Sculacciato dalla mamma | Racconto sadomaso di Robertino

Questo è il racconto della prima volta che mi sono fatto sculacciare da mia mamma. 
Un giorno in cui ero rientrato tardi da una festa, mia mamma mi aspettava ancora sveglia. 
Avevo appena 15 anni e lei che era molto ansiosa, mi accolse al mio rientro e mi diede un sonoro ceffone, poi mi disse Adesso vai subito in camera tua che fra poco arrivo io e ti sculaccio per bene!. 
Io andai in camera ed attesi che lei arrivasse. 
Dopo pochi minuti infatti lei arrivò. 
Aveva in mano una cintura di cuoio e mi disse con tono severo: Tirati subito giù i pantaloni e mettiti sulle mie ginocchia!. 
Io ero spaventato e piangendo feci ciò che mi aveva ordinato, pregandola di non farmi troppo male, ma lei non rispose e con fare autoritario mi tirò giù le mutande, poi brandì la cintura e mi diede una prima, pesante punizione. 
Io feci un grido per il dolore ma lei disse severa: Zitto e non lamentarti, altrimenti le frustate saranno molte di più.
Allora io mi zittii mordendomi le labbra per non gridare quando le frustate ricominciarono ed il dolore si fece sempre più acuto. 
Le lacrime che sgorgavano bagnarono la sua sottoveste che era il solo indumento che indossava, muovendomi sotto le sculacciate ero scivolato ed ero finito col viso fra le sue cosce sfiorando con le labbra la sua figa. 
Lei allora si tirò giù la sottoveste che le si era alzata e mi fece riprendere la mia posizione. 
La stessa posizione che poi avrei assunto tante volte nel corso della mia vita…

La volta col cavallo | Racconto zoofilia di flavia trav

Qualche sera fa mi sentivo in vena, mi andava di uscire “vestita”, ma senza strafare, senza dare troppo nell’occhio. Si fa per dire, naturalmente. Quindi, scelgo un intimo misto, rosso e nero, i miei colori preferiti, reggiseno rosso, perizoma nero e reggicalze nero, calze nere e scarpe rosse; indosso un abito nero, aderente ma lungo fino ai polpacci. Prendo la macchina e vado verso l’autostrada Roma-L’Aquila. Esco al quarto casello, il tizio del pagamento mi squadra dall’alto, ma niente. Imbocco una statale e vado. Era ormai pomeriggio tardi, si faceva scuro e tra gli alberi, vedo una traversina piccola e sterrata che conduceva ad una costruzione. Era una rivendita di legna e aveva le stalle e l’abitazione. Arriva subito un tipo, sulla quarantina, parecchio rozzo, tipo contadino, con una grossa pancia, spalle ancora più larghe, mani enormi e gambe possenti. Sparo un balla, tipo che cerco qualcuno e il tizio, si rende subito disponibile… le solite chiacchiere, io dimostro che non ho nessuna fretta e anzi ho un grande interesse per i cavalli. Io ero scesa, e durante le quattro chiacchiere lui non faceva che fissarmi il culo e le scarpe rosse. Si era eccitato e i miei modi alquanto lascivi favorivano parecchio.

Il fratello ipnotizzato (Romeo cap. 2) | Racconto incesti di Diego dOrleans

Da quando sono riuscito a scoparmi mio padre sono diventato inarrestabile, basta uno schiocco di dita e lui arriva a succhiarmi il cazzo, ma non sono ancora contento. Mio fratello è in pausa dall’università finalmente e anche lui non ha molta decenza, girando per casa in pantaloncini striminziti. Mio fratello Roberto ha quasi lo stesso fisico di mio padre, ma non ha peli e ha un pacco molto più grosso. Anche lui non da pace al mio povero uccello, che è sempre in tiro quando lui è nei paraggi. Purtroppo c‘è da dire che mio fratello è etero, a differenza di quella troia succhiacazzi di mio padre. Capisco che mi devo inventare un piano più complicato stavolta, invece che andare a fortuna come la scorsa volta.

