La cugina di mia moglie | Racconto pissing di ocima

Conobbi mia moglie un’estate di qualche anno fa. Abitavamo in due villette vicine, prese in affitto per i mesi estivi, in una frazione marina vicino la città. Feci conoscenza anche di alcuni suoi parenti, che abitavano anch’essi in villette del circondario. Una sua cugina in particolare, più piccola di lei di qualche anno, mi destò […]

Amica piscia al mare (mia migliore esperienza pissing) | Racconto pissing di DOMYX25A

Ad inizio giugno noi comitiva di amici di 3 maschi e 2 femmine siamo andati al mare in un lido. Verso le 14:30 pranziamo al lido. Io ai pasti bevo solo acqua invece una mia amica ha scelto una birra gradata 9. Dopo che mangiamo e scherziamo al lido la mia amica ne prende unaltra di birra. Intanto noi facciamo una partita a carte ad UNO e scommettiamo che chi perde paga una birra a tutti. Perde il mio amico e ci offre il giro di birra. Intanto la mia amica V. era già alla terza birra e la vescica ne stava risentendo. Disse: ragà possiamo tornare agli ombrelloni? Devo fare la pipì al mare non ce la faccio più. Torniamo allombrellone ed ecco che gli altri si rilassano sulla tovaglia al sole ed io dico furbescamente mah vengo anche io che mi bagno i piedi Lei disse okok mi sto pisciando addosso. Intanto trovava una posizione comoda per pisciare ma non voleva addentrarsi fino allombelico quindi si mise sul bagnasciuga allargando leggermente le gambe. Io dissi non é che ti guardano dato che cerano delle signore non lontane. Quando lei iniziò a pisciare mi misi di fronte a lei a circa 3 metri di distanza e guardavo li e ridevo, ma dato che cerano le onde non intravedevo il piscio che colava dal costume. Fatto sta che lei disse ahh finalmente non ce la facevo più era lunga. Io annuii e ridetti.Come potete ben immaginare io ebbi una grande erezione ma avendo boxer stretto e costume lungo fino al ginocchio non si notava. Vi giuro non vedevo lora di masturbarmi, ma per la mia felicità non era ancora finita la mia goduria: infatti verso le 18:30 tutti andammo verso la stazione e gli altri 3 ebbero il treno 30 minuti prima del nostro. Parlando e nellattesa alla mia amica V. venne di nuovo lo stimolo di pisciare e si avviò verso il bagno della stazione ma per sua sfortuna era chiuso e disse É chiuso io ah ma tanto tra 5 minuti passa il treno ed in 27 minuti

Amica piscia al mare (mia migliore esperienza pissing) | Racconto pissing di DOMYX25A

Ad inizio giugno noi comitiva di amici di 3 maschi e 2 femmine siamo andati al mare in un lido. Verso le 14:30 pranziamo al lido. Io ai pasti bevo solo acqua invece una mia amica ha scelto una birra gradata 9. Dopo che mangiamo e scherziamo al lido la mia amica ne prende unaltra di birra. Intanto noi facciamo una partita a carte ad UNO e scommettiamo che chi perde paga una birra a tutti. Perde il mio amico e ci offre il giro di birra. Intanto la mia amica V. era già alla terza birra e la vescica ne stava risentendo. Disse: ragà possiamo tornare agli ombrelloni? Devo fare la pipì al mare non ce la faccio più. Torniamo allombrellone ed ecco che gli altri si rilassano sulla tovaglia al sole ed io dico furbescamente mah vengo anche io che mi bagno i piedi Lei disse okok mi sto pisciando addosso. Intanto trovava una posizione comoda per pisciare ma non voleva addentrarsi fino allombelico quindi si mise sul bagnasciuga allargando leggermente le gambe. Io dissi non é che ti guardano dato che cerano delle signore non lontane. Quando lei iniziò a pisciare mi misi di fronte a lei a circa 3 metri di distanza e guardavo li e ridevo, ma dato che cerano le onde non intravedevo il piscio che colava dal costume. Fatto sta che lei disse ahh finalmente non ce la facevo più era lunga. Io annuii e ridetti.Come potete ben immaginare io ebbi una grande erezione ma avendo boxer stretto e costume lungo fino al ginocchio non si notava. Vi giuro non vedevo lora di masturbarmi, ma per la mia felicità non era ancora finita la mia goduria: infatti verso le 18:30 tutti andammo verso la stazione e gli altri 3 ebbero il treno 30 minuti prima del nostro. Parlando e nellattesa alla mia amica V. venne di nuovo lo stimolo di pisciare e si avviò verso il bagno della stazione ma per sua sfortuna era chiuso e disse É chiuso io ah ma tanto tra 5 minuti passa il treno ed in 27 minuti

