Masturbazione tra migliori amiche | Racconto masturbazione di NE

Gli esami di maturità si avvicinavano. Ersilia e Stefania si erano date appuntamento a casa di questultima per ripassare insieme gli argomenti della prima prova. Studiavano spesso insieme, lo facevano da quando erano piccole, e luna era la migliore amica dellaltra. Facevano tutto insieme: uscivano con lo stesso gruppo di amici, frequentavano la stessa classe, a volte dormivano una a casa dellaltra e frequentavano persino lo stesso corso di allenamento a corpo libero. Ma cera una cosa che più di tutte le univa: la masturbazione. Si masturbavano diverse volte insieme, fin da quando ai tempi delle medie avevano scoperto insieme lautoerotismo. Almeno una volta a settimana dovevano ritrovarsi a casa delluna o dellaltra per titillarsi il clitoride insieme, godendo una della vista dellaltra. Era una pratica che piaceva molto a tutte e due; guardarsi e masturbarsi, toccando velocemente ognuna il proprio clitoride fino a raggiungere contemporeanamente lorgasmo era il passatempo preferito delle due ragazze. E infatti, anche quel pomeriggio decisero di fare una pausa dalla studio per concedersi una pausa di piacere. Lidea venne a Stefania che mentre ripeteva a voce alta un argomento di italiano disse ad Ersilia:

Mi masturbo con la sedia | Racconto masturbazione di vogliosa

vi racconto questa storia do parecchi anni fa…. ero una 20enne all epoca… praticavo gia autoerotismo, vivevo ancora con i genitori quindo approfittqvo della loro assenza. Quel pomeroggio avevo particolarmente voglia, ma il dito non mi bastava… volevo provare qualcosa di grosso, mi cade locchio sulla sedia, quelle modello vecchio con i 2 pomelli ai lati dello schienale…. inizio a preparare la mia vagina gia bagnata e vogliosa e sposto la sedia davanti allo specchio…adoro vedermi nuda soprattutto mentre mi tocco. Mi metto con un piede appoggiato alla seduta della sedia con laltra gamba dritta in piedi appoggio pian piano la moa vagina sopra il pomolo.. un bel pomello tondo in legno… faccio attenzione non vorrei farmi male spingo… spingo un po di piu e plufff il pomolo della sedia è dentro me…. inizio a muovermi dolcemente ma senza uscire mai dal pomello, ruoto attorno a questo nuovo giochino e intanto mi stuzzioco il clitoride…. mi guardo allo specchio mentre scopo la sedia… non voglio venire cosi e decido di alzarmi, ora sento la mia vagina svuotata, ci infilo un dito…poi 2 spingo piu in fondo che posso e con laltra mano continuo a toccarmi il clitoride… gonfio e bagnato di voglia… ho lorgasmo sulla punta del clito ma mi fermo, volgio godere ancora un po. Mi sdraio e metto un specchio davanti alla mia vagina voglio vederla pulsare… riprendo a stimolare il mio grilletto magico che implora lorgasmo…. muovo il dito su e giu…su e giu…. finché esolodo in un orgasmo da favola