Orgia bisex | Racconto orge di gioppi2

Sandra ha organizzato una serata a sorpresa a casa di un notaio di sua conoscenza. Non mi ha voluto dire nulla, mentre mi vestivo mi ha però fatto trovare sul letto un perizoma nero, piccolo e trasparente davanti, solo un filo dietro. Lo indosso, il cazzo sta con fatica nella parte coperta, il filo mi si infila subito all’interno delle chiappe. La trovo in sala già pronta. Stivali neri al ginocchio, gonna a mezza coscia in pelle nera, camicia sotto la quale si intravede il reggiseno bianco di pizzo, giacca nera e calze color carne a rete. Come sempre provocante. Prendiamo l’auto e guido fino alla villa del notaio, alla periferia di Milano. Parcheggiamo, suoniamo e ci apre lui, un uomo sulla sessantina, brizzolato, ancora piacente. Baci di rito, una pacca sul culo a Sandra, per fare capire chi comanda, e ci fa accomodare nell’ampio salone dove troviamo seduti sulle poltrone la moglie e due uomini, uno dei quali di colore. Ci viene servito un aperitivo, si parla del più e del meno e poi, dopo una mezzoretta, il notaio chiede a Sandra di fare a vedere a tutti il suo maritino. Mia moglie mi accompagna al centro della sala e mi invita a spogliarmi. Obbedisco, tolgo la giacca, la camicia, i pantaloni, calze e scarpe rimanendo in perizoma, sotto il quale il cazzo inizia a premere. Mi fa girare, in modo che tutti possano vedere il davanti stretto nel perizoma e le chiappe attraversate da quel sottile filo nero. Poi mi fa mettere in ginocchio, invitando i presenti a spogliarsi. Lei li precede restando in reggiseno bianco di pizzo, culotte dello stesso colore, reggicalze, calze a rete color pelle e stivali. Come al solito uno schianto. Il primo a spogliarsi è il notaio, non indossa alcun intimo ma in compenso ha un bel cazzo quasi in tiro. Si avvicina a me, me lo sbatte in faccia e mi ordina di ingoiarlo. Mia moglie, si avvicina, si mette dietro e mi spinge la testa verso il cazzo del notaio. Obbediente lo ingoio, lo lecco dolcemente fino a sentirlo crescere, carezzo le palle e inizio a pomparlo. Sento che gli piace. Con la bocca scendo quasi fino alle palle, lo ingoio tutto fino quasi a soffocare, vado su e giù fino a quando lui mi ferma. Si gira e leggermente chinato mi invita a leccargli il buchetto. Allargo le sue chiappe e lecco, infilando la lingua nel buchetto non proprio vergine, mentre con l’altra mano lo sego. Sono un abile linguista e sento che gli piace. Dolcemente infilo un dito ma lui si ritrae e girandosi mi da una schiaffo. Mi afferra la testa e con l’intento di punirmi mi infila il suo cazzo in gola fino in fondo e inizia a scoparmi violentemente la bocca. Faccio fatica a respirare ma lui e Sandra mi tengono ferma la testa e non posso fare nulla. Per fortuna la scopata orale dura poco, eccitato lo sento ansimare, il suo cazzo si gonfia ed esplode in gola con violenti getti di sperma che me la riempiono, obbligandomi a deglutirla. Verso la fine della sborrata esce dalla bocca, giusto in tempo per una pio di schizzi in faccia, all’altezza degli occhi. Mi invita a pulirgli bene il cazzo e poi se ne ritorna alla sua poltrona, direi soddisfatto. Io resto li in ginocchio, il cazzo oramai in tiro, qualche goccia di piacere che macchia il perizoma e mia moglie che mi bacia in bocca per sentire il sapore della sborra del notaio. Poi si alza l’uomo di colore. Un po’ in sovrappeso è alto 1,80 metri. Si toglie la polo verde e quindi i jeans. Anche lui è senza intimo e mostra subito un cazzo lungo e largo, di dimensione decisamente insolite. Sorride, si avvicina e schiaffeggia con il cazzo per poi invitarmi ad aprire la bocca per ingoiarlo. Faccio veramente fatica per la larghezza, la lunghezza è praticamente impossibile, non riesco ad ingoiarlo tutto, sbavo e ho conati di vomito arrivandomi in fondo alla gola. Lo pompo per un po’, lo lecco tutto carezzando le palle, tirandole dolcemente, giocando con le chiappe, titillando il suo buchetto ma non riesco ad ingoiarlo. Mi guarda arrabbiato e il notaio invita mia moglie a punirmi. Io protesto, sto facendo il massimo, ma non serve a nulla. Sandra mi lega le mani dietro con le manette, scosta il filo del perizoma e mi infila un plug, ovviamente nero, di grosse dimensioni e senza lubrificarlo. Urlo di dolore e in quel momento il nero mi infila tutto il cazzo in gola, quasi fino alle palle. Inizia una scopata di bocca sconvolgente, mi pare di morire soffocato e dopo pochi minuti lo sento rantolare spruzzandomi un mare di sborra in gola, prima, e poi in faccia. Ne ha tantissima e mi riempie, cola un po’ ovunque e mia moglie ne raccoglie un po’ con le mani per cospargerla sul buchetto del culetto, dal quale ha estratto il plug.