Pioggia Dorata | Racconto pissing di serialkey63

Era un pomeriggio di fine estate e io non avevo nessuna voglia di lavorare. Stavo in auto e controllavo sul palmare le mail dell’azienda. Scaricando la posta, tra lo spam, mi è apparso agli occhi un messaggio pubblicitario di un sito di annunci. Lo linkato e mi sono trovato invaso di annunci di puttane che offrivano le loro grazie. Non sono mai stato un grande puttaniere, non perché nutro dei pregiudizi, ma perché ritengo che sia troppo complicata e dispendiosa in termini di denaro e di fatica la ricerca della puttana giusta.

Federica e la sua sublime pioggia gialla | Racconto pissing di Stez

Sono Stefano, ho 25 anni. Mia mamma ha delle amiche, come tutte le mamme del resto. Queste amiche a volte vengono a trovarla a casa nostra, a prendere un caffè o un aperitivo… Questo dipende dallora ovviamente. Una delle sue amiche migliori si chiama Federica, una donna coetanea di mia mamma quindi anche lei sui 45 anni, molto magra con capelli castani, occhi nocciola, fisico asciutto ma molto elegante, viso ben proporzionato e di bellaspetto. Questa sua amica in estate é solita portare sandali in cuoio sottili, tipo schiave e una gonna lunga di quelle estive chiare molto leggere. Ama indossare delle maglie senza maniche abbastanza attillate che mettano in risalto il suo seno (ha una terza abbondante). La cosa che mi fa impazzire di lei é che non porta biancheria intima. Non so se lo faccia tutto lanno ma quanto meno in estate non la porta. Insomma una sera viene a casa nostra, io scendo ad aprirle, mi saluta con il solito bacio molto molto vicino alle labbra, poi la accompagno di sopra da mia mamma. Si salutano, soliti convenevoli fra amiche ecc… si siede in salotto e inizia a parlare con mia madre. Io mi alzo e vado in camera mia a controllare il cellulare che avevo lasciato la, quando lei si scusa e va un attimo in bagno. Io che ero in camera mia al sol pensiero della sua fichetta pelosa (ho avuto modo di vendergliela una volta quando mi sono chinato sotto il tavolo per raccogliere un tovagliolo) non ho saputo resistere e sono corso in bagno dalla mia camera per masturbarmi selvaggiamente e scaricarmi completamente. Ora premessa: la mia camera é collegata con il bagno che ha 2 punti di accesso, uno da camera mia e uno dal corridoio della cucina. Io non ho fatto caso alle porte chiuse (senza chiavi perché mancano) e senza pensarci troppo, con i pantaloni già abbassati e le mutande calate a metà (che lasciavano intravedere il mio pelo pubico biondissimo) apro la porta e entrò in bagno e…. E mi trovo lei con la gonna abbassata, a piedi nudi (si era tolta i sandali per entrare) con quel bel cespuglietto scuro in mezzo alle gambe che si stava accingendo a fare pipì… A quel punto cala un silenzio bestiale, io rimango interdetto e inizio a balbettare e a tentare malamente di ricompormi anche se non riuscivo più a chiudere i pantaloni per via della super erezione che mi era appena venuta. E lei in tutta la sua semplicità (e in tono estremamente malizioso) mi dice : wow Stefano! Che bel cazzone che hai!! E ancora : aspetta aspetta a mettere via quella meraviglia fammi un po vedere…. Lei sapeva benissimo cosa provavo sessualmente per lei, non é mica scema del resto. Evidentemente lattrazione era reciproca e allora sapeva di poter dire quello che disse e infatti fu così. Io come un automa ma con un sorriso enorme la accontentai. Mi calai i boxer e scoprì il mio pene che già iniziava a colare umori abbondanti… E aggiunsi : anche tu non scherzi la sotto. Con un mezzo ghigno Federica spalancò le gambe e con le dita scostò le grandi labbra facendomi vedere per bene il suo delizioso buchino rosa. Io le chiesi : ma stavi facendo pipì prima che ti capitassi in bagno? E lei rispose di si, e mi chiese : ti piacerebbe guardarmi mentre la faccio? Io annuì immediatamente e lei continuò : e senti bellezza, me lo faresti un bel servizietto mentre la faccio? Io non capivo più niente, mi sentivo stordito, inebriato.. Le dissi ovviamente di si é mi inginocchiai davanti al Water e avvicinando la testa alla sua fica iniziavo a intravedere i suoi umori e quellodorino di pesce misto urina molto molto appetitoso… Così tirai fuori la lingua e iniziai a leccare, a mollarle di quelle slappate che nemmeno un Alano davanti ad una bistecca succulenta saprebbe fare di meglio… poi lho sentita.. ha iniziato a spingere e a far uscire la sua urina che per metà mi entrava in bocca e mi scendeva giù per la gola e per metà mi colava sul mento, sul collo e finiva nel water o sui miei pettorali… E che gemiti che faceva… Che gemiti! Una cosa fantastica… Lei che gode come una pazza e lo scroscio della sua pipì nellacqua del water… Una volta finita tutta spalancò ulteriormente le gambe arretrando la posizione di seduta sul water, così da darmi la possibilità di leccare ancora più in basso… era talmente piegata indietro che avevo il suo bellissimo ano davanti ai miei occhi… Un buchino delizioso, nerissimo con lorlo nero e con un leggero prolassino anchesso nero, leggermente dilatato… Non persi tempo e le infilai immediatamente tutta la lingua dentro e la girai molte volte, in senso orario e anti orario. Lei grondava umori come una cascata, io intanto mi segavo con la sinistra a morte. Stavo per schizzare. Ad un certo punto lei gemette fortissimo e mi squirtò dritto in faccia e su tutta la maglia… io come reazione schizzai il mio sperma che per metà fini sul bordo del water e per metà sulla sua bella fichetta zuppa di umori… era una figa pazzesca, nuda completamente bagnata e ansimante, ormai quasi sdraiata completamente sul nostro wc… dopo 20 secondi io realizzai che mia mamma che era di la avrà certamente sentito questi gemiti e starà sicuramente pensando qualcosa. Ad un certo punto sento bussare alla porta e da dietro mia madre che dice : Fede? Tutto bene? io allora mi alzo a velocità missile, malamente mi ricompongo e passo dalla seconda porta e mi ritrovo in camera mia chiudendomela alle spalle. Sento poi da dietro la porta Federica aprire a mia mamma e dirle :si sì tesoro, tutto benissimo sai mi é venuta una voglia di soddisfare certi bisogni e… capiscimi e mia mamma che le risponde : ah si Fede figurati non sei mica la sola che si masturba ogni tanto! e dopo scoppiano a ridere entrambe… per fortuna ha pensato che avesse fatto tutto da sola.. chissà cosa avrebbe detto se ci avesse colto in flagrante… non oso pensarlo… Comunque la Federica ci sa proprio fare… Dio benedica le ragazze disinibite che si sanno divertire e che sanno essere complici di certe avventure clandestine… Sono la salvezza dal piattume della vita quotidiana… Le amerò sempre e le giudicherò sempre come persone speciali e superiori visto che almeno loro la vita se la sanno godere veramente…!

