molto spazio per muoversi e io riesco a tenere lacqua limpida e molto pulita. Col tempo cresce bene fino a diventare allincirca 2 spanne, molto pulita e che non ha neanche paura di me o altre persone. Una sera sono a casa con una ragazza ma non sono riuscito a concludere niente, così lei è andata via lasciandomi terribilmente eccitato. Vado così al computer a guardarmi qualche porno per sfogarmi un po quando mi viene unidea malatissima ma terribilmente eccitante; provo a non pensarci ma mi stuzzica troppo. Così vado in bagno dove cè la mia carpetta, la fermo con una mano tenedola sempre sommersa e le infilo due dita in gola per sentire quanto è profonda. Con mio stupore entrano benissimo e senza nessuna difficoltà così mi svesto, entro in vasca posizionandomi in ginocchio e piano piano lavvicino al mio cazzo. Sto per venire solo per leccitazione ancora prima del contatto perciò mi fermo un attimo e respiro tranquillamente, passato riprendo con le mani la mia carpetta e la invito verso il pene drittissimo. Allinizio fa un po di resistenza non aprendo la bocca ma poi finalmente lapre e piano piano faccio scivolare il mio pene dentro di lei. Un pompino da un pesce: non ci credo. È una sensazione stranissima (consiglio di provare), ha la bocca abbastanza viscida essendo un pesce e dopo pochi avanti e indietro incomincia a succhiare in una maniera assurda. Mai ricevuto un pompino con un simile risucchio; vedo le stelle, quando succhia (il classico poppare dei pesci) sento le palle e la prostata che reagiscono e vorrebbero svuotarsi il prima possibile. Duro solo qualche minuto e finalmente mi svuoto dentro di lei. Mai un orgasmo così forte. Esco così dalla sua bocca e dalla vasca ma qualche fiotto di sperma continua a fluttuare nellacqua. Vado a farmi una bella doccia per rilassarmi e riordinare le idee: da rifare o mai più? Non sapendo cosa ho provocato alla mia carpetta ero molto in dubbio. Esco dalla doccia e noto che nella vasca non cè più traccia della mia sborra. Se lè mangiata tutta quanta? Trovato così risposta alla moa domanda: da ripetere in futuro. Le dò anche un nome alla mia carpetta, Anna, ma questa è unaltra storia.
Mia sorella troia | Racconto incesti di mario37
Mi presento, sono Mario e quello che narreró in questo racconto é successo veramente.