Quando accompagnai mia moglie a farsi scopare | Racconto prime esperienze di Cuckold felice

Con mia moglie andava tutto bene eravamo sposati da 15 anni abbiamo due splendidi figli però era un po’ di tempo che tra noi non era più come una volta , ricordo che per lei io ero stato il primo uomo era impacciata goffa però piano piano si sciolse lei piaceva farlo con me e a me piaceva farlo con lei devo dire che io non sono un grande amatore e non sono un super dotato però sapevo far godere mia moglie, come dicevo non c’era più quella passione che c’era una volta allora abbiamo cominciato ad vedere film hard usare vibratori per un po’ è andata bene però lei si trascurava si vestiva sempre in tuta non usava mai perizoma non aveva cura di lei la sua figa era piena di peli, allora provammo anche con i social varie iscrizioni sia da soli che per coppie e dopo un po’ di tempo vedevo lei sempre più presa sui social si notava che la cosa gli piaceva soprattutto quando gli altri uomini gli facevano i complimenti si noto il suo cambiamento vestiti più sexy sempre depilata mani unghie sempre fatte capelli era sempre curata e comincio a comprare perizoma stava cambiando , sentiva sempre più spesso altri uomini per il momento era solo un gioco in rete, ma presto sarebbe diventato reale. Erano passati diversi mesi e quel gioco in rete non gli bastava più la vedevo sempre più intraprendente è sempre più curata , un giorno mi dice che voleva andare oltre in con curiosità li chiedo cosa intendeva e lei mi rispose che voleva incontrare un uomo magari solo per un caffè, non nascondo che la cosa mi intrigava molto mi era sempre girato per la testa vedere mia moglie scopare con un altro uomo, passano altri giorni mi dice che su un social a rincontrato un suo amico di quando era ragazza e aveva una spa io gli dissi che se si voleva prendere un caffè lo avrebbe potuto fare, la settimana dopo mi dice che si era convinta però aveva prenotato un percorso nella spa di questo suo amico io gli dico va bene mi chiede come ci sarebbe potuta arrivare gli spiego la strada pero lei mi chiede se l’accompagnavo che aveva paura di perdersi, la mattina successiva vedo che si prepara era molto attraente aveva un vestitino molto corto ben truccata penso vorrà fare buona impressione, portiamo i figli a scuola e andiamo in questa spa arrivati vicino lei mi fa che avrebbe proseguito da sola allora scesi dalla macchina potevo vedere la spa e lei prosegui da sola si fermò al parcheggio scese e entro la vedevo benissimo da dove ero , non sapendo cosa fare mi feci una passeggiata per i negozi presi un caffè è passata un ora le feci una telefonata mi rispose e mi disse che ancora ne aveva un po’ pensai che tante cose certo dura molto questa spa?, dopo circa tre ore mi squilla il telefono era lei che mi diceva che era uscita gli dissi dove ero così mi sarebbe venuta a prendere salgo in macchina e gli chiesi allora di cosa aveva parlato e cosa aveva fatto nella spa lei comincio a raccontare avevano preso un caffè e parlavano dei tempi andati mi dissi che nella spa non c’era nessun’altra persona ero soli io gli chiesi come soli lei di era chiusa perché stavano restaurando una parte, mette parlava e mi raccontava notai che il suo vestitino era salito e vidi che indossava le auto reggenti rimasi a pensare, poi lei mi disse che l’aveva fatto gli chiesi cosa anche se avevo capito e lei abbiamo scopato comincio a raccontarmi i dettagli ero eccitato mi disse dopo il caffè ci siamo messi su dei divanetti e lui mi a cominciato s baciare poi mi a infilato la mano sotto il vestito e mi toccava da per tutto poi tirò fuori il cazzo e lo preso in bocca era molto largo non lungo ma molto largo mi sono messa sopra di lui e incominciammo a scompare però sono rimasta male perché forse per la foga ma è venuto quasi subito gli chiesi tu sei venuta lei disse no continuo il suo racconto mi disse che parlarono per un’altro po sempre di quando erano ragazzi però disse che aveva molta voglia allora comincio a baciarlo e piano piano scese e lo riprese in bocca aveva ancora il sapore di sborra nel mentre eravamo s casa ero eccitato come non mai ,mi sono messa a pecora e comincio a scoparmi poi me lo mise nel buchino del culo e mi ha scopato questa volta sono venuta poi passo nuovamente al culo e lo riempi di sborra , ero in piedi ricordo che le alzai il vestito non aveva le mutandine e gli chiedo dove erano le sono in borsa allora lo piegata a pecora e lo misi nel culo entro in un attimo si vedeva che si era fatta inculare devo dire che la cosa l’avevo vissuta nella mia testa molte volte ma ora che si era avverata ero felice ..