Le seghe della mia amica | Racconto masturbazione di Gas12

Ciao sono Marco, e vi voglio raccontare quello che mi è successo quando avevo 16 anni. Ai quei tempi non avevo ancora avuto la sensazione di una mano femminile sul mio cazzo, mi accontentavo solo di seghe, tante seghe. Madre natura era stata generosa con me, ho un cazzo di 19cm. Un bel giorno di estate finita scuola, ero stato invitato a casa di una mia amica. Arrivato là, vestito con una maglietta e pantaloncini, mi apre Sara, la mia amica. Appena entrato il cazzo mi venne duro allistante per la visione che mi si è presentata davanti. Sara era vestita con solo un reggiseno e un perizoma. Mi disse: Ciao Marco, scusa se sono così ma ho troppo caldo! Io gli feci segno di non preoccuparsi. Mi fece entrare, e sorrise. Aveva notato il bozzo nei pantaloncini. Se hai caldo ti puoi togliere anche te la maglietta e pantaloni. Io risposi che stavo bene così, ma lei insistette. Ma dai, si muore dal caldo! E poi penso che qualcosa lì dentro vuole uscire.. disse maliziosa riferendosi al mio bozzo. In un colpo si alzo e mi abbassò pantaloni e boxer bianchi. Il mio cazzo usci trionfante nel pieno della sua durezza. Oh mio Dio, ma è enorme! Prese un righello e misurò la lunghezza. Mmh 19cm.. È proprio un bel cazzone.. Detto ciò lo prese in mano e dopo un secondo le venni in mano. Mmmh già sei venuto.. Però, per la tua età produci un bel po di sborra, dovresti esserne fiero. E si mise a ridere. Senti Marcolino, devi imparare a durare di piu.. Per questo ho deciso di proporti un patto. Dicendo ciò, mi massaggiava le palle. E io:Che tipo di patto? -Se tu vorrai, ti masturberò io, ogni volta che vuoi, ma te da oggi in poi non ti devi piu masturbare. Ci stai? Io tutto emozionato e eccitato gli disse subito di si. Ok, allora potrai venire qui ogni volta che vorrai e ti massaggerò questo bel cazzone. E mi diede un bacio sulla cappella. Lindomani mi presentai subito da Sara e gli chiesi: Sara, che ne dici di farmi una sega adesso? Ma certo, come ho detto ieri ogni volta che vuoi, io eseguo! E mi abbassò pantaloni e boxer. Marco, però tu devi imparare a venire.. Se duri più di 5 minuti allora la prossima volta te ne farò due, se non ce la fai dovrai aspettare almeno 2 giorni alla prossima sega.” E lei inizia a masturbarmi con una mano il glande con dei movimenti roteanti che mi facevano sentire un piacere che non ho mai sentito in vita mia. E sembrava che stesse godendo anche lei. Io ero così eccitato che gli dissi: Ti prego Sara vai piu lenta, sto già venendo.. e lei:Decido io il ritmo della sega! E andò piu veloce, e mentre parlava sborrai sopra di lei. Ne usci talmente tanta che bagnai tutta la sua faccia e la maglia “Ma guarda che disastro, non reggi neanche 2 minuti! Adesso facciamo come ho detto prima, ritorna qui tra 2 giorni per la prossima sega, e tu non masturbarti! Io me ne andai con la faccia bassa. Dopo due giorni, che non sono toccato mi presento a casa sua. Lei mi disse Entra e vai in camera mia, levati tutto quello che hai addosso, maglietta pantaloni calzini ecc. Aspettami lì, aspetto che i miei genitori escano e ti raggiungo. Io eseguo, entro in camera sua e mi spoglio, mi sdraio per terra e aspetto. Dopo qualche minuto sento la porta chiudersi e dei passi sempre piu vicini. Sara entro in camera, si chinò vicino a me e mi disse:Devi imparare a durare di più per questo cambiamo le regole del gioco. Ti masturberò quando voglio io, ti chiamerò al telefono e tu dovrai correre qua, per questo devi essere sempre disponibile e dovrai eseguire sempre e comunque ogni mio ordine. Se non ci riesci avrai la giusta punizione. Te lo chiedo ora e mai più. Vuoi tirarti indietro o vuoi proseguire? Questa è la tua ultima occasione per ritirarti. Tutto quello che vuoi Sara, basta che mi masturbi adesso muoio dalla voglia. Non permetterti di darmi ordini! Ti masturbo quando voglio io non quando vuoi tu, capito? – Si scusa, ho capito. – Ok, adesso inizierò a masturbarti e tu non devi più parlare, neanche quando stai per venire. E puoi venire solo quando te lo dico io, capito? – Va bene Sara cercherò di resistere E lei senza dire niente si sposta e si inginocchia in mezzo alle mie gambe e prende in mano il mio cazzo e inizia a masturbarlo con forza. Nel suo viso non vedo espressioni, sembra molto concentrata, il che mi fa eccitare ancora di più, mi masturba con una mano passandola dalla punta alla base molto velocemente. Già sento che non riuscirò a resistere a lungo visto che erano due giorni che non sborravo. E lei non diminuisce con la velocità,  anzi, aumenta sempre di più. Tutto il mio corpo trema e sto per venire. Cerco con tutte le mie forze di trattenere lorgasmo ma non ci riesco e il mio cazzo esplode come un vulcano e riempie la mano di Sara che stava sempre inginocchiata davanti a me. Stavolta ho inondato sia il pavimento sia la sua mani, la cui visione mi eccitava ancora di più. E disse Ma dai non resisti neanche per 2 minuti. Che delusione. Adesso sai cosa faccio? Ti svuoto le palle cosi impari a resistere un po di più. Scusa non volevo ma è.. Ma Sara mi diede uno schiaffetto sul pene e disse: Zitto ho detto che non devi dire nulla, stai zitto e immobile. E riprende in mano il mio cazzo che nel frattempo era di nuovo duro e inizia a segarlo. Stessa tecnica di prima, solo che stavolta mi sembra che posso durare di più. Godo come un pazzo, e lei che aumenta sempre di velocità mi fa godere sempre di più. E ha ancora quello sguardo concentrato e senza espressioni. Come se fosse una dottoressa che verifica il buon funzionamento del mio pene. Dopo pochi minuti sento che sto per venire di nuovo e con tutte le mie forze cerco di nuovo a resistere ma per niente e mentre la sborra stava salendo il mio pene Sara sposta il pene nella mia direzione e gli schizzi mi vengono addosso. Dai, stavolta hai quasi resistito per 4 minuti, ma solo quasi E senza fermarsi continua a masturbarmi, sempre la stessa velocità, con la mano sporca di sperma. Continuavo a godere ma sentivo già adesso che il pene non è più al massimo della sua durezza e capacità. Li serve un po di pausa, ma lei continua a segarmi con una velocità pazzesca. Dopo pochi minuti stavo di nuovo per venire e di nuovo punta il pene verso di me schizzandomi addosso lo sperma, che esce sempre in una quantità inferiore. E lei non smette, inizio a sentire un po di dolore e il cazzo diminuisce ancora di durezza e lei pare che se ne sia accorta: Devi tenere duro, voglio svuotarti quelle palle, da questo cazzo stasera deve uscire tutto lo sperma che hai in te, prima non mi fermo E per lubrificare un po il pene prende un po di sperma che stava sul mio petto e lo spalma sul mio cazzo. E lei continua senza mai fermarsi. I tempi tra un orgasmo e laltro si allungavano e il piacere diminuisce sempre di più siccome aumentava il dolore. Inizio a sperare in un orgasmo asciutto, cosi finalmente la finisce. Il mio glande sembrava rosso ma Sara non smetteva, continuava e continuava. Dopo altri 3 interminabili orgasmi finalmente non esce neanche un goccio di sperma. E lei si alza e mi dice Bene bene, vedo che produci un bel po di sperma, e il tuo cazzo rimane abbastanza duro fino alla fine. Non male, vedrai che domani durerai un po di più. Prendi questa crema e spalmatela sul glande cosi non sentirai più dolori e sarai pronto alla prossima sega. Adesso pulisci il pavimento e poi vai a farti una doccia. Dopo ti do delle asciugamani e poi te ne devi andare a casa, i miei genitori torneranno tra poco. Io mi alzai con le gambe larghe a causa del dolore, ma con la consapevolezza che quel giorno non me lo sarei mai dimenticato.

