Ho spompinato il mio compagno di scuola | Racconto gay di Culetto liscio

Marco mi chiese se fossi andato a studiare con lui, dissi si, va bene.
Subito dopo pranzo andai a casa sua, mi apri’la madre con molta gentilezza.
Marco e’ in camera sua vai pure ringraziai e lo raggiunsi.
Ciao Marco, ecco.
Ciao Roberto, ben arrivato.
Ci mettemmo subito a fare i compiti e dopo un paio d’ore avevamo finito.
Entro’ la madre offrendoci del tè coi biscotti e disse:Marco, io devo uscire, torno stasera.
La madre usci’ e rimanemmo soli,Marco mi chiese se potevo restare ancora, io dissi di sì.
Stemmo per un po’ al computer, ma ben presto lo spegnemmo.
Che facciamo?, chiesi.
Io un’idea ce l’avrei se tu sei d’accordo e si maneggio’ la patta dei pantaloni.
Confesso che quel ragazzo mi era sempre piaciuto e il suo gesto mi spinse a confessarglielo.
Lo so, anche tu mi attiri.
Ci denudammo,avvicinai le labbra al suo cazzo e iniziai a leccarlo per tutta la sua lunghezza ingoiando anche i coglioni, risalii lentamente sempre leccando e presi la cappella tra le labbra,presi il cazzo nella bocca e iniziai a succhiarlo con esasperante lentezza facendolo mugolare di piacere,ad ogni mio risucchio lui sussultava e gemeva.
Si disse,cosi,dai succhia fammi godere…. ahhhh… siiii…. che bocca…. come sei bravo…aspirai a lungo strappandogli grida di piacere e lo feci godere nella mia bocca ingoiando la sborra che il suo cazzo scaricava.
Ne gustai tutto il sapore e ripuliii per bene la cappella dalle gocce che ancora fuoriuscivano.
Sei mille volte meglio di quel paio di troiette che mi hanno sbocchinarlo ci sai veramente fare, quanti cazzi hai succhiato finora?
Il tuo e’ il primo, risposi, ma ho un amico che di pompini ne ha fatti tanti e mi ha spiegato la tecnica della fellatio.
Senti mi disse,mi piacerebbe romperti il culo, lo vuoi prendere dietro?
Ora no, non mi sento pronto,ho paura del dolore, magari piu’ in la’ vedremo, per adesso il cazzo dammelo solo in bocca e cosi’ dicendo ripresi a sbocchinarlo,me lo tenne in bocca piu’ a lungo e per la seconda volta mi inondo’ la gola di sborra facendomi bere tutto il suo nettare.
Mi rivestii e dando una successiva leccata al suo cazzo ne ne andai con la promessa che lo avremmo rifatto presto.

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