Marito Devoto 2 | Racconto dominazione di Servo Tullio

Mentre ero lì che mi masturbavo davanti a mia moglie Bea e alle sue amiche Anna e Marcella, nudo e in ginocchio, nel salone di casa nostra, mentre a turno mi sculacciavano con un mestolo, proprio quando stavo per eiaculare odorando e adorando le scarpe di Marcella, mia moglie mi fermò, mi ordinò di non eiaculare, con un tono così determinato che fui costretto a stringermi la base del cazzo e a pensare a cose tuttaltro che erotiche per riuscire ad ubbidire. Emisi un gemito di dolore e le loro risate mi umiliarono e mi eccitarono. Sono diventato in un istante lo zimbello di tutte e tre. Era una situazione che mi eccitava e mi umiliava. Volevo sparire e volevo che non finisse mai. Anna chiese se la potevamo smettere, che non era venuta per vedere un mezzo impotente farsi le seghe. Era divertente un po ma voleva chiacchierare con le amiche. Quindi Bea si scusò per essersi fatta prendere la mano, mentre Marcella disse che però certi comportamenti devono essere puniti e pretese che io rimanessi nudo a loro disposizione mentre continuavano i loro discorsi. Mi stesi ai loro piedi e da lì potevo leccare quelli di Marcella mentre mia moglie e Anna mi usavano come poggia piedi. Inoltre ad ogni loro desiderio io dovevo scattare allimpiedi, scusandomi e chiedendo perdono per dover interrompere la leccata e la mia mansione di appoggio. Anche se tornavo il prima possibile con quello che mi avevano ordinato, venivo punito con qualche sonora sculacciata col solito mestolo per essermi allontanato. Quando Marcella dovette andare in bagno chiese a Bea se poteva portarmi, perché voleva che continuassi a leccarle i piedi anche mentre pisciava. Bea non voleva perdersi la scena e tutte e due ci seguirono in bagno. Marcella si fece abbassare le mutandine da me, mentre mia moglie se la divertiva. Tutte loro se la sghignazzavano. Quando mi trovai la patata profumata di Marcella davanti agli occhi deglutii. Come è innocuo e sottomesso disse con stupore compiaciuto Anna. Marcella si sedette sul water ed io abbassai la testa sui suoi piedi. Sentivo lo scroscio della sua urina nel water e i commenti compiaciuti di mia moglie e di Anna. Quando terminò, Marcella mi mise della carta igienica in bocca per farsi pulire la fica ed io lo feci con gran gusto, anzi speravo che me la facesse leccare, ma questo era molto più umiliante. Poi sputai la carta nel gabinetto mentre qualcuna tirò lacqua mandandomi degli schizzi in faccia. Avevo ancora le palle doloranti ed un filo di sperma che mi fuoriusciva per via del blocco improvviso delleiaculazione. Mi pulii a mia volta. Loro però dovevano uscire, Anna disse che sarebbe stato divertente portarmi al guinzaglio, ma essendo impraticabile, mi lasciarono a casa, ma mi ordinarono di rimanere a quattro zampe tutto il tempo, vietandomi di toccarmi. Mentre stavano uscendo, mia moglie, che si era messa una minigonna da urlo mi guardò dallalto in basso e mi disse di fare buona guardia, come se fossi un cagnolino, poi mi ordinò di baciarle