Sega di gruppo per la mia ex prima parte | Racconto masturbazione di Andrew

Mi sono lasciato da quasi un anno perché la storia con Carla era diventata insostenibile. Ci eravamo messi insieme a 19 anni penso soprattutto perché non volevo stare solo anche se non mi piaceva molto. La mia ex non è la classica ficona anzi ha un viso abbastanza brutto da vedere anche se fisicamente è ben proporzionata, come spesso mi dicevanoi miei amici che la consideravano brutta; ma soprattutto era dotata di un carattere veramente difficile da sopportare, un misto fra bambina viziata e ragazza che non è mai uscita da casa. Non viviamo nel solito paese e penso questo sia stato il motivo per il quale sono riuscito a stare con lei per due anni senza esplodere. Ovviamente non tutto era negativo sennò sarei stato un masochista: in compenso di questi suoi difetti Carla è una ragazza che per amore si concede totalmente risultando in qualche modo succube del fidanzato. Durante la nostra storia devo dire che si è modificata molto soprattutto sotto laspetto sessuale. Sarà stata la sua paura di perdermi o la sua incapacità a dire di no alle mie richieste, fatto sta che finiva sempre per esaudire le mie voglie sessuali e le mie richieste in questo ambito. Sinceramente sotto questo punto di vista potrei dire che mi manca ad oggi nonostante i suoi difetti, ma ovviamente avendola lasciata io per mettermi con un altra ragazza non ho più contatti diretti con lei. Sto bene con la mia nuova ragazza che è molto più bella della mia ex ma ha un approccio sessuale molto tradizionale e non si sogna minimamente di fare tutte le cose che le chiedo. Un mesetto fa circa, durante una serata passata a casa al mio computer è capitato che mi imbattessi nelle vecchie foto fatte con Carla, ma soprattutto alle foto e ai video spinti che avevo fatto con lei; infatti una delle cose che mi ha sempre dato piacere del fare sesso con lei è che speso mi ha consentito di filmare parte delle nostre prestazioni, oltre ad avermi mandato nel tempo una gran quantità di foto intime quando le chiedevo di farmi eccitare a distanza. Non ho mai cancellato niente e quindi mi ritrovai a vedere con voglia alcuni video porno fatti con lei. In particolare mi facevano morire quelli dove mi faceva pompini o dove la scopavo stando io sopra. La sera non ho resistito e un po per nostalgia mi sono masturbato sopra i vecchi video e le vecchie foto intime. Passarono un paio di giorni quando un giorno mi trovavo a studiare per un esame alluniversità assieme ad un mio compagno di corso; nel pomeriggio dopo aver studiato intensamente decidemmo di prenderci una pausa. Stavamo già studiando al computer quindi nellattesa di riprendere a studiare, non so bene perché, gli feci vedere uno dei video che avevo fatto con Carla, senza ovviamente dirgli che fossi io il protagonista. Marco lo guardò forse pensando che fosse uno dei classici video che si scaricano da internet, ma vidi che era abbastanza preso.