Scat. Esperienze con la cacca | Racconto pissing di Medea

Non se ne parla mai apertamente ma nei siti ci sono categorie piene di video a riguardo dello Scat. Non sono qui a fare una lectio magistralis sul significato e le origini psicologiche di questa pulsione, ma a raccontarvi come lo vivo io. Niente di sporco o da pervertiti (cosa è poi la perversione?) ma solo un punto sottile fra il piacere, l’intimità più profonda e il lasciarsi andare completo. E nel mio caso un malcelato bisogno di dominazione. Adoro quel momento in cui l’eccitazione più totale ti fa accettare di essere trasportato ovunque la persona che è con te voglia andare. E io so bene la mia direzione. L’ho saputa con da piccola, quando interpretavo il ruolo del dottore e mettevo sotto le amiche. Le tenevo lì, a gambe aperte e culo in su, giocando, inventandomi storie così convincenti da farle rimanere ferme ad ascoltare le mie mani, i miei pensieri. Le allargavo, sentivo il loro movimento del bacino finché non andavo dove volevo io, nel culo. Li iniziava la mia sensuale tortura. Andavo a cercare, mi muovevo, chiedevo di spingere fuori finché non sentivo il loro intestino rilassarsi, lasciarmi entrare e farmi venire contro la cacca. Così, sul dito, tutta dentro, tanto per giocare come se fosse uno strumento fallico. Ma io ero piccola, non avevo idea di vibratori o plug, vedevo solo la risposta nel corpo della mia “paziente”. E la risposta poteva essere piacere, diniego o imbarazzo . Ma alla fine tutto si trasformava in eccitazione pura, estrema, incontrollabile. E allora potevo lasciare la mia amica venire con mezzo stronzo duro fuori dal culo, o ficcarglielo dentro finché non mi chiedeva di accompagnarla in bagno per liberasi; o magari ancora far scemare l’eccitazione per farmi implorare di giocare ancora e spingersi oltre.

