La cugina di mia moglie | Racconto pissing di ocima

Conobbi mia moglie un’estate di qualche anno fa. Abitavamo in due villette vicine, prese in affitto per i mesi estivi, in una frazione marina vicino la città. Feci conoscenza anche di alcuni suoi parenti, che abitavano anch’essi in villette del circondario. Una sua cugina in particolare, più piccola di lei di qualche anno, mi destò sin da subito voglie erotiche. Non era particolarmente bella ma aveva il viso sbarazzino, capelli neri lunghi e ondulati, alta non più di un metro e 55, seni sodi che metteva sempre in risalto con i suoi vestitini estivi molto attillati e scollati e un culetto “brasiliano”. Piccola ma ben proporzionata.
Un paio d’anni dopo esserci sposati, riaffittammo la casa estiva e con mia gran felicità la cugina, che nel frattempo si era anche lei sposata, prese in affitto la casa accanto. I due stabili avevano il giardino in comune e pertanto era abbastanza consueto ritrovarci gli uni nella casa degli altri.
Il marito di lei mancava spesso per lavoro, a volte anche la notte, in quanto ufficiale di guardia costiera e lei, novella sposa, soffriva un po’ di solitudine.
In quelle occasioni ne approfittavo per entrare a casa sua per spiarla. La beccai diverse volte sotto la doccia, oppure, la situazione che preferivo, al gabinetto che espletava i suoi bisogni. Essendo sola a casa lasciava la porta aperta oppure lo faceva sperando di essere vista, non saprei. Fatto sta che ala vista delle gocce d’urina che gocciolavano dai peli della sua figa mentre si asciugava, mi saliva l’eccitazione e molte volte mi segai lì seduta stante, sborrandole poi dentro i cassetti della biancheria intima.
Un giorno feci tombola trovandola sul letto matrimoniale mezza nuda a masturbarsi. Aveva gli occhi chiusi, gemeva e le sue mani andavano su e giù tra i capezzoli e la figa bagnata. Davanti a quella scena, appena fuori dalla stanza, mi presi in mano il cazzo già duro, e cominciai a masturbarmi per la mia consueta sega a casa sua.
Probabilmente quella volta feci più rumore del solito tanto che la cugina in calore riaprì gli occhi e si vide davanti un cazzo in erezione spuntare dall’uscio della stanza. Non le parse probabilmente vero e mi invitò a farmi avanti. Avanzai a cazzo dritto verso di lei e arrivato all’altezza dal viso, glielo sbattei sotto il naso. Lei si avviluppò al duro membro come un polipo allo scoglio e cominciò a succhiare rumorosamente mentre la sua figa, già fradicia, gocciolava copiosamente sul letto.
Si tolse quindi la sottoveste che la ricopriva a malapena e si voltò di spalle. Voleva essere presa a pecora da grande troia qual’era evidentemente. Inizialmente glielo infilai pian piano ma alle sue proteste(più forte cazzo, più forte!!) cominciai a stantuffare violentemente tanto da far echeggiare i rimbombi dei nostri corpi che si scontravano per tutta la casa.
Con le mani le schiacciavo i seni, con la lingua le leccavo le spalle e col cazzo la facevo godere.
Cambiammo posizione con lei sopra di me. Io disteso sul letto bagnato dai suoi umori e lei che si divincolava col mio cazzo dentro. Improvvisamente se lo sfilò, pisciandomi sopra i suoi fluidi misti ad urina. Mi aveva squirtato addosso!
Ancora più eccitato e duro continuai a prenderla, questa volta io sopra di lei. Mancava poco al mio godimento così le misi il cazzo tra le tette per una spagnola finale. Gli ultimi stantuffi furono tra i suoi seni con il glande che faceva capolino da quella morbida prigione ad ogni colpo, bagnato dalla sua lingua che nel frattempo la cuginetta aveva uscito, in attesa della degustazione di sborra.
Venni copiosamente riempiendole la bocca del mio bianco liquido caldo. Era in estasi e per nulla pentita del suo tradimento. Voleva solo essere appagata a a colpi di cazzo.
C’era ancora comunque un conto in sospeso. Le dovevo rendere la pisciata di prima. Ancora sul letto le rimisi il cazzo, un po’ più moscio di prima, tra i seni e cominciai a pisciare. Ne ingoiò parecchia, altra andò sulle tette e sulla pancia fino al pube, il resto sul letto dove dormiva la sera col marito.
Finito di pisciare avanzai verso di lei, con il mio scroto all’altezza della sua bocca per fami fare un bidet completo con la lingua. La cugina non se lo fece ripetere due volte e mi leccò sapientemente le palle, il buco del culo e infine il cazzo da cui ogni tanto usciva altra pipì che la troia beveva avidamente.
La lasciai lì e me tornai a casa da mia moglie. Quello fu il primo di una serie d’incontri che rese quell’estate particolarmente calda e bagnata!

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