Masturbazione tra migliori amiche | Racconto masturbazione di NE

Gli esami di maturità si avvicinavano. Ersilia e Stefania si erano date appuntamento a casa di questultima per ripassare insieme gli argomenti della prima prova. Studiavano spesso insieme, lo facevano da quando erano piccole, e luna era la migliore amica dellaltra. Facevano tutto insieme: uscivano con lo stesso gruppo di amici, frequentavano la stessa classe, a volte dormivano una a casa dellaltra e frequentavano persino lo stesso corso di allenamento a corpo libero. Ma cera una cosa che più di tutte le univa: la masturbazione. Si masturbavano diverse volte insieme, fin da quando ai tempi delle medie avevano scoperto insieme lautoerotismo. Almeno una volta a settimana dovevano ritrovarsi a casa delluna o dellaltra per titillarsi il clitoride insieme, godendo una della vista dellaltra. Era una pratica che piaceva molto a tutte e due; guardarsi e masturbarsi, toccando velocemente ognuna il proprio clitoride fino a raggiungere contemporeanamente lorgasmo era il passatempo preferito delle due ragazze. E infatti, anche quel pomeriggio decisero di fare una pausa dalla studio per concedersi una pausa di piacere. Lidea venne a Stefania che mentre ripeteva a voce alta un argomento di italiano disse ad Ersilia:

Guardami e godi puttana | Racconto masturbazione di LUIGINO

Ciao ragazzi! Malgrado i miei quarantuno anni, ho sempre voglia di fare sesso. Sono arrivato al punto di fare sesso con la mia dolce mammina, con quella gnocca di mia nonna, con due mie cugine e con mia sorella: questultima é un gran pezzo di sticchio. Oltre a far sesso con le donne, lo faccio anche con me stesso: mi faccio le seghe. Circa un mese fa, mentre mi masturbavo in bagno, la finestra era un pó aperta e con la coda dellocchio, ho visto che da una delle finestre del condominio n2, una donna mi guardava con interesse: si trattava di una cinquantenne single, Marina, tutta casa lavoro e chiesa, una insospettabile voyeur. Mentre io mi trovo al secondo piano, lei si trova al terzo e, pertanto, trovandosi piú in alto, ha una perfetta visuale relativamente al mio bagno. Da quel giorno, spesso, quando vedo che lei é affacciata, mi masturbo, e noto che lei sta lí a guardare col sorrisino. Stamattina ho voluto fare qualcosa di diverso. Mentre lei era affacciata, sono entrato in bagno con t-shirt grigia e collant nero velato con il corpino. Ho uscito fuori il pene ed ho iniziato a masturbarmi lentamente. Dopo cinque minuti, ho tolto il collant ed ho infilato il cazzo in una delle sue punte dei piedi, facendo scorrere la mano sú e giú con lentezza, vivendo attimo per attimo il piacere libidinoso dellautoerotismo. Con la coda dellocchio ho notato che Marina guardava con il solito sorrisino: per lei, la finestra del mio bagno era come lo schermo di una tv, sintonizzata su un canale porno. Dopo avere abbondantemente sborrato, ho leccato ed ingoiato lo sborro trattenuto dal rinforzo della punta del collant. Dopo aver ingoiato tutto lo sborro, le ho salutato con la mano e lei ha ricambiato il saluto, inviandomi un bacio al volo e dicendo a voce alta Grazie Luigi.