Da uomo a w.c. | Racconto pissing di pistoilet

Sono un bel ragazzo,atletico sportivo e con modi che affascinano. In adolescenza ero piuttosto bruttino: occhiali spessi, acne,capelli di media lunghezza ed apparecchio ai denti. Molte volte le ragazze hanno riso di me e difficilmente riuscivo a propormi per il timore del rifiuto. Verso i 20 anni ho fatto l’operazione per la miopia, rasato i capelli e modellato il corpo con sport e palestra.

Al cesso pt.1 | Racconto pissing di Eromenos

Sono affamata. Le troie come me sono sempre affamate. Entro in un cesso pubblico per svuotarmi la vescica e se non trovo di meglio per smanettarmi il cazzetto da checca che mi ritrovo. Il bagno mi accoglie con una vampata del mio profumo preferito: piscio e odore di maschio. Appena lo sento il mio buchetto reagisce istintivamente, preparandosi ad essere sfondato. Che palle, il cesso è deserto. Vado verso gli orinatoi, mi alzo la gonna vergognosamente corta, soprattutto per una come me, e vedo il mio pisellino in tiro, per quanto gli è possibile, sbucare dalle calze a rete. Comincio a pisciare e due tre volte mi si fa avanti l’idea di mettere una mano a coppa sotto il getto e bere la mia stessa rugiada. A un certo punto sento la porta aprirsi, ma non richiudersi. Chi è entrato deve essersi bloccato guardando la scena. Non capita tutti i giorni di vedere una come me, vestita da troia quale sono, con le calze a rete sulle gambe liscissime e lunghe, con i tacchi a spillo, in minigonna e un giacchetto di pelle e i capelli neri lunghi e lisci, davanti a un orinatoio. Continuo a pisciare tranquilla anche se sento un brivido alla schiena. La porta si chiude, ma sento girare il chiavistello. Mi sto eccitando…

Scat. Esperienze con la cacca | Racconto pissing di Medea

Non se ne parla mai apertamente ma nei siti ci sono categorie piene di video a riguardo dello Scat. Non sono qui a fare una lectio magistralis sul significato e le origini psicologiche di questa pulsione, ma a raccontarvi come lo vivo io. Niente di sporco o da pervertiti (cosa è poi la perversione?) ma solo un punto sottile fra il piacere, l’intimità più profonda e il lasciarsi andare completo. E nel mio caso un malcelato bisogno di dominazione. Adoro quel momento in cui l’eccitazione più totale ti fa accettare di essere trasportato ovunque la persona che è con te voglia andare. E io so bene la mia direzione. L’ho saputa con da piccola, quando interpretavo il ruolo del dottore e mettevo sotto le amiche. Le tenevo lì, a gambe aperte e culo in su, giocando, inventandomi storie così convincenti da farle rimanere ferme ad ascoltare le mie mani, i miei pensieri. Le allargavo, sentivo il loro movimento del bacino finché non andavo dove volevo io, nel culo. Li iniziava la mia sensuale tortura. Andavo a cercare, mi muovevo, chiedevo di spingere fuori finché non sentivo il loro intestino rilassarsi, lasciarmi entrare e farmi venire contro la cacca. Così, sul dito, tutta dentro, tanto per giocare come se fosse uno strumento fallico. Ma io ero piccola, non avevo idea di vibratori o plug, vedevo solo la risposta nel corpo della mia “paziente”. E la risposta poteva essere piacere, diniego o imbarazzo . Ma alla fine tutto si trasformava in eccitazione pura, estrema, incontrollabile. E allora potevo lasciare la mia amica venire con mezzo stronzo duro fuori dal culo, o ficcarglielo dentro finché non mi chiedeva di accompagnarla in bagno per liberasi; o magari ancora far scemare l’eccitazione per farmi implorare di giocare ancora e spingersi oltre.