la punta delle scarpe ed io fui contento di farlo. Quando la porta si chiuse io non sapevo cosa fare. Rimasi fermo a lungo a carponi guardando la porta. Fino a poche ore prima Bea era semplicemente mia moglie, ora era la mia padrona e questo mi eccitava. Ubbidirle mi eccitava, essere schernito e umiliato anche. Non avevo dubbi che quello fosse il mio posto. Che dovessi essere il servo devoto pronto ad esaudire ogni suo desiderio, a subire ogni umiliazione e che le amiche avessero diritto di umiliarmi anche loro. Forse avrei potuto reagire, ribellarmi. Ma mi piaceva di più essere mortificato. Le ginocchia mi facevano male a stare sempre in quella posizione. Ma probabilmente la mia padrona mi avrebbe imposto questa nuova posizione per molto tempo ancora. Dovevo farci labitudine. Così rimasi fermo a lungo, un po camminavo sempre a quattro zampe per la sala, ed era un tempo eterno. Chissà i miei amici, le mie ex ragazze i miei dipendenti! Chissà cosa avrebbero pensato vedendomi attendere nudo e carponi mia moglie e le sue amiche. Chissà quanto mi avrebbero preso in giro. Pensai che sarebbe stato eccitante se mi avessero lasciato una ciotola con dellacqua come ulteriore umiliazione, allora decisi di andare a leccare lacqua dal gabinetto. Mi stavo auto umiliando. Mi squillò il telefono. Era Carlo. Non risposi. Non mi era stato vietato, ma nemmeno concesso. Quando finalmente sentii i passi per le scale e le loro voci allegre , corsi alla porta, con la lingua di fuori, pronto a leccare quello che mi sarebbe stato consentito.

Giovanna la ninfomane, finalmente si fa montare da un gruppo Doberman, sarà uno spettacolo stupendo per un pubblico sempre più esigente | Racconto zoofilia di Mauro il migliore

Questo racconto come gli altri che ho pubblicato e che pubblicherò, sono frutto della mia totale fantasia … avranno sempre come protagonisti una bella coppia quarantenne formata da una splendida figa sempre rasata e sempre ben aperta a ogni tipo di penetrazione, con due tettone meravigliose con grandi capezzoli scuri, un culo non piccolissimo compensato da un buco slabbrato, amante dei tatuaggi con scritte che non lasciano nessun dubbio alla porcaggine di questa troia, dei piercings sia sulle lunghe labbra della figa che sui grandi capezzoli , di nome Giovanna e suo marito Mario praticamente impotente da anni dopo un’operazione sbagliata, che si diverte a stimolare la troia che è intrinseca nella sua amata mogliettina, cedendola a tutti quelli che vogliono usare e sfondare i suoi buchi.

Pompino con ingoio ad un giovane sconosciuto | Racconto tradimenti di Raf90

Pomeriggio. Passeggiavo tranquilla. Ero immersa nella natura, odori di primavera, arietta fresca, serenità. In una piazzola, unauto grigio chiaro parcheggiata. Passando accanto alla macchina, notai allinterno un uomo intento a guardare il suo telefonino. Immediatamente notai che lui alzava lo sguardo e mi guardava con insistenza. Ressi lo sguardo, non esitai un attimo, ma tirai dritto per la mia strada. Ero tranquilla, non eccitata, non ancora…