Il vibratore in ufficio | Racconto masturbazione di erotica01.it

Io ho un segreto molto sexy, direi porno e oggi voglio raccontarvelo. Lavoro in un ufficio dallatmosfera molto formale, sono giornalista e proprio sul posto di lavoro ho scoperto quanto sia super lautoerotismo. Navigando online avevo comperato un sex toys, prima dei miei 30 anni non ne avevo mai provato nessuno e ho iniziato a darci dentro. È andata così: mi è stato recapitato in ufficio e per alcune ore lho tenuto segretamente nella borsetta, come se avessi un pacco bomba nascosto cercavo di fugare qualsiasi sguardo indiscreto, anche se nessuno sbirciava in realtà nella mia borsetta. Durante una pausa, non vedevo lora di guardarlo in tutta la sua sensualità, lho portato in bagno e ho scartato il pacchetto. Era sexy anche la confezione, un packaging degno di nota e lussurioso fatto di raso e astuccio iper femminile. Ok, le pile erano già inserite e il mio vibratore non stava nella pelle e la mia vagina non stava più negli slip, così lho acceso. Nessun rumore perché ho preferito un sex toys iper silenzioso e ciò mi ha notevolmente incentivata alla prova. Con eccitazione lho avvicinato al mio inguine affamato, lho passato dapprima sulle mutandine e poi verso lano: la vibrazione era regolabile e le ho private tutte prima di trovare quella che in quel momento mi piaceva di più. Che dire, non ho resistito e sono andata avanti finché non ho raggiunto lorgasmo. Ho scostato lo slip ed essendo già molto bagnata è stato un attimo penetrarmi con quel voluttuoso dildo in jelly rosa e intanto che arrivavo fino in fondo la protuberanza estraibile mi stimolava anche lano. Ho trattenuto le urla ma per il resto è stato davvero esplosivo, adesso lo porto sempre con me e tutti i giorni in pausa pranzo o durante la giornata mi reco alla toilette dellufficio e aziono il mio sexy amico. Laltro giorno invece ho coinvolto anche la mia collega, ci siamo scopate in bagno, ci siamo leccate la figa a vicenda e intanto a turno ci penetrava il dildo vibrante. Mi fa impazzire soprattutto quando la vibrazione tocca il clitoride e poi sento la voglia di provare quella sensazione dappertutto fuori e dentro larea genitale e anale. Ogni vibrazione è un sussulto di piacere che dovrete assolutamente provare almeno una volta nella vita, io non posso più farne a meno e se cercate sul web potreste anche trovare dei miei video sexy amatoriali fatti proprio in ufficio.

Una scopata e via sul treno due | Racconto masturbazione di Mimmuccio23

Dopo il meraviglioso pompino lei si alza mi abbraccia mi bacia e mi infila la lingua in bocca, mi fa assaggiare la mia sborra, salata ma buona, la prossima volta la faccio assaggiare alla mia ragazza spalmata sul pane. Resta avvinghiata a me appoggia la testa sul mio petto, lei è bassino, magrolina ma ben messa, con la mano destra le prendo la natica la palpeggio la spingo verso la mazza che non è mai ammainata. Si alza sulle punte si avvicina al mio orecchio, mi dice, Mimmo scopami. La sento che si sbottona due bottoni della gonna, chiusa da una serie di bottoni sul davanti, poi prende il mio cazzo mi fa una piccola sega per portare duro il cazzo , lo infila nellapertura della gonna, con un dito scansa lo slip, sale sulle punte dei piedi e appoggia la mia mazza sul clitoride, lo struscia più volte, infine con un colpo secco del bacino lo fa entrare tutto dentro senza nessun sussulto, certo avrà un fregna spanata dalle scopate. Resta ferma per un po’ si abitua alla grossa dimensione della cappella, io aspetto che cominci a muoversi. Lentamente allontana il bacino per poi tornare a spingere, comincia a pompare, con la fronte appoggiata al mio petto la sento mugolare, sospira pesantemente, io mi guardò intorno non vedo nessuno che segue i movimenti. Non credo che nessuno abbia capito che scopavamo, forse anche loro erano eccitati. Intanto Lory continuava a spingere sempre più, sento che lo sperma spinge vuole uscire, lo dico a Lory sto per venire, vieni amore riempirmi tutta, poco dopo con un fiotto violento comincio a sborrare, ogni fiotto una spinta del cszzo dentro il figone, una sborrata interminabile la riempié tutta. Stiamo abbracciati lei ansima gode con orgasmi continui, io li ho contati almeno quattro. Poi il mio cazzo comincia a sgonfiarsi, prendo un fazzoletto di stoffa e lo passo a lei., lo infila nella fica si asciuga dello sperma, non basta, con un suo foular finisce di pulirsi, con il dito indice lo infilo in figa e poi lo porto nella sua bocca e poi nella mia, che sapore di fregna avevo voglia di leccargliela. Intanto il treno aveva appena sorpassato la stazione dibMontesilvano, tra qualche minuto ci saremmo lasciati, la bacio appassionatamente la ringrazio per il bel viaggio che mi ha fatto fare. Il treno sferraglia sugli scambi rallenta entra in stazione. Un ultimo bacio l’accarezzo sulla guancia destra lei si china per accettare la carezza, prende la sua piccola valigia e scende, vedo che saluta con la mano un ragazzo che poi bacia, non Sto arrivando! Come l’abbiamo cornificato, si volta verso di me che stavo scendendo un sorriso, sparisce. Poco dopo trovo mio padre l’abbraccio, mi vede un po’ stanco, il gli dico che ho fatto il viaggio in piedi, se sapesse……..