Pisciami in bocca | Racconto pissing di Malena N

Era una domenica sera e avevo deciso come mio solito di rilassarmi un po facendomi un bagno caldo. Ero nella vasca, sudata, immersa nellacqua bollente mentre la schiuma bianca accarezzava il mio corpo inquieto. La luce rossa dei faretti rendeva latmosfera calda ed intima e tutto intorno le mattonelle bagnate gocciolavano acqua..così come gocciolavano acqua sulla fronte i miei capelli sciolti. Iniziai a toccarmi e a definire con le mani le linee del mio corpo..affondai subito un dito nella fica già morbida per poi leccarlo e assaggiare il mio sapore. Iniziai a giocare col braccio della doccia..lo posizionai fra le tette e chiusi gli occhi iniziando a segare quel filo dacciaio. Facevo su e giù e mentre lo stringevo fra i seni eccitati me lo portavo alla bocca immaginando di succhiare un bel cazzo duro. Iniziai ad armeggiare con le parti basse..mi girai su un lato e quel cazzo immaginario scivolava tra le mie cosce toccandomi sia le labbra gonfie e pronte che il buco del culo. Sentivo il rumore dellacqua che si apriva ad ogni mio movimento e mi contorcevo dal piacere spingendo quel lungo filo dacciaio su per il culo. Non mi penetrava ma spingeva e sentivo quella piacevole pressione su tutti i miei buchi profondi..ero eccitatissima e volevo scopare..volevo un cazzo vero. Ritornai dritta e poggiai la testa sul bordo della vasca dal lato del cesso. La spinsi indietro..quasi fuori dalla vasca e iniziai ad entrarmi dentro prima con un dito, poi con due..ci poteva entrare un palo di ferro in quella fica tanto ero su di giri! Sentivo lacqua scorrere dai miei capelli e battere sul pavimento ed ero così piegata allindietro che potevo vedere il cesso aperto. Mi strinsi una mano in gola..avevo una gran voglia di esser presa con forza e di essere scopata ovunque..così..bagnata e scivolosa..sudata e vogliosa..completamente fuori di me dalleccitazione. Sospiravo e gemevo in quel bagno che ormai era tutto un vapore..alzai le gambe sui bordi..ero sguaiatamente aperta e sfatta dal calore.. finché non apri la porta ed entrò.

Scat. Esperienze con la cacca | Racconto pissing di Medea

Non se ne parla mai apertamente ma nei siti ci sono categorie piene di video a riguardo dello Scat. Non sono qui a fare una lectio magistralis sul significato e le origini psicologiche di questa pulsione, ma a raccontarvi come lo vivo io. Niente di sporco o da pervertiti (cosa è poi la perversione?) ma solo un punto sottile fra il piacere, l’intimità più profonda e il lasciarsi andare completo. E nel mio caso un malcelato bisogno di dominazione. Adoro quel momento in cui l’eccitazione più totale ti fa accettare di essere trasportato ovunque la persona che è con te voglia andare. E io so bene la mia direzione. L’ho saputa con da piccola, quando interpretavo il ruolo del dottore e mettevo sotto le amiche. Le tenevo lì, a gambe aperte e culo in su, giocando, inventandomi storie così convincenti da farle rimanere ferme ad ascoltare le mie mani, i miei pensieri. Le allargavo, sentivo il loro movimento del bacino finché non andavo dove volevo io, nel culo. Li iniziava la mia sensuale tortura. Andavo a cercare, mi muovevo, chiedevo di spingere fuori finché non sentivo il loro intestino rilassarsi, lasciarmi entrare e farmi venire contro la cacca. Così, sul dito, tutta dentro, tanto per giocare come se fosse uno strumento fallico. Ma io ero piccola, non avevo idea di vibratori o plug, vedevo solo la risposta nel corpo della mia “paziente”. E la risposta poteva essere piacere, diniego o imbarazzo . Ma alla fine tutto si trasformava in eccitazione pura, estrema, incontrollabile. E allora potevo lasciare la mia amica venire con mezzo stronzo duro fuori dal culo, o ficcarglielo dentro finché non mi chiedeva di accompagnarla in bagno per liberasi; o magari ancora far scemare l’eccitazione per farmi implorare di giocare ancora e spingersi oltre.

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