Masturbazione tra migliori amiche | Racconto masturbazione di NE

Gli esami di maturità si avvicinavano. Ersilia e Stefania si erano date appuntamento a casa di questultima per ripassare insieme gli argomenti della prima prova. Studiavano spesso insieme, lo facevano da quando erano piccole, e luna era la migliore amica dellaltra. Facevano tutto insieme: uscivano con lo stesso gruppo di amici, frequentavano la stessa classe, a volte dormivano una a casa dellaltra e frequentavano persino lo stesso corso di allenamento a corpo libero. Ma cera una cosa che più di tutte le univa: la masturbazione. Si masturbavano diverse volte insieme, fin da quando ai tempi delle medie avevano scoperto insieme lautoerotismo. Almeno una volta a settimana dovevano ritrovarsi a casa delluna o dellaltra per titillarsi il clitoride insieme, godendo una della vista dellaltra. Era una pratica che piaceva molto a tutte e due; guardarsi e masturbarsi, toccando velocemente ognuna il proprio clitoride fino a raggiungere contemporeanamente lorgasmo era il passatempo preferito delle due ragazze. E infatti, anche quel pomeriggio decisero di fare una pausa dalla studio per concedersi una pausa di piacere. Lidea venne a Stefania che mentre ripeteva a voce alta un argomento di italiano disse ad Ersilia:

La nipote pompinara | Racconto tradimenti di Dik

Era una domenica di festa, il compleanno di mia cognata… Dopo aver pranzato, mia moglie e mia figlia decidono di andarsene a casa perché gli faceva troppo caldo… Diedi le chiavi dell’auto a mia moglie, e gli dissi che mi facevo dare un passaggio da qualcuno per rientrare.. Nel tardo pomeriggio chiesi chi mi dava un passaggio in auto, la compagna di mio nipote si offri volontaria ( Ludovica la compagna di mio nipote di faccia non è bella) ad accompagnarmi a casa.. Allora mi misi in macchina e partimmo verso casa mia.. A metà percorso Ludovica mi disse che prima dovevamo passare da casa sua, e così facemmo..Arrivati sotto casa, mi disse di entrare e io acconsenti… Lei corse in bagno, e io mi sedetti sul divano.. Quando tornò in salotto, aveva un’espressione vogliosa.. Gli domandai perché mi fissava così, lei si inginocchiò davanti a me mi tirò giù la cerniera dei pantaloni mise la mano nei miei slip e tirò fuori il mio cazzo… Io non volevo, ma lei se lo mise in bocca è iniziò a spompinarmi… Anche se non volevo, iniziava a piacermi… Lei si accorse che mi eccitava, si fermò e mi portò in camera da letto… Si levò i vestiti, aveva un fisico mozzafiato che ripagava un viso non molto bello… Lei mi scaraventò sul letto, si mise sopra di me e di colpo avevo il cazzo nella sua figa… Iniziò a sobbalzare, godevamo alla grande e io gli leccavo le sue meravigliose tette… Stavo per venire, gli dissi di spostarsi ma lei rispose che voleva la mia sborra in figa… Io la accontentai, e sborrai nella sua passerà… Ci facemmo la doccia insieme e lei mi fece un bel pompino e gli sborrai in faccia.. Mi accompagnò a casa e ci promisimo che avremmo scopato ancora….