Fellatio, l’arte del pompino | Racconto masturbazione di Virgo

Inizio con una banalità: il pompino è una forma d’arte che a prima vista potrebbe apparire semplice. Ma, come ben sanno i cazzi, non è così. Ci si potrebbe anche chiedere se nel corso del tempo, tramandata oralmente, abbia o meno avuto una sorta di evoluzione. Come spompinavano le donne “primitive”? Le troiane eran più brave delle achee? Le dame parigine del Settecento deglutivano? Nella Roma imperiale le schiave lo facevano a mani legate? Corrisponde al vero che nel Giappone dell’epoca Bunna le geishe fossero private dei denti per agire di gengiva? L’esser cieche, sorde o prive di olfatto amplifica il senso del gusto o inibisce parte del piacere? Quesiti, quasi tutti, ai quali non potremo mai dare risposte. Quesiti di lana caprina. Ciò che importa è la sostanza. Estrarlo e carezzarlo prima, guardarlo con cupidigia e amore, onorarlo come un totem, attorno al quale dar vita alla danza della pioggia, come un idolo di cui si è l’amante e si invoca la furia. Vellicarlo, impugnarlo, scappellarlo con indice e medio a forbice. Sbavarci un sottile filo di saliva per poi spargerla con un dito. Baciarlo, limonarlo in punta e in punta di lingua, cercando di scoparne l’orifizio, incoronarlo di labbra come faceva Poppea. Lentamente ingoiarlo del tutto e, nel mentre, in un attento su e giù ritmato al ritmate del corpo maschile, usare le labbra per scappellarlo e ricoprirlo. Circumnavigare il bordo della cappella, come si fa con il cono gelato quando cola. Umettare a occhi chiusi più volte due dita leccandole come fossero “Lui”. Stringerne la base, succhiare i testicoli in alternanza, come palloncini da far esplodere. Comprimere lo scroto per renderlo pezzo unico, aprire bene la bocca e ingoiarlo, soffiando calore mentre vi penetra la gola. Mugolare di piacere e rivolgergli la parola, incitandolo, offendendolo o vezzeggiandolo, come fosse “altro” rispetto a colui che state per far godere. Spingerlo sino all’ugola per fargli raggiungere le tonsille, provocandosi il dolce tormento del soffocare. Usare la verga come clava sul viso, avvertire dalle contrazioni dei corpi cavernosi l’arrivo di quanto atteso per placare la sete. Ritardarne l’eruzione perché è bello che non finisca mai. E infine “non disperdere il seme” ma farne buon uso, in parte deglutendo (ostentando il movimento dell’epiglottide) in parte rigurgitando per farsi poi baciare profondamente dal donatore.

In autobus | Racconto masturbazione di 1samanta83

E sera. Sto uscendo dal mio ufficio e vado al parcheggio, dove si trova la mia auto. Salgo in macchina e giro la chiave ma il motore non si accende. Riprovo ancora ma niente, lauto non parte. Chiamo Gianfranco e gli chiedo se può venire a prendermi per accompagnarmi a casa. Mi dispiace, ma sto ancora lavorando. Comunque cè lautobus che passa da quelle parti e arriva fino a casa tua mi risponde. Sono un po delusa perché non volevo prendere i mezzi, ma non si può fare altrimenti.. Alla fermata dellautobus, aspetto per una decina di minuti e poi, eccolo, arrivare. Il bus si ferma proprio davanti a me, si aprono le porte automatiche e salgo sul mezzo. Il bus è affollato, pieno di pendolari che stanno tornando nelle loro case. Afferro una maniglia e cerco di stare lontana dalla ressa. Un uomo anziano mi sorride, si avvicina a me e allunga la sua mano con lintenzione di toccare le mie cosce. Ma non riesce a toccarmi perché io lo precedo, colpendo la sua mano con la mia borsa. Lui ritira subito la sua mano ed è deluso per non essere riuscito a palpeggiarmi. Lanziano ritorna a sedere al suo posto. Tutto questo nella più completa indifferenza generale. Fà caldo allinterno del bus. Mi sciolgo i lunghi capelli rossi ed apro il primo bottone della mia camicetta. Si intravede lorlo del mio reggiseno, ma non fa niente..sto soffocando dal caldo…Ma guarda che bella rossa, cè vicino a me dice un ragazzo, seduto poco distante. Faccio finta di nulla e guardo fuori dai finestrini. Il bus si ferma ed entra altra gente. Le persone allinterno del bus si accalcano e spingono con maggior forza per avere un po di spazio. Il ragazzo lascia il suo posto ad una signora anziana e rimane in piedi di fianco a me. Lui è alto, ha capelli castani, occhi scuri, di corporatura snella. Chiede come mi chiamo e che lavoro faccio, ma io non gli rispondo. Una brusca frenata dellautobus e mi ritrovo tra le sue braccia. Chiedo subito scusa e cerco di sottrarmi alla sua stretta ma lui mi trattiene tra le sue braccia ancora per qualche secondo. Poi mi lascia andare ma appoggia, leggermente, la sua mano sul mio sedere.. Inizialmente lo lascio fare..perché è un bel ragazzo e la situazione che si è venuta a creare mi eccita.. Lui mi sorride e stringe così forte i miei glutei, come se volesse strapparmeli. Io continuo a guardare fuori dai finestrini, ma faccio scivolare la mia mano dietro di me e cerco a tentoni i suoi pantaloni. Lui riesce a infilare due dita dentro i miei jeans a vita bassa, io sono sempre più eccitata e stringo la sua erezione dentro i suoi pantaloni. Sento le sue dita scorrere sulla pelle nuda delle mie natiche mentre io continuo a stringere con forza il rigonfiamento dei suoi pantaloni. Dopo qualche secondo, un caldo umidore si sprigiona dai suoi pantaloni…è venuto sulla mia mano.. E nel medesimo istante,le sue dita riescono ad infilarsi, addirittura, dentro al mio perizoma. Sono pervasa da brividi di eccitazione, mentre le sue labbra sfiorano la mia spalla nuda. Un altra brusca frenata e un suo dito riesce a penetrare dentro la mia figa. A fatica, ma anche a malincuore, riesco a controllarmi e ad impedire che mi venga un orgasmo. Subito dopo, mi volto velocemente verso di lui, per dirgli di fermarsi..ma lui non è più dietro di me…Mi trovo, invece, davanti, la faccia sorridente di Gianfranco. Allora, ti è piaciuto? mi chiede prontamente. Io gli sussurro di sì e lo bacio sul collo. Lui mi prende per mano e mi fa scendere alla fermata successiva. La mia auto è parcheggiata qua vicino in un luogo isolato.. mi dice Gianfranco. Ho accettato di partecipare al tuo esperimento sociale. E devo ammettere che hai avuto ragione tu, Gianfranco. In un bus molto affollato, è facile per chiunque, allungare una mano e palpeggiare qualche ragazza, riuscendo perfino a farla franca gli rispondo. Ma adesso devi portarmi a casa, perché sono stanca e devo chiamare il carro attrezzi per far portare la mia auto dal mio meccanico di fiducia. Dopo aver detto queste parole, lo bacio sulle labbra e gli accarezzo la nuca. Lui infila due dita dentro il mio ombelico e io faccio scivolare la mia lingua dentro la sua bocca.Le nostre lingue si aggrovigliano, si intrecciano e rimangono unite per alcuni minuti. Poi, lui si stacca da me, accarezza più volte il mio fondoschiena e apre la portiera della sua auto, invitandomi ad entrare. Io sono ancora eccitata e bacio nuovamente Gianfranco sulle sue labbra. Subito dopo, Gianfranco accende il motore della sua auto e si avvia verso casa mia. P.S. il racconto è frutto di fantasia.

Una sega con papà | Racconto masturbazione di Leonard25

Sono Leonardo, un ragazzo di 25 anni ben messo fisicamente grazie allo sport che pratico fin da bambino, la Lotta Greco-Romana. Ho iniziato questo sport quando avevo 8 anni e da quel momento non ho mai abbandonato e mi sono allenato sempre assiduamente. Ciò mi ha permesso di ottenere un corpo modellato con braccia molto muscolose, spalle larghe, torace prominente, addominali scolpiti, glutei e gambe adeguati al resto del fisico. Questo fisico con gli occhi marroni e i capelli neri fanno impazzire le ragazze e devo dire che pur non essendo fidanzato per scelta, non mi manca affatto la compagnia femminile, anzi proprio perché non sono fidanzato riesco a fare sesso con diverse ragazze che col tempo sono diventate mie scopamiche.