Il siluro enorme di Pasquale | Racconto gay di Rico

Voglio raccontarvi di colui che ha fatto cambiare definitivamente i miei gusti sessuali: il mio amico SUPERDOTATO Pasquale!! Premetto che sono sempre stato aperto in campo sessuale infatti sin da ragazzino mi eccitavano sia le donne che gli uomini ma più crescevo più venivo maggiormente attratto da questi ultimi. Cercavo cmq sempre di tener segreto questo mio status anche se i miei IMPULSI SESSUALI VERSO I MASCHI crescevano vertiginosamente. Ogni volta che o su una rivista o in tv vedevo un BEL MASCHIONE il cazzo mi sinduriva all istante e iniziavo subito a masturbarmi; quando visionavo film hard il mio sguardo cadeva non tanto sui seni generosi delle attrici quanto sui FAVOLOSI PESCIONI degli attori; una notte poi in discoteca rimasi completamente ammaliato alla vista degli SPOGLIARELLISTI, tanti bei maschioni con i loro CORPI MUSCOLOSI e soprattutto con gli SLIP SUPER-RIGONFI mi provocarono un EREZIONE MEMORABILE ricordo che rimasi con il cazzo duro per giorni non potevo togliermi dalla mente quei BONAZZI ESAGERATI mi masturbai per ore ed ore. Nonostante ciò continuavano ad eccitarmi anche le donne, soprattutto quella superbonona di mia zia, poi c era la mia fidanzata con la quale però scopavo sempre con minore trasporto fino a che troncammo del tutto la nostra relazione. Ormai la mia bisessualità stava prendendo un unica direzione, avevo smesso di segarmi anche su mia zia, e il giorno della svolta definitifa all OMOSESSUALITA era arrivato. Mi trovavo all ultimo anno di Liceo ed era in corso l autogestione, nella mia classe ero in compagnia di 6 ragazze più il mio amico Pasquale che aveva sempre destato le mie attenzioni perchè tra le cosce aveva un PENE di DIMENSIONI SMISURATE!!! Ricordo che quel giorno le ragazze, sapendo delle sue doti, iniziarono a provocarlo.. ce ne erano due in particolare che iniziarono a massaggiarsi i loro grossi seni da sopra la maglietta e mentre Pasquale fissava il movimento di quelle zizzone io fissavo il movimento dei suoi PANTALONI che iniziarono a DEFORMARSI VISTOSAMENTE, ero ECCITATISSIMO, le ragazze poi dissero se rimaniamo in reggiseno tu rimani in mutande?? a quel punto Pasquale fece mettere una ragazza a guardia della porta e poi disse levatevi pure i reggiseni e io vi faccio vedere LA BESTIA!! Ecco ci avviciniamo al momento-clou, le ragazze non se lo fecere ripetere due volte si levarono maglietta e reggiseno mostrando due pere enormi a testa, Pasquale ,alla vista di quei promontori, si abbassò pantaloni e mutande e mostrò a tutti il suo ENORME SILURO IN EREZIONE, un CAZZO che SUPERAVA abbondantemente i 30 cm di LUNGHEZZA e che fece rimanere tutti a bocca aperta: avevo davanti agli occhi la COSA PIU BELLA ED ECCITANTE che avessi mai visto e mentre sentivo le ragazze ripetere che era un cazzo enorme che non avevano mai visto un pene così grosso.. io in preda all eccitazione più totale mi gettai verso quel MASTODONTICO UCCELLO e iniziai a CIUCCIARMELO sotto gli occhi delle ragazze incredule che ora esclamavano che RICCHIONE .. è proprio FROCIO..etc etc… Ebbene sì il mio IMPULSO OMOSESSUALE era venuto fuori avevo preferito quel FANTASTICO CAZZO alle poppe delle mie compagne..continuavo a ciucciarmi il PESCIONE DI PASQUALE e le sue GROSSE PALLE mentre con l altra mano gli palpavo il suo BEL CULO SODO!! Pasquale sapeva delle mie attenzioni verso di lui e da buon amico si fece spompinare senza opporre resistenza: mi stava regalando una GIOIA IMMENSA, INDESCRIVIBILE!!! Avere tra le mani e in bocca quel SERPENTONE GIGANTESCO sotto gli occhi increduli di 6 ragazze che mi urlavano RICCHIOOOOONE è stato un momento eccitante indescrivibile. Da quell istante in poi ho messo SOLTANTO IL CAZZO AL CENTRO DEI MIEI PENSIERI le donne non le considerò più!! Faccio solo esperienze omosessuali CIUCCIO CAZZI che è un piacere e quando lo PRENDO IN CULO GODO COME NON MAI!!! Su internet poi vado sempre in cerca di video con MASCHIONI NERI SUPERDOTATI voglio vedere all opera tutta la loro VIGORIA SESSUALE voglio vedere i LORO CAZZI ESAGERATI che solo il MIO AMICO PASQUALE PUO EGUAGLIARE!!! In definitiva sono proprio un RICCHIONE ESAGERAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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