Il mio culo aperto | Racconto masturbazione di stea72

Comprai quel doppio dildo per mia moglie, ma laltra sera solo in casa non seppi resistere e volli provarlo. Andai in bagno e mi feci una doccia fresca. Mi pulii bene lano con sapone delicato e dita dentro. Scappellai il cazzo e ci passai il getto di acqua fresca per circa 5 minuti. Quando fui completamente pulito , mi asciugai, andai sul lettone mi misi uno slip di mia moglie con perizoma aperto avanti e finalmente presi il doppio dildo. Spensi la luce, accesi laria condizionata ed il lumicino vicino al letto. Iniziai piano a giocare con il dildo strofinandolo sulla cappella e spingendolo tra le palle come fossero una fica, presi della nivea di mia moglie e la spalmai sia sue due cazzi del fallo di gomma a doppia velocità che sulla mia rosellina anale. Inizia a far scivolare il cazzone di gomma tra le cosce aperte oscenamente e piano piano lo feci assaggiare al culo. Iniziai dal più piccolo dei due e lo infilai tutto dentro facendo vibrare il grande sulla punta del mio glande ! Ero in estasi! Sembravo una troia in calore, peggio di mia moglie quando si spacca la fica con il dildo. Il mio cazzo era diventato durissimo ed il mio culo bramava la parte di vibratore più grande! Uscivano dal culo umori misti a nivea! Quello era il momento tolsi il piccolo lo leccai lo assaggiai ! Buonissimo il mio sapore! Misi dentro ,facendolo vibrare , la parte più grande ! Era enorme ma il culetto dal quale spostai il perizoma lo prese tutto dentro , lo sentivo fino alla prostata mi scopavo senza toccarmi strizzandomi i capezzoli ! Ero la peggio delle troie stantuffavo alla grande il culo era come se fosse una fica slabbrata aperta e vogliosa! Ci infilai anche la parte di vibratore più piccola , ero pieno mi scopavo da solo senza sfiorami il cazzo. Lo scappellai e improvvisamente eiaculai tutto il mio latte . Mi levai i due cazzi li passai sullo sperma e me li portai in bocca finendo con le mani la sborrata e bevendo tutto il mio seme! Ora lo useremo in due il dildo !

Fellatio, l’arte del pompino | Racconto masturbazione di Virgo

Inizio con una banalità: il pompino è una forma d’arte che a prima vista potrebbe apparire semplice. Ma, come ben sanno i cazzi, non è così. Ci si potrebbe anche chiedere se nel corso del tempo, tramandata oralmente, abbia o meno avuto una sorta di evoluzione. Come spompinavano le donne “primitive”? Le troiane eran più brave delle achee? Le dame parigine del Settecento deglutivano? Nella Roma imperiale le schiave lo facevano a mani legate? Corrisponde al vero che nel Giappone dell’epoca Bunna le geishe fossero private dei denti per agire di gengiva? L’esser cieche, sorde o prive di olfatto amplifica il senso del gusto o inibisce parte del piacere? Quesiti, quasi tutti, ai quali non potremo mai dare risposte. Quesiti di lana caprina. Ciò che importa è la sostanza. Estrarlo e carezzarlo prima, guardarlo con cupidigia e amore, onorarlo come un totem, attorno al quale dar vita alla danza della pioggia, come un idolo di cui si è l’amante e si invoca la furia. Vellicarlo, impugnarlo, scappellarlo con indice e medio a forbice. Sbavarci un sottile filo di saliva per poi spargerla con un dito. Baciarlo, limonarlo in punta e in punta di lingua, cercando di scoparne l’orifizio, incoronarlo di labbra come faceva Poppea. Lentamente ingoiarlo del tutto e, nel mentre, in un attento su e giù ritmato al ritmate del corpo maschile, usare le labbra per scappellarlo e ricoprirlo. Circumnavigare il bordo della cappella, come si fa con il cono gelato quando cola. Umettare a occhi chiusi più volte due dita leccandole come fossero “Lui”. Stringerne la base, succhiare i testicoli in alternanza, come palloncini da far esplodere. Comprimere lo scroto per renderlo pezzo unico, aprire bene la bocca e ingoiarlo, soffiando calore mentre vi penetra la gola. Mugolare di piacere e rivolgergli la parola, incitandolo, offendendolo o vezzeggiandolo, come fosse “altro” rispetto a colui che state per far godere. Spingerlo sino all’ugola per fargli raggiungere le tonsille, provocandosi il dolce tormento del soffocare. Usare la verga come clava sul viso, avvertire dalle contrazioni dei corpi cavernosi l’arrivo di quanto atteso per placare la sete. Ritardarne l’eruzione perché è bello che non finisca mai. E infine “non disperdere il seme” ma farne buon uso, in parte deglutendo (ostentando il movimento dell’epiglottide) in parte rigurgitando per farsi poi baciare profondamente dal donatore.

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